Note:
è un capitolo un po’ diverso dal
solito…
buona lettura, ci vediamo giù.
E’ una
mattina di metà marzo e due ragazze sono
sedute sul molo del laghetto delle canoe. Thalia è tornata a
fare visita. E’
andata al Campo più frequentemente in quei tre mesi che
negli ultimi due anni.
Ma Annabeth ha bisogno di lei e lei deve starle accanto, non importano
le
conseguenze. Artemide potrebbe adirarsi, ma non importa. Thalia deve
tornare a
ricoprire il ruolo della sorella maggiore di nuovo, ed è
passato così tanto
tempo dall’ultima volta. Annabeth ha bisogno di lei ed
è l’unica cosa che le interessa.
Okay, forse
influisce il fatto che anche il suo vero
fratello minore, Jason, che credeva
morto, si trova al Campo Mezzosangue. Proviene dal Campo Giove, il
campo
romano. Pretore della Dodicesima Legione Fulminata, dice. Comunque sono
passati
tre mesi e ha riavuto la maggior parte dei ricordi che Sua
Stupidità Reale Era la
regina dell’Olimpo gli aveva rubato. Dice che gli manca il
Campo Giove, ma
Thalia non sa se lo dice solo perché deve o se lo pensa
veramente. Non è brava
come Annabeth a leggere le persone. Comunque sembra che Jason si sia
abituato
piuttosto velocemente al Campo Mezzosangue. Ha fatto amicizia con tutti
–
figlio di Giove (che poi non dovrebbe essere Zeus?), potente, chi non
vuole
essere suo amico? E’ molto bello e ci sono alcune che lo
vogliono come più che
un semplice amico. Drew, l’ex capocabina di Afrodite, ci ha
provato più volte.
Ma Jason sembra abbastanza contento della ragazza con cui esce ormai da
tre
mesi, quella con cui ha fatto l’impresa, Piper. A Thalia non
sono mai piaciute
le storie d’amore, ma quei due stanno davvero bene insieme,
ed è molto felice
per loro.
Ma –
deve ammetterlo, anche considerando la
situazione attuale – non ha mai visto
una coppia più
fatti-l’uno-per-l’altra di Percy e Annabeth. Sono
giovani e senza esperienza in
campo di romanticismo, ma il loro amore reciproco è
sconvolgente.
Quando Thalia
era tornata umana aveva scoperto
che le cose erano profondamente diverse da quando era morta. Luke li
aveva
traditi per i Titani e Annabeth non era più una bambina. Era
cresciuta, aveva
partecipato a diverse imprese, credeva di essere innamorata –
e lo era, solo,
non del ragazzo che credeva. Percy l’aveva cambiata, nel bene
e nel male. O
forse era stato il tradimento di Luke, o addittura la morte di Thalia.
Dopo la
fine della Guerra dei Titani, Percy e Annabeth si erano finalmente
messi
insieme, e Clarisse, che conosce Annabeth da quando avevano nove anni,
giurò di
non aver mai visto Annabeth sorridere così spesso.
E
ora… le cose sono cambiate di nuovo.
Annabeth ostenta
di nuovo un’espressione di
coraggio, uno sguardo alla ‘so cosa sto facendo’.
L’ha sempre fatto, per quello
che Thalia ricorda, sin da quando era una bamina determinata e cocciuta
di
sette anni. Ma Thalia la conosce e sa anche che tutto quello che
Annabeth
desidera adesso è tutto ciò che Era le ha portato
via. Rivuole solo Percy,
niente di più.
Annabeth guarda
intensamente l’acqua, come se
Percy potesse spuntare fuori dal lago all’improvviso. Il
vento soffia e la
superficie del lago s’increspa. Annabeth rabbrividisce e
Thalia l’abbraccia
istintivamente, per proteggerla dal freddo e dalla solitudine,
perché non
importa quante persone la circondino in questi giorni, Annabeth
è sempre sola.
Parla di rado, mangia di rado, ormai non fa nemmeno più
allenamento. Thalia cerca
di starle vicino, ci prova davvero. Si sforza di portare le Cacciatrici
al
Campo ogni qualche settimana, anche se odiano starci. Ogni tanto ci
viene da
sola. Sa che Annabeth sarebbe in buone mani anche senza di lei, ma si
sente
responsabile. Piper le sta simpatica e si fida di lei, si è
dimostrata una
buona amica per Annabeth. Thalia ne è anche un po’
gelosa, perché è inevitabile
che Piper la rimpiazzerà come migliore
amica di Annabeth. Ma non può davvero incolparla.
E’ sua la colpa, è lei che ha
scelto una strada diversa: ha scelto le Cacciatrici, Artemide,
l’immortalità.
Piper farà bene ad Annabeth.
Annabeth non la
guarda. In questi giorni
raramente guarda le persone, raramente le nota. E’ rinchiusa
in qualche marte
della sua mente, cercando di raggiungere Percy.
Thalia sa che
farà tutto il possibile per
riaverlo, ma se non funziona? E se Era la stesse punendo, e se Afrodite
volesse
che finiscano in tragedia? Thalia sa che le si spezzerà il
cuore. Ma alla fine
riuscirà ad andare avanti. E Thalia vuole assicurarsi che
succeda il più presto
possibile. Vuole solo tenerla al sicuro ed aiutarla a guarire. Vuole
solo
tenerla vicina.
Sospira e fa un
altro respiro profondo.
Ad Annabeth non
piacerà quello che sta per dirle,
ma deve dirlo.
“Annabeth,
stavo pensando che magari… se… magari
se la Testa di Alghe – pensavo che magari potessi unirti a
noi. Io, te e tante
altre tipe toste che uccidiamo mostri come una volta.”
Annabeth si
volta a guardarla, e per la prima
volta da quando è arrivata la guarda per davvero. Le
dà il suo migliore sguardo
della morte. Quello che terrorizza Grover. Per un momento, i suoi occhi
grigi
sono di nuovo tempestosi, pieni di vita e di energia. Thalia
è quasi felice di
aver pronunciato quelle parole – anche se sa che Annabeth la
sta odiando –
perché almeno ha innescato una reazione. Vede di nuovo
quella scintilla in lei.
Vale quasi la pena dell’amara risposta che segue.
“Grazie
dell’offerta, Thalia, ma dovò rifiutare.
Percy potrà avere alghe nel cervello, ma tornerà.
O lo prenderò a calci in culo. Io sono fatta per condurre,
non per servire.
Soprattutto, non per servire una dea, dopo quello che gli dei hanno
appena
fatto.”
“E’
stata Era, lo sai. Solo Era. Ad Artemide
piacevate tu e Percy, non avrebbe–“
“Allora
perché nessuno l’ha impedito? Perché
qualcuno non ha fermato Era? Persino il padre di Percy non ha fatto
niente. Gli
dei possono far finta di non vedere, ma sanno tutto. A loro non
importa. Non
sarò la pedina nello schema di qualcun altro, Thalia. Non lo
sono.”
Si alza e se ne
va. Thalia sa che Annabeth non
vuole essere seguita, quindi non lo fa. Rimane seduta sulla banchina e
guarda
l’oceano in lontananza, pregando che tutto questo possa
finire presto.
Angolo
autrice: eccomi,
finalmente. Dovevo cambiare qualcosa o
questo capitolo non si sarebbe mai scritto da solo. Quindi ho scelto
una
tecnica narrativa diversa e soprattutto, il POV di Thalia. Il
cambiamento non è
permanente, torno a concentrarmi su Annabeth dal prossimo in poi.
Dovevo
staccare un po’, altrimenti troppa depressione per me e per
voi.
Comunque, vi
è piaciuto? A me sì, sinceramente.
Recensite, mi
raccomando. <3
Alla prossima,