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Autore: Pendincibacco    24/06/2014    3 recensioni
Naruto tenterà di cambiare la sua vita con Sasuke attraverso un regalo di compleanno speciale. Riuscirà a superare tutti gli ostacoli che si frapporranno tra lui e il regalo perfetto? Questa storia si colloca circa nove mesi dopo "Respirare".
"Si lavò velocemente, poi reclinò la testa contro il muro e cercò di rilassarsi, all'improvviso consapevole del proprio cuore che batteva furiosamente nel suo petto: era terribilmente agitato. Il momento era quasi arrivato e lui temeva veramente che le cose potessero prendere una brutta piega; anzi, era quasi certo che ci fosse almeno una decina di cose per cui Sasuke avrebbe potuto incazzarsi di brutto: poteva considerare il suo regalo assurdo, inappropriato, sconsiderato, prematuro, arrogante e chi ne ha più ne metta. In definitiva, era molto probabile che Sasuke odiasse il suo regalo e che si rifiutasse di parlargli per il resto della sua esistenza. Eppure, nonostante l’ansia e l’agitazione, il ragazzo era ancora convinto di stare facendo la cosa giusta per Sasuke, una convinzione che l’aveva spinto ad andare avanti con il suo piano anche quando il destino sembrava essergli avverso ..."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Konoha, dopo la tempesta.'
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Note dell'Autrice: Salve a tutti! In attesa dell'ispirazione per i missing moments di "Respirare", dato che alla fin fine mi sono affezionata a quella storia, ho deciso di scriverne altre che abbiano a che fare con la stessa "versione" dei personaggi. Questa , che sarà di circa 3 o 4 capitoli, si svolge 9 mesi dopo la "Giornata del Memoriale", ma credo che in fin dei conti potrà essere letta anche da chi non avesse letto l'altra storia. Penso che ne pubblicherò altre incentrate anche su altri pairing, perché...beh, perché mi sto divertendo un mondo! Questa sarà la mia prima storia scritta in terza persona, quindi spero che il risultato sia buono. Buona lettura!
 


 
Capitolo 1
22 Luglio (pomeriggio): Con le buone si ottiene tutto
 


A detta degli anziani del villaggio quella era l’estate più calda che si fosse mai vista a Konoha e Naruto Uzumaki, camminando velocemente lungo i viottoli della periferia sotto al sole cocente delle due del pomeriggio, quei 30 gradi all’ombra di cui si parlava tanto se li sentiva tutti addosso, insieme agli altri 15 dovuti al fatto che lui, chiaramente, non era all’ombra. Sbuffando, continuò ad avanzare verso la sua meta, pensando che una volta rientrato a casa avrebbe dovuto cacciarsi sotto all’acqua fredda della doccia per la seconda (e certamente non ultima) volta nello stesso giorno: sudava talmente tanto che temeva quasi di essiccarsi, come una rana persasi lontana dall’acqua.

Avvicinandosi alla sua meta si chiese per la milionesima volta chi diamine gliel’avesse fatto fare di girare per il paese con quella calura; con l’aria ad una temperatura tale che persino l’Hokage aveva avuto pietà e aveva annullato qualsiasi missione non fosse assolutamente necessaria. La risposta, comunque, era sempre la stessa e Kurama non perse l’occasione di ricordargliela: “Nessuno te l’ha fatto fare, stai facendo tutto da solo. E poi non sai nemmeno se sarà d’accordo, secondo me ti affanni da giorni per nulla.” brontolò la volpe ai margini della sua coscienza.
“Beh, grazie mille per l’incoraggiamento, eh! Nonostante le tue lamentele sono ancora convinto che sia la soluzione migliore e non mi farai cambiare idea, ormai ho deciso!” esplose Naruto, esasperato. Erano giorni che la volpe gli dava il tormento a proposito di quella che lui stesso aveva denominato “Operazione CDC” ed era francamente stanco di starla a sentire: già le cose non erano andate esattamente “lisce” come avrebbe voluto, se poi ci si aggiungevano anche i borbottii continui di Kurama, Naruto era certo che i suoi nervi sarebbero definitivamente saltati.
“Naruto, vivo su questa terra da qualche secolo in più di te e mi permetto di dirti che credo che il mio senso pratico sia un tantino più sviluppato del tuo. Sai cosa mi sta dicendo il mio senso pratico? Che non ne vale la pena. Ti stanno facendo diventare matto da settimane ormai, è evidente che quel tizio non ha intenzione di cedere, e questo è l’ultimo giorno che hai a disposizione, secondo i tuoi piani. Lascia perdere. Tra l’altro, non sai nemmeno se “Testa piumata” approverebbe, quindi non vedo perché continuare questa pantomima.” commentò Kurama con tono saccente, cosa che fece definitivamente uscire dai gangheri la sua forza portante.
“Adesso mi hai proprio rotto, sai? Ma tu credi davvero che, ad un solo giorno dalla scadenza, io non abbia preparato un piano di riserva? Non sarò certo una cima, ma non ho nessuna intenzione di farmi fregare: l’Operazione CDC avrà successo, fosse l’ultima cosa che faccio!”
“E quando avresti elaborato questo piano di riserva esattamente?”
“Ieri sera mentre tu ronfavi, per evitare di doverti stare a sentire! E adesso ti pregherei di lasciarmi in pace, dato che sono arrivato!” sbraitò mentalmente, nella speranza di chiudere quell’ennesima discussione. Kurama sbuffò sonoramente ma, avendo probabilmente capito l’antifona, si ritirò senza altri commenti.

Naruto si fermò davanti ad un complesso di uffici e vi entrò, percorrendo velocemente i corridoi che ormai gli erano dannatamente familiari, oltrepassando una porta a vetri e fermandosi davanti ad una scrivania occupata da una giovane segretaria che non aveva mai visto; quella che probabilmente si occupava dei turni pomeridiani.
- Buongiorno, cosa posso fare per lei? - chiese lei senza nemmeno alzare lo sguardo dalle pratiche che stava controllando.
- Buongiorno, può dire al signor Takeda che sono arrivato per favore? -
- Nome prego? -
- Ehm..Naruto Uzumaki. - rispose Naruto, preparandosi già alla scena che sapeva bene si sarebbe verificata.
Infatti, regolare come un orologio, la ragazza alzò lo sguardo su di lui, spalancò la bocca e sgranò gli occhi, arrossendo.
- Oh, mi scusi tanto, non stavo prestando attenzione, è evidente chi è lei! Le chiamo subito il signor Takeda, mi scusi ancora! - rispose concitata, alzandosi di scatto e sparendo oltre la porta di legno dell’ufficio. “Sempre la stessa storia..” pensò Naruto, sospirando. Da quando le guerra era finita, ossia da quasi due anni, la gente aveva cominciato a trattarlo in modo diverso: erano tutti ossequiosi e tremendamente gentili, al limite del melenso, in un modo che cominciava davvero a stancarlo. Era felice che, dopo la morte di Pain, tutto il villaggio avesse cominciato a rispettarlo e ad ammirarlo, ma Naruto aveva la sensazione che dopo la guerra le cose fossero davvero degenerate. Naturalmente la situazione non riguardava i suoi amici e le persone che conosceva da tanto tempo: con loro le cose erano proseguite come sempre, grazie al cielo; ma con gli sconosciuti era tutta un’altra faccenda, una faccenda che lo faceva sentire piuttosto a disagio.

Il ritorno della segretaria, con il rumore dei suoi tacchi sul legno del pavimento, lo riscosse dai suoi pensieri.
- Il signor Takeda la riceverà tra pochi minuti, si accomodi pure su una delle poltrone nell’angolo mentre attende. - disse lei senza guardarlo negli occhi ma continuando a sbirciarlo con la coda dell’occhio mentre si sedeva, cosa che lo fece irritare non poco. Per fortuna dopo un paio di minuti, Sakura (ossia il suo piano di riserva) entrò nella sala e si sedette accanto a lui sviando le attenzioni indesiderate della donna.
- Ciao, scusami per il ritardo ma avevo un sacco di carte da sistemare in ospedale! - esclamò lei scostandosi i capelli dalla fronte, evidentemente provata dal caldo e dall’afa.
- Nessun problema, anzi, grazie per essere venuta. Non è detto che avrò davvero bisogno del tuo aiuto, ma non sapevo a chi altro chiedere. -
- Beh, avresti potuto parlarne con Tsunade, per esempio, o con chiunque altro in realtà. E’ evidente che quest’uomo ce l’ha con te per qualche motivo, ma ti sarebbe bastato fare leva sull’opinione pubblica per farlo cedere. Insomma, chi vuole inimicarsi l’Eroe della Foglia e farlo sapere al mondo? - concluse lei facendogli l’occhiolino. Naruto proruppe in una risata che sapeva vagamente di amaro.
 - Te l’ho detto, non voglio fare leva sulla mia fama per ottenere le cose, non mi sembra giusto! E poi, Takeda è sicuramente uno stronzo, ma non è obbligato ad accontentarmi in fin dei conti. Se mi avesse dato un motivo valido per non voler cedere me ne sarei fatto una ragione…il problema è che mi tiene nel limbo, non dice ne si ne no. Prima ci doveva pensare, poi doveva far fare dei controlli ad una ditta specializzata per accertarsi che fosse tutto a posto, poi è stato in vacanza e non se ne poteva discutere, poi è saltato fuori che forse la cosa interessava anche a suo figlio e che quindi lui avrebbe avuto la precedenza. Ho contattato il figlio la scorsa settimana e mi ha assicurato di non avere nessun progetto in proposito, così ho preso questo ennesimo appuntamento ma, sinceramente, ho poche speranze di convincerlo con i metodi “tradizionali” e se non firmo entro domani tutto il mio grandioso piano salta. Per carità, non morirebbe nessuno se la cosa fosse rimandata, ma io ci tengo a fare le cose per bene nel momento giusto! – concluse sconsolato, con la testa tra le mani e le dita affondate tra i capelli in un chiaro segno di desolazione. Sakura sospirò profondamente e gli mise una mano sulla spalla, stringendo piano: sapeva quanto il suo amico si fosse impegnato per quella cosa e non voleva che le cose andassero storte. Aveva provato a proporgli delle soluzioni alternative, nelle settimane precedenti, ma lui non aveva voluto sentire ragioni. “Mi dispiace Sakura, so che cerchi di aiutarmi ma ormai ho già deciso: deve essere quello, me lo sento, gli altri non vanno bene.” aveva affermato, sicurissimo, e lei non se l’era sentita di tentare ulteriormente di dissuaderlo. Perciò, avrebbe smosso mari e monti perché l’Operazione riuscisse esattamente come Naruto l’aveva programmata.
- Non ti preoccupare tesoro, ora sistemeremo tutto e in men che non si dica avrai quello che vuoi! Vedrai che l’Operazione CDC sarà un successo, dopotutto! – esclamò con un sorriso a trentadue denti. Naruto le lanciò uno sguardo obliquo: - Lo detesti quel nome in codice, non è vero? – chiese con tono funereo.
– Certo che si! Solo uno scemo come te poteva inventarsi un nome in codice per una questione del genere.. –
- Ma Sakura, e se ci sentisse mentre ne parliamo? Il nome in codice serviva per forza! –
- Sarebbe bastato non dire mai il soggetto del discorso ed evitare il nome di Takeda! E poi scusa, ma non pensi che se ci sentisse parlare di un’operazione in codice si insospettirebbe di più? E’ un ragazzo sveglio, nel caso non l’avessi mai notato! –
- Certo che l’ho notato, ma… -
La loro conversazione fu interrotta dal richiamo della segretaria che li informò che il suo principale era pronto a riceverli, così si alzarono e dopo uno sguardo carico di intesa oltrepassarono la porta dell’ufficio e se la chiusero alle spalle. La povera segretaria non immaginava affatto che, di lì a poco, avrebbe dovuto contattare l’imbianchino per qualche ritocco d’emergenza alle pareti dell’ufficio.
 
***
 
Circa un quarto d’ora dopo, Naruto e Sakura uscirono dall’edificio, soddisfatti.
- Non ti ringrazierò mai abbastanza Sakura! Sei la migliore in assoluto! Anche se forse hai esagerato un po’.. – commentò Naruto abbracciandola di slancio.
– Ma figurati, non ho combinato nulla che un po’ di stucco non possa risolvere! E poi ne è valsa la pena, no? Comunque, credi che ti servirà aiuto per organizzare il tutto, domani? –
- Credo di si. Ho un po’ di roba da spostare ma per quella mi posso anche arrangiare, più che altro probabilmente mi servirai come “distrazione”! Ma alla tua dolce metà non scoccia che io ti rapisca senza troppo preavviso? – chiese indirizzandole un sorrisetto saputo.
- Ma figurati, quando è immerso in un nuovo lavoro nemmeno si accorge che non ci sono! Comunque sono a tua disposizione, fammi sapere non appena avrai definito i dettagli! –
- Certo, grazie ancora! –
Detto questo i due ragazzi si separarono e tornarono ognuno verso la propria casa: Naruto sfoggiava un sorriso difficile da ignorare mentre camminava e leggeva le agognate pratiche che finalmente stringeva in mano; Sakura rimuginava sul fatto che fosse abbastanza assurdo aver portato avanti quella bagarre per settimane quando, per concluderla, erano bastate una supplica accorata, una sfuriata con i fiocchi, un paio di “ganci” ben assestati e qualche firma qui e là.




 
Note finali: Dunque, credo di avervi lasciate con un po' di interrogativi:
Di cosa avranno discusso nell'ufficio di Takeda? (ossia, cosa diamine sta cercando di ottenere Naruto?) 
Perchè il suo piano deve concludersi il 23 Luglio? (questa è facile in realtà)
Chi è la dolce metà di Sakura? (questo credo si verrà a sapere in un'altra storia :D)
Rifletteteci e, se ne avete voglia, fatemi sapere le vostre ipotesi (in realtà credo che indovinerete tutte) e in generale cosa pensate della storia; come al solito spero che vi piaccia e che non risulti noiosa!
Alla prossima! (come sempre, se vedete qualche erroraccio magari avvisatemi, la mancanza di un beta si fa sentire!) 
 
P.S.: Come chi mi ha già seguita nell'altra storia sicuramente sa, gli aggiornamenti non sono regolari, perchè tra esami, lavoro e vita spesso non ho tempo. Può capitare che scriva un capitolo al giorno come può capitare che passi un mese tra l'uno e l'altro, ma non abbiate paura, prima o poi arrivo! :D
  
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