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Autore: Lisaralin    25/06/2014    3 recensioni
"In my thoughts and in my dreams
They're always in my mind
These songs of hobbits, dwarves and men
And elves come close your eyes
You can see them too."

(The Bard's Song, Blind Guardian)
Raccolta di flashfic sui personaggi della saga. Nel segno del caso.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Safana


Personaggio: Safana
Genere: Introspettivo, Comico
Rating: giallo tendente all'arancione
Avvertimenti: ... si vede che detesto Safana? XD



Nothing but a mere illusion

Il tocco del mago è timido, palesemente inesperto. Le sue mani percorrono il corpo di Safana come farebbero con una delle sue preziose pergamene, sfiorandolo appena con la punta delle dita quasi temessero di sgualcirlo. Risalgono timorose lungo la curva morbida dei fianchi, esitano per lo spazio di qualche istante e solo alla fine osano raccogliersi attorno ai seni, indugiandovi con dolcezza.
Non sono certo quelle goffe carezze da adolescente a farle avvampare un brivido di desiderio sulla pelle e fin dentro le viscere. C’è una sensazione ancora più inebriante del calore del corpo di un uomo premuto contro il proprio, ed è il gusto del potere, urgente ed irresistibile. La consapevolezza che quell’uomo, almeno per il breve spazio di una notte, ci appartiene. Che ogni suo gesto, ogni suo sospiro, è schiavo della nostra volontà e del nostro inappellabile capriccio.
Stanca di giocare, Safana affonda le dita nei suoi capelli e lo tira verso di sé, lo bacia con passione, con violenza. Dalle labbra dell’incantatore sfugge un gemito inarticolato e le sue mani acquistano coraggio, esplorano il suo corpo con rinnovata avidità, sopraffatte dall’ondata inarrestabile di desiderio.
Dentro di sé, Safana esulta. La sua scelta sarebbe potuta cadere su un qualsiasi altro membro del gruppo: il mezzorco dal fisico impossibilmente perfetto magari, oppure il ranger affascinante e tenebroso. Il mago mingherlino, con le sue spalle curve e l’aria perennemente afflitta, l’ha convinta per la semplice ragione che era il più improbabile, il più assurdo di tutti. Quello su cui nessuna donna metterebbe mai gli occhi, nemmeno per errore.
Lo strumento perfetto per la sua vendetta.
Coran è uno stupido se crede che lei non abbia notato come guardava la cameriera l’altra sera alla locanda. Safana ha fatto finta di nulla, continuando a conversare con i compagni di viaggio e a bere birra come se niente fosse, ma ai suoi occhi attenti di ladra non è sfuggito nemmeno un particolare. Ha visto le mani dell’elfo allungarsi “casualmente" verso i fianchi e il fondoschiena di quella ragazzina insipida. Lo ha visto prenderla da parte alla fine della cena e sussurrarle qualcosa all’orecchio, strappandole una risatina imbarazzata e dipingendole le guance di un rossore che celava ben altri desideri.
Immaginare il seguito è bastato a mandarle di traverso la birra.
L’amore non c’entra nulla. Coran non fa che ripeterle di amarla, anche se poi non riesce a fare a meno delle sue scappatelle. L’amore come lo cantano i bardi è una sciocchezza, una favola per bambine viziate. Ciò che le brucia davvero è vedere l’elfo sfuggire al proprio controllo, cedere ai sorrisi di un’altra donna quando dovrebbe strisciare per terra al solo inarcarsi di un suo sopracciglio.
E per questo merita una punizione esemplare.
L’incantatore ora prende addirittura l’iniziativa, spingendola sul letto mentre continua a baciarla sulle labbra, lungo il collo, sui seni, ormai ubriaco di piacere, ubriaco di lei. Sono proprio le persone rigide e inibite come lui che una volta rotto il ghiaccio si lasciano andare alla passione nel modo più completo, compensando l’inesperienza con l’ardore senza freni di chi scopre il sesso per la prima volta.
Poteva sembrare un bersaglio difficile, ma la verità è che conquistarlo è stato un gioco da ragazzi. È bastato introdursi nella sua stanza con la scusa più stupida del mondo:
“Xan, stamattina mentre esploravamo le rovine di Ulcaster ho trovato questo libro antico. Credo sia un grimorio di qualche tipo… pensavo che ti potesse interessare.”
Una volta dentro, la sua esperienza ha fatto il resto. Safana sorride mentre il mago ansima nell’incavo del suo collo; se lei lo desidera, nessuno è in grado di resisterle.
Il pensiero della faccia di Coran quando scoprirà che lo ha scartato in favore del mago depresso la manda in estasi più di tutti i baci di Xan. Safana assapora il gusto dolce del trionfo e le sue dita scattano in avanti, armeggiando impazienti con i lacci della tunica del mago.


“Forse dovresti farla smettere. Prima che inizi a spogliarsi, intendo. A meno che tu non gradisca lo spettacolo.”
Senza staccare lo sguardo dal letto e da Safana, Neera lancia un’occhiata di sottecchi all’incantatore. No, non sembra gradire proprio per niente. La sua espressione è la stessa di sempre, quella del martire che sta sopportando stoicamente la pena indicibile di essere al mondo.
“Non credevo che avessi tutto questo senso dell’umorismo, Xan.”
In effetti ci vuole una bella dose di autocontrollo per non ridere di fronte all’immagine di Safana che abbraccia con passione il vuoto e imprime baci nell’aria. I suoi gemiti probabilmente stanno tenendo sveglia mezza locanda.
“Non è senso dell’umorismo. È difesa personale.”
“Ma come hai fatto? Non esiste un incantesimo di illusione così potente… “
“Diciamo che mi sono aiutato con una pergamena maledetta.“
Neera è sinceramente ammirata. Xan è uno dei compagni di viaggio più noiosi che abbia mai avuto, ma per quanto riguarda la conoscenza della magia non ha rivali.
“Credo che anche Coran dovrebbe venire a dare un’occhiata” aggiunge l’incantatore dopo un attimo. “Sono certo che lo troverebbe uno spettacolo istruttivo. Finalmente capirebbe che quello che lui si ostina a chiamare amore non è altro che una grande, grandissima illusione."
  
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