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Autore: Shikaeru    02/01/2005    6 recensioni
Una pazzia, nient'altro. Un discorso, emozioni forti da nascondere. Poi il silenzio.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rannicchiata sulla poltrona rossa vellutata davanti al fuoco quasi spento, Hermione Granger scriveva distrattamente su un pezzo di carta. Come al solito da sola. Sola.

Mentre lo pensava, lo aveva distrattamente sulla pergamena, ma una volta focalizzata la parola, l'aveva cancellata velocemente cercando di non pensarci.

Probabilmente se non fosse stata sola, sarebbe stata più allegra, meno malinconica, ma era tutto un circolo vizioso. Sospirò, attirando l'attenzione di Harry Potter, dall'altra parte della sala.

'Herm?!'
La nota incerta della voce tradiva la sua preoccupazione. Lei aveva sobbalzato, spaventata.

Fino a quel momento si era sentita isolata da tutti. Il brusio di sottofondo della Sala Comune l'aveva cullata in un mondo a parte, dove i suoi pensieri diventavano realtà, il calore del fuoco l'aveva abbracciata nella sua familiarità e tutto era sfumato lentamente... ma la voce tremante di Harry, nonostante tutto netta e fresca e l'aveva svegliata dal suo tepore. Aveva alzato lo sguardo verso di lui, disorientata, sbattendo più volte le palpebre probabilmente con aria instupidita.

Brava Herm chissà che faccia avrai ora eh...

Ignorando quel pensiero, si sforzò di non rimanere imbambolata di fronte a quello che probabilmente doveva essere solo il suo migliore amico ed invece...

'Dimmi'
Aveva cercato di risvegliarsi un pò, ma la voce era ancora un pò roca. Sorrise, ma neanche quello sembrò confortarlo.

'Vorrei chiederti un consiglio...'

Ed aveva cominciato a parlare. Aveva cominciato a parlare di Cho, a quello che lei pensava dovesse fare. A quanto ci soffriva, perchè lei sembrava non accorgersi di lui, a come avrebbe voluto parlarle, ma non sapeva cosa dirle.
Hermione ascoltò tutto in silenzion, soffrendo dentro ma senza sentire quel dolore.

L'amicizia prima di tutto, ricordatelo, l'amicizia...

Erano anni che se lo diceva: sarà solo un amico, non lasciarti ingannare, è il tuo migliore amico... ma non ci era riuscita ed ora si sentiva persa per lui.. innamorata, forse? L'ammetteva con se stessa in rare occasioni, quando prima di chiudere gli occhi ed addormentarsi, gli rivolgeva l'ultimo pensiero della giornata. Ed il mattino dopo, quando il sole le sbatteva sugli occhi svegliandola, rivolgendogliene un altro, il primo. Il primo, l'ultimo, e tutti gli altri della giornata. Ma nessuno l'avrebbe saputo.

Ed ora gli chiedeva di aiutarla con un'altra.

Forza Hermione, sei sua amica, ricordi? Voi siete solo amici, amici e basta...

Deglutì e cominciò ad esporle il suo punto di vista... modificato. Non gli avrebbe potuto dire quello che pensava.. ma non solo perchè probabilmente questo avrebbe incluso i suoi compromettenti sentimenti, ma anche perchè dirgli quello che pensava voleva dire mostrarsi, realmente. Voleva dire probabilmente contraddirlo, e lei era così confusa e facilmente influenzabile che probabilmente avrebbe cambiato idea se convinta da un discorso logico (o semplicemente dalla voce di Harry), mostrandosi insicura.. e tutto questo non doveva avvenire. Nessuno se n'era mai accorto. Lei era la so-tutto e basta, saccente ed acida e tutto il resto. Doveva tenere la maschera, continuare lo show. Chissà quando sarebbe finito.

La sua bocca aveva pronunciato parole in automatico, senza rendersi conto di quello che diceva, persa com'era nel suo flusso di coscienza, ad autocompatirsi. Ma lui sembrava soddisfatto, vagamente tranquillizzato, anche se un'altra ombra oscurava gli occhi dell'amico.

Amico, ricordatelo, amico...

Aveva mosso leggermente la testa in obliquo, catturando di nuovo lo sguardo di lui.

'Che altro c'è, Harry?'
La voce era poco più di un sussurro, quasi rassegnato. Sentiva nell'aria che tra loro c'era una sorta di disagio, delle parole non dette. Con quella frase, sapeva di aver datto ad Harry il permesso per dire qualcosa che l'avrebbe scossa. L'aria era impregnata di quell'attesa, quell'incertezza che solo in occasioni così era respirabile. Occasioni in cui il fuoco non riscalda più e neanche si trova più calore negli occhi degli amici. Le parole tagliano come schegge di vetro e sostenere uno sguardo è così faticoso da far sentir male.

'Cos'hai? Perchè questa malinconia? Lo vedo nei tuoi gesti, in te e...'
Aveva sospirato prima di parlare ma non aveva terminato la frase.
Lo sguardo di attesa era preoccupato e quasi riusciva a scaldarla: ma la preoccupazione di soppesare le parole, di non far trapelare nulla, l'aveva raffreddata più di una doccia fredda. Probabilmente anche i suoi lineamenti erano involontariamente induriti.

Non dire niente, non dire niente, o capirà, e crollerà il tuo castello di carte, niente sarà più come prima...

'Nulla'
Per dirlo lo sguardo si era diretto da un'altra parte e da questo Harry capiva la sua bugia.

'Dimmelo guardandomi negli occhi'
Lo sguardo di Hermione non era tornato in alto, ma si era perso più in là. Il silenzio, l'imbarazzo... non sapeva, non voleva mentirgli. Harry si era sempre confidato con lei ma lei proprio non ci riusciva.

'Niente, non c'è nulla che non va. Mi ha un pò scosso la faccenda della festa l'altra sera, tutto quì'
'Qualcuno ti ha fatto qualcosa Herm?'

Sta zitta, non rispondere...

'No Harry solo mi sento un pò sola'
Lui non rispondeva, sembrava volerla solo ascoltare.

'Non riesco a parlare con tutti, e lo sai.. ma ultimamente non riesco a parlare con nessuno, non riesco a dire quello che penso, che provo, a nessuno...'
Ecco, ora poteva forse esser soddisfatto, no? Glielo aveva spiegato, occultando particolari, ma per lo più spiegandogli il tutto...

'E io?'
La domanda era un pò frettolosa e difficile, l'aveva presa alla sprovvista. Quei suoni echeggiavano nella sua testa, come da un altro pianeta. Avrebbe voluto che mai glielo avesse chiesto, perchè era come esprimere ciò che lui era per lei.

Deglutisci, Herm. Deglutisci e menti.
Non dirglielo che a lui non potresti parlare, perchè quello che pensi è tutto riguardo a lui.
Non dirglielo. Lui è un amico, lo resterà, lo è sempre stato...

'Mi dispiace'
Non aveva trovato altre parole per dirglielo, per dirgli che lui non era adatto a questo ruolo. Lei poteva essere la sua confidente ma non il contrario.
La maschera che indossava non glielo permetteva.

Per il resto (quello che provava e tanto altro), lui non l'avrebbe mai sentito dalla sua bocca, mai. L'aveva giurato a se stessa, come si era ripromessa di non pensare a lui così tanto, senza riuscirci. Ma prima o poi ci sarebbe riuscita: lui sarebbe tornato l'amico, come lei voleva. Ma ora.. l'unica via era la fuga. Fuggire davanti a se stessa, di fronte a lui. Di fronte ad una verità che doveva tenere per lei, ma che prima o poi sarebbe cambiata, o l'avrebbe logorata.

Mentre si alzava gli aveva sfiorato delicatamente la guancia con la propria, in una specie di imitazione di saluto.

Non concentrarti sul suo odore, Herm. Non pensare alle sue labbra così vicine. Chiudi gli occhi, allontanati e corri a piangere.

Si era allontanata in fretta, lasciando il vecchio plaid sulla poltrona. Il tonfo della porta del bagno, e il freddo contatto con la porta erano familiari, ormai.
Harry sembrava lontano anni luce, lasciato solo lì, la testa china, pensieroso accanto al fuoco. Aveva sentito la voce di Ron chiamarlo per un'altra partita a scacchi magici o chissà cosa mentre saliva la scala verso il dormitorio.

Probabilmente non ci starà pensando già più.

Una lacrima scendeva solitaria.

Probabilmente i tuoi silenzi non l'hanno turbato.
Per questa serata sarai tu a soffrire, tu a sentirti male e a strazirti, Herm.
Solo tu. Sempre. Solo tu.

Quella che doveva essere solo amicizia era cambiata, e per colpa sua. Chi aveva detto che l'amicizia tra uomini e donne non esiste forse aveva ragione... ma lei non l'aveva voluto, tutto ciò! Avrebbe voluto guardarlo negli occhi senza cercare affetto, ma solo la complicità dell'amicizia, eppure non ci riusciva, voleva stargli accanto senza soffrire, parlargli senza sperare, continuamente che lui la vedesse.

Chiudi ancora gli occhi Herm, asciugati le lacrime col dorso della mano.
Torna da sola nel letto freddo.
Spegni la candela, immergiti nel buio.
Chiudi gli occhi e svegliati, domattina, ancora sola, e taci.

Il silenzio sarà tuo amico.

:: Commento

Non ha molto senso a dir la verità. Ed ancor di più non sono una fan della coppia Hr/H, ma vedo Hermione molto meglio con Ron. In più, io odio Hermione a dirla tutta ^^; e così, oltre ad essere completamente OOC dal libro lo è anche dalla mia mente.

Eppure, questa sera ho avuto una chattata che mi ha ispirato questo.. e spero di aver suscitato una benchè minima emozione.. Se vi va, lasciate una recensione, che fa sempre piacere ^__^ Alla prossima!

 

Shikaeru

  
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