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Autore: Rain e Ren    20/08/2008    3 recensioni
Rieccomi qui, stavolta con una storia lunga su Dragon Ball.
Ambientata dopo la fine dell’era GT….pochi mesi dopo la partenza di Goku!
La vita sembra tornata alla normalità, ma il dolore e la tristezza pervadono ancora gli animi dei nostri eroi, memori di tante battaglie e pieni di ricordi che portano il nome del più grande e generoso dei Sayan.
E su questo sfondo dolce-amaro che un segreto torna alla ribalta!
Un popolo nuovo fa la sua comparsa attraverso i ricordi della persona più insospettabile: Videl!
Nascosto tra le Galassie dell’Universo…il Popolo considerato l’Alba ti tutti gli altri…si rivela per la prima volta…
Tra segreti, leggende, ricordi e scoperte di nuovi, straordinari poteri…forse ci sarà un ritorno inaspettato…!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta, Videl
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il primo capitolo.
I primi sentori che qualcosa può succedere ci sono, nascosti tra pensieri e ricordi.
E mentre la vita continua alla solita maniera, i rimpianti del passato finalmente vengono a galla, e con essi la speranza del ritorno di una persona importante!



1. Forse c’è ancora una speranza.



Erano ormai passati sei mesi da quando Goku se n’era andato con il drago Shenron per non fare più ritorno.
Aveva promesso che, prima o poi, sarebbe tornato, ma quel prima o poi poteva corrispondere al giorno dopo come a cent’anni.
E intanto tutti erano tornati alla vita di sempre, senza più minacce e nemici da affrontare, vivevano la vita di qualunque essere umano facendo finta che fosse successo niente, anche se nel cuore c’era una ferita profonda e mai rimargina ch’era tornata a riaprirsi per l’ennesima volta.
Chichi continuava a vivere la sua vita tranquilla di madre (e moglie), Goten era il solito rubacuori, la famiglia Brief andava avanti con il solito ritmo fuori dagli schemi a cui tutti erano abituati, Mr Satan era al solito il Campione del Mondo acclamato da migliaia di fan, Gohan lavorava all’Università e svolgeva chissà quale ricerca, Pan…
Pan era un vero problema; per quanto cercasse di non darlo a vedere soffriva moltissimo per la partenza del nonno che tanto aveva amato, e nonostante continuasse gli allenamenti, sapevano tutti che lo faceva perché così era come sentire Goku accanto a lei, come se lui fosse ancora li ad allenarsi assieme a lei.
E poi c’era Videl! La forte Videl, la madre affettuosa e la moglie amata.
Videl. Videl che continuava a tormentarsi con pensieri che credeva d’aver scacciato tanti anni prima, pensieri che aveva voluto cancellare dalla sua mente, ma che in quel momento tornavano in superficie troppo rapidamente; aveva preso ad allenarsi con la figlia ogni giorno, ritrovando la forma che aveva perduto a causa dei troppi anni passati a non combattere, e aveva insegnato a Pan un paio di trucchetti niente male.
Era tornata la Videl di cui Gohan si era innamorato, una donna, una ragazza, che aveva dimenticato lei fosse.
Ormai, in lei, vedeva solo la madre e moglie di famiglia, ma non riusciva più a vedere la Guerriera ch’era stata e che aveva imparto ad amare con tutto se stesso.
Ma forse, grazie ad un passato ormai non più tale, qualcosa sarebbe cambiato.

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Era ormai notte fonda, una notte per niente tranquilla e serena come invece avrebbe voluto che fosse.
I lampi che illuminavano a tratti, i tuoni che con il loro rombo coprivano gli altri suoni, il vento che ululava forte fra le fronde degli alberi, e la pioggia che fitta scendeva inondando tutto ciò che le capitava a tiro.
Gohan si svegliò di soprassalto a causa del frastuono continuo di quella notte.
Si guardò intorno, ma non riuscì a trovare il corpo della moglie al suo fianco, solo le fredde coperte.
Dove poteva essere andata Videl, a quell’ora? si chiese stupito dal fatto che il letto, dalla sua parte, non fosse nemmeno sfatto. Era lindo e perfetto, segno che la donna non si era nemmeno coricata quella sera. Si alzò e prese dall’armadio un paio di pantaloni della tuta e una maglietta senza maniche blu scuro, infilò le scarpe da ginnastica e, prima di uscire, andò a controllare la stanza della figlia. Pan dormiva profondamente, e non c’era pericolo che si svegliasse per i tuoni.
Chiuse la porta ed uscì di casa.
Prese a sorvolare i dintorni alla ricerca della moglie, e solo un’aura che esplodeva all’improvviso lo aiutarono a capire dove fosse; scese verso una piccola radura che, un tempo, lui e suo padre avevano usato per allenarsi e li, come aveva immaginato, c’era Videl.
Indossava un paio di pantaloni bianchi dentro a degli stivaletti gialli e aveva una blu maglia extralarge a maniche corte; i capelli erano raccolti in una coda fatta male ed era completamente zuppa.
Colpiva ripetutamente un albero che le stava davanti, tanto che, ad un certo punto, lo frantumò con un pugno troppo forte.
Si fermò ansante e si voltò verso il marito che, sapeva bene, era li da un po’ che la stava osservando.
“ Ti trovo in ottima forma.” Commentò Gohan andandole incontro.
“ Mai come una volta.” Fece lei con una smorfia disgustata. “ Accidenti! Fino a pochi anni fa avrei potuto prendere a pungi tutta la foresta senza essere mai stanca. Sono proprio debole!” commentò lasciandosi cadere a terra, sporcandosi di fango i pantaloni.
“ Il fatto è che siamo tutti fuori allenamento.” La consolò lui sedendosi davanti a lei. “ Nemmeno io sono più quello di una volta.”
Videl prese a guardare insistentemente l’albero che aveva sbriciolato: aveva un tantino perso il controllo!
“ È sbagliato.” Sussurrò con voce flebile. “ Non è così che dovrebbe essere. Non dovremmo mai abbandonare ciò che siamo… soprattutto noi.”
“ Di cosa stai parlando?” le chiese sconvolto da quelle parole di cui, in quel momento, non riusciva a cogliere il significato.
“ Sto parlando della nostra vita…e di come questa è cambiata. In peggio.” Aggiunse scuotendo la testa.
“ In peggio?” chiese Gohan sbalordito. “ A me pare che sia cambiata in meglio. Siamo sposati, con una bellissima bambina, una famiglia meravigliosa e degli amici fantastici…cosa possiamo chiedere di più?”
“ Che tutto finisca una volta per tutte!” disse Videl alzandosi in piedi e mettendo le mani a conca cosicché l’acqua vi si fermasse dentro. “ Questa mondo è come l’acqua nelle mie mani.” E si voltò per mostrargli la pioggia. “ Prima o poi scivolerà via, per non tornare più.”
Lui si alzò in piedi e, sorridendo, fece da cupola con le proprie mani su quelle della moglie.
“ Ma se protetta e trattenuta, l’acqua non scivola via.” Le fece notare guardandola dolcemente.
“ E come pensi che possa essere protetta se nemmeno noi, che abbiamo affrontato tante battaglie, siamo in grado di fare qualcosa?” e aprì le mani facendo cadere tutta la pioggia. “ È questo che accadrà, presto o tardi, e se non siamo pronti a fare qualcosa, nessuno potrà impedirlo.”
“ Videl…” le alzò il viso fino ad incrociare i suoi occhi azzurri e sorrise mestamente. “ Cosa stai cercando di dirmi?”
Lei sospirò e scosse la testa. “ Abbiamo promesso che c’è l’avremmo fatta da soli, che avremmo forgiato il futuro con le nostre mani, senza far ricorso a poteri superiori ai nostri. Lo abbiamo promesso…ma…questa promessa non siamo in grado di mantenerla.”
“ Perché?”
“ Siamo deboli, Gohan.” Gli fece notare lei con uno sbuffo. “ Noi siamo deboli, e non possiamo contare su nessun altro.”
In quel momento, dopo quelle parole, il Sayan capì cosa la moglie stava cercando di dirgli, cosa volesse fargli capire con quel discorso così triste e malinconico. Capì e ne ebbe paura perché, come lei aveva detto, loro non erano in grado di fare niente; il tempo dei Super Sayan era finito tanto tempo prima…era tutto finito con Majin Bu. Era da quel momento che le cose erano cambiate, da quando, senza rendersene conto, avevano smesso di essere chi erano, e avevano iniziato a cambiare.
“ Gohan.” Lo chiamò per svegliarlo dai suoi pensieri. “ Io non voglio dire che mi pento di ciò che ho fatto, perché tu e Pan siate la cosa più bella che mi potesse capitare ma…mi pento di non aver continuato a fare quello che facevo una volta: dovevo allenarmi, e anche tu.” Gli spiegò stringendo le sue mani nelle proprie che, in quel momento, al ragazzo, sembravano tanto piccole e fragili, ma gli infondevano una forza inimmaginabile. “ Il lavoro, la famiglia, la pace…sono tutte cose importanti, e non le cambierei per nessuna ragione al mondo. Diciamo solo che…” ma fu bloccata dal marito.
“ Se potessi tornare indietro faresti la scelta giusta al momento giusto, esatto?” chiese lui, e Videl annuì. “ Lo so, ti capisco. Anch’io ho sbagliato tutto in questi anni.” Lei alzò lo sguardo sorpreso su di lui. “ Mi sono reso conto anch’io che, se avessimo continuato ad allenarci come mio padre e Vegeta a quest’ora le cose sarebbero diverse, e forse Pan avrebbe ancora un nonno. Io…” la donna gli poggiò due dita sulle labbra così da farlo tacere.
“ Non incolparti per questo.” Gli disse piano con un sorriso. “ Non è stata colpa di nessuno se è successo quel ch’è successo però…forse…”
“ Cosa???”
Videl lo guardò con occhi vuoti e supplichevoli, e Gohan capì che c’era qualcosa che le passava per la mente e che, se era lì ad allenarsi a quell’ora, non era solo per sfogarsi, ma anche per schiarirsi le idee su qualcosa di preciso e, probabilmente, anche di pericoloso.
Lesse nei suoi occhi una fiamma che credeva si fosse spenta anni prima, e questo lo fece tremare impercettibilmente.
“ Forse so come far tornare Goku tra noi!”



X VEGETA4EVER: lo so anch’io che è troppo piccola ‘sta scrittura, ma purtroppo non riesco a postare in modo diverso. Non so perché ma non funziona. E non riesco nemmeno a postare a colori o con le scritture che vorrei. Mi dispiace tantissimo.
E ora…al prossimo capirlo.
Baci, Rain!
   
 
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