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Autore: Evola Who    25/06/2014    1 recensioni
Una nuova FF romantica su Paul e Sem. (Se non sapete chi è andate al primo capitolo della mia storia “Una fiaba di Natale). Spero che vi piaccia e buona lettura.
Paul, era tutto concentrato cercando di finire il ritornello di un abbozzo di canzone, che si era magicamente composta nella sua mente; quando sentì bussare alla porta...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Brian Epstein, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sem era sempre di più stupita e rapita dalle sue parole, voleva sapere cosa era successo in quel maledetto giorno di inizio primavera, voleva conoscere il motivo che aveva spinto Paul a scrivere quella canzone, ma ancora di più voleva capire se poteva fidarsi ancora di lui.

Lo sguardo che ebbe sul suo ragazzo durò un’infinità di tempo e il suo obbiettivo era quello di riuscire ad intravedere la sincerità nelle parole di Paul, prima che a braccia conserte, guardandolo disse:

“Okay, da quello che ho capito e spero che sia tutto quello che c’era da capire: Jane, quel giorno, è venuta a casa nostra e ti ha supplicato di tornare con lei.”

“Si.” la interruppe Paul, invitandola a continuare.

“E tutto ciò, quando è successo?” 

Eccola la domanda che Paul aspettava più di ogni altra cosa.
Gli cadde addosso come un macigno e seppur il bassista era più nervoso del solito, sapeva che Sem aveva il diritto di porgergliela così come quello di ricevere una risposta.
Anche se a malincuore e preoccupato, in fondo lo sapeva perfettamente che era l’unica cosa giusta da fare a quel punto.

“Un mese fa” gli rispose, sentendo la sua stessa voce che lo tradiva.

Sem lo guardò esterrefatto, ripetendo a sua volta quella stessa domanda: “Un mese fa?”

“Si.”

A quel punto, ascoltate le sue parole; la ragazza si morse leggermente le labbra e con gli occhi lucidi e il sangue che gli ribolliva per la rabbia che Paul, il suo ragazzo, aveva osato tenerle nascosta per così tanto tempo, una cosa importante e che Sem lo avevo scoperto ora, nel peggiore dei modi.
Sospirò e prima di andarsene, si voltò di fronte a lui e gli disse: “Ne riparliamo dopo, Paul.”

Mentre il ragazzo cercava di mettere insieme delle parole che dovevano suonare alle orecchie di Sem come delle dolci scuse, vide la ragazza letteralmente sorpassarlo e dirigersi a passo veloce verso la porta.
 Non appena provò a stendere il braccio per afferrare la sua mano e implorarla di rimanere lì con lui, vide John spuntare da dietro alla porta, che avendo sentito tutta la loro discussione, provava una certa pena nei confronti di Sem e sicuramente avrebbe voluto avere chiarimenti a riguardo dal suo migliore amico.

“Cosa è successo, che le hai fatto?” gli chiese, avvicinandosi a Paul.

“Le ho rivelato un accaduto, che le ho tenuto nascosto per tanto tempo. Troppo tempo.” 

“Ah, capisco.” gli rispose il maggiore, cambiando completamento il tono di voce assunto poco tempo prima.

“John?”

“Si?”

“Secondo te che significa Ne riparliamo?” chiese dubbioso Paul, torturandosi una ciocca dei suoi capelli color corvino.

“Che la questione non si è chiusa qui, e che non appena si sarà ripresa, dovrete riaffrontare di nuovo l’argomento, mio caro Paul.” gli rispose John ridacchiando, dopo averci pensato e scandito le ultime parole con un simpatico tono femminile.

Ma Paul in quel momento, avrebbe preferito fare di tutto, piuttosto che accompagnare John in quella risatina di poco gusto visto che per lui, la frase che l’amico aveva appena pronunciato, rappresentava un vero e proprio pericolo.

“Secondo te, è arrabbiata?” chiese preoccupato.

“Hmm..vediamo un po’.” fece John sfoggiando uno dei suoi miglior toni ironici e accarezzandosi il mento con le dita; prima di continuare a dire:
“Tenendo presente che tu le hai nascosto l’accaduto di Jane e che lei lo sia venuto a sapere in questo modo  e sta pensando anche male i te? Direi proprio di no, in fondo, nessuno se la sarebbe mai presa!” finì John sottolineando l’ultima frase.

“Lennon, quando usi quel tono ironico con me non significa mai nulla di buono! Devo preoccuparmi?”

“Direi proprio di si, caro il mio Macca.” gli rispose John, dandogli una pacca sulle spalle e raggiungendo la porta per andarsene via.

Paul sorrise a quel gesto tanto genuino che gli aveva infuso coraggio e guardò John andare via.
Prima di sospirare e sentire un senso di preoccupazione salire in lui. 

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Nota della autrice:
Ecco il nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia!
Si, lo so...
Siete percuoait per Paul...
ma.. vedrete che andrà bene...
Allora spero che vi sia piacuto 
rigrazio a tutti qeulli che mi seguano
e buona giornata a tutti!

A presto!
Ciao!
Evola

   
 
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