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Autore: Kucchan_    25/06/2014    3 recensioni
È ormai il giorno dell'esame orale.
Nonostante la paura, Claudia riuscirà a trovare più di un lato positivo a quella giornata: grazie ad un semplice gelato, riuscirà a dichiarare il suo amore a Deidara, l'unico ragazzo in grado di farle battere così tanto il cuore.
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898 parole dedicate a Claudia [Tata Randagia su EFP], che domani, 26 giugno, terrà l'esame orale. Buona fortuna, tesoro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deidara, Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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                                                                                                                     L'esame.


«Che palle…» sbruffò Claudia, comodamente sdraiata sul suo letto, all’udire la sveglia del cellulare suonare.
Il telefono squillava ormai da cinque minuti. Se non si fosse alzata, non avrebbe avuto il tempo necessario per prepararsi a quel giorno.
Esattamente: il grande momento era ormai arrivato.
Erano giorni che studiava come una matta, senza sapere il perché di tutte queste rogne. A parer suo, sarebbero bastati gli scritti. Peccato, però, che anche l’orale era presente a quel maledetto esame.
Il lato positivo era che una volta svolta la prova, avrebbe terminato gli studi.
«Deidara-kun, svegliati.» mormorò dopo essersi seduta sul letto.
Già: pochi giorni prima, la ragazza aveva avuto l’occasione di trovare quel ragazzo sul tappeto di camera sua.
Era convinta che qualcosa fosse già successo, con lui, ma proprio non riusciva a ricordarselo; e ora se lo trascinava dietro in ogni sua pazzia.
«Altri cinque minuti, Claudia...» si lamentò il biondo.
Claudia acconsentì. Nel frattempo, decise di andare a lavarsi e vestirsi.
Un filo di trucco ed ecco che nel giro di un quarto d’ora era già pronta.
Vestito adeguatamente anche Deidara – aveva deciso che, forse, lasciargli indossare la cappa dell’organizzazione Alba sarebbe stato leggermente ridicolo, ed aveva optato per una felpa nera raffigurante un’esplosione -, i due uscirono.
«Mi vuoi spiegare per quale assurdo motivo devo sempre venire con te?» chiese alquanto seccato lui, mentre percorreva il vialetto di casa Auguadra assieme all’amica.
«Per il semplice fatto – iniziò Claudia, per poi interrompersi con uno sbadiglio – che se ti lasciassi a casa da solo, non ho idea di cosa potresti combinare.» terminò.
Il biondo non poteva assolutamente immaginare, però, che per lei c’era un altro motivo: era ormai molto tempo che seguiva il manga di Naruto, e sin dalla prima apparizione dell’artista aveva perso la testa per lui. Poter passare ogni singolo istante con lui era uno dei suoi più grandi sogni, contando anche il fatto che in poco tempo avrebbe dovuto rispedirlo a casa.
 
 
[ Giardino della scuola, ore 3.05 ]
 
Deidara continuava a girarsi e rigirarsi i pollici, seduto su una panchina lì fuori, nel giardinetto dell’istituto.
Secondo i suoi gusti, la ragazza ci stava mettendo anche troppo.
«Deidara-kun!» chiamò una voce femminile. «Ho finito!» esclamò poi.
Il ragazzo si girò subito verso di lei. Aveva un’aria felice e soddisfatta.
«Claudia! Com’è andata?» le domandò.
In cambio, ottenne solo un sorrisone a trentadue denti, che piano piano si trasformò in un ghigno: «Benissimo, Deidara... Benissimo.»
Deidara impallidì: «Questo significa che…» Senza riuscire a finire la frase, l’amica annuì, prendendolo per una mano.
Quella mattina, mentre camminavano nel vialetto, avevano deciso infatti che se l’esame fosse andato per il verso giusto, il ragazzo l’avrebbe accompagnata a fare shopping.
 
 
[Centro commerciale, ore 4.50]
 
Dopo un po’ – molto – di shopping come si deve, Deidara si era ritrovato con quattro sacchetti pieni di vestiti e scarpe varie, tutti rigorosamente pagati da lui.
Era un bel po’ che non fiatava, sia per il fatto che la mora lo zittiva qualvolta lui tentasse di protestare, sia perché era talmente esaurito che non riusciva più nemmeno a parlare.
Claudia lo guardò un po’ intenerita, mentre si sedevano ad un tavolino del lussuoso bar: «Appoggia tutto qui.» ordinò indicando le gambe del tavolo.
Deidara eseguì il comando, per poi sedersi, distrutto, sulla comoda sedia in legno.
I due avevano già deciso di comprare un gelato a testa.
Quando però tirarono fuori i loro portafogli, notarono con dispiacere che i soldi bastavano per un gelato soltanto, data la enorme somma spesa in abiti.
Il biondo insistette molto per poterselo gustare; in fondo, era stato lui quello che aveva portato – controvoglia – tutte le spese della ragazza.
Stranamente, Claudia acconsentì.
 
 
[ Vialetto di casa Auguadra, ore 5.00]
 
Deidara stava ancora leccando quel cono gelato. Aveva deciso di assaporarselo al meglio, dato che nel suo mondo originario, cose del genere erano rarissime.
Claudia gli lanciò un’occhiata un po’ gelosa. Con quel caldo, anche lei ne avrebbe tanto gradito uno.
L’artista, sentendosi osservato, si girò verso l’amica, porgendole il cono.
Lei, per risposta, lo guardò incuriosita: gliene stava per caso offrendo un po’?
Rimase a fissarlo per qualche istante, finché lui non disse: «E va bene, se non lo vuoi lo mangio io.».
Finì il cono in pochi secondi, mentre lei l’osservava ora seccata, ora arrabbiata: «Deidara!» urlò.
Il ragazzo rise, per poi farle cenno con la mano di avvicinarsi.
Lei obbedì, e quando fu abbastanza vicina a lui, sentì una mano toccarle la guancia e stringerle un po’ il mento, avvicinando le sue labbra a quelle dell’amico.
Deidara sorrise, per poi appoggiare la sua bocca su quella di Claudia.
Lei, dapprima rossa e sconcertata, si ricompose subito, ricambiando quel bacio così dolce.
I due si separarono qualche istante dopo, guardandosi negli occhi.
«Deidara-kun… Perché?» Chiese Claudia, guardandolo ancora un po’ imbarazzata.
Lui distolse subito lo sguardo dai suoi occhi, arrossendo leggermente: «Era… Era solo per farti sentire il gusto del gelato, ecco tutto.»
Si girò nuovamente verso la ragazza, che intanto gli sorrideva.
«E va bene! Claudia… Mi piaci. Mi piaci tanto.» ammise, avvampando ancora di più.
Lei si avvicinò nuovamente a lui: «Anche io ti amo.» pronunciò queste parole con un tono di voce basso, ma dolce.
I due si scambiarono un altro bacio, questa volta più intenso e più lungo.
Forse, pensò Claudia, cedere quel gelato al suo amato non era stato un errore.
Niente affatto.
 
 

------------------------------------------- Note di Kucchan_
898 parole - One Shot

Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia. Vorrei solo scusarmi per la banalità del titolo e.. beh, forse anche la banalità della storia ç_ç
Come ho già scritto nell'introduzione, vorrei dedicarla a Tata Randagia, che proprio domani terrà l'esame, per esattezza l'orale.
Ho deciso di farla perché... beh, la adoro tanto :3 Così come lei adora me Deidara. 
Bene! Claudia, se passerai... prima di recensire vedi di non ammazzarmi, ti scongiuro. 

Ti voglio solo dire un'ultima cosa:
Vai avanti qualsiasi cosa succeda, perché sei speciale!
Buona fortuna per l'esame!


Kucchan_

 
 
  
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