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Autore: AmeliaRose    25/06/2014    2 recensioni
Billie Piper, una giovane e attraente donna inglese, viene lasciata dal suo fidanzato Matt prima dell'anno nuovo. Decide così di trasferirsi nel centro di Londra e li, incontrerà un uomo affascinante e misterioso.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie Piper, David Tennant, Matt Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo' 



 
Bussai per l'ennesima volta alla porta di Billie, nonostante l'ora decisamente tarda volevo assicurarmi che lei stesse bene, volevo sapere se lei provasse rancore verso di me visto che non le avevo detto nulla di questa scomoda faccenda e per la mia scelta di essere stato per conto mio per tutto il pomeriggio e la sera. Guardai l'ora spazientito, tre e un quarto del mattino. Era più di un ora che stavo davanti alla sua porta ma lei non accennava a farsi sentire o vedere. Avevo già provato a chiamarla ma partiva ogni volta la segreteria. Le cose sono due, o lei non vuole vedermi o sentirmi oppure è ancora fuori con sua madre. Non so il perché ma la prima ipotesi è quella che ritengo la più giusta. Mi stropicciai gli occhi stanco, avevo passato la maggior parte del tempo in negozio a catalogare libri e a guardare vecchie foto con Simm. Sbuffai, evidentemente dovrò ritentare più tardi, spero solo di vederla presto. A me basta solamente guardare i suoi occhi per un secondo per stare immediatamente bene. Salii le scale e presi le chiavi dalla tasca interna della mia giacca a righe nere. Aprii la porta ed entrai, cercai l'interruttore della luce e l'accesi. Qualcosa non andava, qualcosa nella stanza non quadrava. Gli scuri erano chiusi quando io prima di andare al negozio li avevo lasciati aperti. Un nauseante odore di tabacco e caffè colpirono il mio olfatto. Qualcuno era stato sicuramente qui! Billie? No, lei non poteva essere, non fumava e ne masticava tabacco. Simm? Poteva essere lui? Andai in cucina ma non trovai nulla di anomalo così come in salotto, nella camera di Connor e nel bagno. Con il cuore che accelerava sempre più a ogni passo entrai in camera mia e accesi la luce. A parte gli scuri tutto sembrava al suo posto, spensi la luce e tornai in salotto. Mi andai a sedere sul divano e notai una cosa che prima non avevo notato. Il mio computer portatile era sul tavolino, ricordo perfettamente di averlo messo nella sua valigetta. Lo presi con una strana paura, come se ci potessi trovare qualcosa di brutto al suo interno. Aprii il pc e attaccato allo schermo trovai un post-it.
 
Ho fatto un video per te.
Divertiti.
J.S
 
Staccai il messaggio dallo schermo e accesi velocemente il computer. Simm era stato veramente qui, in casa mia! Ha frugato tra le mie cose, e per di più mi ha lasciato un "regalo". Finalmente il computer avviò il desktop e lo fissai per qualche secondo trovando subito il video posizionato a destra, lontano da tutte le altre icone e cartelle personali. Mi bloccai all'istante. E se avesse veramente controllato le mie cartelle? Saprebbe, senza ombra di dubbio, di Billie. Feci un respiro profondo, non dovevo essere negativo, non ora.

-Ciao David" mi si gelò il sangue nelle vene, era proprio lui! Simm non era cambiato per nulla fatta eccezione per qualche ruga comparsa sul suo viso. Stava seduto dove ora stavo io, la telecamera era troppo in alto per provenire dal mio computer. Doveva aver usato una sua telecamera e averla posizionata in un cavalletto. "E da tempo che non ci sentiamo, non è vero? Sarà forse per colpa di qualcuno che non è stato in grado di farsi gli affari propri? Ovviamente si." Simm chiuse gli occhi e sospirò. "Mi hai rubato dodici anni della mia vita! Per cosa, poi? Perché avevi paura di mantenere la bocca chiusa? Tu non sai cosa mi ha fatto passare quell'uomo!" mollò un pugno sul tavolino. Sorrise, mi vennero i brividi, non sembrava un sorriso normale ma un sorriso stranamente sadico. "Ma ora le cose cambieranno, tu mi hai rubato del tempo prezioso e ora io ruberò il tuo tempo. E non solo a te". Simm si alzò e si avvicinò alla telecamera, la prese e, senza cambiare inquadratura, la portò in camera. Il mio cuore perse un battito, no, non poteva averlo fatto davvero! "Sai David, mi sono informato su di te prima di venire qui, lo sai?" sorrise "Sicuramente ti starai chiedendo come ho fatto a scoprire tutto, giusto? Ti ricordi di Joseph McFarlen? Era nel nostro gruppo al liceo, lui ora fa parte della polizia ed è stato divertente minacciare lui e la sua famiglia. Dovevi vedere che espressione ha fatto quando ho puntato il coltello alla gola della sua adorata moglie incinta. Inutile dire che si è piegato come uno spiga durante la tempesta. Tempo un ora e sapevo tutto di te. Prima sposato e poi divorziato. Senza contare della nascita del tuo pargoletto, Connor" rise e piegò la testa da un lato. "E come se non bastasse ora hai una nuova compagna. Da quello che ho potuto vedere, hai aperto il tuo cuore di pan di spagna a questa dolce fanciulla. Che cosa romantica. Ma ora, mio caro, la pacchia è finita". L'inquadratura cambiò velocemente, ora Simm mostrava il mio letto con Billie imbavagliata e legata. No, non può essere. Non Billie! L'inquadratura si avvicinò al viso della mia amata, del sangue secco le copriva metà del suo splendido volto. Era... era morta?. "Non ti preoccupare playboy, non è morta. O almeno, non ancora." l'inquadratura cambiò nuovamente riprendendo il volto di Simm. "Se vuoi indietro la tua Giulietta vieni dove tutto è cominciato. Affrettati a venire, non so quanto durerà la biondina ai miei giochetti". Il video terminò. Chiusi gli occhi e sentii una lacrima salata scendere lungo la mia guancia
Spensi il motore dell'auto e guardai l'enorme capannone disabitato davanti a me, vecchi e amari ricordi cominciarono a farsi strada nella mia testa. Era li che incontrai John negli anni della mia adolescenza, se non avessi seguito un mio amico molto probabilmente sarei scampato a questo terribile destino. Guardai l'ora, le sei del mattino; il cielo si era già tinto di un debole azzurro. Scesi dall'auto e velocemente mi avviai all'entrata dello stabile. Aprii l'enorme porta, notando le catene tagliate di netto, ed entrai. L'aria si era fatta stantia, un ghigno si era fatto sul mio volto senza che me ne rendessi conto. Mi guardai attorno, vecchi bancali da lavoro pieni di polvere erano rovesciati a terra, oggetti di lavoro invece erano sparpagliati per tutto il capannone. Alzai lo sguardo e notai che il piano di sopra, dove c'erano gli uffici, non era ancora ceduto. Avanzai lentamente senza far rumore tenendo le orecchie ben aperte, dovevo trovare Billie. E in fretta anche! Marciai per tutta la lunghezza del capannone ma non trovai anima viva.

-John, sono qui. Lascia andare Billie" urlai disperato. Sentii un rumore provenire dall'alto. Ma certo! Che stupido che sono! Non ho controllato gli uffici! Corsi velocemente alle scale luride e, facendo molta attenzione, salii in fretta e furia al piano superiore. Percorsi il lungo corridoio che portava agli uffici notando quanto malmesso era. Sbucai in una stanza che, viste le macchinette in disuso, doveva essere il punto ristoro. Davanti a me, così come alla mia sinistra, si trovavano due porte.

-David, siamo pronti per riceverti" urlò Simm, la sua voce proveniva dalla porta davanti a me. Avanzai verso la porta e con mano tremante la aprii piano. Entrai e diventai di pietra. La grande stanza era forse la più ordinata e pulita di tutto lo stabile, la parete davanti era fatta completamente di vetro, permettendo così l'intera visuale dei lavoratori che lavoravano ai macchinari, con una scrivania con una poltrona girevole davanti. Simm mi guardò compiaciuto appoggiato al vetro. "Ti piace il mio nascondiglio?" mi chiese con un sorriso. Le mani cominciarono a prudermi e questo non era mai un buon segno, mai!

-Dov'è?" chiesi con voce fredda. Simm posò una mano sulla poltrona girevole, solo ora notai che lo schienale era voltato dalla mia parte.

-Ti trovo bene. Hai fatto un po' di pancia a quanto vedo. Con l'età un po' ci si lascia andare alla buona cucina" disse innervosito. Perché diamine non  voleva farmi vedere Billie? Voleva giocare e a quanto pare si stava divertendo parecchio.

-Non amo ripetermi, lo sai John" dissi freddo.

-Suvvia, non ci vediamo da anni e non vuoi fare nemmeno una chiacchierata? Non ti ricordavo così maleducato" disse con tono divertito.

-Non abbiamo nulla da dirci, non siamo più amici da un sacco di tempo. E per me va più che bene così" dissi con arroganza. Feci un passo verso di lui.

-Non lo farei se fossi in te" disse mentre estraeva una pistola dalla fondina allacciata alla cintura dei pantaloni.

-Voglio solo Billie" dissi senza scompormi.

-Lo so. Non fai altro che chiedere di lei. L'avrai David, non so in quale stato, ma te lo prometto. L'avrai". Sorrise.

-Fammela vedere" dissi guardandolo negli occhi.

-Come vuoi!" girò la poltrona e il mio cuore si fermò per svariati secondi o così mi parvero. Billie era seduta, svenuta, sulle braccia così come nelle gambe aveva dei lunghi e profondi tagli da cui ancora fuoriusciva del sangue ed era in intimo.

-Non l'avrai..." le parole mi morirono in gola.

-Andiamo David, tu conosci perfettamente i miei gusti" disse John offeso "Il suo corpo è stato toccato solamente dalla lama del mio coltello. I giornali dicono che sono un pazzo psicopatico ma fidati, non sono arrivato al punto di violentare una donna. Sono una persona che ama ferire e mutilare".

-Questo si che mi da un po' di sollievo" dissi sarcastico distogliendo lo sguardo da Billie. Non potevo guardarla in quello stato sapendo che era colpa mia.

-Per te dovrebbe essere un sollievo" disse facendo un passo verso di me.

-Cosa vuoi in cambio della sua liberazione?" sono pronto a dargli qualsiasi cosa lui voglia.

-Solo la vostra morte" disse con un sorriso.

-E dopo cosa farai? Andrai alla ricerca di altre vittime da mutilare e uccidere?" chiesi prendendo tempo, dovevo ideare un piano per fuggire con Billie. Anche se sembrava impossibile.

-Non lo so, forse emigrerò da qualche parte, magari in un luogo vicino al mare" disse con noncuranza. Simm guardò per qualche secondo Billie e le diede qualche colpetto sul viso, svegliandola.

-Non osare toccarla, verme" urlai avvicinandomi a lui. I nostri visi ora si sfioravano appena.

-David? Sei tu?" chiese Billie con gli occhi chiusi. Era debole, molto debole. "Sapevo che saresti venuto a salvarmi" disse facendo un sorriso debole. Le accarezzai il viso lentamente con la paura di poterle fare del male.

-Che cosa romantica" disse Simm "Peccato che qui nessuno si salverà". Dovevo agire subito. Mi voltai di scatto verso di lui e gli mollai un pugno in pieno viso, Simm sorpreso, mollò la pistola e cadde rumorosamente al suolo. Presi la pistola e gliela puntai addosso. "Vedo che hai tirato fuori le palle" disse dolorante.

-Alzati" gli ordinai con un sorriso. Finalmente i ruoli si erano invertiti. Simm si alzò, il sangue che fuoriusciva dal naso gli macchiò la camicia.

-Cosa vuoi farmi? Spararmi forse?".

-John, non immagini quanta voglia ho di farlo ma a differenza di te non sono un assassino" dalla tasca dei pantaloni presi il cellulare. "Poco prima di venire qui ho avvertito la polizia. Stanno per arrivare. E' finita John." L'uomo mi guardò e notai che il suo viso non trasmetteva altro che rabbia.

-Pensavi davvero che non avessi calcolato tutte le possibilità? La pistola non è neanche carica, stupido idiota!" Guardai l'arma per qualche secondo, stava bluffando? "Forza, sparami! Così vedrai se ho mentito!" guardai Billie, era terrorizzata e non muoveva un muscolo. "Sparami codardo". Lo guardai con rabbia e premetti il grilletto. Nulla. John non aveva mentito. L'uomo si buttò addosso a me facendomi cadere a terra. Prese la pistola e la gettò poco lontano da noi e si mise a cavalcioni su di me. "Ora si gioca". Mi mollò uno, due e tre pugni sul viso, sentii il labbro spaccarsi e il sapore di ferro riempirmi la bocca. John alzò nuovamente il pugno in aria e cercò di colpirmi ma fortunatamente lo bloccai. Riuscii a ribaltare la situazione, ora ero io sopra di lui. Gli misi entrambe le mani al collo e cominciai a stringere forte. John cominciò a dimenarsi tastando con una mano il pavimento alla ricerca di qualcosa con cui colpirmi. Guardai il suo viso, stava cominciando a diventare rosso e nei suoi occhi le venette cominciavano a rompersi. Un forte colpo alla testa mi fece mollare la presa dal suo collo e crollai di fianco a lui. Lo guardai, era riuscito a prendere la pistola e mi aveva colpito con l'arma. John si alzò e si toccò il collo. "Basta, ora uccido la puttana" disse ansimando. Guardai Billie e guardai il vetro dietro di lei, solo ora potevo vedere quanto fosse fragile. Mi alzai e il più velocemente riuscii a raggiungere Simm che pian piano stava raggiungendo Billie. Lo presi per la camicia e cominciai a correre verso il vetro colpendolo con il nostro peso. Andò in mille pezzi e assieme al mio ex amico, caddi nel vuoto.

Billie Perdonami.


Angolo Autrice:
Ebbene eccoci qui, con il penultimo capitolo.
L'ultimo capitolo è già finito e lo pubblicherò entro domenica.
A presto, spero.
 
   
 
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