Autore: My Pride
Fandom: FullMetal Alchemist
Tipologia: Flash Fiction [ 362 parole ]
Personaggi: Roy Mustang, Edward Elric
Genere: Slice of life, Sentimentale, Commedia
Rating: Giallo
Avvertimenti: Shounen ai, What if?
FULLMETAL ALCHEMIST © 2002Hiromu Arakawa/SQUARE ENIX. All Rights Reserved.
EPISODIO 4: L'APPARENZA INGANNA
Mi mossi attentamente per evitare di fargli male come l'ultima volta e, con lentezza, ripresi a muovere le mani, sentendolo trattenere un gemito e la stretta convulsa del suo auto-mail sulla mia spalla. Quando l'avevo fatto, non più di qualche giorno prima, aveva urlato talmente forte che mi ero spaventato, quindi ero un po' restio dal farlo, adesso.
Nello stringere più forte gli scappò un lamento, così mi fermai, pur guadagnandoci una sua occhiata. «Non ti preoccupare, Roy», mugugnò, sforzandosi di sorridere. «Continua».
Scossi la testa e lo accontentai, riprendendo lento il mio lavoro. Per la concentrazione, la fronte mi si era imperlata di piccole goccioline di sudore che rotolavano giù lungo il viso, costringendomi a detergermela di tanto in tanto per evitare che mi cadessero negli occhi; vidi Edward portarsi una mano alla bocca e serrare le palpebre, con un'espressione così dolorosa che quasi mi si strinse il cuore.
«Andiamo, Ed... non sono affatto bravo», borbottai. «Non ho esperienza».
«Tu vai avanti e non preoccuparti».
Sbuffai, alzando lo sguardo al soffitto. Era inutile discutere con lui, ne sarebbe uscito comunque vincitore anche se avessimo litigato su quella questione per tutta la notte. Così feci scivolare le mani lentamente, sentendo di tanto in tanto qualche suo gemito trattenuto. A lavoro ultimato ripulii il sangue con un asciugamano, gettandolo poi lontano e sedendomi sul materasso accanto ad Edward.
«È l'ultima volta che lo faccio», gli tenni presente, sventolandogli un dito davanti al viso. «Ti faccio troppo male».
Lui ridacchiò divertito. Alzò la gamba destra - quella su cui, se non ci fosse stato il bendaggio che la nascondeva, sarebbe svettato uno squarcio che gli prendeva gran parte del polpaccio e della parte anteriore -, poggiandola con delicatezza su un cuscino. Le bende si erano già sporcate di sangue, perfetto. Mi diede una leggera pacca sulla spalla, sorridendo, per poi scoccarmi un piccolo bacio sulle labbra. «Beh... guarda il lato positivo», la buttò lì con una scrollata di spalle.
«Non c'è un lato positivo», borbottai imbronciato. Lui si metteva nei guai e poi il lavoro sporco toccava a me. Missioni del genere non gliele avrei più fatte affidare.
Quel fagiolino testardo sorrise serafico. «Aye, invece... la fasciatura resisterà per un po', no?»
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