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Autore: Angy_Sunny    25/06/2014    4 recensioni
A quattro anni di distanza, la Grojband e i Newmans non sono più nulla.
Ognuno dei loro membri ha preso una strada diversa e ora vive la propria vita da adolescente, anche se con qualche voragine nel cuore da rattoppare.
Ma se si ritrovassero a condividere per un mese intero una casa delle vacanze in riva al lago?
Fra amori da rispolverare, liti furiose e falò notturni, non sarà di certo la più classica delle estati.
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Dal testo:
Ognuno degli otto adolescenti credeva che sarebbe stata un estate memorabile, invece per loro sarebbe stato il peggior incubo con il migliore dei lieto fine.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carrie Beff, Corey Riffin, Laney Penn, Larry Nepp, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8.

-Ecco fatto!- esclamò Kon, raggiante nonostante si fosse svegliato da poco.
Davanti a sé c’erano due enormi bicchieri pieni di frappé alla banana con scaglie di cioccolato, noccioline caramellate, ciliegie zuccherate e, per concludere in bellezza, una montagna di panna e pezzetti di fragola.
Konnie, con i capelli legati in una coda disordinata, sorrideva compiaciuta.
-La sfida è questa: dobbiamo finire il mega-zuccheroso-frappè in meno di sessanta secondi. Chi perde deve rivelare un segreto all’altro- spiegò il ragazzo mentre, con il suo metro e ottantacinque di altezza, prendeva posto.
La ragazza acconsentì e si sedette su una sedia spostando verso di sé il proprio bicchiere di frappé.
Un cronometro era è posizionato sul tavolo, pronto per partire.
Armati di cucchiai, i due si scambiarono uno sguardo di rivalità.
-Tre…due…uno…via!-
Kon e Konnie cominciarono a divorare quell’intruglio pieno di calorie con una velocità impressionate.
Il tempo che scorreva sembrava però ancora più veloce di loro in quell’assurda gara finalizzata semplicemente al loro divertimento.
Ormai mancavano venti secondi alla fine, la tensione saliva.
Kon ne aveva fatto fuori già molto più della metà mentre Konnie era un po’ indietro.
Cinque secondi.
Il ragazzo si apprestava a ingurgitare le ultime cucchiaiate mentre lei cercava disperatamente di raggiungerlo.
Cinque…quattro…tre…due…uno…stop!
-Sì, ho vinto! Ti sta bene!- urlò Kon dimostrando ben poco spirito sportivo.
Beh, per quanto potesse essere considerata sportiva quella gara.
Konnie incrociò le braccia al petto e, con un sopracciglio sollevato e un’espressione divertita, disse:-Devo rinfacciarti la mia vittoria nella gara dei muffin ai mirtilli, ancora?-
Questo bastò per zittire il moro.
-Mi devi comunque una confessione- ribatté.
-Non ho nessun segreto da nascondere, credo ormai tu abbia capito che non sono una bionda naturale- una risata scoppiò fra i due.
-Okay, allora dimmi qualcosa che sai ma che non dovresti dire in giro-
La ragazza abbassò lo sguardo e arrossì.
-Ehm..-iniziò a farfugliare.
-Continua- la incitò Kon con curiosità nella voce.
-Ecco…riguarda…- Konnie cercò di tenere la bocca chiusa, ma lei non era mai stata brava a mantenere i segreti, quindi raccontò tutto d’un fiato.
-Riguarda Kin e Kim. Stanno insieme. Kin non te l’ha detto perché non voleva che credessi che ti avrebbe abbandonato. Da quanto ho capito, lui crede che tu sia un po’ geloso-
Mentre ascoltava quelle parole, il ragazzo sbiancò.
Subito dopo però, il suo volto divenne rosso di rabbia e gli venne un tic nervoso all’occhio sinistro.
-Kon, stai bene?- chiese la ragazza con voce incerta.
-No, non sto bene! Non ci posso credere che non me abbia detto! Non l’ha detto a me che sono suo fratello. Se non avessimo fatto questa stupida gara molto probabilmente non l’avrei mai saputo. Per quanto intendeva nascondermelo? Crede davvero che io sia così insensibile da impedirgli di inseguire il suo amore? Non ho più tredici anni, porca troia-
Dopo il suo lungo monologo di rabbia, si lasciò cadere in malo modo sulla sedia.
Era mattina presto, tutti erano a dormire, quindi nessuno poteva ascoltare quella conversazione.
-Kon, mi dispiace- Konnie si chino su di lui per abbracciarlo.
Il silenzio calò, come un velo di tristezza che si posa leggero sulle cose.
-Non è colpa tua. E’ il momento di affrontare la situazione- Kon si alzò di scatto e, seguito a ruota da una Konnie perplessa, salì le scale fino alla porta della camera di Kin e Kim.
Senza bussare, entrò.
I due “piccioncini” erano teneramente uniti in un abbraccio e si baciavano con foga.
All’arrivo del fratello, Kin sussultò e spinse la sua ragazza facendola cadere dal letto.
-Posso spiegarti- biascicò mortificato il mingherlino.
-Non c’è bisogno. So tutto- rispose Kon con voce dura.
-Ascolta Kon, io…volevo solo...insomma, non volevo ferirti- cercò di spiegare Kin.
Il ragazzone lo scrutò con sguardo accusatore.
-Sai, credevo che fossi un genio, invece sei un emerito idiota- Kon si voltò e lasciò la stanza.
Un soffio di vento freddo fece volar via una fotografia poggiata in modo precario alla lampada sul comodino.
Quando si posò a terra, Kin la prese stringendo i bordi con le dita tremanti.
Era la foto dei due gemelli, uniti e sorridenti come non mai.
 
-Ma cosa è successo?- Laney uscì dalla sua stanza, svegliata dalla lite fra i fratelli Kujira, e si affacciò al corridoio.
Kon si dirigeva in bagno a testa bassa e con le mani chiuse a pugno.
Le due sorelle Kagami, con aria sconfitta, erano sedute a terra.
Kin invece sembrava sull’orlo di scoppiare in lacrime e forse era proprio quello che stava per accadere.
La rossa era preoccupata, ma non sapeva come aiutarli.
Si diresse verso la camera di Corey, sicura che lui avesse delle spiegazioni.
La porta era socchiusa, quindi aprì senza bussare.
-Core- lo chiamò con voce flebile, per paura di svegliarlo nel caso stesse dormendo.
Ma il blu era sveglio, seduto sul bordo del letto con aria assente.
-Core- ripeté avvicinandosi.
-Cosa c’è?- rispose finalmente lui con tono esasperato.
Laney aggrottò la fronte confusa.
Lo sguardo del ragazzo si posò su di lei.
Doveva ammettere che era davvero bellissima.
I capelli corti e spettinati che le contornavano il viso pallido, dominato dai due enormi occhi profondi e luminosi che, anche senza il trucco, rimanevano magnetici.
Notò che indossava la maglia con il logo della Grojband, quella che lui e i gemelli le avevano regalato per il suo quattordicesimo compleanno.
Sorrise al ricordo di quella festa.
Ad un tratto il pensiero del piano lo riportò alla realtà, quella in cui quella ragazza lo tradiva.
Il sorrise si spense sul suo volto.
-Sai cosa è successo fra Kin e Kon?- chiese Laney ignorando il comportamento del blu.
-No- lui si alzò in piedi e superò la rossa diretto verso la porta.
-Sicuro di star bene?- la ragazza gli poso una mano sulla spalla.
Un brivido percorse il corpo di Corey, ma la sua mente era ancora focalizzata sulla parola “tradimento”.
Scostò con un gesto brusco la sua mano e lasciò la camera.
Andò in bagno e decise di farsi una doccia.
Mentre l’acqua tiepida gli cadeva sulla pelle, un pensiero lo fulminò.
Come faceva la sua Laney, quella che aveva avuto modo di vedere pochi attimi prima, a essere una traditrice?
Le possibilità erano due: o sapeva fingere molto bene oppure c’era stato un malinteso.
Corey valutò la seconda opzione come plausibile, ma poi una serie di scene che ritraevano Laney e Larry in atteggiamenti molto confidenziali gli attraversarono la mente.
Come faceva quello ad essere un malinteso?
Bollente di rabbia, il blu uscì dalla doccia, si asciugò, si vestì e scese giù in cucina per la colazione.
I ragazzi erano tutti riuniti intorno al tavolo, ma non si parlavano nemmeno.
La tensione era alle stelle.
L’unica persona che era apparentemente normale era Carrie.
Un sorrisetto compiaciuto le era dipinto il volto mentre fissava il blu.
Corey imitò il ghigno e si sedette accanto a lei.
Laney e Larry sembravano preoccupati per quegli sguardi d’intesa.


Era pomeriggio inoltrato quando il ragazzo e la ragazza dai capelli rossi si ritrovarono in mansarda per mettere a punto il loro piano.
-Allora, il testo lo abbiamo, quindi organizziamo il resto- iniziò Laney.
-Devi suonare la canzone sotto la sua finestra, così sarà tutto molto romantico- continuò con aria sognante, poi però si riprese.
-Non che a me piacciano le cose romantiche, ma sai com’è…- aggiunse imbarazzata.
-Laney, scusa se ti interrompo, ma non credi che fra Carrie e Corey ci sia qualcosa?- disse Larry incerto.
La ragazza fece una smorfia.
-Non essere sciocco. Insomma…Carrie e Corey…è impossibile!- rispose nascondendo un po’ di titubanza.
In effetti quei due sono stati appiccicati l’uno all’altro tutto il giorno scambiandosi sorrisetti e parlottando fra loro con tono dolce.
Ma questo non significava nulla…Vero?
-Stasera, sotto la sua finestra. Ce la farai, è un bel testo- cambiò argomento per evitare di pensarci.
Larry sorrise, poi ringraziò l’amica.
I due lasciarono la mansarda e scesero le scale ripide che conducevano al piano di sotto.
Sugli ultimi gradini, però, la rossa inciampò e cadde addosso al ragazzo.
Finirono a terra, uno sopra l’altro e l’aria si riempì di imbarazzo.
In quel momento, da dietro l’angolo, sbucarono Corey e Carrie.
Entrambi si bloccarono di colpo di fronte alla scena.
Ecco, i loro sospetti erano confermati.
Il blu sentiva una rabbia crescente che lo divorava.
Gli angoli degli occhi di Carrie erano pizzicati dalle lacrime.
In quel momento surreale, la mente di nessuno dei due era del tutto lucida.
Dentro di loro c’era solo voglia di vendetta.
Una vendetta molto dolce.
Corey prese fra le mani il viso della blu e premette le proprie labbra contro le sue.





 

Angolo Angy
Salve ^^
Ho finalmente aggiornato, yeah!
*tutti applaudono*
Grazie grazie, sono commossa :’)
Parlando della storia, siamo arrivati quasi alla fine.
Tranquilli, prima farò risistemare le cose c:
Ammetto che mi sono divertita a sfasciare tutto, ma amo troppo i lieto fine per chiudere la long in questa situazione.
Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio tutti quelli che seguono la long :)
Alla prossima ^^
Angy

 
  
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