-le note si trovano in fondo alla raccolta-
Louis
Scotta. Ruggisce la propria indipendenza con foga, non lo si tiene a bada facilmente, soprattutto quando sfodera le parole affilate da toni piccati e sarcastici. Pizzica sulla lingua, è maledettamente fastidioso quanto vermiglio peperoncino. Il suo fare, tuttavia, è difesa bollente di un’anima sin troppo fragile; polvere di cacao tra le dita, un soffio e le sue convinzioni scivolano via. Conoscendo se stesso, si aggrappa a ciò che ama per non crollare sotto la mole delle sue bugie. Eppure lo sguardo cristallino è… languido. Sopraggiunge una timida ed intima dolcezza che costringe ad osservarlo e ad ammirarlo, seppur sembri amarognolo.