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Autore: SheHadTroubleWithHerself    26/06/2014    1 recensioni
“Ti ricordi, tesoro?”
Questa raccolta si basa su quest'unica frase.
La storia si ambienta negli anni '40 a Brooklyn, una coppia anziana e ricoverata al Saint Moritz Hospital per passare l'ultimo periodo della loro vita insieme e soffrendo il meno possibile.
Nel corso di questo tempo ricorderanno la loro storia d'amore iniziata con una tesina di economia e una tazza di the al limone di marca rigorosamente inglese.
Lei, Darline Clearwater.
Lui, Harry Styles.
-SOSPESA-
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Can you remeber, Darling?

-Tea Time-


“Ti ricordi, tesoro?” chiedo ad occhi chiusi
“Che cosa, Harry?” domanda a sua volta
La sua voce non è mutata nonostante gli 86 anni, è solo più affaticata.
“L’ora del the. Usavamo farci il the alle cinque esatte del pomeriggio, ogni giorno.”
“Sì, lo ricordo. In fondo è stato proprio lui a farci incontrare, no?” chiede retorica, so che mi sta guardando ma non ho le forze per fare lo stesso.
 
Brooklyn, classe 1948
“Darline, hai finito quel compito di economia?” chiede disperata Janette, migliore amica di Darline
“Merda!” esclama lei “dovrò passarmi il pomeriggio in biblioteca.” si risponde afflitta

“E’ oggi che devi incontrare Michael Morrison?”domanda curiosa l’amica mordicchiando le unghie da poco smaltate
“Sì… gli chiederò di vederci un altro giorno. Il professore di economia già mi detesta… non posso non consegnare quel compito.”Darline sbuffa rumorosamente
“Vuoi che ti dia una mano?”Janette poggia una mano sulla spalla dell'amica, come supporto
“No, so che devi prepararti per le audizioni scolastiche e mi dispiace non poterti aiutare.”
“Non preoccuparti, ci vediamo stasera al mio portico?” sorride dolcemente
“Contaci, io vado!”informa Darline che in pochi secondi saluta la migliore amica dell’asilo e si precipita nella biblioteca della St. Peter School.
Corre, Darline corre più che mai in mezzo a un fiume di studenti e non le importa se il giorni dopo avrà lividi sulle spalle per scontri.
Il professore vuole una tesina sulla depressione del ’29 di due pagine intere? Le avrà, perché Darline Clearwater se inizia qualcosa la finisce. (E soprattutto perché il professor Winchester la odia, ma questo è solo un dettaglio.)
Sono le quattro del pomeriggio spaccate quando la ragazza ha tre libri sul grande tavolo e il suo primo foglio completato con dettagli fitti scritti con la sua bella penna da poco regalata.
Nera, ma con una scritta gialla brillante che ricorda il suo nome, un regalo costosissimo dello zio in Australia.
E non ne può più di percentuali, numeri esorbitanti e soprattutto della tristezza di quell’accaduto.
Gli occhi sono stanchi e per esaudire il loro grande desiderio, Darline appoggia le braccia al tavolo come cuscino per la sua testa, e chiude gli occhi beata da quel silenzio.
“Psss”
“Ehm, mi perdoni…”
“Si svegli!” qualcuno esclama al suo orecchio facendola sobbalzare.
“Oh cielo!” urla spaventata.
E “shh” risponde la bibliotecaria anziana.
“Mi perdoni se l’ho spaventata ma la guardavo da lontano mentre con un braccio ha fatto cadere quella che immagino sia la sua penna.” spiega lentamente
“G-Grazie…” risponde ancora poco cosciente
“Non si preoccupi, Darline” la nomina dopo aver osservato la penna.
E timidamente Darline arrossisce un poco, soprattutto per la delicatezza nella voce e nei gesti di quel ragazzo.
L’aveva visto all’inizio dell’anno, ma era stato una sguardo come tanti. Spaesato e incurante.
“Posso offrirle un the? Sono le cinque.” dice il ragazzo
“Qualcosa mi fa pensare che lei non è americano”intuisce Darline
“Ottimo intuito!” apprezza sinceramente mentre le offre una mano per alzarsi
“Mi dispiace davvero ma ho una tesina da finire…” finisce lei, dispiaciuta, vorrebbe davvero sapere il suo nome
“Ma in qualche modo dovrà pur svegliarsi, no? Le prometto, sarà breve.” sorride languido mentre con decisione afferra la sua mano tentennante
Quell’ incontro fu tutto, tranne che breve. Certo, bere il the fu abbastanza veloce, ma Harry e Darline rimasero due buone ore a parlare di tutto ciò che passava per le loro menti. Lui era così affascinante- pensò Darline- nel modo in cui parlava, si muoveva, o si complimentava con lei per la sua bellezza e intelligenza. E lei pareva così stupida e impacciata, ma una volta rivelato il suo nervosismo Harry dichiarò che adorava le ragazze timide e a quel punto lei ebbe il primo vero sorriso sincero con quel ragazzo.
“Sono a casa.” urla di routine Darline una volta chiusa la porta e la madre, come sempre in cucina con il suo grembiule azzurro, la saluta.
“Tesoro, ha chiamato un certo Michael… oh dannazione, non ricordo il cognome.” la donna agita le mani insaponate di detersivo per piatti al limone.
“Morrison, mamma.”
“Si, esatto! E’ venuto proprio a casa con le guance rosse e il fiatone” racconta la donna ridacchiando altezzosa “Non sapeva dove tu fossi finita, ha raccontato di un appuntamento e io non ho saputo dirgli nulla…”conclude
“Va bene, grazie mamma. Vado in camera, stasera non ho molta fame, passo da Janette.”avvisa iniziando a salire gli scalini del piano di sopra.
“Cara, gli ho dato il nostro numero di telefono!” sbraita la madre in cucina creando uno sbuffo fuoriuscito dalla bocca della figlia.
La ragazza una volta in camera sua inserisce un disco jazz di cui non ricorda il titolo e  spazzola i suoi capelli scuri -ma non neri, marroni-, poi si veste saltellando davanti allo specchio e facendo volteggiare le lunghe gonne che tanto ama.
Verso le dieci di sera, si dirige al portico di Janette, a un isolato da lei.
“Ho conosciuto un ragazzo.” inizia il discorso intimidita dalla reazione che Janette potrebbe avere se continuasse il racconto
E l’amica rimane impassibile mentre Darline le racconta di Harry, Harry Styles. Ha folti capelli ricci scuri quasi quanto i suoi, è alto, ha le mani grandi –Darline le ha fissate per diverso tempo-, la bocca grande tanto da riuscire a mangiare una fetta di limone intero ed è terribilmente eccitante con il suo accento inglese, ma questo non lo riferisce.
Janette è pensierosa, preoccupata e forse anche gelosa dell’amica. Perché Darline sa che Janette è sempre un po’ invidiosa di tutti e non si rende conto di avere doti e pregi anche lei.
Non parlano più di Harry, Janette inizia con il tempo a ignorarla, pensa che Darline diventerà presto una sgualdrina e solo dono 4 mesi si fa viva, chiedendole come andasse con quel ragazzo.
“Janette, lo amo.”
“Cosa aspetti a dirglielo?”
“E tornato a Londra, non so quando tornerà…”racconta con il groppo in gola e gli occhi ancora rossi e lucidi.
Darline beve 70 the da sola, prima di condividerli di nuovo con Harry e si ritrova a dover dar retta a un povero Michael Morrison che tenta in tutti i modi di portarla fuori per un appuntamento.
 
“Non mi hai più detto nulla su quella tesina.” rimugina Harry, stanco
“Presi una D per incompletezza e il professore mi bocciò.” e Darline già fa una pausa “Mi misero in punizione, ecco perché non ero con te i primi giorni d’estate.” sospira sorridendo
Harry le augura la buonanotte e ricambiando Darline spegne l’abat-jour su quel comodino bianco dell’ospedale Moritz.


Ecco un' altra storia che mando avanti nel mio computer da un bel po', mi sono convinta solo a mezzanotte e dopo aver visto Forrest Gump di volerla pubblicare.
Per adesso c'è poco di cui parlare, spero solo gradiate il primo capitolo :)


P.S So che la ragazza del banner non ha i capelli scuri, ma è il meglio che sono riuscita a trovare!
   
 
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