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Autore: Justice Gundam    26/06/2014    3 recensioni
Storia parallela a Best Wishes Reload. Mentre Ash e i suoi compagni proseguono la loro avventura ad Unima, una crisi inaspettata colpisce l'arcipelago di Oblivia. Per risolvere la crisi, viene mandato da Sinnoh un gruppo di giovani ma esperti allenatori per indagare sugli attacchi della nuova organizzazione criminale, i Bricconieri, e scoprire quali siano i loro piani. Riusciranno a risolvere questo caso? [Personaggi: Marisio, Demetra, Chicco, Matilde, Risetta]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Islands of Light-004

Pokemon: Islands of Light

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 4 - Tracce di Luce

Il gruppo di Ranger e allenatori entrò con estrema prudenza nel passaggio segreto che si era da poco rivelato loro, e il piccolo Pichu con l'ukulele, usando la sua mossa Flash, provvide a fare un po' di luce nella galleria buia. Era un luogo solitario e misterioso, in cui si sentiva ancora di più l'umidità della foresta tropicale... e man mano che il gruppo scendeva i gradini, Marisio e il suo Lucario provavano una strana, e al tempo stesso familiare, sensazione. Sembrava che in quel luogo aleggiassero dei rimasugli di Aura, anche se nessuno dei due riusciva a spiegarsi il perchè.

"Non immaginavo che un posto come questo si nascondesse sotto queste rovine..." disse Marina, parlando tanto agli Stat-Trainer quanto a sè stessa. "Quindi, i Bricconieri stavano cercando questo... ma cosa speravano di trovarci?"

"Credo che se scendiamo tutte queste scale, troveremo una risposta." affermò Chicco, tenendo gli occhi ben aperti e cercando di distinguere qanto più possibile nella semioscurità. "Proseguiamo, così potremo soddisfare la nostra curiosità."

"Ammetto che non mi dispiacerebbe sapere cosa si nasconde qui sotto." disse laconicamente Risetta, riuscendo per un soffio ad evitare di scivolare su un gradino che l'usura del tempo aveva reso instabile. Per fortuna, le scale terminarono poco dopo, e i ragazzi raggiunsero quello che sembrava essere un corridoio scavato nella terra, le pareti composte da mattoni di pietra dura decorati con dei bassorilievi che lasciarono molti di loro a bocca aperta.

Il gruppo si riunì ai piedi della gradinata, e alla luce emanata da Pichu, riuscirono a distinguere diversi particolari: sembrava che le scene rappresentate nei bassorilievi mostrassero una battaglia di Pokemon su vasta scala, che doveva essersi svolta in tempi antichissimi: da quanto potevano vedere, la scena includeva anche alcune isole, che quasi sicuramente rappresentavano l'arcipelago di Oblivia... e un grande edificio che fluttuava in aria, sopra la scena della battaglia, con tre Pokemon simili a grandi uccelli da preda che volteggiavano attorno ad esso, in mezzo a scie di fuoco, ghiaccio ed elettricità. Per un esperto di leggende come Marisio, non ci volle molto per capire di cosa si trattasse... e anche Raimondo, illuminando il resto del bassorilievo con la sua torcia elettrica, riconobbe che razza di Pokemon fossero.

"Quelli sono senza dubbio Articuno, Zapdos e Moltres, i tre Uccelli Leggendari del continente di Kanto." disse l'esperto Ranger, spiegando a Martino e Marina di cosa si trattasse. Poi, spostò la torcia verso il lato destro del bassorilievo, illuminando tre figure stilizzate che rappresentavano tre grandi e maestosi Pokemon che ricordavano molto dei grandi cani o dei felini. "E... quelli sono senza dubbio Raikou, Entei e Suicune, le Bestie Leggendarie di Johto. Sembra che le popolazioni che vivevano ad Oblivia in tempi remoti si tramandassero la leggenda di uno scontro epico a cui questi Pokemon hanno partecipato, ma non so esattamente i dettagli..."

"Non la biasimiamo certo della cosa... del resto, anche a me questa notizia giunge nuova." disse Marisio. "E... il fatto che percepisco qualche residuo di Aura che aleggia in questo luogo mi fa pensare che queste leggende abbiano un fondo di verità. Ma... per il momento sappiamo troppo poco per poter dire qualcosa di certo."

"Sicuramente i Bricconieri sanno qualcosa in più... o se non lo sanno loro, chiunque li stia manovrando." affermò Demetra. "Dovremmo cercare di catturare qualcuno dell'organizzazione, magari qualcuno di altolocato, e farci dire qualcosa di più. Sapete qualcosa di chi siano i capi dei Bricconieri?"

"In effetti, sì... sappiamo qualcosa dei vertici di quel gruppo di criminali." affermò Martino, corrugando un po' la fronte allorchè la sua mente tornavaagli eventi di alcuni mesi prima. "Sappiamo per certo che i Bricconieri rispondono e tre misteriosi individui che rispondono ai nomi di Occhiorosso, Occhioblu e Occhioviola. Riteniamo che quest'ultimo sia il vero capo dell'organizzazione."

"Martino ha quasi incrociato Occhiorosso nel corso della missione in cui abbiamo incontrato Pichu..." disse Marina, tenendo in braccio il piccolo Pokemon Elettro, che strimpellò nuovamente il suo ukulele con espressione pensierosa, anche lui ricordando i momenti concitati in cui i suoi amici umani avevano avuto a che fare con quel gruppo di criminali. "Purtroppo, non ha avuto modo di affrontarlo e catturarlo, ma sa per certo che Occhiorosso è un allenatore molto abile e pericoloso, e non crediamo che Occhioblu ed Occhioviola siano da meno."

"In ogni caso, adesso abbiamo qualche elemento in più. Non è molto, ma è sempre meglio che tornare alla base a mani vuote." affermò Raimondo, per poi puntare la torcia nella direzione verso cui puntava il corridoio oscuro. "Secondo me, è probabile che troveremo qualcosa in più se continuiamo ad esplorare questo corridoio. Anche se in effetti potrebbe essere un po' pericoloso..."

"Poco male. Siamo in otto, e sono convinto che noi e i nostri Pokemon possiamo affrontare qualsiasi cosa possa nascondersi in quel luogo." affermò Marisio. Il suo Lucario si concentrò per un istante, cercando di individuare possibili fonti di Aura nelle vicinanze... e dopo essersi convinto che non c'era nulla di cui preoccuparsi, annuì e si voltò verso il suo allenatore.

"Tutto sotto controllo, Marisio. Non percepisco la presenza di nessun Aura, a parte quei rimasugli che non appartengono a nessuno..." disse telepaticamente il Pokemon Lotta / Acciaio. "In ogni caso, consiglio prudenza."

"Quella non deve mai mancare." rispose Marisio, mentre il gruppo cominciava ad avviarsi lungo il corridoio, sempre rischiarati dalla luce emanata da Pichu e della torcia elettrica di Raimondo. Per almeno mezzo minuto, il gruppo avanzò nella semioscurità, senza incontrare nessuna uscita... ma per fortuna, dopo quella che era sembrata un'eternità, il corridoio si aprì e il gruppo raggiunse una grande sala di forma cubica, al lato opposto della quale si trovava un grande portona d'acciaio temprato, che in qualche modo aveva resistito al tempo, restando soltanto un po' arrugginito sui battenti. Era composto di pesanti lastre di metallo azzurrino, decorate con delle rappresentazioni dorate che richiamavano i Pokemon che avevano visto poco tempo prima sui bassorilievi. Alla fioca luce delle torce, le rappresentazioni dorate sembravano quasi splendere di luce propria, e alcuni flebili riflessi danzavano sulla superficie del portone, dando ad esso un aspetto mistico e quasi magico.

"Woooow... questo posto mi ricorda tanto il tempio di Arceus che abbiamo visitato un paio di mesi fa... quando abbiamo affrontato il Team Vicious assieme ad Ash!" esclamò Matilde meravigliata. Lei e il suo Porygon-Z si avvicinarono lentamente e con prudenza al portone... e il Pokemon artificiale, una volta giunto a pochi metri, si fermò di colpo e strabuzzò gli occhi, facendoli girare come due spirali e ruotando la testa in maniera innaturale. Sembrava che qualcosa in quel portone lo avesse fatto reagire in modo strano... "Porygon-Z? Hey, Porygon-Z, che sta succedendo? Cosa ti prende?"

"PORYGON... PORYYYYYGON!" esclamò il Pokemon virtuale con la sua strana voce elettronica, con gli occhi che si illuminavano come due fanali. Immediatamente, il gruppo degli Stat-Trainers si avvicinò con attenzione al portone, tenendosi pronto a far uscire i loro Pokemon nel caso ci fosse qualche problema... e i Ranger fecero loro cenno di indietreggiare, e di lasciar fare a loro.

"Aspettate, signori. A ciascuno il suo." disse Raimondo, tirando fuori dai risvolti della sua giacca uno strano oggetto che Marisio e i suoi compagni non avevano mai visto prima. Sembrava un cellulare di forma particolarmente compatta, con una corta antenna dorata posta in cima, e uno strano disco bianco-argentato, simile ad una trottola in miniatura, posizionato in un apposito scomparto nella parte inferiore, e un simbolo che ricodava quello del globo terrestre disegnato su un'etichetta nella parte superiore. "Martino, Marina. Preparate i vostri Styler di Cattura, credo che ora ne avremo bisogno!"

"Certamente, comandante!" risposero i due Ranger più giovani, estraendo dalle loro uniformi due congegni uguali a quello che Raimondo aveva estratto, tranne per il colore diverso. Con la pressione di un pulsante sul lato del congegno, la trottola in miniatura si staccò e cominciò a fluttuare a mezz'aria! Delle luci elettroniche si illuminarono attorno alla "trottola", e tutti e tre gli Styler schizzarono rapidamente verso il portone, mentre Matilde tratteneva il suo inquieto Porygon-Z piazzandogli le mani sulla schiena. Sentendosi rassicurato dalla presenza della sua allenatrice, Porygon-Z si calmò, abbassando le braccia simili ad ali e fermando il movimento innaturale dei suoi occhi.

Con destrezza, i due Ranger guidarono i loro Styler di cattura verso il portone in acciaio, come se stessero guidando due trottole, e non appena si furono avvicinati, le inviarono a tutta velocità contro i battenti, colpendoli con potenza e precisione! Un suono rimbombante, come quello di un gigantesco gong che veniva suonato, riecheggiò sinistramente nella grande stanza buia, e alcuni degli Stat Trainers strinsero i denti per l'improvviso dolore alle orecchie, mentre il portone in acciaio tremava e infine si spalancava con uno scricchiolio sinistro, rivelando un'altra grande sala immersa nell'oscurità dietro di esso!

"Okay, sembra che fino a questo momeento non ci siano trappole..." disse Marina, richiamando il suo Styler ma tenendosi pronta a farlo partire di nuovo nel caso fosse stato necessario. "Comunque consiglio prudenza, non abbiamo idea di cosa possa nascondersi qui dietro..."

"Percepisco ancora quelle tracce di Aura di prima... ma posso confermare che non appartengono ad una creatura." disse telepaticamente il Lucario di Marisio. Mentre il gruppo degli Stat Trainers si riuniva, e i tre Ranger si preparavano ad entrare, un improvviso lampo di luce argentata scaturì da oltre il portone, cogliendo tutti di sorpresa e mostrando una grande sala di forma cilindrica, spoglia di qualsiasi cosa tranne che per un elaborato mosaico sulla parete... il luogo da cui proveniva quella strana luce!

"Che... che cos'è quella cosa? Quel disegno sul muro?" esclamò Chicco, riuscendo per primo a vedere una strana forma disegnata sul muro dalla luce argentata, che formava una linea spezzata... sembrava una sorta di runa mistica, che come forma ricordava una clessidra inclinata, e non c'era bisogno di possedere gli acuti sensi soprannaturali di Marisio o del suo Lucario per rendersi conto che dietro quella strana runa c'era un potere magico enorme! Tutti i presenti guardavano con stupore la scena, mentre la runa lentamente perdeva il suo bagliore, fino a non essere più dolorosa a vedersi.

"Non posso crederci... che diamine..." cominciò a dire Raimondo, prima che un altro evento straordinario provvedesse a sconvolgere ancora di più la giornata: i Ranger e gli Stat-Trainers videro qualcosa che cominciava ad apparire dietro il portone, sotto forma di una strana foschia azzurrina che fluttuò per diversi secondi attorno alla runa luminsa, creando degli effetti di luce a dir poco sorprendenti. Mentre gli allenatori si tenevano distanti, chiedendosi cosa fosse quello strano fenomeno, la nebbia cominciò a turbinare e a solidificarsi, assumendo una forma sempre più riconoscibile...

Nel giro di pochi secondi, quella strana foschia azzurra aveva preso una forma stabile... e i presenti non rimasero del tutto sorpresi quando videro apparire davanti a loro una maestosa creatura simile a un lupo o a un leopardo blu, con macchie bianche a forma di rombo sparse sul corpo e il ventre bianco. Aveva una criniera simile ad un mantello viola, e due code bianche simili a nastri sempre protese verso avanti, forse per effetto di quello strano vento mistico che pareva spirare continuamente da dietro di lui, provenendo praticamente dal nulla. La sua fronte era adornata da una struttura simile ad un diadema di cristallo color acquamarina, e aveva gli occhi rossi e una sporgenza sotto il mento che ricordava una corta barba. Un Pokemon che non aveva bisogno di molte presentazioni...

"Quello... quello è Suicune!" esclamò Martino, tenendo pronti sia il suo Styler che le sue Pokeball nel caso la creatura si fosse rivelata ostile. Immaginava che non ci sarebbe stato molto che i suoi Pokemon sarebbero stati in grado di fare contro una creatura così potente, ma non aveva neanche intenzione di arrendersi tanto facilmente. Per fortuna, il maestoso Pokemon Leggendario di Johto non sembrava intenzionato ad attaccare - e si limitò ad avanzare lentamente verso i visitatori delle rovine, guardandoli con attenzione. Ora che Suicune era più vicino, però, i Pokemon Ranger e gli allenatori di Sinnoh si resero conto che, in effetti, c'era qualcosa di strano: la figura di Suicune non sembrava solida, e invece dava l'impressione di essere una sorta di immagine proiettata... impressione che Marisio confermò a sè stesso quando vide che la creatura non proiettava alcuna ombra sul terreno, nonostante la luce che pervadeva la grande sala.

"Aspettate." avvertì Marisio, non volendo che i suoi compagni facessero mosse azzardate. "Sì, certo, quello è senza dubbio Suicune... ma credo che sia solo un'immagine. Suicune non è veramente qui... ci sta solamente contattando tramite una sua proiezione!"

"Cosa? E per quale motivo ci starebbe..." cominciò a chiedere Chicco, prima di rendersi conto che la maestosa creatura, o quello che sembrava essere lei, si stava dirigendo lentamente verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. Sentendosi improvvisamente intimorito e imbarazzato - per quanto fosse soltanto una proiezione illusoria, quel Suicune sembrava fin troppo reale! - Chicco deglutì ed osservò la maestosa creatura che si avvicinava a lui con passo lento e tranquillo, finchè il ragazzo dai capelli bicolore non fu in grado di guardare dritto negli occhi del Pokemon Leggendario.Sentì un brivido percorrerlo dalla testa ai piedi, per quanto sapesse che quella che aveva davanti era solo un'immagine... "Ehm... salve... noi... siamo capitati qui più o meno per caso, e... non avevamo intenzione di rubare nulla, sia ben chiaro!"

Suicune, o l'apparizione che ne aveva l'aspetto, non sembrò curarsi delle parole del ragazzo... e Martino cercò di intervenire, puntando il suo Styler di cattura verso la creatura eterea e preparandosi ad attivarlo... ma prima che potesse farlo, Raimondo gli fece cenno di fermarsi alzando un braccio.

"Comandante?" chiese il giovane Ranger, notando l'espressione decisa e solenne del suo superiore. Raimondo sembrava sapere per istinto cosa stava accadendo, e annuì in direzione dei due giovani Ranger, per dire loro che era tutto sotto controllo.

"Marisio...? Non dovremmo cercare di fare qualcosa?" chiese Matilde, tenendo una mano sulla testa del suo Porygon-Z e lo sguardo fisso sull'immagine di Suicune.

Il giovane Guardiano dell'Aura e il suo Lucario fecero cenno alla bambina che andava tutto bene... e ripresero ad osservare la scena che si svolgeva a pochi metri da loro. Suicune non aveva ancora fatto niente, come se stesse cercando di valutare Chicco con il suo sguardo... e poi, dopo diversi secondi in cui aveva trattenuto lo sguardo di Chicco con il proprio, "Suicune" annuì e alzò una zampa, toccando lo Stat-Trainer dai capelli bicolore sulla testa. Chicco sentì una piacevole sensazione di frescura, che scacciò via la pesantezza dell'umidità del luogo... e la sua visuale venne rapidamente occupata da una tenue luce azzurra, che per un attimo gli impedì di vedere qualsiasi altra cosa... poi, tutto tornò normale in un lampo, e il Pokemon Leggendario che gli si era parato davanti scomparve nel tempo di un battito di ciglia, come se non ci fosse mai stato!

"Ah? Ma... ma cosa..." mormorò Chicco, sentendosi all'improvviso come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno, rinvigorito e al tempo stesso stordito. Si passò la mano sugli occhi, per scrollarsi di dosso quella strana sensazione di torpore... e un attimo dopo, si guardò attorno, vedendo che si trovava sempre nei sotterranei di quello strano tempio in rovina, e che era sempre circondato dai suoi compagni e dai Pokemon Rangers che si erano uniti a loro per quella missione. "Ragazzi...? Che cosa è successo? Era... era una mia impressione, o Suicune mi è arrivato davanti, mi ha toccato... e poi è sparito?"

"No, no... è andata proprio così!" esclamò Demetra, lei stessa incredula di quello che era successo. "Sembrava che Suicune volesse darti qualcosa, ma non ho idea di cosa significasse..."

Chicco si esaminò per un attimo, cercando di scoprire se ci fosse qualcosa di strano in lui, ma non trovò nulla di strano, a parte qualcosa di pesante e solido in una tasca dei suoi pantaloni. Insospettito, Chicco si infilò una mano nella tasca dei pantaloni e cercò a tentoni, toccando con sua grande sorpresa un grosso sasso che era sicuro che un attimo prima non ci fosse! Allarmato, Chicco tirò fuori lo strano oggetto dai pantaloni, e vide che si trattava di una tavoletta di dura pietra bianca, sulla quale era inciso lo stesso strano simbolo che avevano visto brillare sul muro un istante prima! Simbolo che in quello stesso momento aveva smesso di brillare, ed era tornato inerte...

"Guardate, ragazzi... questo è lo stesso simbolo di poco fa!" esclamò Chicco, mostrando la tavoletta di marmo ai suoi compagni. Marisio diede un'occhiata attenta allo strano simbolo, e annuì tra sè, cominciando a formulare qualche ipotesi su cosa avrebbe potuto essere... anche se non era per niente sicuro di poterlo dire con sicurezza senza prima consultare un esperto. Anche Martino e Marina andarono a vedere di cosa si trattava... ed entrambi fecero un'espressione pensierosa, evidentemente capendo di cosa si trattasse.

"Ragazzi... quello non è... un Grafema? Non sono proprio ferratissimo in storia di Oblivia, ma... non erano quei simboli magici che le popolazioni di Oblivia usavano tanto tempo fa?" chiese Martino, ricordando qualcosa di una lezione di storia di quando era un Ranger alle prime armi. "Anzi... in effetti mi ricordo bene che una volta ho usato proprio un segno del genere per chiamare il mio Feraligator! E' stato quando io e quel gruppo di allenatori abbiamo salvato un Heatran da quelli del Team Rocket!"

"Quindi... questo segno è molto importante, immagino..." disse Risetta, guardando anche lei la tavoletta di marmo nelle mani di Chicco. "Immagino che fosse questo che stavano cercando i Bricconieri da queste parti..."

"Pichu pichu!" esclamò il Pichu con l'ukulele, indicando il Grafema. "Pichu pi pichu!"

"Credo che Pichu voglia dire... che dovremmo mostrare quel Grafema al professor Frenesio, l'inventore dello Styler." affermò Marina. "Credo anch'io che lui saprebbe dirci di più su cosa sia questo simbolo, e a cosa serva."

"Bene, allora questa sarà la prima cosa da fare non appena saremo tornati alla base." disse Raimondo. "Hey, Chicco, tu ti senti bene? Non hai avuto qualche effetto collaterale?"

Il giovanotto dai capelli bicolore alzò le spalle e si diede un'occhiata, giusto per stare tranquillo. "No... non mi sembra che mi sia successo niente. Al momento, mi sento esattamente come prima." rispose, dopo essersi assicurato di essere in grado di muovere bene le braccia. Anche la testa era a posto... non sentiva emicranie o cose del genere, e si sentiva lucido e tranquillo. Nulla di preoccupante, o almeno così sembrava. "Tutto okay, dico sul serio. Non ho niente che non vada."

"Meglio così... ma forse è meglio che quando torniamo al quartier generale, tu ti faccia dare un'occhiata." affermò Demetra. "Per il momento... mi sembra che qui abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare, o sbaglio?"

"Meglio essere sicuri, non vorrei mai che qualcosa ci sfugga." disse Raimondo, continuando a dare un'occhiata tutt'attorno. "Martino, Marina... continuiamo l'ispezione. Dobbiamo cercare in ogni angolo se c'è qualcosa che potrebbe essere utile o interessante."

"Pichu!" esclamò il Pichu con l'ukulele, alzando una mano con un grosso sorrisone sulle labbra. Evidentemente, il piccolo Pokemon Elettro voleva dare una mano a sua volta...

"Hehehee... ma certo, Pichu, non ci sogneremmo mai di proseguire l'ispezione senza di te!" lo rassicurò Martino, prendendolo in braccio mentre il piccolo roditore strimpellava sulla sua chitarrina. "Okay, cerca anche tu. In un posto come questo, non si può mai sapere cosa trovi..."

"Bene, cerchiamo anche noi." disse Marisio, cominciando a sua volta ad ispezionare la grande sala. "Risetta, puoi prendere qualche immagine di quei bassorilievi che abbiamo visto prima? Credo che potrebbero esserci utili più avanti."

"Certamente." rispose con tutta calma la ragazzina vestita di nero. Tirò fuori il suo cellulare, e lo usò per scattare un'istantanea dei bassorilievi. Restò per un attimo ad osservarli, immaginando che avrebbero avuto la loro importanza in seguito... poi si riunì ai suoi compagni, che stavano cercando qualcosa di interessante nella sala vicina assieme a Martino, Marina e Raimondo. Lucario e Porygon-Z erano con loro, e stavano usando i loro poteri per scandagliare il più attentamente possibile la zona, in modo da non farsi sfuggire nulla...

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Circa mezz'ora dopo, la ricerca era finita - e dopo essersi assicurati che non fosse rimasto nulla di importante da esaminare nelle Rovine del Canale, il gruppo degli Stat Trainers e dei Pokemon Ranger ritornò all'ingresso, dove spettava loro il compito di decidere quale sarebbe stata la prossima mossa. Nell'immediato, si erano messi d'accordo che si sarebbero fermati al campo base dei Pokemon Ranger più vicino, dal momento che cominciava a scendere la sera, e il giorno dopo, Raimondo avrebbe contattato il professor Frenesio, che sicuramente avrebbe potuto dare qualche risposta in più riguardo i Grafemi. Chicco, da parte sua, non aveva ancora riscontrato nessuna anomalia, e continuava a sentirsi bene.

"Bene, quindi direi che per oggi, il lavoro è finito. Non abbiamo trovato moltissimo, ma quanto meno, quello che abbiamo trovato è stato interessante, e ci potrà condurre sulla strada giusta." affermò Raimondo, fermandosi sotto una tettoia quando vide che la pioggia non aveva smesso. "Hm... sembra che dovremo farci una corsa sotto l'acqua. Poco male, imprevisti del mestiere. Avete con voi tutto quello che abbiamo trovato?"

"Sì, signor Raimondo." rispose Demetra, dopo aver ricevuto un segno dell'okay da Risetta. "Abbiamo fatto le foto di quei bassorilievi, e Chicco ha con sè il Grafema che abbiamo visto. Non credo che ci manchi nulla."

"Perfetto. Non appena arriveremo al campo base, comincerò subito a muovermi per contattare il professor Frenesio, e vedrò di svolgere qualche ricerca su quel Grafema anche per conto mio." continuò il comandante dei Ranger, mentre il gruppo cominciava ad avviarsi sotto la pioggia battente. L'umidità era senz'altro fastidiosa, ma sentire la pioggia fresca sulla pelle, dopo essere stati sotto il sole di Oblivia praticamente per tutto il tragitto prima di arrivare alle Rovine del Canale, era una sensazione davvero splendida, sembrava quasi di rinascere! E, come forse era prevedibile, era Matilde quella che più di tutti si stava godendo la pioggia sulla pelle, correndo per prima fuori dalla tettoia, e aprendo le braccia in modo da farsi scorrere l'acqua fredda sulla pelle!

"Aaaah, che bello! Oblivia mi piace sempre di più!" esclamò la bambina dai capelli rosa, prendendo un bel respiro. "Cavolo, come mi piacerebbe poter restare così ancora un po'..."

"Tranquilla, piccola Matilde, non appena avremo concluso la nostra missione, potrai goderti il nostro paese quanto vorrai!" disse Marina, raggiungendo la sua piccola amica e appoggiandole una mano sulla testa. Matilde si voltò verso di lei, e la giovane Ranger strizzò un occhio, volendo dire che intendeva benissimo quello che la piccola Stat Trainer voleva dire. "Anzi, vorrei proporre un'idea... quando avremo sistemato i Bricconieri, faremo tutti assieme un po' di vacanza al mare! Le spiagge qui ad Oblivia sono meravigliose!"

"Bene. Questo significa che abbiamo un motivo in più per sistemare in fretta i Bricconieri e chi li comanda!" scherzò Chicco, strappando una risata ad un po' tutti mentre si affrettavano lungo la stradina fangosa che portava al campo base dei Pokemon Ranger. Per fortuna, non ci vollero più di dieci minuti di camminata a passo spedito, e ben presto, raggiunsero un piccolo assembramento di edifici costruiti all'interno di un grande recinto di legno, al quale si accedeva tramite un cancello guardato a vista da due Pokemon Ranger e dai loro Swellow, che montavano la guardia da due torrette, poste a ciascun lato dell'ingresso. Raimondo, Martino e Marina non persero tempo e mostrarono i loro distintivi, mentre Marisio e i suoi compagni tirarono fuori i loro documenti che li identificavano come inviati della Lega Pokemon di Sinnoh.

"Oh, e così voi siete il gruppo che hanno mandato da Sinnoh a darci una mano?" esclamò uno dei Ranger di guardia all'ingresso, cominciando a far aprire le porte. "Beh, in questo caso... non sarebbe carino farvi aspettare ancora sotto la pioggia. Prego, accomodatevi. E speriamo che il lavoro sia andato bene."

"Per adesso non possiamo lamentarci." disse Marisio, annuendo in direzione della guardia mentre il gruppo passava oltre i cancelli. Immediatamente, un paio di Ranger vennero ad accogliere Raimondo e i suoi due sottoposti, mettendosi sull'attenti di fronte a lui.

"Riposo, ragazzi. Non siamo certo gente che bada tanto a queste formalità." disse Raimondo, con un cenno amichevole della mano. "Piuttosto, è tutto pronto per i nostri ospiti?"

"Certamente, comandante Raimondo." rispose uno dei due Ranger. "Con il suo permesso, mi occuperò io di mostrare ai nostri ospiti le loro stanze. Signor Marisio, se lei e i suoi compagni voleste seguirmi..."

"La ringraziamo molto, ma c'è un'altra cosa a cui dovremmo pensare." affermò il leader non ufficiale degli Stat Trainers. "Il mio compagno Chicco, qui presente, avrebbe bisogno di fare un piccolo controllo medico. Non è ferito, ma nel corso dell'investigazione gli è successo uno strano fenomeno, e vorremmo essere sicuri che fosse tutto a posto."

"Legittima preoccupazione." disse il ranger. "Comunque, l'infermeria non è molto lontana da dove voi avete le vostre stanze, e posso portare lì il vostro compagno dopo aver condotto voi. Prendetevi un po' di tempo per rilassarvi, intanto... poi venite al quartier generale, avremo bisogno di sapere cosa avete scoperto e quali sono le vostre opinioni circa la situazione."

"Grazie, ci fate veramente un grosso favore." disse Chicco, cominciando a seguire il ranger assieme al resto degli Stat Trainers. Raimondo, Martino, Marina e Pichu, dal canto loro, erano rimasti con il secondo Ranger, e lo stavano seguendo verso la baracca che sembrava essere l'edificio più grande del campo base, per fare il rapporto della situazione...

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"Okay, ecco quello che abbiamo scoperto." disse Martino, appoggiando su una scrivania la lastra di pietra che Chicco si era ritrovato in tasca prima che se ne andassero dalle Rovine del Canale. Alcuni Ranger diedero un'occhiata incuriositi, restando alquanto sbalorditi quando videro il Grafema simile ad una clessidra che era inciso su di essa. "Abbiamo ragione di credere che i Bricconieri - o meglio, l'organizzazione che fa capo ai Bricconieri - stia cerando i Grafemi sparsi nei vari siti archeologici sparsi per il continente di Oblivia."

"Verrebbe da pensare che il loro scopo sia impadronirsi del potere dei Pokemon Leggendari che questi Grafemi rappresentano... ma anche se sembra l'ipotesi più ovvia, è troppo presto per fare qualsiasi asserzione." affermò Marina. "Dobbiamo scoprire piuttosto qualcosa di più sull'organizzazione che fa capo ai Bricconieri, e cercare di scoprire dove si trovano gli altri Grafemi, in modo da poterli tenere protetti."

"Sì, al momento sembrerebbe la soluzione più ragionevole." affermò Raimondo, rivolgendosi poi ad una ragazza che si trovava lì vicino. "A questo proposito, è possibile contattare il professor Frenesio? Al momento, la sua conoscenza nel campo del passato di Oblivia potrebbe rappresentare un'arma molto importante per noi."

"Credo di poterlo contattare nel giro di pochi minuti. Sono sicura che saprà aiutarci." affermò la ragazza Ranger, sedendosi ad una scrivania e cominciando a comporre un numero. Si mise comoda e attese che arrivasse una risposta... e quando sentì una voce risponderle dall'altro capo della chiamata, appartenente ad una persona anziana ma ancora arzilla, fece un piccolo sorriso soddisfatto. "Professor Frenesio? Sono contenta di sentirla!" esclamò. "Ascolti... dove si trova in questo momento? Crede di poter venire ad Oblivia, nel Residence Acqua di Solfonia?"

La voce dall'altro lato del telefono rispose qualcosa che suonava come un affermativo, e la ragazza si affrettò a spiegare come stavano le cose. "Vede... immagino che lei abbia sentito parlare dei Bricconieri, quell'organizzazione di ladri e rapitori di Pokemon che in questo periodo ha cominciato ad agire con maggiore incisività qui ad Oblivia... sembra che in questo momento stiano cercando dei Grafemi... e crediamo che si tratti di Grafemi collegati a qualche Pokemon Leggendario."

La voce del professor Frenesio, per quello che gli altri Ranger potevano sentire dalla loro posizione, si fece allarmata di colpo... e dopo che lo scienziato ebbe finito di fare le domande che doveva, la Ranger annuì e rispose prontamente. "Sì... i nostri agenti, e gli agenti che ci sono stati mandati da Sinnoh come supporto, hanno già trovato un Grafema collegato a Suicune, la Bestia Leggendaria dell'Acqua... in un tempio ormai in rovina dove i Bricconieri stavano compiendo le loro ricerche. Sì... sì, certamente, professore... allora siamo d'accordo, la incontreremo domani sera al quartier generale dei Pokemon Ranger del Residence Acqua. Sì... sì, ci saranno anche i nostri alleati di Sinnoh, di questo può essere sicuro. Va bene... la ringraziamo infinitamente, professore, lei non sa quanto la sua conoscenza potrà darci una mano! D'accordo... grazie... grazie, professore, e arrivederci!"

La chiamata si interruppe, e la giovane Ranger rivolse ai suoi colleghi un cenno affermativo. "Bene, ho delle buone notizie. Il professor Frenesio mi conferma che domani sera potrà essere al quartier generale dei Pokemon Ranger del Residence Acqua. Il suo gruppo, comandante Raimondo, potrà incontrarsi con lui in quella stessa occasione, e potrete spiegargli la situazione."

"Bene. Questo ci darà senz'altro una mano." affermò Raimondo. "Quando si tratta di Grafemi e di Styler, nessuno al mondo ne sa più del professor Frenesio. Ora, voglio solo sperare che i Bricconieri non facciano qualche altra mossa tra oggi e domani. Abbiamo già abbastanza di che pensare al momento... Comunque, il resto dei nostri agenti terrà d'occhio quella gentaglia, e faremo in modo di non essere colti di sorpresa."

"Va bene. Andrò ad avvertire i nostri alleati di Sinnoh delle nostre nuove direttive. E speriamo che non ci siano altri problemi nel frattempo." affermò Martino, per poi rivolgersi al suo piccolo amico suonatore. "Vieni, Pichu... credo che ai nostri amici sarà gradita una visita di cortesia!"

"Pichu!" esclamò il piccolo Pokemon, saltando sulla spalla del giovane Ranger mentre si dirigevano verso le capanne riservate a Marisio e agli altri...

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"Allora, Chicco, che cosa ti hanno detto?" chiese Matilde al suo compagno, nel momento in cui quest'ultimo tornò ai loro alloggi dopo aver terminato il controllo medico. "Matilde e i suoi amici erano un po' in pensiero per te!"

Il ragazzo dai capelli rossi e biondi fece ruotare il braccio destro, in modo da sgranchirsi la spalla. "Nulla di strano... a quanto pare, sto bene, e non ci sono stati effetti collaterali. Anche se come potete immaginare non hanno potuto dirmi che cosa significasse il fatto che Suicune abbia scelto me... Bah, immagino che lo scopriremo più avanti, per il momento pensiamo a rilassarci e a fermare la minaccia più immediata. Questi Bricconieri non hanno opposto una gran resistenza, ma non si può mai dire..."

"In effetti, per adesso abbiamo incontrato solo delle reclute di basso rango." affermò Demetra. "Non erano in grado di competere con i nostri Pokemon... in particolare, con il Lucario di Mariso e il Porygon-Z della piccola Matilde. Sicuramente i loro capi e i loro scagnozzi d'elite saranno capaci di ben altro."

"Affronteremo il problema quando si presenterà. Per il momento, la giornata si è conclusa con un risultato positivo." affermò Marisio, sporgendo un braccio fuori dalla tettoia sotto la quale i cinque allenatori erano riuniti, e provò a sentire se la pioggia aveva smesso di cadere. "Abbiamo un Grafema, e abbiamo impedito che i Bricconieri si impadronissero di un artefatto molto prezioso. Vedremo più avanti che cosa si scoprirà di questi Grafemi, e allora potremo avere un'idea migliore dei piani del nemico."

"A questo proposito, abbiamo una visita." disse Risetta, volgendo lo sguardo verso la persona che stava arrivando - Martino, con il suo Pichu suonatore su una spalla. "Piacere di vederti. Com'è andata la riunione?"

"Buonasera, ragazzi... tutto bene, visto che siamo riusciti a contattare il professor Frenesio, l'inventore dei nostri Styler e un insigne studioso di Grafemi." spiegò Martino, mentre il suo Pichu faceva un saluto militare. "Domani torneremo al Residence Acqua, e ci incontreremo con il professor Frenesio domani sera. Lui ci spiegherà un po' meglio cosa sono i Grafemi e a cosa servono... e nel frattempo elaboreremo un piano per contrastare i Bricconieri. Nel frattempo... preparatevi per la cena, questa sera faremo un po' di festicciola per accogliere i nostri alleati!"

"Pichu, pichu!" squittì Pichu, strimpellando ancora un po' la sua chitarrina, mentre Matilde lo grattava dietro le orecchie con un'espressione di assoluto incanto dipinta sul viso. Sembrava che la bambina dai capelli rosa si fosse affezionata più di tutti al grazioso Pokemon Elettro...

"Bene. Ci farà piacere partecipare." affermò Demetra. "Grazie mille per l'accoglienza, in ogni caso... sarà un piacere continuare a lavorare con voi!"

"Di niente, figuratevi!" affermò Martino. "Preparatevi, perchè stasera ascolterete me e Pichu, nella nostra migliore esibizione di musica country!"

"Pichu!" rispose Pichu, mettendosi nella posa di una rockstar!

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In un covo segreto, nascosto nelle viscere del sottosuolo di una delle tante isole di Oblivi, i tre comandanti dei Bricconieri stavano facendo il punto della situazione, dopo aver ricevuto dai loro uomini un rapporto accurato sulle attività dei Pokemon Ranger e dei cinque agenti della Lega di Sinnoh alle Rovine del Canale. Nessuno dei tre sembrava veramente preoccupato, tuttavia dai dati che avevano ricevuto, si rendevano conto che avevano di fronte degli avversari da non prendere alla leggera... in particolare, il presunto leader del gruppo, e la bambina con quella evoluzione sconosciuta di Porygon.

"Allora, vediamo un po' a chi dobbiamo stare più attenti..." disse Occhiorosso, dando un'occhiata ai file che aveva stampato. "Marisio... agente della Lega di Sinnoh, e Guardiano dell'Aura. Sicuramente questo lo rende un avversario non da poco... tanto più che ha con sè un Lucario, non esattamente il tipo di Pokemon più semplice da affrontare. E poi... Matilde, che malgrado la giovane età è molto più forte di molti allenatori suoi coetanei, e usa un'evoluzione di Porygon mai vista prima, che è stata solo di recente nominata ufficialmente come Porygon-Z."

"Davvero un gruppo ben assortito. Non sarà facile avere a che fare con loro." commentò ad alta voce Occhioviola, senza sembrare veramente impressionato. Il comandante supremo dei Bricconieri era seduto al suo lato del tavolo, e stava giocherellando con un tagliacarte, tenendone la lama tra il pollice e l'indice di una mano. "Occhioblu, mi puoi confermare che sono riusciti ad introdursi nei sotterranei delle Rovine del Canale, e hanno ritrovato il Grafema di Suicune?"

"Certamente, signor Occhioviola." rispose la ragazza, gettando uno sguardo poco convinto al suo capo. Non le piaceva quando Occhioviola assumeva quel tono distante e mellifluo, voleva dire che stava tramando qualcosa di losco, e che lei ed Occhiorosso avrebbero potuto tranquillamente finirci in mezzo... "Hanno trovato un passaggio segreto nelle rovine, e uno di loro - l'allenatore chiamato Chicco, fratello minore di uno dei Superquattro di Sinnoh - è stato marchiato dal Grafema di Suicune. Al momento però non sappiamo che cosa questo comporti..."

"Non importa, lo so io." disse Occhioviola con fare misterioso. "Se tutto va come previsto, non dovremo più fare tutti questi salti mortali per trovare i Grafemi e raggiungere il nostro scopo. I nostri superiori sarebbero senz'altro molto soddisfatti se riuscissimo a sfruttare il lavoro dei Pokemon Ranger senza che loro rischino di farsi scoprire."

"Quindi... cosa suggerisce di fare, signor Occhioviola?" chiese Occhiorosso, mettendo a posto i cartacei.

Occhioviola alzò le spalle e prese dalla pila di carta una fotografia di Marisio, lanciandola in aria con noncuranza. "Per adesso, ci limiteremo ad osservare le loro mosse, e terremo conto di tutti i Grafemi che individueranno. In pratica, daremo fare loro il lavoro al nostro posto, senza che loro sospettino di nulla. Poi, una volta che avranno abbassato la guardia e saranno convinti di averci in pugno..."

Con un rapido gesto della mano, che aveva poco a che vedere con la sua apparente noncuranza, Occhioviola lanciò il tagliacarte che aveva in mano, e sia Occhiorosso che Occhioblu sussultarono per lo spavento quando la lama trafisse la foto di Marisio, inchiodandola al muro e piantandosi all'altezza della gola dell'immagine, una sorta di macabra promessa di morte...

"Allora sì che vedremo... chi sarà a ridere per ultimo!" terminò sinistramente Occhioviola, sogghignando malvagiamente mentre osservava la foto inchiodata al muro...

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CONTINUA...

  
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