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Autore: giusymbarelaudato    26/06/2014    0 recensioni
"Non sei sola"
Quanti di noi continuano a ripetere questa frase?
Ma alla fine, ci crediamo davvero?
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non sei sola" 

Se lo ripeteva sempre.

Aveva le sue amiche, no? Erano poche ma buone, e quando stava con loro ogni problema si affievoliva, quasi a scomparire. 

Non le facevano mai pesare niente, e per questo si sentiva fortunata, anche se quasi ogni sera si chiedeva cosa avesse fatto di buono per meritare delle amiche del genere.

Lei le guardava come un "più"; erano più belle, erano più intelligenti, erano più simpatiche, erano più sociali di lei, erano più.

Se questo da un lato era un motivo di invidia, dall'altro era il suo punto di forza. Erano il suo esempio da seguire, la persona che sarebbe voluta diventare. 

 

Nell'aspettare di diventare qualcun'altro, era se stessa, e ciò non andava bene. 

"Le tue amiche hanno sempre dei voti più alti dei tuoi, nonostante loro escano più di te" questa di solito era la frase di routine della madre, che portava all'inferno il suo cuore, nonostante al di fuori non versasse una lacrima, mostrando un'espressione indifferente. 

Poi, era il turno del padre. 

"Non pensi che dovresti impegnarti di più? Ma che ne parliamo a fare, non sei capace nemmeno di mantenere un piccolo impegno. Hai detto che saresti dimagrita, no? Eppure ti vedo sempre tale e quale. 

Ma non ti vergogni? Non guardi le tue amiche come sono magre?

Non hai vergogna di andare a mare con loro? Anzi, non hai vergogna di andare in generale al mare con questo fisico di merda che ti ritrovi? Non so che coraggio hai"

In genere seguivano altre frasi, ma ad un certo punto, lei si estraniava. Cercava di pensare a tutto tranne a ciò che le stava dicendo il padre, per evitare di piangergli davanti.

"Perché era forte", si ripeteva.

Tutta questa forza, si sgretolava la notte, con un cuscino premuto in faccia e le urla soffocate.

Ed era in quel momento che prendeva il telefono in mano e scriveva un messaggio dove raccontava tutto ciò che le avevano detto i suoi genitori.

Voleva mandarlo, ma a chi? Perché avrebbe dovuto incasinare ancora di più la vita delle sue amiche? 

Perché avrebbe dovuto scocciarle, nonostante loro affermassero il contrario?

Ed era la risposta a queste domande che le faceva cancellare il messaggio appena scritto, indossare un paio di cuffie e ascoltare musica fino a cercare il sonno.

E in questi momenti, una sola frase le veniva in mente e si ripeteva sempre.

"Sei sola"

 

  
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