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Autore: FrancyF    26/06/2014    5 recensioni
Raccolta di one-shot che tratta di Cory, Lea e del loro percorso come famiglia. Semplicemente la quotidianità dei Monchele con i loro figli. Piena di amore e tenerezza.
Perchè loro meritavano un finale diverso.
Si accettano proposte per i capitoli.
Continuazione di "Monchele: love is us".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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23 dicembre 2015
 
Cory era davvero entusiasta di essere tornato a New York per le feste.
L’anno prima era toccato a sua madre monopolizzare il Natale della famiglia Monteith. Era stata una vera impresa fare sopportare il freddo a Andrew, che all’epoca aveva solo nove mesi ed era abituato all’eterno caldo di Los Angeles. Inoltre un’ improvvisa tormenta di neve aveva costretto tutta la famiglia a rintanarsi in casa a guardare lo speciale di Natale di Michael Bublè e a bere cioccolata calda. Tuttavia, ripensandoci, non era stato un Natale poi così male.
Ma quest’anno Lea voleva giustamente accontentare anche i suoi genitori nonché tutta la sua enorme moltitudine di zii e cugini, i quali adoravano Andrew alla follia e non vedevano l’ora di rivederlo.
Perciò quando aveva messo Cory di fronte a tre biglietti di sola andata per la Grande Mela, lui non aveva avuto il coraggio di opporsi.
Andrew ormai aveva diciannove mesi e poteva essere coinvolto molto di più in tutto il clima natalizio che era onnipresente, soprattutto nella famiglia Sarfati-Michele.
 
-Oh mio Dio! Finalmente siete arrivati!- Edith stinse a se’ la figlia e il nipotino per poi precipitarsi a baciare Cory su entrambe le guancie.
-Si mamma. E’ stata un po’ un’odissea. Un volo cancellato, l’altro in ritardo-
-Be’ siamo a New York principessa- Marc le sottrasse Andrew per mostragli l’albero di Natale –tutti vogliono passare qui il Natale-.
Era ancora più grande di quello dell’anno prima, ma oramai la bizzarra passione degli alberi giganti che aveva Cory aveva contagiato anche Marc.
Il piccolo guardava incantato tutte le luci con cui i nonni avevano addobbato l’albero.
-Sei il bambino più bello del mondo lo sai?- cinguettò Marc, facendogli la linguaccia – e domani ti accompagneremo da Babbo Natale-.
-Già- Edith entrò nel soggiorno, portando n vassoi carico di biscotti –abbiamo un ricco programma di attività. Siamo davvero contenti che abbiate deciso di trascorrere questo Natale con noi-.
-Be sai mamma- Lea si sedette in grembo a Cory e prese un biscotto –il Canada per me e Andy è decisamente troppo freddo-.
Il canadese sorrise.
-Possiamo andare a Central Park? Al Bow Bridge?-
-Ma certo caro- rispose Edith, sempre più entusiasta –e poi possiamo andare al Rockefeller Center a comprare gli ultimi regali, possiamo anche fare colazione fuori domani e sarebbe anche bello andare dalla nonna. Avrà pure novantotto anni ma non è mica fuori forma, continua a chiedere del bambino-.
Lea sorrise.
-Mi sembra un bel piano-.
 
-Sono così eccitata!- Lea non riusciva a smettere di sorridere mentre preparava Andy per il suo incontro con Babbo Natale.
Il piccolo indossava una camicia bianca con sopra un gilè verde e un paio di jeans.
-Adoro il tuo entusiasmo. Lo sai vero?- Cory la baciò dolcemente, mentre osservava il figlio incantato: era così fiero di lui. Andrew era più di quanto avesse mai potuto immaginare, era il suo mondo. E avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo felice e per dargli l’infanzia che lui non aveva mai avuto.
-Si lo so- lei rispose al bacio, per poi riconcentrare la sua attenzione sul figlio –pronto per incontrare Babbo Natale ometto?-.
Andy lo fissò con i suoi occhi scuri, allungando le braccia verso di lui.
-Papà!-
Cory lo accontentò, prendendolo in braccio.
-Si anche papà è eccitato. Scommetto che Babbo Natale sa che sei un bravo bambino e ti porterà un mucchio di regali-.
L’incontro e la foto con Babbo Natale fu un vero spasso: Andy stette buono per tutto il tempo e cercò persino di strappare la barba all’uomo vestito di rosso che chiese a Lea e Cory l’autografo sostenendo che “Lui e la signora Babbo Natale adoravano alla follia ogni singolo episodio di “Glee”, sopratutto quelli natalizi”.
-Pensavo che non la finisse mai di parlare- sbuffò Cory, aprendo la porta del bar a Lea –prima le signore Lee-.
Lei sorrise, dandogli un buffetto sulla guancia.
-Papà è molto gentile, non è vero piccolo?-.
Andy annuì, osservando curioso i genitori.
-E Babbo Natale è stato molto gentile, si era un po’ chiacchierone stavamo bloccando la fila-
-Gli altri genitori ci hanno squadrato male però almeno la foto è venuta bene-.
-Mamma!- Andrew indicò la cioccolata calda.
-Vuoi un po’ di cioccolata calda? Giusto un sorso ok-
Andy bevve dalla cannuccia un lungo sorso, sporcandosi il viso di cioccolata.
Il canadese sorrise.
-Questo è il mio ragazzo-.
-Si- Lea afferrò un fazzoletto e pulì il volto al figlio –solo voi riuscite a sporcarvi bevendo un goccio di cioccolata-.
 
Andrew sbadigliò vistosamente e nascose il viso sul petto della madre.
Lea sorrise.
Quando erano a casa dei suoi genitori, Andrew dormiva nel lettone con lei e Cory e, sinceramente, lei lo adorava.
Vederlo chiudere gli occhi e scivolare nel mondo dei sogni era una delle cose più belle che avesse mai visto.
-Sei stanco piccolo?- Lea coprì entrambi con il piumone, per poi avvicinare il suo viso a quello del bambino e respirare contro la sua pelle –mamma ti ama tanto Andy, anche papà ti ama-.
-Dorme?- sussurrò Cory, infilandosi sotto le coperte con loro, e accarezzando i capelli del figlio.
-Si, si è appena addormentato- la ragazza si strinse la marito, appoggiando la testa sul suo petto –stanotte i miei genitori inonderanno il salotto di regali-.
-Mmmm...- Cory sorrise al pensiero, le baciò la testa e accarezzò la manina di Andy, continuando a fissarlo.
-Non riesco a credere che ha quasi due anni. Il tempo è volato-.
-Già- Lea gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra –sei un bravo papà. Lo sai vero?-
-Si- Cory sorrise sincero e rispose al bacio, scostandole una ciocca di capelli –e tu sei una madre fantastica-.
A Cory sfuggì uno sbadiglio.
-Stanco?-
-Un po’- ammise il canadese –mi hai trascinato a caccia di regali per tutto il giorno-
-Buon Natale Cory- Lea si strinse ancora di più a lui e chiuse gli occhi.
-Buon Natale Lee. Ti amo troppo-.
 
-Oh che forza!- Cory aiutò il figlio a strappare l’involucro dell’ennesimo regalo –è un trenino elettrico!-.
Era più eccitato Cory di Andy.
-Devo montarlo per vedere se funziona!- gli occhi del canadese brillarono.
-Possiamo farlo introno all’albero di Natale?- propose Marc, seguendo l’entusiasmo del cognato.
Lea e  Edith li osservavano sorridendo.
Uomini!
 
Prima di pranzo si trasferirono tutti nel quartiere newyorkese di Little Italy, a casa della nonna materna di Lea.
-Lea! Andrew!-
La nonna di Lea Giuditta, chiamata da tutti Jude era una adorabile vecchietta di novant’otto anni e, anche se era un po’ rimbambita, le volevano tutti un gran bene.
-Ciao Finn!- Jude baciò Cory su entrambe le guance e si impossessò subito del bambino, depositandolo sul proprio grembo.
Lea e Cory si scambiarono uno sguardo divertito: la nonna di Lea aveva sempre chiamato Cory con il nome di “Finn” e non c’era verso di farle cambiare idea.
-Ti voglio bene Finn!- esclamò, baciandolo ancora una volta.
Quella era una delle altre sue frasi classiche.
In pochi minuti la casa si riempì di una moltitudine di parenti.
-Lea!- Demi, una delle cugine preferite di Lea, la strinse in un abbraccio –meno male che siete qui! Mi siete mancati un sacco l’anno scorso!-
-Be non potevamo mancare. Qualcuno mi ha detto che il Natale a New York è davvero carino- scherzò lei.
-Oh mi Dio quello è il nostro Andrew?!- Demi sottrasse il bambino a nonna Jude e gli stampò un grosso bacio su una guancia, lasciandogli il segno del rossetto –guarda come si è fatto grande! Assomiglia sempre di più a suo padre-.
 
Durante tutta la durata del pranzo Andrew passò da un parente ad un altro. C’erano anche altri cuginetti, figli di vari cugini di Lea, ma lui era il più piccolo quindi se lo litigarono tutti, specialmente la nonna e Edith.
Nonna Jude e le cugine di Lea erano state in piedi tutta la notte per sfornare il pranzo di Natale, sarebbe bastato per un reggimento.
Cory si stava servendo la terza porzione di ravioli quando sentì Lea pronunciare il suo nome.
-Lo sapete che Cory si è fatto un nuovo tatuaggio?-.
Tutti i presenti si voltarono verso di lui, curiosi.
Cory divenne subito rosso e abbassò lo sguardo, imbarazzato. Lui aveva due tatuaggi e li considerava una questione privata, ma non capiva proprio l’ossessione dei Michele per i tatuaggi. Lea ne aveva sedici e non era la sola fra i ranghi parentali.
-Faccelo vedere!- ululò il cugino Joel che si era momentaneamente impossessato di Andy.
Cory sospirò, tirandosi su la manica del maglione e scoprendolo. Lui e Lea lo avevano fatto assieme: si erano semplicemente tatuati il nome del figlio.
Zia Bonny però ci tenne a dire la sua, come sempre del resto.
-Be quando farete il prossimo figlio. Perché lo farete vero?- lanciò uno sguardo eloquente verso i nipoti –allora ve ne farete un altro-.
Cory ingoiò a forza l’ultimo boccone di arrosto.
L’anno prossimo sarebbe stato meglio passare il Natale in Canada. Nel freddo e tranquillo Canada.
Ora ne era sicuro.


4 capitolo. E continuo a pubblicare due volte a settimana, quindi ci vediamo lunedì 30 GIUGNO e giovedì 3 LUGLIO. Ho scritto molto, circa 30 capitoli, e non vedo l'ora di vedere le vostre recensioni e sapere cosa ne pensate! Grazie mille per il vostro sostegno e ricordatevi di non esitare a propormi le voste idee. 
Sul capitolo che posso dire? Si lo so, siamo a giugno non a dicembre ma io adoro il Natale! E adoro la famiglia pazza di Lea! *___*
Alla prossima gleeks,
FrancyF
   
 
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