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Autore: Marcy Hale    26/06/2014    5 recensioni
-Hey cappuccetto rosso, cosa ci fai in giro a quest'ora?-
-Lasciami Stare, Derek!- Stiles si girò incattivito. -Qualcuno è incazzato?-
 -Sì, esatto. Poi guardati, guarda da che pulpito arriva la predica.- Stiles storse il naso.
-Senti moccioso finiscila di provocarmi!- Derek mutò il colore verde delle sue iridi in un cupo, affascinante, rosso fuoco. Prese il colletto della felpa del ragazzo.
-Mi vuoi lasciar stare?- Stiles sentì il respiro di Derek vicino al suo viso, il suo petto si scontrava contro quello possente, muscoloso, dell'altro. Fu come perdere un battito del cuore, per lui. Derek confuso dalla reazione, si distrasse e prese in pieno il calcio che Stiles aveva ben mirato alla pancia.
Okay non sapevo cosa mettere come trama spero che vi piaccia la storia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al di sotto della luna piena che risplendeva nel nero della notte, un ragazzo camminava lungo una strada poco trafficata di beacon Hills. Indossava una felpa rossa, pantaloni neri attillati e scarpe da ginnastica. Aveva un aspetto tranquillo, capelli rasati, occhi color ambra, naso all'insù. Stiles Stilinski, camminava a passo lento. In quello stesso giorno, diversi anni prima, sua madre morì.


Fu un'esperienza traumatica per il ragazzo, la madre morì davanti ai suoi occhi e, niente, neanche il tempo, poteva lenire quel dolore. Così, per distrarsi, gironzolava solo, la notte. Il padre non era al corrente dei sentimenti del figlio, lavorava e basta, senza preoccuparsi troppo. Agli occhi dei genitori i figli non posso essere che perfetti, senza alcun problema, giusto? No, qualche problema c'era. Stiles aveva visto i mostri sotto il letto diventare realtà, per esempio il suo migliore amico, un licantropo. La sua amica, una specie di sensitiva/creatura leggendaria chiamata Banshee. Molti molti licantropi, non solo Scott, tutti coloro che conosceva erano licantropi. Perfino Derek.

Quel ragazzo scorbutico di cui si era sfortunatamente innamorato. No. Scacciò i propri pensieri. Una voce lo fece sussultare.

-Hey cappuccetto rosso, cosa ci fai in giro a quest'ora?-

-Lasciami Stare, Derek!- Stiles si girò incattivito.
-Qualcuno è incazzato?-
-Sì, esatto. Poi guardati, guarda da che pulpito arriva la predica.- Stiles storse il naso.
-Senti moccioso finiscila di provocarmi!- Derek mutò il colore verde delle sue iridi in un cupo, affascinante, rosso fuoco. Prese il colletto della felpa del ragazzo.

-Mi vuoi lasciar stare?- Stiles sentì il respiro di Derek vicino al suo viso, il suo petto si scontrava contro quello possente, muscoloso, dell'altro.Fu come perdere un battito del cuore, per lui. Derek confuso dalla reazione, si distrasse e prese in pieno il calcio che Stiles aveva ben mirato alla pancia. Lo lasciò cadere e lo maledisse.

-Lasciami S-stare- blaterò Stiles, poi si alzò, si strofinò il punto dell'impatto col terreno e, in preda a una breve crisi scappò via, per evitare di piangere davanti al lupo.

Derek percepì uno strano odore, e decise che avrebbe seguito Stiles per capire cosa succedesse. Lo ritrovò inginocchiato poco lontano, piangente.

-Ti..avevo detto d-di lasci..armi star-e- Stiles si era accorto che Derek lo stava seguendo, ma decise ugualmente, per quanto impossibile fosse stato, di non tentare di seminarlo.

Derek si piegò vicino a lui.

-Scusa per prima, okey?- Lo guardò più da vicino, il ragazzo non smetteva di singhiozzare.

- Stiles che cosa hai?- domandò. Il giovane corrugò la fronte e lo guardò storto.

-Da quanto ti preoccupi per me?- Derek fu sorpreso della domanda.

-Stiles, fai parte del mio branco- Gli mise una mano sulla spalla.

Stiles gliela fece togliere e urlò -No! Io sono solo uno stupido umano, guardami. Non sono come te. Dimmi in faccia che mi odi per questo. Non sono abbastanza per il tuo branco, non sono niente per il tuo braco, quindi dillo, uccidimi se vuoi-

il volume della sua voce aumentò, e iniziò a gracchiare. Derek, dentro di sé, si sentiva male. Non odiava affatto Stiles, anzi lo trattava cosi perché così fanno i lupi. Quando sembra stiano per sbranarsi, in realtà giocano. Quando si attaccano, si graffiano, ma non vanno oltre è perché hanno trovato qualcuno di importante. E così si sentiva Derek, sentiva di aver trovato qualcuno di veramente importante: lo aveva capito fin dalla prima volta che lo vide nella foreste, Stiles Stlinski, il figlio del poliziotto. All'inizio era un gradasso, logorroico da star male, ma coraggioso.
Quel tempo coi lupi lo aveva cambiato, e lo scopo di Derek era quello di farlo tornare lo Stiles di un tempo, proteggendolo. Lo amava, nel profondo, ma era Derek quello pavido, e non aveva abbastanza forza per dirglierlo.
-Io non ti odio Stiles- disse con fatica.
Stiles si alzò in piedi, tremava.
Lo aveva veramente cambiato stare coi lupi, pensò Derek.
-Che cosa hai detto?-
-beh, io non ti odio Stiles, nè mai l'ho fatto- Derek si sentì mancare, come se qualcuno lo avesse improvvisamente spinto da un dirupo, non capiva perché gli era tanto difficile dire quelle maledette parole. Di cosa aveva paura?
-Allora perché mi tratti cosi?- Derek, di nuovo, non sentiva più il terreno sotto di lui, ma solo una sensazione di vuoto dentro.
-Ti voglio solo proteggere, non voglio perderti- Stiles rispose scettico -Non vuoi perdermi?-
-No- Niente più gravità -Perché?- Stiles gli domandò.
Derek sentiva di poter o cadere del più profondo degli abissi o volare fino al più alto dei cieli.
Stiles avvicinò le proprie mani a quelle di Derek, come per convincerlo a dire ciò che da sempre avrebbe voluto sentire dalla sua bocca.
"Derek, tranquillo"
si ripeteva nella testa.
-Stiles- "io".
-Si- rispose incerto.
"sto per spiccare il vol-
-Ti amo Derek- Stiles lo anticipò brutalmente, gli diede un bacio a stampo.

Derek rimase fermo, immobile, faceva fatica a parlare. Per qualche minuto non reagì a nessuno stimolo. Stiles gli aveva detto che lo amava, proprio pochi secondi prima e poi lo aveva baciato, sì, insomma, lo aveva fatto davvero. Quando si riprese, si avventò sulle labbra di Stiles. Si baciarono come se quel giorno fosse l'ultimo della loro vita, poi ansimante Derek finalmente si decise

. -Ti amo anche io Stiles-

Mentre si baciavano, nella quiete della strada, arrivò Kate Argent. Urlò a Stiles di correre, scappare via. Con estrema forza prese Derek e lo scaraventò contro una macchina il cui vetro si ruppe in moltissimi frammenti. Si avvicinò a Stiles, gli prese un braccio, ma lui non volle muoversi.


-No! non me ne vado senza di te!- Kate, con un pugno, spinse Stiles. Derek si alzò, le sue iridi risplendevano del colore dei laghi di notte. Blu. Puro.
-Tu! maledetta!-
-Andiamo da quando ti piacciono i ragazzini?- lo minacciò. Derek ringhiò, si avventò contro Kate ed iniziarono a lottare.

Stiles, alzatosi, entrò furtivo nella Camaro di Derek e prese il telefono. Chiamò Scott e gli altri, allarmato, con le dita che tremavano. Poco dopo arrivarono. Scott, Isaac, Boyd, Erica e lottarono contro Kate. Dai tombini arrivarono rinforzi per la donna, due Kanima e Gerard. Stiles, che potè vedere la scena, inizò ad urlare.

-DEREK! DIETRO DI VOI!- Stiles sperava che lo sentissero e, con sua grande soddisfazione, così fu. Derek si girò e colpì con violenza uno dei Kanima, facendolo sbattere contro la sua vettura. Stiles venne spinto sui sedili posteriori.

-Stupido Suor Wolf. Lui e la sua forza lupesca- Aveva picchiato la testa contro il finestrino e un piccolo taglio sanguinava sulla fronte. Gerard si girò verso Stiles, sorrise, per poi fare un segno con le dita. Il Kanima rimasto si avventò sulla macchina.

-Oh Cazzo! DEREK!- Stiles iniziava ad urlare come un pazzo. Delle lacrime iniziarono a Frsi strada lungo il viso. Derek si girò e quello che vide fu la sua amata Camaro volare via, spinta dal Kanima contro una casa poco distante. Il muro si frantumò. La macchina era ribaltata, realizzò che Stiles era ancora all'interno. Immobile, la testa sanguinante. Urlò. Corse e raggiunse l'auto. Vide Stiles. Staccò la portiera e tirò fuori il corpo di Stiles. Lo prese in braccio.

-Ti prego Stilles non mi lasciare- Derek poteva sentire il battito del cuore di Stiles che si faceva più debole.
Erica lo guardò arrivare, spalancò gli occhi e si rivolse al'ex alpha -Derek...il..suo..battito-
-Lo so..-
-Morirà, Derek?- Erica er atroppo spavenata per fare domande meno dirette. Sperava dicesse di no.
-Non lo so- rispose.
Lo appoggiò a terra e fece per tornare in battaglia contro Gerard, unico rimasto. Ma Erica lo richiamò a se, di nuovo.Il cuore di Stiles iniziò a battere più velocemente fino a quando non riprese i battiti normali.
Derek, in cuor suo, aveva perso le speranza, ma eccolo. Inginocchiato affianco a Stiles, lo tenne stretto tra le braccia e aspettò che si svegliasse.
-D-Derek..-
-Shhh-
-Dove..stiamo andando e cosa mi è successo?-
-Il Kanima ha attaccato la mia macchina mentre tu eri dentro, devi aver sbatutto forte la testa, pemsavo fossi morto- La voce di Derek sembrò quasi mancare nel dire l'ultima frase.
-MORTO?- Stiles si spaventò. Derek rispose incerto -più o meno, ora sei vivo-
-Mi hai morso?- domandò irriverente.
-No-
-Allora come faccio a essere vivo?-
-Non lo so, forse c'e stato qualcosa che ti a fatto rimanere in vita- silenzio.
Stiles, confuso, non potè che pensarci su.
-Tu. Sei tu che mi ha fatto rimanere in vita- Stiles lo guardava negli occhi.
-Io?- Derek fece un lieve sorriso e lo guardò interessato.
-Si tu! L'amore che provo nei tuoi confronti, dev'essere stato più forte della morte- Eccolo lo Stiles che conosceva, iperattivo, geniale, imprevedibile.
-noi simao più forti della morte, suor wolf- esclamò. Derek sorrise dolcemente.
-La smetterai mai di chiamarmi cosi?-
-certo che no- Risero.
-Ti amo Stiles- si baciarono.
-Sempre-non si lasciarono.



  
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