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Autore: Yumeha    26/06/2014    7 recensioni
[Dal Capitolo 3]
[...] Un boato, una forte esplosione e infine delle grida.
Mi alzai di soprassalto, cercai di mantenere la calma e scendendo dal letto mi avvicinai alla porta. Le luci erano accese, persone che correvano ovunque. Peccato che non tutte le persone che vi erano all’interno, appartenevano alla mia casa. Figure incappucciate di bianco inseguivano i miei domestici, alcuni venivano presi e portati in camere dove si sentivano grida, altri uccidevano sul posto.
In preda al panico chiusi la porta a chiave, rimanendo così bloccata in quella stanza. La salivazione a zero, la gola secca, le gambe di piombo e il battito accelerato. Questo era tutto quello che sentivo, insieme al rumore delle grida, di vetri infranti ed esplosioni. Mi voltai e disperatamente cominciai a tastare ogni piastrella, ogni mattone, cercando un’uscita segreta.
«Oh, andiamo.» dissi fra i denti.
Poi mi venne un'idea. Presi la chiave dorata della Vergine e sicura di me stessa la brandii davanti a me. […]
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, OC, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il compleanno del Master.

Capitolo 7 ~

Caro diario,
Sono fiera dei miei Spiriti, cooperiamo in perfetta armonia! Il Master ha detto che se continuo così potrei diventare un mago di classe S! Mi ha resa molto felice, ci impegneremo al massimo per diventare i migliori! Vorrei passare alla storia per essere stata la migliore maga degli Spiriti Stellari mai esistita. Eppure sento che è un traguardo ancora molto lontano…
Comunque, ora vorrei riferirti i miei progressi: ho imparato una nuova magia!
Ebbene sì, sono maturata. Ho scoperto che richiamando Gemini posso usare un potente incantesimo; Urano Metria.

L’effetto è devastante!
Layla.
 
Chiusi il diario e pochi minuti prima che la sveglia suonasse, lo nascosi in valigia.
 
Passò una settimana, e arrivò così anche il compleanno del nostro Master. Eleanor aveva insistito, o meglio obbligato, ogni membro a venire e a vestirsi in costume. Non so come le sia venuta un’idea simile, ma ormai credo di essermi abituata alle stranezze di White Lily.
Io optai per rappresentare il personaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie, scegliendo un graziassimo abitino azzurro, molto simile all’originale, ma un po’ più corto e scollato. Eleanor aveva voluto una forma un po’ più provocante. Infatti anche il suo non era da meno, indossava un lungo abito color rosso fuoco, con un ampio spacco sulla gamba destra. La scollatura lasciava ben poco all’immaginazione, mentre la schiena era completamente scoperta. I capelli, lisci, aveva fatto in modo che diventassero ricci e che tenessero fino alla fine della giornata. Era bellissima.
«Se non si sveglia oggi, ci rinuncio.» mormorò, guardando il suo riflesso allo specchio.
«Come?» chiesi, non capendo a chi stesse alludendo.
«N-nulla… Sbrighiamoci o faremo tardi.» prese le sue decolté e le indossò velocemente.
Feci anche io lo stesso e insieme arrivammo alla gilda. Io ero abituata a indossare i tacchi alti, per cui camminare senza sbilanciarmi mi veniva facile. Non potevo dire lo stesso della mia amica. Ogni tanto inciampava e si aggrappava a me. Mi morsi un labbro per cercare di non ridere quando lanciò un urletto temendo che potesse rompersi la caviglia.
Quando varcammo la soglia Lara il Terremoto, ci venne in contro correndo ed agitando le braccia. Dietro di lei c’erano Alex con le mani in tasca, tranquillo e Stephen che salutava con la mano sorridente. Da destra ci raggiunsero invece Astrid, Aaron e Adelaide.
Lara aveva i capelli legati in uno chignon, e indossava un abito da principessa color rosa shocking. Alex aveva fatto un bellissimo cosplay di Thor. E non solo il cosplay.
Invece, Stephen vestiva un smoking, probabilmente per coordinarsi con la sorella.
Aaron era vestito da Aladdin, molto sexy oserei dire. Mentre Astrid si era travestita da vichinga.
Adelaide invece indossava un abito nero con alcuni ricami in bianco e in rosso. Era nella sua forma da vampira.
Mi voltai verso la mora. «Perché sei nella tua forma da vampira?»
«Per rendere più realistico il travestimento.» neutra e tranquilla.
«Non ne avevi bisogno. Sembri una vampira anche in forma umana.»
«Era un complimento?» chiese alzando un sopracciglio.
«C-certo!»
Lei mi guardò poco convinta, poi annuì. «La gelosia è una brutta cosa.» parlò alzando un dito, cose se stesse esponendo chissà quale dottrina filosofica.
«Mi sa che hai preso un granchio.» sospirai.
In quel momento una bambina dai mossi capelli dorati ci venne in contro, sorridendo mentre si leccava le dita, probabilmente sporche di torta. «Ciao a tutti!» gioì.
«Auguri!» l’abbracciai e la strinsi forte. La sentii ridacchiare, ero sicura che si stesse divertendo.
Anche gli altri le fecero gli auguri per i suoi mille anni. Be’, erano un bel traguardo.
Mentre mi guardavo in giro, sentii una strana sensazione. Quasi di panico. Forse era per le troppe persone presenti all’interno della gilda, però era strano, non ho mai sofferto per questo genere di cose, dopotutto mio padre ne invitava il triplo per i miei compleanni. Cercai con tutta me stessa di non mettermi a pensare al mio passato, ero a una festa e dovevo divertirmi. Eppure, più il tempo passava e più mi sentivo presa dall’angoscia. Decisi di uscire un attimo, giusto per prendere un po’ d’aria, forse era il caldo eccessivo. Mi avviai all’uscita, sorseggiando la mia bevanda, di cui non sapevo cosa vi fosse all’interno. Era rossa, fresca e probabilmente alcolica, dato che la testa aveva cominciato a girarmi. Mi sedetti su una panchina poco più in là del grande edificio, alzai il capo e osservai le stelle. Era una notte splendida. Oltre il baccano che proveniva dalla gilda, il resto della città era stranamente silenzioso. Chiusi gli occhi per bearmi un attimo quella sensazione di pace che il silenzio riusciva a donarmi, ma ora più che mai quella strana angoscia di prima, tornò. Cominciai a sudare freddo quando percepii un qualcosa di lungo e affilato appoggiarsi sulla mia gola scoperta e premere piano. Aprii di scatto gli occhi e mi guardai in giro, davanti a me non c’era nessuno, solo una persona che mi teneva ferma con un coltello da dietro. Non potevo vedere bene, dato che il mio viso era rivolto verso l’alto, ma potei capire dal contatto che la lama era abbastanza spessa e ricurva. Iniziai ad avere paura.
«Ora tu fai la brava e vieni con me, va bene?» sussurrò una voce al mio orecchio che mi fece venire i brividi. La voce era maschile, giovane e soprattutto calda.
«Se no?» nonostante il mio ormai terrore puro, ero riuscita a parlare in modo abbastanza spavaldo. Sentii la lama premere ancora di più sulla mia gola, annaspai.
«Ehi biondina, non sei nelle condizioni più adatte per rispondere in questo modo.» sbuffò lui.
Strinsi gli occhi e cercai di utilizzare la mia magia. “Apriti porta della bilancia! Libra!”
Nonostante lo sforzo per non aver recitato la formula ad alta voce, lo Spirito venne in mio soccorso. Subito, prima che il ragazzo potesse fare qualsiasi cosa, Libra invertì la sua gravità sollevandolo in aria. Mi girai e vidi davanti a me, quello che doveva essere un Assassino. Indossava una veste bianca, il cappuccio gli copriva il viso, privandomi la visuale. Era uguale a quelli che vennero in casa mia un po’ di tempo fa.
«Tsk, giochi sporco.» sibilò. «Mi piace.» concluse con un sorrisetto, unica cosa che potevo vedere del suo viso. Il ragazzo fu velocissimo, lanciò il coltello, indirizzandolo verso di me.
Strinsi gli occhi e urlai. «Libra!» lo Spirito fu anche lui altrettanto veloce, invertì la gravità del coltello facendolo volare lontano. Sospirai sollevata, poi riservai un’occhiata di fuoco al ragazzo sospeso. «Giù.» Libra obbedì, facendo schiantare l’Assassino a terra, che creò una piccola buca. Lui intanto, per la pressione non riusciva a muoversi. Mi avvicinai ed esibii un sorrisetto strafottente. «A quanto pare le parti si sono invertite, ora sei tu in difficoltà.»
«Penso che sia sempre tu quella nei guai.» ribatté ghignando.
«Prima di ucciderti, vorrei sapere il tuo nome.» fece una voce femminile.
Mi voltai, davanti a me avevo ben cinque Assassini.
Mi spostai dietro Libra velocemente, facendo ben attenzione a non perdere di vista nessuna delle figure incappucciate.
«Libra, riesci a invertire la gravità di tutti loro?» mormorai.
Lo Spirito scosse la testa. «Sei ancora troppo debole per permettermi di usare tutto quel potere magico.»
La guardai storto. «Come siamo diretti.»
Poi mi venne un’idea. Sempre mantenendo il contatto visivo coi miei nuovi nemici, cercai con la mano la chiave dei Gemelli. Libra si voltò, sgranando gli occhi. «Lucy, non ne sei ancora capace. Tua madre ci ha impiegato molto tempo prima di riuscire a usufruire di quella magia.» mi intimò, eppure io ero più che decisa a rischiare. Il mio orgoglio non ne voleva sapere di chiedere aiuto ai miei amici, volevo dimostrare loro di essere all’altezza del simbolo che portavo sulla spalla.
«Libra, allontanalo.» La ragazza ubbidì e scaraventò l’Assassino contro i suoi compagni che non aspettandosi un colpo del genere, vennero presi tutti. Senza perdere ulteriore tempo, chiusi il portale della Bilancia e riaprii l’altro. «Apriti portale dei Gemelli! Gemini!» Due piccoli esserini azzurri, apparvero tra me e gli Assassini. Quando però aprii il portale, ebbi come un crollo, come se tutto il mio potere magico si fosse esaurito repentinamente. Le gambe mi cedettero e caddi in ginocchio. Nel frattempo loro si erano alzati, forse erano anche arrabbiati.
A giudicare dal tipo di divisa, una ragazza si fece avanti, però non quella che aveva parlato prima. «Ora hai fatto arrabbiare Juvia.» Eh? Parlava in terza persona? La ragazza alzò un braccio, creando un enorme vortice d’acqua che venne indirizzato verso di me. Magia dell’acqua? Astrid e Aaron non erano gli unici? Il vortice colpì in pieno sia me che Gemini, facendolo sparire in un tenue fascio di luce. Digrignai i denti, ma cercai di rialzarmi, nonostante il colpo mi avesse recato diversi danni: avevo bevuto molto, ed ero andata a sbattere contro un albero. «Bene, se non ti dispiace Juvia vorrebbe finire il lavoro!» disse alzando una vasta quantità d’acqua. Pregai di avere ancora un po’ di potere magico che mi permettesse di richiamare un altro Spirito. Poco dopo, Juvia attaccò, ma io fui più veloce. Esattamente un secondo prima che mi colpisse, infilai la chiave all’interno dell’acqua. «Apriti porta del Portatore d’Acqua! Aquarius!» una sirena dai lunghi capelli azzurri, si materializzò bloccando l’attacco dell’Assassina.
Lo Spirito si voltò verso di me, raggelandomi con lo sguardo. «Tu. Ero ad un appuntamento.»
«S-scusa… Be’, fai veloce così potrai tornare da lui.» dissi sperando che faccia esattamente come da me detto.
La sirena mi squadrò. «La prossima volta che mi disturbi ti annego.»
«S-sì!» tremai, faceva davvero paura.
 L’azzurra emise un urlo… da battaglia? Non saprei, ma era terrificante. Subito dopo alzò la sua brocca, creando un’onda che come dimensioni non aveva niente a che vedere con quella di Juvia. Appena vidi, però, che l’onda avrebbe preso anche me, cominciai a sudare freddo. Nel frattempo era diventata un vero e proprio cavallone, troppo grande. «L’acqua è il mio elemento!» urlò. La distesa d’acqua colpì sia gli Assassini, che me. E ovviamente anche l’intera gilda.
Quando si ritirò l’acqua e anche quella pazza, iniziai a tossire, nel tentativo di espellere più acqua possibile dal mio corpo. Mi stropicciai gli occhi e cercai di scorgere le sei figure bianche. Erano tutte stese a terra, chi su un albero, chi contro una roccia… Mi alzai barcollante, guardando con orrore il disastro che si era creato. Fatta eccezione per qualche albero, erano stati tutti sradicati dal forte impatto, mentre la gilda aveva subito gravi danni all’interno. Subito i membri di White Lily, uscirono per vedere cosa fosse successo.
«Lucy!» urlò Eleanor.
«Oh, ciao ragazzi, scusate per il disastro che ho combinato.» ridacchiai imbarazzata.
«Sei stata tu?!» fece Aaron incredulo.
«Sai usare l’acqua?!» chiese stupita Astrid.
«Contro chi stavi combattendo?!» si fece largo Alex.
«Che forza! Hai distrutto tutto!» rise Lara.
«Zitti tutti!» gridò Eleanor. «Lucy, chi era il nemico?» chiese prendendomi per le spalle.
«Loro.» dissi indicando le sei figure bianche.
«Hai fatto fuori sei Assassini da sola?» fece ancora più incredulo Aaron.
«Ohi, guarda che potrei offendermi.» lo guardai storto, incrociando le braccia sotto al seno.
Mentre discutevamo, i nostri nemici si affrettarono, sfruttando l’occasione per dileguarsi.
Quando però ce ne accorgemmo, fu troppo tardi, di loro non vi era rimasta più alcuna traccia. Io d’altro canto, percepii solo allora, tutto lo sforzo magico. Cominciai a sentire le palpebre diventare pesanti, e mentre i miei amici discutevano su chi potesse essere e sommergendomi di domande, non riuscii più a reggermi in piedi, finendo per chiudere gli occhi e cadere svenuta. Prima di perdere i sensi, sentii delle braccia afferrarmi al volo, impedendomi di cadere, subito dopo le tenebre calarono sulle mie palpebre.


 
Angolo “Autrice”
Ma shiau, popolo. :3
Allora, Lucy ha avuto il suo primo incontro – diretto questa volta – con gli Assassini. Secondo voi chi saranno quelle sei figure incappucciate? Idee? ;) Be’, una è Juvia, gli altri cinque? Io lo so, ehuehuehue.

Alex: la tua pazzia mi stupisce sempre di più
Eleanor: portale rispetto o se no ti fa la ramanzina e non ti fa apparire nel prossimo capitolo!
Alex: tanto ci sarò comunque. u.u
Vedremo eue
Adelaide: godo
Aaron: cattiva inside, oh. Mi piace. ;)
Astrid: *alza gli occhi al cielo*

Lara: ma se facessimo un’altra gara?
Ma le idee più stupide vengono sempre a te?!
Minna, scappate finché siete in tempo! D:
Io lo faccio. DDD:
Ma prima: ringrazio di cuore Kushi93 e gaia21 per aver recensito! Grassie! *^* ♥
Adios.

_Lilith_z
   
 
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