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Autore: Lylawantsacracker    26/06/2014    4 recensioni
" ..Restavano solo i ricordi e i rimpianti. Tirò fuori una foto dalla tasca interna dell’impermeabile. Era un po’ ingiallita, e ritraeva lui, Dean, Sam, Bobby, Ellen e Jo. Lui e la sua famiglia. "
La storia è ambientata un secolo dopo la morte di Sam e Dean, avvenuta dopo aver chiuso finalmente i cancelli infernali.
Possibili spoiler riguardanti personaggi e ambientazioni dell'ottava e nona stagione.
Rating tra giallo e arancione.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Sam, Dean e Ruby passarono intere ore a pregare e ad implorare, senza ottenere risposta. Stanchi e amareggiati, quella sera erano pronti per andare a letto senza cena, quando qualcosa si materializzò al centro della stanza. Era una donna matura dall'aspetto severo, con vaporosi capelli candidi che le ricadevano in voluminose ciocche sulla schiena. Aveva un'aria forte e determinata.
- Salve. Il mio nome è Aliyah. Ho udito le vostre preghiere, e dopo un'attenta riflessione ho deciso di aiutarvi. - disse in tono duro come la pietra. Estrasse cinque spade dalle tasche del pesante trench nero che indossava. Le poggiò sul tavolo delicatamente.
- Un po' lunga questa riflessione, eh? Neanche ti stessimo chiedendo di aiutarci direttamente. Volevamo solo quelle fottute spade. Lo sappiamo bene che non avete intenzione di muovere il culo per i vostri amati fratelli. - la aggredì Dean immediatamente.
Aliyah dilatò le narici e le sue labbra si ridussero ad una linea sottile. Guardò Dean con furore. - La tua insolenza è totalmente fuori luogo, ragazzo. Sono disposta a passarci sopra solo perché comprendo il dolore per ciò che state passando.- disse piano, cercando di controllare la rabbia. - Tuttavia, non abbiamo intenzione di intervenire perché abbiamo già subito inutili perdite. Lo faremo quando riterremo necessario.
Dean sbuffò con un sorriso ironico, mentre Sam la osservava con astio. - E quando lo riterrete necessario, sentiamo? Lo farete solo quando Castiel e Gabriel saranno ormai morti e sepolti, e con loro gran parte dell'umanità, magari? Non so se ve ne rendete conto, ma vogliono scatenare di nuovo l'Apocalisse. Forse è ora che vi diate una cazzo di mossa. - disse il più grande con disprezzo.
Aliyah si gettò su di lui, stringendogli la gola con la mano e sbattendolo contro il muro. - Senti, inutile scimmia senza cervello. - gli sussurrò all'orecchio con ferocia. - Stai esaurendo la mia pazienza, e se mi conoscessi sapresti che non è una buona cosa. Ho insistito affinché i miei fratelli mi concedessero le loro armi per la causa, ed è così che mi ringrazi? Forse ti ci dovrei infilzare, con quelle spade.
Ruby prese una delle armi in questione, allarmata, pronta a colpirla alle spalle, ma ll'angelo si scansò in fretta.
- Bene, piccoli ingrati. Me ne vado subito, prima che vi faccia a pezzi tutti quanti. Non mi pare il caso, magari riuscite davvero a sconfiggere Michael e Lucifero. Staremo a vedere. - disse adirata, svanendo subito dopo.
Dean si massaggiò il collo con espressione irritata, mentre Sam lanciava un'occhiataccia a Ruby e le sfilava la spada dalle mani. - Ruby, non prendere più alcuna iniziativa, hai capito? - esclamò in tono acceso.
- Ehi, stavo solo cercando di evitare che quella stronza facesse a fettine Dean. - rispose lei sulle difensive.
- Non dovevi, ti saresti messa in pericolo. Comunque grazie. - disse Dean con la voce resa roca dalla ferrea stretta dell'angelo.
Sam annuì. - Già. Non vogliamo che ti accada nulla di male.
Ruby incrociò le braccia, sbuffando, e si diresse verso gli scaffali pieni di libri per sceglierne uno e porre fine alla discussione.
- Ragazzi, io avrei una certa fame. Vi va di mangiare qualcosa? Cucino io. - chiese Dean.
Sam annuì, mentre osservava Ruby con la coda nell'occhio.
Dean andò in cucina.
- Senti, Ruby, mi dispiace se ti ho offesa. È solo che teniamo a te, davvero, e non vogliamo coinvolgerti in questa brutta storia.
Ruby alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo e fulminò Sam. - Sam, si dà il caso che io sia già coinvolta in questa storia. Hanno fatto arrosto mia nonna e mia sorella, te ne sei scordato? Quindi se posso aiutarvi in qualche modo e spaccare il culo a quegli stronzi, beh, lo faccio senza rendere conto a nessuno.
Sam tenne gli occhi bassi, a disagio. - Lo so, Ruby, e mi dispiace moltissimo. Se non ci fossimo trovati lì probabilmente sarebbero ancora vive.
L'aria indispettita della ragazza si dissolse in un istante. Gli prese la mano e gliela strinse con tenerezza. - Sam, non intendevo dire che è colpa vostra, perché non lo è. Voglio solo aiutarvi. Stare con voi in questi mesi mi ha aiutato ad andare avanti, non so cosa avrei fatto altrimenti.
- Non quanto ha aiutato noi, fidati. Stavamo letteralmente impazzendo, la tua presenza ci è stata di grande conforto. Ti vogliamo bene, ormai sei parte della nostra famiglia, e non vogliamo che ti accada niente di male. Per questo non posso permettermi che tu ci segua, quando arriverà il momento. - replicò Sam tristemente.
Ruby gli sorrise. - Sam, non ho tre anni, sono adulta e vaccinata. Posso decidere quello che voglio fare o no?
Sam scosse la testa. - Ne parliamo un'altra volta, va bene?
Lei ritrasse la mano irritata e rimase in silenzio.
Dean tornò in cucina con tre sandwich in mano. Li passò a Sam e Ruby, ma quest'ultima si alzò.
- Dean, scusami, ora non ho proprio fame. Lo mangerò domani, al massimo.
Poi andò in camera sua.
Dean guardò Sam con aria interrogativa, mentre si sedeva.
- Se l'è presa per il fatto che non vogliamo farla venire con noi per far fuori Satana e compagnia bella. - rispose l'altro.
- Deve restare a casa, Sam, lo sai. Non possiamo metterla in pericolo. - commentò Dean dopo aver dato un morso al suo panino.
- Lo so, è quello che le ho detto! Ma lei vuole aiutare a tutti i costi. Evidentemente rimarrà arrabbiata con noi, non posso farci niente.
Dean alzò le spalle. - Pazienza. Comunque spero che Crowley si faccia sentire presto, sono piuttosto stanco di aspettare.
Sam finì il sandwich e si pulì le mani con un tovagliolo. - Bene. Io direi di andare a letto, magari si farà vivo domani.
Dean annuì, e si diressero entrambi nelle loro stanze.
Dean posò la testa sul cuscino, osservando le foto sul comodino. Foto di persone che aveva ormai perso per sempre. Sperava che non accadesse lo stesso con Castiel, questa volta.

Il mattino dopo Sam e Dean si svegliarono molto presto, dopo una notte quasi insonne. Scesero in cucina per fare colazione, dove Ruby stava già preparando il caffé.
- Sono piuttosto mattiniera. - rispose secca agli sguardi interrogativi dei due ragazzi.
Porse loro un paio di tazze e vi versò il caffè all'interno, poi prese la sua ed insieme andarono nell'ampio salone. Le spade erano ancora sul tavolo, lucide come l'argento puro.
Sam si accomodò vicino a Ruby, ma questa scansò la sedia. - Sono ancora arrabbiata con te.
Dean scosse la testa e prese una lunga sorsata di caffé. - Dovremmo chiamare Crowley. Speriamo che qui al bunker ci siano tutti gli ingredienti necessari per evocarlo.
- Non ce n'è bisogno. - intervenne Sam. - Ho il suo numero.
- E perché hai il suo numero?
Sam gli lanciò uno sguardo esasperato. - Perché magari sarebbe stato più comodo chiamarlo al cellulare.
Dopodiché si alzò e andò a prendere il telefonino in camera sua. Si sedette nuovamente, digitando freneticamente. - Gli mando un sms.
Dopo una decina di minuti, l'ex re infernale apparì vicino a Sam. - Ciao ragazzi. - disse con la solita voce bassa. Diede un'occhiata alle spade sul tavolo. - E quindi ci siete riusciti. I miei complimenti.
Si accomodò accanto a Dean. - Bene. Forse è ora che discutiamo del luogo in cui si trovano Lucifero e gli altri, e i modi per poterli combattere. - continuo il demone con espressione seria.
Sam lo guardò scettico. - Stai dicendo che ci aiuterai? Non ti limiterai a guardarci combattere? Che buon cuore.
Crowley alzò gli occhi al cielo. - Prima ascolta quello che ho da dire, Alce. I tre stronzi e i vostri angioletti si trovano in una delle cripte di Lucifero. Quella in cui era conservata la tavoletta sugli angeli, vi ricordate?
Dean rabbrividì, ricordando come secoli prima Castiel avesse quasi cercato di ucciderlo, lì dentro. - Sei sicuro?
- Sì, sono andato a controllare. Comunque ci sono un paio di demoni disposti a combattere con noi. I miei seguaci sono un po' più numerosi, in realtà, ma hanno troppa paura per intervenire direttamente. Quelle cinque spade sono giuste per noi, considerando che io ho già la mia. In ogni caso, quando mi sono appostato presso la cripta, all'interno c'erano solo Michael e Adam. Da quello che ho colto dai loro discorsi, Lucifero è spesso assente e si è stancato di torturare Castiel e Gabriel. - commentò, ridacchiando all'ultima frase. - Ve lo immaginate? Satana con i sensi di colpa.
Dean gli lanciò uno sguardo gelido. - Non sparare stronzate, limitati a comunicarci il tuo piano, e basta.
- Con calma, Scoiattolo. - replicò Crowley seccato. Il demone iniziò a spiegare, mentre loro pendevano dalle sue labbra.
Speravano di uscire vivi da quell'impresa, sebbene fosse quasi impossibile. Avevano già fermato l'Apocalisse tanto tempo prima; ci sarebbero riusciti una seconda volta?




















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Spero di non avervi annoiati troppo con questo capitolo. L'azione arriverà col prossimo, lo giuro uwu
Comunque grazie mille a tutti quelli che continuano a seguire questa roba, grazie di cuore davvero :)

  
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