CONVINZIONI
Le convinzioni sono patate.
Sono commestibili e rotonde, e non portano da nessuna parte.
Le giri e le rigiri fra le dita distrattamente,
e non cambiano mai. Il sapore è quello, la forma è tutto.
Sarebbero buone se non fosse che sono scadute da secoli.
Questa l’aveva già detta qualcuno. Non ci si può mai fidare
delle convinzioni; non sai mai se ti entrano nella testa per cambiare proprietario o se le hai create dal nulla.
Bisognerebbe chiudersi in una stanza buia. Tabula rasa. Di chi era questa? Bisognerebbe alzarsi la mattina e uscire senza lavarsi per il puro gusto di veder scappare le persone.
Bisognerebbe andare in giro con le ciabatte, la destra al piede sinistro e la sinistra al piede destro, e disegnarsi una svastica dentro una falce, e per simpatia abbinarci una stella nera.
Bisognerebbe fumare dal naso e mangiare dalle orecchie, e mettersi una sciarpa sulla spiaggia.
Bisognerebbe guardare i Teletabbies con una tuta rosa addosso e un corno che ci trafigge il cranio, in una stanza pitturata di rosso.
Bisognerebbe sostituire le patate con un piatto di carne al sangue.
Di sicuro non è scaduto un secolo fa.