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Autore: Itwastobe    26/06/2014    1 recensioni
Era nel periodo in cui frequentavo Ashton che avevo conosciuto Luke, ma per gli amici di Ash io ero semplicemente un'amica, nessuno sapeva dei nostri 'incontri segreti'. Usava i paparazzi e i fan come scusa, diceva che non voleva espormi al suo stesso stress, ma io sapevo che non era così, sapevo che in realtà appena qualche modella gli si fosse avvicinata lui avrebbe colto la palla al balzo...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Più le ore passavano, più mi rendevo conto di come fosse tutto più semplice, ora che lui era qui con me. Era come se tutte le mie ansie e le mie paure fossero scomparse per lasciare posto a mille altre emozioni.
Era quasi sera ormai, e noi eravamo ancora nel letto, ancora abbracciati, e nessuno dei due accennava a volersi muovere.
'Che ne dici di tornare al mondo reale e uscire per cena?' chiedo stampandogli un bacio sulle labbra.
'Ancora', piagnucola lui con gli occhi chiusi, ed io, ovviamente, non me lo faccio ripetere due volte.
Continuiamo a baciarci per una buona mezz'ora, finchè il mio stomaco si fa sentire. Controvoglia mi alzo e faccio una doccia veloce, seguita da Ashton, ed un'ora dopo siamo entrambi pronti per andare a cena.
So che però Ash è molto stanco per il lungo viaggio, e l'hotel dove alloggiamo ha un buonissimo ristorante a quanto pare, quindi propongo di rimanere lì.




'Ieri notte mi ha chiamata Luke' inizio, pensando sia il momento migliore per dirglielo.
'Ah', è più stupito di quanto mi aspettassi. 'Cosa voleva?', chiede con tono secco.
'Ha deciso di chiamarmi dopo che tu gli hai detto che non ti rispondevo alle telefonate da giorni.'
'E tu cosa hai risposto?'
'Gli ho detto che non era il momento adatto per certe formalità e abbiamo discusso, poi ho chiuso la chiamata.'
Non risponde. Rimane a fissare il suo bicchiere. Annuisce con la testa ed infine dice 'Sai, in realtà, pensavo foste andati da qualche parte insieme per ricominciare, ecco perchè gli ho confidato il fatto che fossi sparita, altrimenti non lo avrei mai fatto.' E' come se volesse scusarsi.
'Il punto non è questo Ashton, sono due settimane che non mi fa avere sue notizie, e tutto ad un tratto ricomincia a preoccuparsi per me? Per quanto ne so, in queste due settimane potrebbe essermi successa qualsiasi cosa, e lui non lo saprebbe, perchè troppo preso dalla sua pausa di riflessione, che già so che durerà mesi e sarà una tortura.'
Non risponde, di nuovo, e fissa il suo bicchiere, di nuovo. 'Ashton, ti prego, esprimiti, ho bisogno di sapere cosa ne pensi. Prima o poi dovremmo affrontarlo', dico, forse un pò troppo insistente, ma giacchè abbiamo aperto l'argomento, tanto vale trattarlo fino in fondo, no?
'Io penso solo che lui è il mio migliore amico e tu la ragazza della quale mi sono innamorato. Non posso farmene una colpa e non può farlo lui. Ma capirai che come non voglio perdere te, non voglio perdere lui. Vorrei solo trovare il modo giusto per parlargli e sistemare la situazione, non mi piace avere segreti con le persone che amo.'
'Ho la camera prenotata fino a Domenica, quindi entro Lunedì saremo già a Sidney. Ma so che lui ora non ha voglia di parlarci, quindi aspetterei una sua telefonata prima di mettere le cose in chiaro. Nel frattempo andremo avanti come sempre.' dico con sguardo convincente, non credo che a Luke ora serva un altro dispiacere, sta cercando di rimettere a posto il suo braccio per poter tornare a suona la chitarra, penso che per ora sia abbastanza.
'Si, sono d'accordo. Ma ora voglio escludere Luke e parlare di noi. Io voglio stare con te..'
'E io voglio stare con te', rispondo senza lasciarlo finire. Nel frattempo arriva ciò che avevamo ordinato, ovvero, una delle poche cose secondo me mangiabili qui a Londra, la zuppa di verdure. E' la mia preferita e ad Ashton non dispiace.
'Sarò troppo affrettato, ma ho bisogno di dirti che ti amo', dice con sguardo speranzoso, come se temesse una risposta negativa e cercasse di evitarla.
'Anche io ti amo, ti ho sempre amato Ash', mi chino per dargli un leggero bacio ed entrambi finiamo la cena.



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Ero tornata a Sidney da due mesi ormai e, come ho già detto, non avevo nessuno notizia da Luke. Io ed Ashton eravamo molto affiatati ormai, avevamo deciso di ricominciare tutto d'accapo, e andava alla grande. Era come se vivessimo insieme, un pò nel mio appartamento, un pò nel suo, e ovviamente stavamo ben attenti a non farci fotografare insieme.
Avevamo deciso che quella sarebbe stata la sera in cui saremmo andati a casa di Luke senza avvisarlo, e gli avremmo detto la verità. Come avevo previsto, il suo periodo di pausa sarebbe stato lungo e torturante.
Mentre preparo la colazione per entrambi, Ashton entra in cucina e mi abbraccia da dietro, iniziando a riempirmi le spalle di baci.
'Lo sai che mi piaci tanto quando sei tutta seria a cucinare?', anche a prima mattina ha una voce adorabile.
Mi giro per dargli un buongiorno con la b maiuscola e metto in tavola i pancakes con il caffè, e facciamo colazione parlando di ciò ce avremmo fatto quel pomeriggio.
Optiamo per una passeggiata in città, e compriamo anche dei cioccolatini per Luke, anche se io non sono molto d'accordo.
'E' ridicolo, è come se gli stessimo dicendo che ha perso ad una gara e quello è il suo premio di consolazione!' insisto.
'Appunto!', continua a scherzare lui. 'Seriamente ora, conosco Luke, sarà felice di riceverli perchè avrà già finito tutti quelli che gli hanno regalato fino ad ora.'
'Se lo dici tu', dico, poco convinta mentre ci incamminiamo verso casa.



Siamo in macchina sulla strada che porta alla casa di Luke, il mio stomaco è in subbuglio, non riesco a dire neanche una parola. Ashton fa finta di essere tranquillo, ma tutto quello che riesce a dire è un 'Andrà tutto bene' privo di decisione e significato. Arriviamo al campanello ma entrambi esitiamo. 'Suona tu', dice lui.
'Complimenti per il coraggio mister! E' il tuo migliore amico, suona tu!' dico stizzita.
Andiamo avanti così per dieci minuti finchè qualcuno suona il campanello al posto nostro. 'Suono io', dice Calum, molto tranquillamente.
'Calum, cosa hai fatto?' urlo io in preda al panico, e quando la porta si apre piano piano, inizio a sentirmi mancare l'aria.



Buonasera ragazze, ecco a voi il quinto capitolo! E' un pò corto, lo so, ma avevo voglia di postarlo comunque, perchè mi piace ugualmente! Spero sia piaciuto anche a voi, grazie per averlo letto. <3
   
 
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