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Autore: __aris__    27/06/2014    1 recensioni
Mentre è sulla barca con Raul, Christine si accorge di trovarsi nel posto sbagliato e di stringere il braccio dell'uomo sbagliato. Torna alla Dimora ma trova solo la distruzione lasciata dalla folla, nessuna traccia del Fantasma! Da quella sera Parigi e la Francia non sanno più niente di lei
Otto anni dopo un misterioso milionario sostiene di voler ricostruire l'Opéra Populaire e di volerla riportare all'antico splendore, non ponendo limiti di spesa. Ha tuttavia una condizione: Christine Daaè dovrà essere la prima donna della nuova Opéra. Mentre Mr Y entusiasmerà Parigi, il Fantasma dell'Opéra cercherà la sua vendetta senza sapere che molte cose sono cambiate rispetto al passato, anche lui.
-- qualcosa di più "tradizionale" rispetto alle precedenti ff. I commenti sono sempre graditi! Spero vi piaccia!
----STORIA IN REVISIONE------
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVISO: questo capitolo è un po’ una scopiazzatura da Il Conte di Montecristo infatti mi sono liberamente ispirata a diversi personaggi e situazioni presenti nel libro. L’ho fatto solo perché Mr Y è un po’ come il Conte di Montecristo. I riferimenti che seguiranno, qui e nei capitoli successivi, non hanno nessun fine di lucro e dichiaro di non possedere in alcun modo diritti sulle opere di Dumas.
 
La carrozza nera di Mr Y aveva lasciato presto l’Opéra: non aveva voglia di sentire le inutili parole di Nadir e così aveva lasciato immediatamente lui, la cappella ed il teatro. Sapeva fin da prima di uscire da casa sua che il Persiano lo avrebbe seguito e sapeva anche che avrebbe interferito in ogni modo che gli sarebbe stato possibile nell’attuazione della sua vendetta. Ma Nadir non era mai stato una minaccia degna di tale nome, nemmeno quando comandava tutta la guardia dello Scià, così aveva deciso di ignorarlo semplicemente.
Alle otto in punto, come richiesto dall’invito ricevuto nel primo pomeriggio, si trovava alla residenza della famiglia Chagny: un castello che aveva subito diverse trasformazioni durate i secoli perché ogni generazione aveva voluto lasciare la propria impronta. Un valletto in livrea gli aprì lo sportello e gli fece strada all’interno. L’ambiente di ingresso era dominato dall’enorme scalone doppio in marmo bianco ricoperto da un tappeto blu di Francia: abbastanza imponente da far capire subito a quale rango di nobiltà appartenessero i padroni della casa, ma non di cattivo gusto. Arrivò un altro valletto che si offrì di prendere il cappotto ed il capello per sparire chissà dove mentre il primo lo conduceva da Philipe de Chagny facendo il tragitto più lungo possibile: passò per un salottino giapponese dall’aria tetra, la galleria delle armature piena delle glorie dell’antico regime, la sala della musica ed un’altra galleria da cui si potevano ammirare i giardini. Ogni stanza era decorata con gusto ed eleganza e conteneva opere di gran pregio.  
Alla fine di quel pellegrinaggio Erik si ritrovò in una sala circolare completamente affrescata con motivi bucolici; una finta cupola sorreggeva il complicato lampadario di cristallo. Al centro della stanza si trovava una tavola rotonda apparecchiata per diverse persone.
Philippe gli venne incontro con il suo sorriso migliore, quasi come se dovesse conquistare una bella donna. “Mr Y! Buona sera! La vostra puntualità è talmente perfetta che gli invitati di questa sera non hanno ancora finito di stupirsi della vostra presenza.” disse offrendo una coppa di Champagne.
Mi dispiace monsieur le Conte; faccio solo del mio meglio per essere un uomo di parola.” Spiegò fingendosi desolato causando l’ilarità degli altri uomini.
Venite, lasciate che vi presenti le persone più importanti di Parigi. Sono anche i miei più cari amici ma se lo scoprissero penserebbero che sono un uomo sentimentale!” con fare complice il conte lo avvicinò al crocchio di uomini in abito scuro “Il Marchese di Saint Meran, capo della polizia parigina e consigliere intimo del ministro per gli affari interni.” Disse rivolgendosi ad un uomo di mezza età con la faccia allungata e l’espressione da cospiratore.
Onorato Mr Y di essere con voi questa sera.” Il Marchese gli tese la mano.
Non ringraziate me; è il Conte de Chagny che ci offre questa serata.”
Emille Dupount. Amico carissimo che ha l’unico difetto di essere un giornalista che scrive solo la verità!” Un uomo alto con i capelli brizzolati tirati all’indietro e lo sguardo furbo si avvicinò.
Philippe io potrei dire la stesa cosa della vostra nobiltà; ma non mi sembra giusto annoiare Mr Y con queste ovvietà!” poi si rivolse al milionario “È un onore fare la vostra conoscenza monsieour” quasi tutti i commensali della serata avevano presenziato al ballo della sera prima ma Emille non essendo un nobile o un diplomatico non aveva ricevuto l’invito; trattamento riservato a molti e specialmente alla stampa.
L’onore è tutto mio.” Erik sorrise e gli strinse la mano.
Poi arrivarono il giudice de Roux e Grearde Perrier, un banchiere esperto in investimenti che poteva vantare uno dei patrimoni più sostanziosi di Francia. “Mi stupisce che Malaussénne non sia con noi questa sera.” Commentò quest’ultimo riferendosi all’unico uomo che lo superava in ricchezza prima dell’arrivo di Mr Y.
Le mie fonti sostengono che dopo i festeggiamenti di ieri sera” intervenne Dupount “si sia barricato in casa e progetti di lasciare Prigi per qualche tempo.”
Perrier rise sotto i suoi baffoni “Conoscendo il caro Luis non avrà digerito di essere stato uno dei tanti ospiti in quella che ha sempre considerato casa sua.” Tutti risero sotto i baffi e prima che Erik potesse dire qualsiasi cosa Philippe spiegò che Luis Malaussénne aveva puntato per anni  la residenza che egli aveva comprato con tanta facilità, perché i precedenti proprietari con una scusa o l’altra si erano sempre rifiutati di vendere. Per Malaussénne comprare quell’immobile era diventata una questione di onore e che adesso doveva cercare conforto in qualche modo.
Dopo pochi minuti la porta si aprì ed un valletto annunciò gli ultimi commensali mentre tutti bevevano champagne ascoltando le meraviglie che Mr Y aveva visto in oriente.
Finalmente Mylady! Iniziavo a temere che mio fratello vi avesse rapita e foste fuggiti assieme!” Philippe si precipitò ad accogliere Kelly Campbell chiedendosi per quale specie di flagello divino suo fratello non riuscisse mai a rendersi utile perdendosi nei corridoi di casa.
Colpa mia monsieur! Vostro fratello mi ha detto che avete una serra con delle piante medicinali ed ho insistito perché me lo mostrasse.” raccontò Kelly con uno dei suoi splendidi sorrisi.
Il Conte salutò il fratello cadetto prima di prendere il braccio della cantante. “Venite Milady, avrete l’importante compito di fare in modo che questa serata tra amici non diventi una noiosa cena d’affari. Lasciate che vi presenti gli altri commensali … ” disse prima di rifare tutte le presentazioni partendo Mr Y. Tutti apparvero molto colpiti dalla bellezza della donna che non pareva minimamente a disagio per essere circondata da soli uomini.
In pochi minuti erano tutti ai posti assegnati ed i camerieri iniziarono a servire gli antipasti.
Vi interessano le piante Mylady?” chiese il Marchese di Saint Meran aprendo disinvoltamente il crostaceo nel suo piatto.
Mia mamma mi ha trasmesso la passione per le piante officinali e la tossicologia. Avevamo un piccolo cortile dietro casa in cui coltivava alcune piante officinali molte cose le ho imparate da lei.” Rispose con un sorriso tale da far ignorare qualsiasi parola.
Milady siete al tavolo con un il capo della polizia ed un giudice, state attenta a raccontare le vostre passioni!” intervenne Raoul facendo finta che i due uomini menzionati non potessero sentire.
Visconte, vi ringrazio ma non ho intenzione di avvelenare nessuno! Ammetto di aver raccolto della belladonna ma solo a fini cosmetici. E poi se avessi intenzioni criminose non ne parlerei certo così candidamente!” l’intera tavola rise, eccetto Mr Y ma erano tutti troppo concentrati sulla bellezza di Kelly per accorgersene.
Sarebbe un ottimo alibi!” esclamò il giudice de Roux.
“Sarebbe una storia molto avvincente!” fece seguito il giornalista.
La digitalis purpurea è una pianta pericolosa Milady.” Il tono serio del mecenate dissolse le risate che ancora echeggiavano nella stanza.
Solo per chi non sa usarla!” lo rassicurò prontamente.
È raro trovare un occidentale veramente abile nel maneggiare veleni.” Osservò l’altro con una punta non troppo velata di scetticismo.
De Roux saltò sulla sedia  a quelle parole “Non sono affatto d’accordo! Appunto l’altro mese mi è capitato il caso di un tale che aveva avvelenato il fratello per questioni economiche se non ricordo male, ed causò non pochi problemi al giudice istruttore perché nessuno riusciva a capire come avesse fatto ad avere l’arsenico. Ben sei speziali erano andati a costituirsi!
Oh si … credo di averne letto su qualche giornale … forse l’Epoque aveva dato grande rilevanza al caso. Ma ditemi caro giudice quanti grammi di veleno aveva usato il nostro assassino contro quello sventurato del fratello?
Ben otto!” affermò dando tutta l’enfasi possibile a quel numero “Era perfino andato fuori Parigi per procurarsi il veleno!” Sembrava quasi che godesse nel rivelare la bassezza dell’assassinio.
Otto grammi? Addirittura? Una quantità sufficiente ad uccidere un elefante e ne avreste ancora per almeno altri due fratelli! Perdonate ma non mi sembra certo un grande avvelenatore. La povera vittima sarà morta urlando come un maiale sventrato.
 “Ne siete sicuro Mr Y?” la domanda di Perrier, che fino a quel momento aveva taciuto ritenendo l’argomento lugubre, rifletteva il pensiero dei presenti.
Certamente! In Oriente sono maestri nell’arte dell’avvelenamento e non si lasciano suggestionare dal teatro e dai romanzi.”
Cosa c’entrano il teatro ed i romanzi?” Adesso fu Philippe  a sgranare gli occhi.
Avete mai fatto caso signor Conte che a teatro o nei libri l’avvelenamento è sempre alla fine della storia ed è sempre descritto in modo molto approssimativo?
Il nobile scosse la testa “Veramente no.”
Lo immaginavo. Nei libri, ma soprattutto a teatro, si vede solo qualcuno che versa il contenuto di un’ampolla in un bicchiere oppure che morde la montatura di un anello, poi colui che ha ingurgitato la sostanza letale si accascia e cala il sipario. Nessuno si interessa di cosa accada all’avvelenatore in seguito ed allora tutti si convincono che avvelenare sia facile: comprano cinque grammi di cianuro da uno speziale, oppure otto grammi da otto speziali diversi e magari usano anche otto nomi falsi, con il risultato che la vittima morente impedirà a tutto il quartiere di dormire e loro saranno stati visti otto volte e saranno riconosciuti otto volte più velocemente.
Nessuno rispose tanta era la sicurezza delle parole del milionario, solo l’inglese parlò amara ma animata da una vistosa scintilla di interesse che brillava nel blu dei suoi occhi: “Sembrate avere un’idea molto precisa di come si avveleni il prossimo Mr Y.
In Persia ne hanno fatto un arte Milady.” Un sorso di vino prima di riprendere a parlare “In Persia conobbi un uomo che si dilettava di assiologia, era uno dei pochi a farlo per fini medici. Una volta annaffiò un cavolo con dell’arsenico; il terzo giorno il cavolo, apparentemente perfetto, cadde dalla pianta e lui lo fece mangiare ad un coniglio. Non rattristatevi signora, il mio amico aveva una serie infinita di animali che usava per i suoi esperimenti. Il coniglio sventurato mangiò il cavolo e morì poco dopo; allora lo fece sventrare ne gettò i resti nel letamaio su cui un pollo andò a beccare entro sera: il giorno dopo il volatile cadde malato ed in capo a due era morto. Ma mentre si dibatte in preda alle convulsioni viene agguantato da un avvoltoio che lo porta nel suo nido in cima ad una roccia. L’avvoltoio mangia il cadavere e dopo tre giorni mentre vola è preso da un capogiro e finisce nel vostro acquario dov’è morso dai lucci e dalle anguille che lo mangiano avidamente. Se l’indomani voi serviste uno di quei lucchi o di quelle anguille a tavola il vostro commensale morirebbe in … tre giorni e qualunque medico giurerebbe si sia trattato di un tumore, di un aneurisma o addirittura di tifo.”
Kelly rimase perplessa mentre tutti gli altri erano completamente sbiancati: “Questa sembra letteratura più che arte. Voi avete narrato solo una serie di eventi casuali.
Ma l’arte sta appunto nel governare alla perfezione questi eventi casuali.” Sorrise Mr Y facendo percorrere le schiene degli altri uomini dall’ennesimo brivido di raccapriccio.
Visconte mi avevate promesso una cena lieta e mi ritrovo seduto affianco ad un esperto avvelenatore!” protestò il giudice raccogliendo l’assenso de capo della polizia.
Oh ma io non sono un avvelenatore! Coltivo tra i miei interessi anche la medicina e la chimica a livello … dilettantistico oserei dire.
Le vostre conoscenze sembrano estremamente precise e dettagliate. Siete forse un medico?”  chiese Dupount.
 “No, ma in molti mi ritengono un gran dottore perché ho curato alcune persone.”
E loro hanno tratto giovamento dalle vostre cure?” domandò Raoul.
Sono tutti tornati in ottima salute, ma non erano afflitti da malanni molto gravi.”
Visto miei tutori della legge e dell’ordine? Nessun avvelenatore, solo un uomo che conosce profondamente il corpo umano e le sue malattie!” sospirò  Philippe alzando il bicchiere in nome del sollievo generale.
Un uomo che avrà da insegnare ai drammi che presto vedremo all’Opéra.” Rise Perrier sventolando il calice vuoto.
Spero che non mi giudicherete ridicola la prima volta che un male organizzato avvelenatore mi ucciderà sulla scena.”
La vostra bellezza, Milady, vi renderà una visione.”
Il brindisi successivo, in onore della beltà di Kelly, distolse quasi tutti dal notare che l’umore del giovane Visconte era mutato con la velocità di un temporale estivo appena l’oggetto della conversazione si spostò sul teatro appena ricostruito e la sua prossima apertura. Sono in due notarono ciò ed entrambi lo trovarono estremamente utile.
   
 
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