Alchimia dei sensi.
Capitolo nove
Rivelazioni Pericolose.
Kagome
alzò lo sguardo, ancora assonnata. Nel soggiorno si era
appena affacciata
Sango, con sguardo truce.
Rin
aggrottò le sopracciglia. «Buongiorno!»
esclamò, un poco tentennante.
«Ma
quale buongiorn…?!» replicò, ma la sua
voce venne sovrastata da una suoneria
abbastanza vivace. Sango abbassò lo sguardo, aprendo
furiosamente il cellulare.
«Smettila!» urlò, stizzita. Chiuse il
telefonino alla velocità della luce, e
prese posto al tavolo.
Kagome
e Rin si guardarono, confuse. «Ehm…
Sango?» prese parola, la più grande.
Lei
sbuffò. «Scusatemi, è tutta notte che
mi arrivano messaggi e telefonate e non
ho dormito granchè» disse, ma più che
parole parevano grugniti.
La
mora la fissò, sorpresa. «Chiamate? Ma da chi?».
Nel
salotto entrò una cameriera, e si avvicinò
all’ospite. «Signorina Sango,
desiderate la colazione?» domandò, pacata.
«No,
no, grazie» rispose, asciutta. Poi si voltò verso
le ragazze. «Si tratta del
mio… vicino di casa».
Rin
si sporse verso di lei, curiosa. «Davvero? Un
ragazzo?» chiese, acuta.
Sango
annuì, sconsolata. «Io direi un animale.
A quanto pare quello scemo questa notte si è ubriacato e mi
ha tempestato di
chiamate» blaterò, scocciata.
Kagome
sorrise, debole. «E per dirti cosa?».
«Ovvio,
che gli manco» replicò, quasi schifata.
Rin
ammutolì. «Oh… ma avevi
detto…» mormorò, ripensando alle sue
dichiarazioni in
merito allo status di single.
Sango
arrossì furiosamente. «Ma cosa?! Io non sono mica
fidanzata con quello!» tuonò,
furiosa, scuotendo il capo velocissima «è solo un
pervertito che cerca di
abbordare l’unica ragazza che – a
quanto
pare, lo rifiuta!!!».
«Dunque
è un bel ragazzo…» sussurrò
Rin, pensosa.
«B-bel
r-ragazzo?!» ripetè, Sango, arrossendo come un
semaforo. «N-non… beh… è passabile!!!».
Ok, è bellissimo, ma… - si
bloccò, scioccata. Ma che diavolo
dico?!?!
Kagome
ridacchiò. «E ha una cotta per te?».
«No,
beh!...» balbettò «io non…
che ne so!». La mente le diceva di si, ma il battito
furioso del suo cuore le provocò un panico immediato, e
cambiò immediatamente
argomento. «Avete visto Kaede?» domandò,
a bruciapelo.
Kagome
e Rin si guardarono. «No, mi dispiace. Ma sarà qui
in giro».
La
sorella maggiore si fece guardinga. «Giurerei che potrebbe
comparire tra un
istante…» .
Rimasero
in silenziosa attesa, ma non venne.
Kagome
sospirò. «Strano».
«Non
importa, grazie. Vado a cercarla» mormorò Sango,
alzandosi.
Rin
e Kagome annuirono. «Va bene…».
«A
dopo» esordì, e si allontanò alla
ricerca della donna.
«Che
strano» mormorò Rin, sorridendo «mi
sembrava davvero imbarazzata mentre parlava
del suo vicino».
Kagome
storse il capo. «Non lo sembrava»
replicò, seria «lo era proprio».
Sesshoumaru
prese posto sulla sua seggiola preferita. Una deliziosa poltrona color
bordeaux, nascosta dietro una suntuosa scrivania color mogano. Sopra il
legno
raffinato erano posati alcuni fogli di carta, dei posacenere e alcune
penne.
Alzò
lo sguardo, curioso, fissando lo scaffale alla sua destra. Moltissimi
libri lo
ricoprivano, in tutta la sua altezza, e la scala che conduceva alle
mensole
superiori era poggiata al terz’ultimo scaffale.
Comincia
la ricerca.
Sango
percorse frettolosamente il corridoio che portava alla biblioteca.
Aveva
fermato il primo maggiordomo che aveva visto, chiedendo di Kaede, ed
aveva
scoperto che aveva appena accompagnato il Signor Sesshoumaru proprio in
quella
stanza.
Svoltò
l’angolo ed individuò la donna anziana in piedi di
fronte ad un’enorme porta in
legno, finemente decorata. «Kaede-sama!» la
chiamò, affannata.
La
donna alzò lo sguardo. «Oh, buongiorno
Sango.» chiarì, debole.
«Posso
chiedervi una cosa?» mormorò, pacata.
«Ma
certo». Si fermarono in mezzo al corridoio, con alle spalle
una fila di
ritratti dipinti divinamente e un lungo tappeto rosso sotto le scarpe.
«Posso
sapere dov’è il Signor Sesshoumaru?».
Kaede
annuì. «È in biblioteca, ma mi ha
chiesto di non essere disturbato» replicò,
con un sorriso.
Sango
sospirò. «Devo parlargli del mio pagamento. Oggi
ho… intenzione di iniziare le
ripetizioni per Inuyasha».
Kaede
annuì. «Mi dispiace, non potete parlargli. Ma mi
ha lasciato precise
indicazioni per voi. Sa che volevate un compenso anticipato, ma il
dubbio del
Signore è che Inuyasha si rifiuti di prendere parte alle
vostre lezioni. Ha
dunque raccomandato di mostrargli la vostra lezione, e successivamente
vi
pagherà il doppio di quanto prestabilito».
Sango
spalancò gli occhi. «Il doppio?»
ripetè, sorpresa.
«Esattamente».
«V-va
bene» mormorò, mostrando un sorriso di
convenienza. «Grazie dell’informazione,
Kaede-sama».
La
donna sorrise. «Di nulla, Sango».
La
ragazza si allontanò a passo spedito, ma prima di svoltare,
si voltò
nuovamente. «Posso sapere dove si trova Inuyasha?».
«È
nella sua stanza» replicò, asciutta «se
volete ve lo chiamo».
«Molte
grazie. Lo aspetto… nella sala da pranzo, se
possibile» esordì, pensosa.
«Ma
certo» rispose, sorridendo.
Kagome
e Rin si trovavano ancora nella sala da pranzo. In realtà,
non sapevano proprio
cosa fare. Dopo i primi giorni iniziali, le visite e la sorpresa per la
bellezza
della villa, si annoiavano un po’. Certo, sembrava ci fossero
ancora molti
segreti attorno a quel luogo, ma non era il primo pensiero delle due.
Kagome
stentava ancora a credere ai sentimenti che l’avevano invasa
baciando Inuyasha,
allo strano comportamento del ragazzo e alla confusione che dominava il
suo
cuore.
Rin,
d’altro canto, era impegnata a pensare alla nottata prima,
quando aveva
scoperto che quel sogno, così dolcemente protettivo, era semplicemente la realtà.
“Piccola
ningen,
smettila di tremare. Non voglio ucciderti. Voglio solo
guardarti.”
«Ragazze!»
mormorò Sango, entrando nella stanza con in mano una pila di
libri e quaderni,
e fra le labbra un piccolo astuccetto.
Kagome
e Rin balzarono in piedi, sorprese. «Ma a cosa ti serve tutta
sta roba?!»
sbottò la prima, prendendole parte dei libri.
Rin
le tolse l’astuccio dalla bocca.
«Sono
libri… comincia il mio lavoro da tutor»
mormorò, sconsolata.
Kagome
arretrò di un passo. «T-tutor?». A
Inuyasha? Sorrise falsamente. «Ah ma certo! Ce lo
avevi detto…» disse,
fingendo tranquillità.
Sango
annuì. «Già… purtroppo».
Chissà
perché tutto
questo astio per lui… - pensò
Kagome, curiosa. Beh, forse non era uno studente
modello… ma perché odiarlo così?
«Beh, in bocca al lupo!».
«Letteralmente!»
replicò Rin ridacchiando.
Sango
sorrise, debolmente. «Restate qui con noi?»
domandò, gentilmente, spargendo i
libri sul tavolo e sistemando perfettamente penna, matita e gomma.
Kagome
spalancò gli occhi. «NO!»
urlò, rendendosi poi conto della figura
«Cioè… ehm..»
guardò Rin, spaurita «non vorremmo
disturbare…ehehe» biascicò.
Sango
scrollò le spalle. «Non c’è
problema. Tanto dobbiamo solo studiare».
Con
Inuyasha! – urlò
dentro di se
Kagome, nel panico. Afferrò Rin per un braccio.
«Beh, grazie dell’offerta… ma
devo… parlare a Rin di una cosa!». La
trascinò con sé, anche se riluttante.
«Ciao, ciao!».
Sango
salutò debolmente con la manina. Quelle
due non me la raccontano giusta…
Sesshoumaru
lasciò scivolare la scala ancora più a destra,
tra gli scaffali polverosi.
Niente.
Com’era
possibile che non avesse ancora trovato quello che cercava? Aveva letto
tutti i
libri sugli umani, sull’amore… ma nulla sembrava
risolvere il suo quesito.
Forse
sto solo
ingigantendo la cosa.
Scosse
il capo. No, c’era qualcosa. Nulla poteva giustificare quello
che aveva sentito
la notte prima, a contatto con quella piccola ningen. Quando le loro
mani si
erano sfiorate…
Sesshoumaru
la guardò,
scrutando i suoi occhi color cioccolato. «Certo»
chiarì, più duro del previsto.
Rin
sembrò in difficoltà.
«Capisco…». Rompere il legame di
appartenenza era una cosa disdicevole. Che
sciocca, avrebbe anche potuto non chiederlo. Era ovvio che fosse una
cosa
orribile.
Il
Principe dei Demoni
la guardò, a lungo. «Mentite»
sibilò.
Rin
ammutolì.
«M-mentite?» biascicò, presa in
contromano.
Non
riuscì a
individuare il motivo, ma ora sentiva una rabbia cieca fluirgli nelle
vene.
Quella che fino a pochi istanti prima era una creatura eterea che si
muoveva di
fronte ai suoi occhi, era diventata un obiettivo da distruggere. I suoi
occhi
si affilarono, come lame infuocate, pronte a tagliare la carne.
«Mentite»
esalò, serrando la mascella «voi non sapete
proprio nulla. Siete un’insulsa
ningen, non potete conoscere le tradizioni millenarie degli youkai. Voi
siete
solo una ningen».
Rin
sentì le lacrime
pizzicarle gli occhi. Facevano così male quelle
parole… ma erano così vere…
Cosa ne sapeva lei? Perché stava parlando con lui? Cosa ci
faceva in quella
casa? Come aveva potuto sperare che un demone condividesse con lei i
suoi
pensieri…? «Già. Io vi… vi
chiedo perdono» sussurrò, abbassando il capo.
Strinse furiosamente il lenzuolo nella mano destra.
Il
silenzio sembrò
dominare quella stanza, ed il ticchettio dell’orologio fisso
alla parte divorò
ogni parola, ogni insulto.
Fino
a quando Rin non
alzò gli occhi.
Gli
occhi di
Sesshoumaru erano contratti in un’espressione nuova, un misto
di pietà,
compassione… dispiacere? La guardavano senza vederla
realmente, sembravano
esplorare la propria anima. Ed inaspettatamente, lei potè
leggervi dentro.
Rabbia, perdono, scuse…
«V-voi…»
tentò di
dire, allungando la mano. Le pareva talmente debole da dover essere
coccolato.
Sesshoumaru
mosse la
sua mano di scatto, che andò ad infrangersi contro quella di
lei. In quel
misero, brevissimo istante, una scarica elettrica li colse, lasciandoli
attoniti.
Il
demone, ancora
confuso da quella rabbia, serrò la mascella, fissando quelle
dita esili, a
mezz’aria. Alzò lo sguardo in quegli occhi color
cioccolato, nel viso
perfettamente ovale, sfiorando con lo sguardo le ciglia lunghe e le
labbra
sapientemente disegnate dalla mano divina di un pittore cinquecentesco.
In
un istante,
intrecciò le dita in quelle di lei. Per la scienza
– inneggiò, dentro il suo
animo, determinato.
Rin
sentì la sua
intera linfa vitale fluire in quel tocco, come se lo aspettasse da
secoli. Il
silenzio divenne un quiete brusio, il buio si trasformò in
debole luce, fino a
che tutto non esplose.
Sesshoumaru
sentiva le
orecchie impazzirgli, le mani bruciarle come se avessero toccato il
fuoco,
mentre una fortissima luce gli impediva di vedere ciò che
aveva intorno. Solo
le sue dita, improvvisamente così sensibili, così
vive, richiamavano il tatto
di altra pelle, di altro calore.
Rin
percepì il suo
corpo scuotersi con una forza disumana, il cervello spegnersi e
riattivarsi di
colpo… stava rinascendo! Le orecchie percepivano rumori
fortissimi, uno
stridulo incredibile, la vista era accecata, e quel dolore, quel dolore
atroce
era una tortura piacevole.
Staccarono
la mano di
scatto, increduli.
Sesshoumaru
spalancò
gli occhi, ed il buio lo divorò. Quando vide il corpo di
Rin, sentì
un’improvvisa certezza fluirgli nelle vene. Era lei. Lei.
LEI! La sua mente
urlava quella parola, come in un latrato di dolore, di consapevolezza.
Si alzò
di scatto, spaventato. Cos’era quella cosa che le stava
divorando il cervello?
Gli
occhi di Rin si
dilatarono per lo stupore, e poi il dispiacere. Lui aveva paura, lui
stava
scappando… Lui, lui, LUI! Si allungò sul letto,
cercando di richiamarlo a se,
ma fuggiva. «Signor Sessh…!» ma prima
che ebbe concluso, lui era scomparso
oltre la porta.
Si
bloccò a mezz’aria, rivivendo quelle scene.
Sentiva ancora quel fragore nella
sua testa, e al pensiero di lei, mille voci gridavano il suo nome,
impedendogli
di pensare.
Devo
trovarlo.
Inuyasha
sentì bussare alla porta. Grugnì.
«Miroku, vai al diavolo!» sbraitò,
buttando
il telefono sul letto e concludendo la chiamata.
Corse
alla porta, mentre la sua suoneria riecheggiava nella stanza.
«Chi diav… ah, ma
certo» borbottò, vedendo la figura della vecchia
signora «Kaede, e chi se non
tu?».
La
donna storse il capo in un’espressione di diniego.
«Questa suoneria spacca i
timpani, Inuyasha!» esclamò, furiosa.
«Lascia
perdere. Che vuoi?!» tuonò, più deciso
che mai a far fuori qualcuno quel
giorno.
«Vai
immediatamente in salotto. C’è qui il tuo tutor,
mio caro» mormorò, con un
sorriso sadico.
Inuyasha
strinse ferocemente la mano a pugno. Sesshoumaru gli aveva detto che lo
avrebbe
fatto… «Brutto stronzo! Ora lo ammazzo!».
Kaede
alzò un sopracciglio. «Veramente è una lei».
«Mi
riferivo a quel baka di Sessh…» poi si
bloccò, di colpo. «Una lei?».
Il suo cuore cominciò a
trotterellargli nel petto, mentre il cervello mandava poderosi segnali
di
allarme. Kagome! «Ehm…
chi è?»
domandò.
La
donna lo guardò, sospettosa. «Si chiama Sango
Hirai, Inuyasha, ma non sono
affari tuoi. Ciò che vi lega è un rapporto
strettamente professionale» spiegò.
«Sango
Hirai…ah»
biascicò. Sentì le sue
speranze andare in fumo come cenere, e lanciò un ringhio
sommesso. «Che vada a
quel paese!».
Chiuse
la porta di scatto, girando velocemente la chiave all’interno.
La
suoneria suonava ancora a vuoto, furiosamente. Afferrò il
cellulare e lo aprì. «MIROKU!
Smettila!».
«Che
voleva Kaede?» chiese, dall’altro lato del capo.
Inuyasha
si lanciò sulle coperte, con l’umore sotto le
scarpe. «Rompermi i coglioni come
al solito, ovvio» replicò, amaro.
Miroku
rise. «Ovviamente».
«Senti,
ma cosa vuoi, eh? Non mi interessano i tuoi diverbi sentimentali
con… come
diavolo si chiama?» borbottò.
«Sango.
Sango Hirai» chiarì, facendone lo spelling.
«Ecco,
Sango» ripetè. Spalancò gli occhi di
scatto. «SANGO?!» urlò, e fu certo che
metà Villa lo aveva sentito.
«Cazzo,
Inu, ho dovuto allontanare il cellulare
dall’orecchio…» mormorò,
scocciato «si,
si chiama Sango. Cosa c’è che non va?».
Il
mezzodemone si portò una mano al mento, pensoso.
«È una brava studentessa?»
chiese, dubbioso.
«Ma
certo!» rispose, brevemente «se tu guardassi ogni
tanto i tabelloni con i voti
scopriresti che è la migliore nel nostro Istituto».
«Ah,
bene» mormorò «ora devo
andare» spiegò, rapido.
Miroku
si insospettì. «Dove?» chiese, a
bruciapelo.
«A
lezione» replicò «bye bye».
Chiuse la chiamata, a razzo.
Bene,
bene… Dunque
la sua tutor
era quella famosa ragazza…
«Kagome,
ma che hai?» domandò, Rin, sorpresa, notando che
la conduceva verso il Gazebo
di Rose.
«Beh,
ecco… devo… raccontarti un paio di
cose…» biascicò, arrossendo come un
semaforo. «Io… ecco… ti ho tenuto
all’oscuro di una cosa…su me e…
Inuyasha No
Taisho…».
Note
dell’autrice:
Non.
Ci. Credo. Ce l’ho fatta! Finalmente, il nono capitolo di
“Alchimia dei Sensi”!
Non potere immaginare quanto ne sia soddisfatta… *_* Ho
superato la crisi,
yeeeeeaaah <3 Beh, si, dovete saperlo, ma ero caduta in un
baratro senza
fine…che mi aveva persino portato a pensare di abbandonare
questa storia (e
anche le altre ç_ç), ma oggi, così, mi
sono messa a scrivere e ne è uscito
qualcosa di buono! ** Davvero, mi dispiace in maniera infinita per
questo
ritardo, ma devo dire che sono comunque orgogliosa di me. Temevo
davvero che
fosse la fine di ADS… e invece… *meg raggiante*
Beh,
non dilunghiamoci! Come vi sembra? Ditemi per filo e per segno tutto, e
anche
se non lo fate subito, ribadisco: nessun problema! Potete recensire
anche fra
dieci giorni, io lo leggerò comunque e con la stessa gioia.
Spero vi piaccia la
parte Sesshy/Rin, e anche il fatto che l’arrivo di Miroku si
avvicina sempre di
più… >.< Kaggy ha deciso di dire a
Rin tutto! Alla buon’ora! Fa sempre
bene rivelare un poco i nostri problemi. E cosa sarà
successo fra Sango e Miro,
prima del suo arrivo alla Villa? X_X E poi… cosa cerca
Sesshoumaru? E soprattutto,
lo troverà? >.> Io dico di si…ihih.
Ora
vi lascio per tornare a parlare direttamente con voi, tramite le vostre
favolose e sempre gradite recensioni ^_^ Spero me ne lascerete
altrettante U_U
Kaggy_Inu91:
Innanzitutto, ciao! Sono così contenta di tornare a fare i
ringraziamenti… ne
sono onorata! Ma torniamo al capitolo U_u Allora, che ne dici? Lord
Fluffy è
alla ricerca di una risposta… ma qual è la
domanda? E quello che è accaduto fra
lui e Rin, come – o cosa – vi sembra? Mi
raccomando, dimmi tutto! Per quanto
riguarda Inu… è successo poco, riguardo a lui,
anche se potrai notare che
Kagome lo evita… Sono parecchio confusi i due XD Aspetto la
tua recensione,
caVissima! Bacioni e GRAZIE!
Roro:
caVa! Non sai quanto sono FELICE di tornare a ringraziare
(l’hai già detto U_U
ndRoro) … Lo so, ma sono così contenta!!! *meg
mostra il suo sorriso a 362
denti* *cof cof* Torniamo serie, và. Si, Sesshoumaru
è una persona complicata.
Lui è un demone. E questo dice molto. Ma in lui vi
è innata la curiosità di suo
padre, quel senso della scoperta, il bisogno di sapere. E lui deve, in
ogni
modo, capire perché è successo tutto
ciò. Perché sua madre è stata
lasciata. Lo
vuole sapere. E ti confido, lo saprà. E poi… se
lo accetterà… beh, questo è
ancora da vedersi. XD Si Inu… oh, lui
è… come dire… nasconde le sue
debolezze,
perché ha di fianco una persona come Sesshy. Ma, anche lui,
in fondo, ha un
lato umano. E uscirà. Ma
come sempre,
non ne apprezza la vera forza… U_U E Miro… Miro
è un genio, te lo concedo!!! XD
Ma non posso rivelare altro, se no farei spoiler… Ma come
vedrai dal prossimo
capitolo, è davvero da venerare! *meg ha una statua di Miro
in salotto* U_U
GRAZIE dei complimenti, mi riempi come sempre di lusinghe, e questo mi
rende
ancora più desiderosa di scrivere!!! Bacioni, ti voglio
tantissimo bene.
Argentey:
Sono contenta che il nome Meg ti piaccia U_U <3 GRAZIE dei
complimenti, sono
contenta che non ci siamo drammi stile beautiful ^^ Non ho neanche
pensato di
inserirceli, a dir la verità. *meg si chiede se ha qualche
problema* X_X Uhmm…
beh, non importa. Sono contenta che ti piaccia. Oui. Bacioni, alla
prossima
recensione!!
Kaimy_11:
GRAZIE per i complimenti sulla parte di Inu, hai capito appieno
ciò che ho
scritto. E questo mi fa piacere, perché vuol dire che riesco
a trascrivere bene
i miei pensieri. ^_^ Sesshy, è forse, un pelino OCC su
questo punto. Lui ha
questo estremo bisogno di sapere, scoprire. È il genere di
“persona” che vuole
avere tutto sotto controllo. Al contrario di Rin, che si lascia andare,
tranquilla,
che non ha paura di amare… Sono due opposti. *_* Per quanto
riguarda Miro, si,
hai ragione, può sembrare un pervertito di prima categoria,
ma c’è anche una
storia dietro. Se sono giunti a questo punto…
c’è un motivo U_U E presto lo
scoprirai. GRAZIE! Tvb, bacioni!
KAGOlove:
ciaoo!! Ma certo che mi ricordo di te U_U Per quanto riguarda Sesshy:
sono
contenta che ti sia piaciuto, io ce lo vedo. Il mio – XD
– Lord Fluffy è così.
Per quanto riguarda Inu, resta e resterà sempre un indeciso
*muahuahua* No beh,
farà la sua scelta. Come vedi, ha avuto una certa reazione
quando ha sentito
parlare di un Tutor, femmina per di più! Su Miro e
Sango… Non ti preoccupare,
lei è fredda e molto timida, ma sappiamo tutti che il
pervertito è in grado di
far breccia nel suo cuore!! (e Meg se la cava senza spoiler…
=_= ndTu) ehehe,
già XD GRAZIE davvero, di cuore. Ti voglio bene.
Mikamey:
caVa!!! Prego! E di cosa, poi? U_U Già, ihihi. Niente
più visite notturne… - ma
chi lo sa? XD *meg sadica* Sesshy però, a differenza di Inu,
ha un’altissima
opinione di se. Per lui, rivelare i suoi pensieri, non è
assolutamente da
deboli. L’unica cosa che ritiene essere per i deboli
è l’amore. U_U GRAZIE dei
complimenti su questa parte *_* Su Inu… oh, si, hai ragione.
Sono così
simili!!! Ma non lo capiscono -.- Su Miro e Sango… ihihih,
lei poteva spegnerlo
il cellulare… già. Sango, perché non
ci hai pensato?? *sguardo malizioso*
(ehehhhmmmm… *///////////* ndSango) Lascio a te ogni
intuizione >.> Eh
si, io credo fermamente nel proverbio “Gli opposti si
attraggono” U_U *meg
serissima* Ora ti mando un grosso bacio e spero in una –
positiva? –
recensione… XD TVB!
Aryuna:
Aryyyyyyyyyy <3 CaVa *_* Come staiii? ^^ Oddeo, povera te!
Maledetto pc!
*meg picchia il pc di ary* Non importa, proseguiamo *meg legge il
commento di
Ary* Eh si, cari lettori, confermo la malattia di Ary… non
porta ad alcun
danno, ma risulta altamente fastidiosa se portata a livelli
esagerati… (ç_ç
ndAry) *cof cof* Suuuu XD Scherzo, ovviamente <3 AWWWWHH!!!
GRAZIE per tutti
i complimenti! XP *_* Anche iu tifo per Miro! *Sango-chan sempre
più depressa*
Ma anche per te, ovviu U_U *Sango rinasce* XD Cara Ary, condivido i
tuoi
scleri, uniamoli insieme e conquisteremo il mondo!!! *risata satanica*
(O_O
ndLettoreSconosciuto) Ihihi >o< Io. Adoro. I. Tuoi.
Scleri. – sappilo.
*_* Ne voglio altri, intese?! Baci, ti voglio bene!!
Onigiri:
caVissima! *_* Non c’è problema, recensioni
piccole, corte, lunghe, grosse…
sono sempre ben accette! U_U Ehhh Sesshy si era dimostrato protettivo e
coccolone
nel suo sogno – che altro non era che la realtà, e
d’improvviso si ritrova con
un uomo (demone U_U ndSesshy) ehm, demone, freddo e distaccato.
Comincia ad
essere confusa! ^_^ GRAZIE dei complimenti sulle mie analisi profonde
nei
confronti di Rin e Inu, ne sono lusingata. Sono d’accordo con
te… In Inu non
prevaricherà ne l’uno ne l’altro lato
del suo carattere, ma sarà semplicemente
una via di mezzo. U_U E questo, noi lo sappiamo, è un
incredibile fortuna. *_*
Su Rin e Sesshy… hai perfettamente centrato il nocciolo
della questione. Lui,
calcolatore, desideroso di sapere, lei ingenua e dispersa. Due opposti,
direi.
*_* GRAZIE mille dei complimenti, e sappi che perdonerò ogni
tuo ritardo, ogni
piccola recensione, perché con tutte quelle meravigliose che
mi hai fatto per i
capitoli precedenti, puoi anche permetterti di non commentare
più XD Bacioni!!!
Kirarachan:
ciao caVa! *_* Hai detto due volte di essere senza parole XD E questo
mi fa
mooooltissimo piacere *_* Vuol dire che è vero!! *meg
estasiata* GRAZIE grazie
grazie! Non so come dirtelo.. e poi, non è da tutti leggerla
tutto dun fiato,
complimenti!! Aspetto la recensione, allora <3 Baci!
Bchan:
Ehhh, mi sa che sei partita. Ma magari sei già
tornata… uhmmm *meg pensosa* Non
importa, puoi anche recensire i prossimi o non farlo, sono comunque
contenta di
averti regalato un capitolo ^_^ GRAZIE dei complimenti, ne sono come
sempre
entusiasta! Baci!
Maryku:
eeehiii, ciao <3 Sono contenta che tutto ti piaccia, che mi fai
così tanti
complimenti… *_* GRAZIE! Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto, caVa!
Bacioni!!!
…e
con questo concludo i ringraziamenti. *_* GRAZIE però anche
a chi ha solo
letto, oppure ha aggiunto la storia ai preferiti. U_U E parlando di
questo,
aggiorniamo un po’ la lista…Ora siete in 31 O_O
AAAWWWWHHH!! (-.- ndAry) Mi sa
che occupo un sacco di spazio a mettere tutto
l’elenco… ma sappiate che vi
ringrazio INFINITAMENTE!!
Bacioni,
ed al prossimo, ritardatario e complicatissimo, capitolo!
Meg.