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Autore: Allygally    27/06/2014    2 recensioni
L'amicizia di Lily e Severus nei loro più innocenti anni ad Hogwarts, dove lei sorrideva e dove lui veniva stregato dalla forza vitale del suo grande amore.
Ma è davvero così reale?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Stava bevendo del succo di zucca, Lily, mentre conversava allegra con Mary Macdonald. Rideva forte, spensierata, e quando si accorse dei suoi occhi che la scrutavano, le due perle verdi le si illuminarono, si alzò e corse verso il tavolo dei Serpeverde con passo leggero. 
Quando si sedette accanto a lui e gli prese il braccio, venne contagiato dal suo abituale entusiasmo e si chiese cosa avesse mai respirato fino ad adesso, essendo il profumo di lei, per Severus, vero ossigeno.
-Severus, lo sai che giorno è oggi?- lo guardò, come se gli stesse per rivelare il segreto più grande del mondo.
-No-
In realtà lo sapeva, ma voleva darle la piccola soddisfazione di sorprenderlo, anche se lo faceva sempre.
-E' primavera- gli sussurrò con aria complice, emozionata.
Anche l'anno scorso, il primo anno ad Hogwarts, quel giorno era stato importante.
La sua Lily, il suo giglio. La guardò a lungo cercando di rubarle un po' di quella perfezione.
-Beh, Severus, non sei al settimo cielo?!- e con questo, incapace di controllare il fremito dentro di lei, attirò verso di loro gli sguardi perplessi di molti studenti. Le aveva gridate, quelle parole. Aveva gioito, al loro eco nella Sala Grande, più deserta del solito essendo ai primissimi inizi della giornata.
-Non urlare, Lily!- le aveva detto con tono basso e gentile, interrotto però dalle risate di entrambi.
-Andiamo- comandò, seria. E quando era seria, meglio non fare stupidaggini.
-Dove?-
-Fuori- lo guardò e lo fece sentire stupido, per quanto ovvia fece sembrare la situazione.
Così le piccole dita di lei strinsero la sua mano e lo trascinarono all'aria aperta. La sentiva, la primavera, con lei accanto.
-Cosa vuoi fare qui fuori? fa freddo..-
-Ma cosa dici! guarda che è il 21 marzo. E' primavera, non fa freddo. Fidati, resta un po' qui con me-
Come avrebbe mai potuto dirle di no? era così bella. Si tolse la pesante mantella nera, e corse provandolo a trascinare per mano. A quel contatto, in effetti, sentì più caldo. Non che gli importasse: per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa a qualsiasi temperatura, se solo glielo avesse chiesto
-Severus- disse, ferma.
-Dimmi-
Rise, prima di dire qualsiasi cosa.
-Se mi prendi ti regalo un fiore-
-Lily, non ci sono ancora i fio...-
Era già corsa via e lo guardava mentre si allontanava con i capelli rossi che le ricadevano sugli occhi. 
"Al diavolo".
Fece cadere la sua borsa piena di libri accanto alla mantella di Lily, e corse pure lui, sulla sua scia. La sentì ridere, e corse più veloce.
Poi lei si nascose dietro un albero: provò inutilmente ad acchiapparla sorprendendola da destra, poi da sinistra e poi di nuovo da destra, finchè capì che doveva rimanere fermo qualche secondo per tenderle un possibile agguato. Così scattò, e la colse alle spalle.
-Ma così non vale- rise.
-Si che vale-
-Che fiore vuoi?-
-Posso scegliere?-
-Certo-
Ci pensò. Non conosceva molti fiori.
-Un giglio-
-Di che colore?-
-Bianco-
Così lei prese le mani di Severus e le mise a coppa, mentre lei tirava fuori la sua bacchetta e, silenziosamente, si concentrò per far comparire nell'incavo dei suo palmi un giglio bianco. Sorrise con tutti i muscoli, sollevando il mento per guardarlo in faccia.
-Adesso io lo regalo a te-
E così Severus gli spostò delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per trovare un piccolo e stabile spazio per il fiore.
Lei fece un inchino scherzoso, poi gli prese entrambe le mani nelle sue e lo baciò sulla guancia. Le sue labbra erano rosate e umide e morbide, e non si sarebbe mai scordato il loro tocco sulla sua pelle pallida.

***

Erano seduti sul prato, sotto il sole ancora un po' freddo.
-Cosa vuoi fare dopo la scuola, Sev?- disse lei mentre riscriveva concentrata un tema di storia della magia.
-Non lo so, manca ancora un anno... ma mi piacerebbe continuare a studiare pozioni, per poi, che so, insegnare-
-Insegnare - ripetè lei scandendo la parola - sì, ti ci vedo-.
Ma lui no, non ci si vedeva affatto. Lui voleva diventare un Mangiamorte. Ma di certo, non l'avrebbe rivelato alla sua Lily.
-Tu, Lils?-
-Stavo pensando alla carriera di Auror-.
L'avevano sempre saputo entrambi.
-Sarai grandiosa-
Lei gli sorrise, nel modo più dolce, come solo lei sapeva fare. E poi, un gesto automatico, prese fra le dita una ciocca ramata e ci giocò.
-Oh no-
-Che c'è?-
D'un tratto sgranò gli occhi e le si illuminò uno sguardo che tradiva agitazione.
-No no no!-
-Lily mi stai facendo paura-
Si alzò in piedi di scattò.
-Me ne sono dimenticata! Accidenti!-
Si strinse i capelli fra le mani.
Lui la guardò, per farle capire che non ci aveva capito niente.
-E' il 21 marzo!-
Oh, si, certo. Adesso capiva.
-Alzati adesso! ora!-
Lo fece e lei tiro fuorì la bacchetta. Lui, come al solito, mise le mani a coppa, nelle quali Lily deposito un giglio bianco, che poi lui usò per incorniciarle il volto, posizionandolo dietro il suo orecchio.
-Sei contenta?-
-Contentissima!-
Rise eccitata, lo prese per mano e lo trascinò via, dietro il solito albero. E lì fece qualcosa che lo sconvolse per sempre.
L'aveva spinto impacciatamente con le spalle alla corteccia, e, in punta di piedi, reggendosi con le mani sulle sue spalle ossute, l'aveva baciato sulle labbra. 
Lei aveva chiuso gli occhi. Severus li aveva aperti ancora di più, esprimendo anche con essi la stessa tensione che teneva rigide le sue braccia lungo i fianchi e che non gli permetteva di respirare.
Quando Lily si stacco, rise, alla vista di Severus che la guardava sconvolto.
-Che fai, non ricambi?- 
Mise la boccuccia a pesce e chiuse gli occhi, quasi a prenderlo in giro. No, non andava bene.
Così lui rilassò le spalle e si sporse col collo fino a sfiorare di nuovo le sue labbra. Stavolta le assaggiò piano.
Sapevano di gomme babbane alla menta, e non si stupì, date le scorte che Lily teneva nel suo baule. Poi lei approfondì piano il contatto, quasi ad invitarlo a poggiare le sue mani callose sui suoi fianchi. 
Poi Severus capì che stava perdendo il controllo, e non fece niente. Permise a se stesso di baciarla con il dovuto trasporto che meritava, e sentì poi le sue mani sulla sua nuca che gli accarezzavano i capelli corvini.
Durò all'infinito quel bacio.
Quando si staccarono, socchiusero piano le palpebre e Severus notò e si beò delle labbra arrossate e della vista offuscata della sua Lily, e capì, dal suo sguardo, che lui non era messo meglio. 

***

Erano di nuovo sul prato verde, sotto il sole frizzante tipico dell'inizio dell'estate.
Adesso centinaia di margherite ricoprivano il suolo.
Lily era felicissima.
Si sdraiò sul prato morbido e si rotolò in esso, poi si fermò con le braccia spalancate.
-Dovresti provare, Severus-

***

Severus Piton si svegliò di soprassalto nel suo letto freddo.
-No no no! Perchè? Riaddormentati, adesso. Lily torna, Lily...-
Imprecò disperato fra sè e sè, le mani strette, a stringere il viso, i capelli.
Poi fu percosso da un singhiozzo senza lacrime e si lasciò ricadere sul cuscino, ripensando al suo profumo.
Era vivo, il ricordo di lei.
Vivo quanto il suo marchio nero sull'avambraccio sinistro dopo così tanti anni.
Non sapeva quale dei due bruciasse di più.
Si alzò grazie ad un riflesso abituale, e salì a fare colazione in Sala Grande. Era deserta, ma dopotutto, erano le cinque di mattina.

Quel giorno era il 21 di marzo, e non c'era nessuno che gliel'avesse ricordato.


*ANGOLO SCRITTRICE*
Ciao a tutti! spero vi sia piaciuta questa Lily/Severus scritta alle 3 del mattino. 
Mi sono svegliata di soprassalto (come Severus, forse un po' più serena) e mi andava di scrivere.
Fatemi sapere quello che pensate.
Ciaao, torno a dormire :3
   
 
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