VOGLIO
SALVARTI
14
– L’eredità del
potere
“Ditemi
ciò che devo fare e
non esiterò” Si mette meglio di come avevo
premeditato, ora ho un re e la sua
nazione pronta a servirmi; cosa posso chiedere di meglio?
“Dobbiamo procedere con calma,
amico mio” Gli appoggio una mano sulla spalla e sorrido
incoraggiante “Ora
eseguite gli ordini di Nasuada e recitate la vostra parte, io mi
metterò in
contatto con voi quando ne necessiterò”
“Tutto per l’erede del cerchio
degli dei” È stupido come gli uomini associno
sempre la magia agli dei, in
questo sono più simile agli elfi che non credono in nulla.
Non ho ancora
scoperto in cosa consistano tutti i poteri a me conferiti, ma sono
scettica
sull’attribuirgli un origine divina; credo sia solo genetica:
a volte nasce un
individuo di gran lunga più dotato di tutta la sua stirpe,
che eredita insomma
i geni migliori dai genitori; una cosa molto rara che viene evidenziata
dal
colore bianco delle squame e in qualche modo il cavaliere diventa
più potente degli
altri suoi simili.
Ma questa è solo la mia
opinione.
“Ora, re,
torna a sederti al tuo posto, noi
dovremmo essere nemici” Con un rapido inchino esegue i miei
ordini, e poco dopo
entra Lady Nasuada, seguita da una bambina di due anni circa.
Nessuno si inchina, io certo
non ho intenzione di sottomettermi ad un altro sovrano illegittimo e le
mie
ginocchia concordano.
“Lady Anna” Inizia, ma io la
interrompo bruscamente.
“Sono un cavaliere non una
Lady” Lei mi osserva e annuisce, per poi continuare il suo
discorso:
“Cavaliere, siamo onorati di
averti qui; Eragon mi ha raccontato la tua storia, è molto
affascinante, devo
ammetterlo. Sei qui perché vuoi unirti alle mie
truppe…” Sono pronta a
ribattere tutto quello che penso, ma una voce mi precede.
“Non è qui per questo. No, ma
è difficile capire cosa vuole; non mi era mai successo.
Sembra distante, c’è
qualcosa che la protegge” E poi aggiunge sotto voce
“Qualcosa di potente, molto
potente; lo sono entrambe” Nausada guarda la bambina, solo in
quel momento mi
rendo conto che è stata lei a parlare; la sua voce sembra
appartenere a una
persona più vecchia e le sue parole non si addicono certo
alla sua età, rende
tutto più grottesco.
“Lei è Elva e ha lo
straordinario potere di avvertire le emozioni, nel momento presente e
nel
futuro; non aveva mai fallito, ma sembra che tu costituisca
un’eccezione” Mi
spiega “Quello che dice è vero? Non sei qui per
unirti a noi?” Sorrido
malignamente, non è più il momento di fingere.
“No, certo che no” Inizio in
un sibilo “Non sono certo venuta qui per scambiare un re con
un altro… E
soprattutto non sceglierò una regina inesperta, che non sa
dare il giusto
valore al potere. Sei debole Nasuada e lo sarai sempre, anche se fossi
a capo
del più grande esercito che Alagaesia abbia mai
visto”
“Pensavo che volessi tradire
Galbatorix…” Scoppio a ridere. È
ingenua.
“Certo che voglio tradire
Galbatorix, ma non in tuo favore, bensì in mio. La tua vita
non vale nulla, non
sei una brava stratega, ne una combattente, ne una diplomatica e non
saresti certo
una brava regina. Dovresti farti da parte per chi veramente merita di
regnare.
Ancora non sai cosa significa perdere tutto, ma prova ad ostacolarmi e
lo
scoprirai presto”
“Pretendi di essere più forte
di Galbatorix?” Ne lei ne Orrin sembrano più
impressionati dal mio discorso, ma
so che non è così. Sento la loro paura scorrere e
pulsare con il sangue.
“Ma lo è” La voce della
bambina è un sussurro, la sento appena “Lei
conosce qualcosa di importante, su
di lei, o meglio sulla dragonessa che cavalca; qualcosa che Galbatorix
ignora.
A volte il vero potere sta nel sapere e…”
“Sì” la interrompo “La tua
bambina irritante a colto nel segno. Il punto è che se non
ve lo dico io non
scoprirete mai questa informazione, ma immagino che illuminarvi non
cambierà le
sorti della guerra, anche perché questa informazione non
riguarda in nessun
modo voi.
“È un qualcosa che differenza
me e Ignem da qualsiasi altro drago e cavaliere; ho scoperto che quando
Eragon,
il primo cavaliere, trovò l’uovo di drago bianco i
due vissero insieme e in
solitudine; col passare del tempo l’elfo divenne
meno… elfico e il drago meno
drago. Non si possono paragonare i cavalieri che esistono oggi con
loro. Posso
affermare con certezza che costituivano una razza completamente
diversa; l’uno
era più simile al compagno di quanto lo fossero alle
rispettive razze. Quando
poi, riportata la pace, decisero di creare l’ordine dei
cavalieri, in segreto
aggiunsero un ulteriore incantesimo su alcune, poche uova prescelte. Le
uova
albine. Sempre con la magia ne regolarono la nascita: per far si che vi
fosse
un solo drago bianco alla volta, morto quello nasce il successivo. In
un ciclo
continuo, come un cerchio.
“Tutto questo per mantenere la
pace; i cavalieri di drago albino avrebbero dovuto regnare sul mondo,
perché
sappiamo che se le persone non hanno una guida fissa il mondo
può anche andare
a catafascio che loro non se ne accorgerebbero, così presi
da insensate guerre.
È questa la ragione per cui è scoppiata la
guerra, quando l’ultimo drago bianco
è morto io non sono salita al potere, non per mia scelta; ma
non è potuto
nemmeno nascere un successore visto che Ignem è ancora viva.
“Però questo non contava più
al tempo dei tredici rinnegati; i draghi bianchi stavano aumentando di
numero e
il cerchio si stava incrinando; ma l’incantesimo lanciato dal
primo cavaliere
stava già riportando tutto al corso naturale delle cose e
così l’ambizione di
Galbatorix fu solo un pretesto per eliminare molti di quegli individui.
Uccidendoli il nostro amato re ci ha fatto un favore, ora io ed Ignem
siamo
pronte per salire al potere”
“Quindi” Inizia Nasuada; nei
suoi occhi c’è mescolata paura e
curiosità, mentre in quelli di Orrin insieme
alla paura c’è l’ammirazione
“Stai dicendo che un incantesimo di millenni di
anni fa ti garantisce il trono?”
“Il trono lo devi volere, o
l’incantesimo non sortirebbe nessun effetto” Inizio
pacatamente e quasi senza
interesse “Però sì, la costante
è questa; ma non è tutto: prima ho detto che
Eragon era molto simile al drago, bè è
un’approssimazione; io sono il mio
drago. Quando sono diventata cavaliere il mio cuore è
entrato in petto a Ignem
e al posto di questo ho ricevuto il suo l’Eldurnari;
così sei io dovessi morire
vivrei in lei, i nostri corpi si fonderebbero e noi potremmo scegliere
se assumere
forma umana o diventare drago. Io non posso morire”
“E allora come spieghi i la
morte di tutti gli altri cavalieri di drago?” Domanda lei
dubbiosa.
“Come ho detto prima
l’incantesimo doveva riportare il numero di albini a uno, ma
anche impedire che
venissero uccisi tutti e così ha provveduto a garantire la
sopravvivenza a uno
di questi, io” Il volto impassibile di Nasuada ha un fremito.
“Io non ti credo e non intendo
sentire una parola di più” Detto questo chiama
Eragon e gli ordina di
riportarmi alla tenda e di aumentare la sorveglianza.
***
“Posso
chiederti che cosa hai
fatto per fare arrabbiare così Nasuada?” Mi chiede
Eragon. Siamo tornati nella
mia tenda e con noi ci sono due guardie e una di queste è
Balor.
“Nulla di che” Scuoto la testa
“Sembra che non le piacciano le persone che non le portano il
massimo rispetto”
Il ragazzo inarca un sopracciglio, in quel gesto che tanto mi ricorda
suo
fratello; loro due non hanno una somiglianza accentuata, sono quei
piccoli
gesti ad avvicinarli di più; o forse è solo
perché so che sono fratelli che
trovo tutti queste somiglianze, chissà se non lo
sapessi… Forse non mi
ricorderebbe tanto il cavaliere rosso.
“No, non adora essere presa
per una bambina” Rido.
“Ma è quello che è, lo siete
tutti… Tu non hai nemmeno capito quel era il mio vero scopo,
quello che mi ha
portato qui; non che possa fartene una colpa, nemmeno il re in persona
lo ha
capito…” Il viso del cavaliere si deforma per un
secondo.
“E quale sarebbe il tuo
scopo?” Domanda cauto. Sghignazzo ancora un po’.
“Se te lo dico poi dovrei
ucciderti” Ho sempre sognato di dire questa frase, la cosa
però non sembra
divertire altrettanto Eragon. “Vedi cavaliere, qualche tempo
fa ero pronta per
prendere il posto del vecchio caro re; molti lo stavano tradendo
giurando fedeltà
a me. Si può dire che ero il precursore di un culto nuovo, o
meglio… Antico. Antico come l’ordine
dei cavalieri. Ma per la sfortuna di tutti ha perso fedeli, anche se
senza
accorgersene lo praticavano tutti. Io sono entrata in possesso di un
libro che
ne spiega i più piccoli particolari”
“Quale sarebbe questo culto?”
“Lo si chiamava Aruneek, non
ho trovato una traduzione appropriata, forse non
c’è; comunque ha preso il
nuovo nome di Cerchio degli Dei” Evito di mostrargli il mio
piccolo tatuaggio
“Molti di quelli che credi tuoi amici sono miei soldati e te
ne darò una
dimostrazione…”
Faccio un cenno a Balor che
estrae la spada per colpire il cavaliere, Eragon fa per girarsi ma
è troppo
tardi, viene colpito dall’elsa sella spada e cade a terra.
Sorrido
avvicinandomi a lui; mi siedo sui talloni e gli scosto i capelli
castani dalla
fronte. Sembra dormire.
“Vedi cavaliere, dormi anche
come un bambino” Mi rimetto in piedi “Uno di voi
deve rimanere qui per riunire
le truppe; quanti uomini abbiamo?”
“Un quinto dell’intero
esercito di Nasuada, escluso il Surda” Risponde Balor.
“Re Orrin è anch’esso al mio
sevizio… Balor, per te ho un compito diverso. Ora per
sembrare che tu non sia
complice, ragazzo” Scruto l’altro uomo,
è molto giovane, ma già pelato
“Dovrà
sembrare che sia stato aggredito anche tu”
Il ragazzo espone la mascella
e Balor lo colpisce
con l’avambraccio
ferrato e quello cade come una marionetta a cui hanno tagliato i fili.
Torno ad
avvicinarmi ad Eragon; non ho intenzione di lasciargli tutti i ricordi,
eliminerò quando dico che ho degli uomini vicino a lui.
Entrare nella sua coscienza è
facile, ho anche la fortuna che Saphira sia lontana; non mi interessano
le
informazioni sull’esercito, con un re come spia come
potrebbero? Elimino quella
piccola parte di conversazione, voglio che il resto lo ricordi e che
abbia
paura di me.
Dopo di che io e Balor ce ne
andiamo; ho intenzione di tornare presto, mio piccolo cavaliere, questo
te lo
assicuro.
NOTE
DELL’AUTRICE: Salve a tutti,
eccomi qui!!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto (come lo spero
sempre, sto
iniziando ad essere ripetitiva); ok è stato un capitolo
quasi interamente
dedito alle spiegazioni, se avete domande sulla teoria di Anna prego,
io son qui.
Ora il fatto è: Voi lei credete?
Bene, dopo questa domanda enigmatica vi
do una piccola anticipazione del prossimo capitolo (solo il titolo, ma
perché sono
buona): 15 – Il suo alito puzza di alcol
Ok, vi intriga? Lo spero; se ne
vedranno delle belle, credo, almeno a me è piaciuto molto
scriverlo.
Ciao e grazie a tutti