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Autore: __Tiffany    27/06/2014    2 recensioni
Parings: Hunhan (SehunxLuhan) KaiSoo (KaixD.O) SuLay (SuhoxLay) ChanBaek/Baekyeol (ChanyeolxBaekhyun) TaoRis/KriTao (TaoxKris) XiuChen (XiuminxChen)
[Sequel di He's My Beautiful Black Pure Pearl].
{“Ieri l’ho sentito parlare con qualcuno, rideva. Non mi ha mai sorriso”
“MA ti ha sorriso, non lo fa con tutti”
“Non mi ha mai detto che voleva rivedermi"
“BAEKHYUN!”"CHANYEOL!"
⌂⌂
"Chi sono?" "I Freddi"}
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Sorpresa, Tao, Tao, Un po' tutti, Xiumin, Xiumin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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BFR TH DWN

Hey gente~

Okay, si sono tornata con il sequel di He's My Beautiful Black Pure Pearl.

Lo so sono una cattiva persona ho aspettato così tanto per il sequel, ma non è colpa mia, fra la scuola, l'ispirazione che non arrivava, il pc che era andato a quel paese … Piango.

Ringrazio tantissimo la mia unnie akima che mi ha corretto il capitolo e ha fatto di tutto per mandarmelo per tempo.

Per chi non avesse letto la storia prima vi allego il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1939090&i=1 e vi chiedo di non uccidermi per i primi 30 … 31 capitoli che non sono corretti, e verranno corretti poi.

Sapete, questo sequel non è così lungo kekek~.

Il banner l'ho fatto io, e boh, se avete bisogno di banner scrivetemi °O°

Baci __Tiffany

Prima del capitolo:

Legenda: 

Verde - Lay
Arancio- Baekhyun
Rosso- Chanyeol
Blu - Luhan

...

Lulù, prometto che non ti accadrà mai nulla, ti proteggerò, anche a costo della mia vita”
...
.. Dai Hunnie, andiamo a prendere un gelato assieme?!”

... Lu, rimaniamo qui?”

Prometti che non mi lascerai mai qualunque cosa accada?”

Rimarremo per sempre insieme, vero... Hun?”

Lo prometto... Luhan”



Un castello, i corridoi scuri e cupi, senza alcuna luce.
Le pareti rosso bordeux davano un che di cupo, e a completare l'opera i numerosi dipinti, tutti raffiguranti scene sanguinarie di morte o caccia che fossero.
In tutta la desolazione del castello solo i piccoli rimbombi di passi svelti e serrati spezzavano il silenzio.
Nel buio vagava il corpo di un ragazzo, si muoveva come una marionetta: senza vita, mosso dall'unico proposito di riuscire a parlare con il suo padrone.
Finalmente a destinazione bussò alla grande porta di mogano, uno delle poche in quell'infinito corridoio.
Ed appena ricevuto il consenso l'aprì.
Mio signore” disse cordialmente.
Hanbyul, hai già ottenuto quello che volevi, quindi ritorna nelle tue stanze e restaci fino a mio nuovo ordine” lo interruppe l’uomo con la maschera, era da tempo che aveva smesso di trattarlo come una persona, anzi a pensarci non l'aveva mai fatto.
Il giovane dai capelli ossigenati smise di respirare, abbassando il capo e stringendo i denti annuì, per poi tornare sui suoi passi chiudendosi la porta alle spalle.
Si diede dello stupido, tutto quello che era accaduto era per colpa sua, era lui il debole.
Non era stato capace di difendere Eric, come poteva farlo con quei ragazzi?
Gli si stringeva il cuore al solo ripensare al giorno in cui tutto ebbe inizio.
Tornando al piano di sotto si vide arrivare incontro l'ultima persona che voleva vedere in quel momento.
Ne oppa, dov’è Su Min-ah?” una vocina stridula gli parlò urtando i suoi nervi.
Odiava la voce delle ragazzine petulanti, soprattutto di una certa ragazzina petulante.
Morta. Defunta. Sotto terra.” rispose senza il minimo cambiamento nel tono di voce, lapidario e freddo come al solito.
La ragazza ne ebbe terrore soprattutto dopo aver visto le sue iridi sfumare verso il rosso cremisi.
Era fin troppo simile a Su Min, ma solo per l'aspetto.
Allora è vero quello che si dice... e io che pensavo fosse una bufala! Così impara a non stare attenta!” esclamò Su Yeon.
Si, decisamente molto diversa della sua, ormai defunta, gemella.
Non permise che la ragazza continuasse a perforargli i suoi poveri timpani, e con un segno molto più che eloquente la abbandonò per far ritorno nelle proprie stanze, da dove Eric non si era ancora mosso.
Entrò senza la minima delicatezza, richiudendo poi la porta dietro di lui facendole emettere un gran frastuono non appena fu di nuovo in linea con il muro.
La stanza era grande, dai mobili stranamente moderni e in disaccordo con il resto dell'ambiente alle dalle pareti color pece, a cui le tende bianche dell'unica finestra presente davanti un piccolo tocco di luce, una luce bianca in quel mare di tenebre.
Spostò poi lo sguardo sull'enorme letto a baldacchino, dove sulla lenzuola ancora sfatte e chiare giaceva il corpo immobile della persona che più amava a questo mondo.
Il suo Eric.
Hyung” piagnucolò Hanbyul avvicinandosi al letto attirando così le iridi scure dell'altro su di se, a guardarlo mute e tristi.
Il minore si morse a sangue l'interno guancia, come poteva vederlo ridotto così, in quello stato pietoso, ogni giorno e per ogni misero giorno non poter fare nulla per aiutarlo in qualche modo?
Hanbyullie, vieni qui...” gli disse Eric, cercando di sedersi e poggiare la schiena contro la testata del letto, il tutto sarebbe parso molto più semplice se a complicare le cose non ci fossero state quelle odiose catene a tenerlo prigioniero e debole.
Dure, fredde e pesanti, come la più dura delle pene quelle catene gli tenevano salde gambe e polsi non permettendogli il minimo spostamento all'infuori della stanza.
Ad aggiungersi non poteva uscire dalla stanza, nemmeno se lui stesso l'avesse aiutato, appena avrebbe messo piede fuori sarebbe morto, esattamente come al suo vecchio compagno Tae Woon.
Hyung!” miagolò Hanbyul gattonando velocemente verso il maggiore andando ad accoccolarglisi accanto.
Il biondo lo strinse forte, cercando di tranquillizzare il suo tremore con caldi massaggi e baci delicati sui morbidi capelli.
Ascoltami... ho un piano. Byullie-ah, devi radunare i lupi prima che la luna nuova sia alta in cielo, intesi? Allenali, ma non farti scoprire! Io cercherò di stabilire una connessione con Luhan, è ancora vivo e cosciente, ma dobbiamo sbrigarci... Ho la sensazione che se non ci muoviamo il più in fretta possibile per lui... sarà troppo tardi”, Hanbyul ascoltò ogni parola con attenzione, beandosi al contempo di quei dolci momenti in cui potevano stare insieme.
Aveva promesso ad Eric che l'avrebbe salvato, avrebbe portato in salvo lui, Luhan e tutti gli altri confratelli prigionieri.
Avrebbe fatto di tutto per rimediare ai suoi errori, l'aveva giurato sulla sua stessa vita.
Riuscì ad addormentarsi nel caldo abbraccio del suo amore, nell'unico luogo dove poteva stare al sicuro, per sempre.

۝ ۞

Suho?
Joonmyeong?
Amore mio... ti prego... perché non mi rispondi?
So che non sei morto, è impossibile.... io non avevo ancora.... ti prego non lasicarmi solo.. ho paura qui... è buio hyung.


Yixing si muoveva in quel sonno forzato, si sentiva come in trappola, in mezzo al divario di due strade.
Quale avrebbe dovuto scegliere?Una poteva ridargli tutto l'altra... ma l'altra gli avrebbe tolto tutto.
Cercava di trovare una qualsiasi connessione con il suo branco, anche con la più misera forma di vita nelle vicinanze.
Ma niente, non si sentiva vivo, ma non sapeva bene dire cose si provasse da morti perciò non pensava di essere nemmeno nell'altro mondo.
Eppure essere così isolati, così soli, così deboli e dispersi non era sinonimo di essere morti?
Aveva ancora troppe cose da fare: svegliarsi alla mattina e accorgersi di essere stretto tra le grandi braccia di Suho e magari aspettare, e osservarlo fino al suo risveglio per poi stare a coccolarsi, giurarsi amore eterno e continuare a vivere come tali.
Pianse, pianse, ma nemmeno sapeva dire se veramente stessero uscendo delle lacrime, o la sua tristezza fosse tanta da procurargli il desiderio di poterlo fare per davvero.
Ma mai nulla successe, passarono secondi, minuti, ore.
Poteva essere già li da anni per quello che ne sapeva... era tutto troppo confuso, troppo buio per un essere solare come lui.
Era per caso una maledizione? Poter salvare la vita di tanti ma alla fine dover esaurire la propria in quel modo freddo e solitario?
Forse dopo ore che passo con quello spillo a distruggergli ogni briciola di speranza una luce quasi lo accecò.
Non si ricordava di aver aperto gli occhi eppure era chiaramente una luce quella che lo stava colpendo, non era calda come quella del sole ma piano piano riempì tutto il circondario, ora il luogo in cui si trovava era simile ad una stanza bianca, nessuna porta ne finestra però a riconoscerla come tale.
Non capiva cosa stesse accadendo finché ad un tratto sentì una presenza e voltandosi finalmente lo vide.
Era Suho, davanti a lui e lo poteva vedere ed era venuto fin li portandogli la luce.
Il suo momento di gioia interiore aveva offuscato la vista di dettagli importanti, che dopo pochi secondi lo fecero ricredere, era davvero un bene avere un simile... Suho davanti?
Artigli sfoderati e denti aguzzi brillanti e pronti ad attaccare una preda.
Non capiva cosa stava succedendo finché un ringhio dietro di se lo terrorizzò fino all'inverosimile.
Conosceva bene quel ringhio, come le sue tasche... certo, perché era il suo.
Dietro di lui si ergeva la sua stessa figura, anch'essa in posizione d'attacco e sembrava puntare proprio sul moro ignorando completamente la sua presenza al centro fra i due, a quanto pare, sfidanti.
Ma perché stava assistendo ad una lotta tra il suo ragazzo e... se stesso?
Perché poi stava lottando proprio contro Suho?
Accadde tutto in pochi secondi, troppo pochi, il tempo di accorgersi di ritrovarsi improvvisamente al posto dell'altro se stesso e subito dopo sentire i denti del suo ragazzo squarciargli la gola.
Che ironia, vero?
Le zanne di colui che aveva giurato di difenderlo dalla morte ora glielo stavano consegnando.
Il suo urlò riecheggiò per tutto lo spazio bianco, urlò per un tempo infinito, almeno finché ne ebbe forza.
In poco era di nuovo a terra, gli occhi di nuovo chiusi a mostrargli nient'altro che il buio a cui sembrava essere destinato.

Ϡ ϡ

Luhan era stanco, non aveva più la forza di combattere contro quell'uomo ne tanto meno di difendersi dalle continue molestie psicologiche e fisiche.
Da quant'è che andava avanti? Un mese? Due al massimo.
Ormai da un mese subiva ogni giorno l'intrusione di un estraneo nel suo interno più nascosto e protetto, ed ogni giorno di più dimenticava le sue origini, sapeva di essere stato in qualche modo usato come merce di scambio, gliel'aveva riferito Hanbyul.
Il rosso era l'unico che poteva incontrare, la prima persona e unica persona che in quel mese gli era stata accanto.
Aveva curato le sue ferito, e ogni giorno gli teneva compagnia per quanto potesse.
Non ricorda bene tutti i dettagli, ma Hanbyul gli ha detto che non c'è più nessuno ad aspettarlo, lui si fida ciecamente del rosso, sente in qualche modo di conoscerlo da molto tempo, non può tradirlo, ne è più che certo.
Grazie al rosso aveva anche scoperto di avere dei poteri, poco alla volta scopriva con lui come manipolarli e anche se all'inizio ne era spaventato ora si sente un tutt'uno con quel particolare potere.
Riuscire a vedere oltre la vista e manipolare fino all'inverosimile ogni oggetto o persona, di qualsiasi peso e dimensione.
Tutto sembrava avergli concesso una tregua, finché il suo “padrone” non scoprì le sue abilità, e da allora gli chiede i progressi di ogni giorno, lo fa sforzare fino a che non sente più nemmeno un muscolo, e poi gli da come ricompensa del cibo.
Cibo e acqua devono avere un loro sapore, giusto?
Eppure tutto quello che mangia, da quanto se ne possa ricordare, non ha un sapore particolare, in compenso sembra alleviargli molti dei dolori che susseguono le “dimostrazioni” al suo padrone.
Continua a chiamarlo padrone, non c'è un motivo di preciso... semplicemente non sa il suo nome e non si è mai spinto così oltre da rivelarglielo, ma è quello con cui Hanbyul lo chiama ogni volta, l'unico che sente parlargli in qualche modo.
Già da un paio di notti il padrone fa visita nella sua stanza molto più spesso, e resta finché non si ritiene soddisfatto.
Luhan si sente un oggetto, come se fosse nato per l'unico scopo di dar piacere a quell'uomo.
Come se non bastasse non appena le visite del padrone, come i suoi continui controlli sul suo potere, sono aumentate la presenza di Hanbyul a mano a mano è sempre più calata.
Ne sente già la mancanza.
Durante il giorno si sfogava con lui riguardo ai suoi sogni.
Già, uno come lui a cui non è dato di sapere del suo passato può fare dei sogni su uno ipotetico.
Tutti di norma sognano il loro futuro, mentre lui sogna il suo passato.
Si sogna in una casa, si sente felice e in pace con il modo.
Mentre è nella tranquillità di quel luogo solare delle braccia lo circondano, in un primo momento a paura che girandosi rivedrà la maschera del suo padrone sul volto del proprietario di quelle braccia, ma rigirandosi nell'abbraccio si ritrova davanti ad un bellissimo ragazzo.
Sente in qualche modo di essere più grande di lui, anche se questi è poco più alto.
Il ragazzo nel sogno gli sorride, lo stringe a se carezzandogli la schiena e sussurrandogli parole che vorrebbe veramente sentire.
Ma la voce del ragazzo dei suoi sogni sembra essere muta solo alle sue orecchie, il tutto finisce con un bacio e poi il risveglio nella realtà buia della sua stanza.
Di recente ha provato a parlare al ragazzo, cose molto semplici anche se quello che diceva l'altro non poteva sentirlo gli bastava vedere il suo sorriso, sapere semplicemente che lo ascoltava, ed era felice per quel momento, come in un vecchio ricordo.
Un giorno mentre ne parlava a Hanbyul si premurò di descrivergli tutti i particolari: partì dalle sue labbra piccole e rosee che sembravano piene di parole ma che neanche una riusciva a raggiungere le sue orecchie.
Lo descriveva come un angelo, una visione celestiale e permessa a pochi credenti.
La sua pelle nivea, chiara ma splendente, come se avesse potuto quasi riflettere l'intensità del sole.
E raccontava dei suoi capelli, fini e lisci, sembravano più morbidi delle sue stesse coperte e che nonostante nel sogno non potesse sentirne la morbidezza ne aveva come un vago ricordo.
Tutto ciò che successe in seguito sono quei pochi giorni in cui soffre per l'assenza dell'amico.
Forse è stata colpa sua? Forse Hanbyul fa così perché teme che il padrone possa fargli del male se lo venisse a scoprire?
Eppure ricorda così nitidamente di aver sentito le labbra di Hanbyul balbettare quasi impercettibilmente e poi un nome mormorato più a se stesso che al ragazzo di fronte.
Ripensandoci forse era quella la causa.
Che il ragazzo che aveva sognato facesse realmente parte del suo passato?
Gli era stato detto di essere stato salvato da delle persone mostruose, che volevano solo servirsi di lui per i propri svaghi, anche se aveva sempre pensato che la sua vita da “salvo” non potesse essere poi molto meglio di quella precedente.
Forse uno di quei mostri era quello che continuava a sognare? Impossibile...
Nel suo sogno appariva come un meraviglioso principe, pronto a salvarlo da quell'inferno e riportarlo a casa con lui....
Già, pensare a quel ragazzo gli faceva ricordare che lui non sapeva neanche cosa volesse dire avere una casa a cui fare ritorno.
Un improvviso suono lo fece distaccare dai suoi pensieri.
Il padrone la attende nella Grande Sala”, non ricordava di chi fosse quella voce, a parte Hanbyul quelle degli altri abitanti della casa gli sembravano tutte uguali, meccaniche, prive di qualsivoglia emozione in pratica.
Non rispose nemmeno, aprì la porta e si diresse lungo il corridoio alla sua meta, la voce di prima sembrava non avere un corpo, come tutte le volte del resto.
Appena veniva chiamato e usciva si ritrovava sa solo, come se da molto non passasse nessuno per quei corridoi.
Arrivato alla “Grande Sala”, come veniva fatta chiamare dal padrone, si diresse ad un muro dove stavano delle catene che pendevano dall'alto e altre che sorgevano dal pavimento.
Queste ogni volta, quasi come animate di vita propria, gli intrappolavano polsi e caviglia rendendolo incapace di compiere il benché minimo spostamento.
Da qualche tempo però il padrone gli ordinava di farlo da solo.
Come se fosse una cosa bella auto incatenarsi.
Una volta pronto la voce del padrone risuonava tra i muri della Grande Sala e appena gli veniva concesso il via doveva dar prova dei suoi poteri, che a detta del suo padrone se messi sotto continua pressione sarebbero potuti crescere a dismisura.
Fammi vedere quello che sai fare”.

Eccolo!Era il via.
Con l'uso della sua mente riusciva a percepire tutto il perimetro della stanza anche ad occhi chiusi, ogni singolo oggetto all'interno era sotto il suo comando.
A quanto pare il suo potere funzionava con tutto ciò che poteva vedere, e lui si era abituato perciò a percepire tutto ciò che lo circondasse.
Legato o no, con la luce o con le tenebre, ferito o sano, in ogni caso lui avrebbe potuto agire.
E con un semplice ordine dalla sua mente nella stanza fu il caos.

☼ ☼

PARK. CHANYEOL.
Chanyeollie?
Yeollie rispondimi?
Channie?
Oddio... Channie! Rispondimi immediatamente brutta copia di Yoda!
Ti prego... ho bisogno di te, come l'ultima volta.


Baekhyun non sapeva di preciso da quanto tempo stesse cercando disperatamente di contattare il suo ragazzo, ma sembrava non esserci verso.
Era riuscito per poco a contattarlo ma non appena ci era riuscito era caduto come in una sorta di sonno forzato, e da li non era più riuscito a risentirlo.
Ma si fidava di lui, sapeva che potevano farcela, ed infatti lo sentì.


Baekkie?
Channie, finalmente!


Prova a spostarti verso la mia voce, veloce, non sappiamo per quanto riusciremo a contattarci prima di ricardere.

Yeo-... oddio, no! Yeollie aiuto! Sto cadendo nel vuoto come faccio?

Pensa di star camminando, allunga le gambe e muovile come se stessi camminando realmente, con me funziona, ti prego amore provaci e vieni verso la mia voce!

Ok, mi fido. Ma ti prego tu continua a parlare, ho paura di perdermi. Mi sento tremendamente solo..

Uhm... Baekkie, ti ricordi quando ci siamo conosciuti la prima volta? Eri cosi carino con quegli occhialoni, erano quasi il doppio della tua facciotta. Mi ricordo che ti trovai subito molto carino, è stato amore a prima vista... da li iniziai a darti noia, e non so come successe, ma mi dispiace al solo ripensarci... e che anche gli altri stavano facendo la stessa cosa, e io mi sentivo davvero male a farti tutte quelle brutte cose, ma non potevo smettere... avevo paura del loro giudizio, che mi abbandonassero... Mi dispiace Baekkie. Davver-


BAEKHYUN!” Chanyeol iniziò a piangere disperatamente e ad urlare il suo nome quando scorse la figura dell'altro iniziare a prendere forma davanti a lui.
Gli corse incontro rischiando più volte di ruzzolare ma alla fine lo raggiunse e lo stritolò con quanta più forza aveva in corpo, quasi non gli sembrava vero di poterlo riabbracciare, si stava quasi per arrendere a passare la sua intera esistenza senza più risentire quella vocina petulante ma incredibilmente sensuale, e senza poter ribaciare quelle labbra così piene e soffici.
CHANYEOL!” urlò a sua volta lasciandosi stritolare e piangendo di gioia.
Ma presto senza neanche accorgersene i due ricaddero in un profondo sotto, e le tenebre li separarono nuovamente, disperdendoli l'un dall'altro.

ﻫ ﻫ ﻫ

Alla fine era stata dura, forse più del solito.
Durante la prova si era distratto più volte e il padrone l'aveva ovviamente notato.
Il risultato era stata un'ora aggiuntiva a quello strazio, davvero non credeva che sarebbe riuscito a sopravvivere.
Eppure era tutto finito, talmente stremato era stato il padrone stesso a liberarlo dalle catene e riportarlo nella stanza, peccato non avesse la minima intenzione di lasciarlo riposare in pace.
E proprio mentre veniva preso da quell'uomo e la sua anima veniva strappata ancora un pezzetto di più ripensò a quel volto.
Se tu veramente esisti... ti prego vienimi a salvare... ti prego...
.. Sehun


   
 
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