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Autore: ShawnSpenstar    27/06/2014    3 recensioni
Alcuni demenziali estratti della vita di due amici/pseudo fratelli navajo
Note: legata alla mia storia precedente "Digimon Wars". Per capire alcuni riferimenti e alcuni personaggi è necessario averla letta
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daisuke Motomiya/Davis, Miyako Inoue/Yolei, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: nessun indie rocker è stato vittima di vivisezioni, maltrattato o sfruttato durante la realizzazione di questo capitolo.
 
Willis Ford V.S. l'Indie Rock
 
5 Novembre 2013
 
Ore 10:30: in un piccolo paesino del Colorado, Willis e Davis camminano per la strada, i loro volti sono particolarmente tesi e si capisce che ciò che devono fare è per loro molto importante.
"Ripetimi ancora una volta quello che sto facendo Dav"
"Mi stai aiutando a conquistare la ragazza di cui sei innamorato da quando avevi nove anni, la quale, invece, non ha idea dei tuoi sentimenti per lei"
"Se la metti in questi termini sembro un idiota!"
"Tu lo dici! Allora dove andiamo?"
"Nell'unico negozio di musica del paese"
Davis fece una faccia stupita; era venuto spesso al paesino dell'amico ma non aveva mai notato che ci fosse un negozio di dischi e, nonostante non si potesse definire un grande osservatore, gli sembrava difficile che gli fosse sfuggito di vista perfino un edificio di medie dimensioni.
"Siete così avanti da avere un negozio di musica in questo buco?" domandò fingendosi tranquillo
"Già, ma stai attento è nascosto bene, ci ho messo tredici anni per accorgermi della sua esistenza" lo rassicurò l'amico
"Ma non c'è un cartello che indichi dov…"
"Si! Ma è di cartone e quando piove lo tirano dentro"
"Ma oggi c'è il sole!"
"Ah già, se lo sarà dimenticato; a sua discolpa devo ammettere che il commesso è anche un assiduo consumatore di marijuana"
Quella frase fu pronunciata con una nonchalance tale che a Davis venne il dubbio di trovarsi in una sorta di mondo all'incontrario; insomma, da quando il consumo di cannabis era considerato un attenuante.
"COSA?! E PERCHE' CAZZO STIAMO ANDANDO DA LUI?!" fece stizzito
"Perché è un ex hippie amico di mio zio che mi fa sempre lo sconto!" replicò tranquillo l'altro
Le cose si facevano sempre meno chiare.
"Ma scusa, e se c'è già lo sconto?"
"Mi sconta sullo sconto!"
"Ma perché in questo paesino invece che le leggi della domanda e dell'offerta valgono le leggi del "Tutti insieme appassionatamente"?!"
"E te ne lamenti pure Dav! "Do se do una cosa a te, re è il re che c'er…."
"NO! NIENTE "TUTTI INSIEME.."! TI SUPPLICO!"
"Va bene, mi astengo"
"Bravo! Ora spiegami come fa uno che fa gli sconti sulla merce scontata a pagarsi la marijuana"
"Lo zio mi ha detto che la sua roba è coltivata in casa!"
"Vedo che la legge è sempre allerta in questa isola che non c'è!"
"Non è colpa della polizia; credo che la coltivazione sia un reato federale, se ne dovrebbe occupare l'FBI ma siccome sono dei coglioni non lo beccheranno mai. Ora però pensiamo alle cose serie!"
A quelle parole Davis fece una finta faccia stupita e non si lasciò scappare l'occasione.
"Uao! Sarebbe la prima volta nella tua vita!"
L'americano per risposta sorrise; ovviamente se l'aspettava una battuta del genere e non si fece trovare impreparato.
"Ahahahahah…… rettifico: adesso PENSO alle cose serie perché chiedere di PENSARE a te è come chiedere a Squall di intavolare un dialogo di senso compiuto di almeno trenta secondi con qualcuno che non sia il muro"
"Ahahah… Non mi ricordo più come si ride; comunque cosa mi consigli?"
A quella domanda Willis si mise il cappello da laureato, che non è ben chiaro dove si trovasse prima, e cominciò a parlare con un tono da esperto ed un "impercettibile" finto accento inglese.
"Devi sapere che tu hai la fortuna di essere innamorato di una ragazza che apprezza vari generi; i suoi preferiti sono classica, alternative rock, progressive sia rock che metal e le piacciono molto i Blink 182; non gli piacciono invece l'elettronica in nessuna delle sue declinazioni, tutti gli altri sottogeneri di metal, il rap e il pop commerciale"
 "Bene, adesso ho un quadro generale del sog…"
Willis lo fermò come se avesse qualcosa di molto importante da dire
"Ah… le piace abbastanza anche Springsteen. E' la prima cosa che le ho chiesto, forse anche prima del suo nome"
"COSA!!!!"
"Non scandalizzarti, è sempre la prima cosa che chiedo ad una ragazza, anche se di solito viene dopo il nome, la considero una domanda determinante"
"Quindi tu ci stai solo con le ragazze che stimano il boss?!"
"Si!.... Ovviamente parlo di ragazze destinate a durare, non di una delle mie avventure"
La faccia di Davis a quella risposta aveva un espressione che oscillava tra l'ironico e il poco convinto.
"Perché, ne hai mai avute?" domandò
"Poche, ma eccezionali! Dav, io e te siamo molto più simili di ciò che sembra, fidati!" rispose l'amico
"Certo che mi fido, però adesso entriamo okay?!"
"Posso cantare?"
Davis era veramente esasperato ma era sicuro che per Liz valesse la pena di fare tutti gli sforzi che stava facendo e poi non poteva andare tanto male, sapeva con certezza che Willis era molto bravo a cantare.
"Va bene" gli disse, non l'avesse mai fatto
"Vaiii! …. Maga Thaegan mangia in un boccone, il pasto preferito insieme alla prole, e i nomi dei bambini sono; Hot, Tot, Jin, Jod, Fie, Fly, Zan, Zot, Pik, Snik, Lun, Lod e c'è pure l'orrendo Ichabod…"
La faccia traumatizzata di Davis chiariva perfettamente quanto fosse pentito di aver dato quell'assenso.
"Stop, stop, stop! Ma che cazzo canti!"
 "Niente… ecco! Quello è il negozio! Entriamo!"
 
Interno del negozio di dischi
 
Appena entrati i due ragazzi si trovarono di fronte a uno spettacolo alquanto insolito.
"MA CAZZO…  QUESTO E' UN NEGOZIO DI DISCHI O UNA SERRA!!" sbraitò Davis
"Davis stai tranquillo; mi pare ovvio che sia un negozio di dischi" replicò tranquillo l'altro
"E allora spiegami il perché delle violette!"
"Il commesso ama curare il suo giardino"
"MA QUELLO E' LO SCAFFALE DEI DISCHI COUNTRY!!"
"Giusto, erano meglio i cactus, sono più adatti"
"NON E' IL MOMENTO DI FARE BATTUTE!! MA TU NON SEI NEANCHE UN PO' INQUIETATO?!"
"Beh, no…. sai, io sono come Indiana Jones"
"Siete "interpretati" da due che di cognome fanno Ford?"
"No!.... Cioè si, ma non è questo il punto; la verità è che la natura è il nostro regno!"
"MA IL REGNO VEGETALE E IL REGNO MUSICALE DOVREBBERO ESSERE SEPARATI, CAZZO!! FAI COSI', USA IL TUO POTERE REGALE PER TROVARE IL COMMESSO!!"
"Okay…. ma sei sicuro che esista il "regno music…."
Una voce impastata e assonnata risuonò proprio in quel momento nel negozio.
"Mi… avete… chia…mato?… E… comi…"
Da quella che doveva essere la porta sul retro entrò un uomo sulla sessantina abbondante, con gli occhi rossi e il cervello annebbiato dalle canne.
"Ciao Franky!"
(con voce da fattone) "Ohhh, il fratello Willis, Come va? Madre natura e i suoi figli mi avevano annunciato del tuo arrivo"
I due digiprescelti si scambiarono uno sguardo inquietato, Willis abbassò la voce per farsi sentire solo da Davis.
"Hai sentito anche tu quello che ho sentito io Dav"
"Ho paura di si; e adesso come facciamo a chiedere informazioni a uno che non ricorda nemmeno dove ha messo le scarpe!"
"No Problem!"
"Veramente siamo pieni di problems!"
"Zitto! … ehm scusa Franky" fece il biondo rivoltosi al commesso "il mio amico dovrebbe fare un regalo molto speciale a Liz!"
"Ahhh, la dolce sorellina Lizzie, sono felice per te giovane figlio della terra!"
"Ehi! Non prendermi in giro!"
"Ssst… non alzare la voce, i nostri fratelli vegetali si spaventeranno"
"Ehmm… Okay!"
"Bravo e ricordatavi: fate l'amore non fate la guerra"
"Sicuro! Allora cosa ci consigli?"
"Ehmm… potete provare a guardare di là, oltre l'edera, mi pare ci siano il rock e i sottogeneri, è tutta roba vecchia ma magari vi viene qualche idea"
"Ok… Ehi, aspetta un attimo, come sarebbe a dire "mi pare"? Non sai come è disposto il tuo negozio?"
"Beh si… cioè no… non vado in quella zona da tre anni per non disturbare una famiglia di topi che ci vive"
Questo era il colmo; probabilmente il giovane giapponese giurò a se stesso che mai avrebbe più messo piede in quel negozio.
"Cosa?! Ma ammazzarli era troppo difficile?" esclamò
"Oh no… non potrei mai uccidere i miei fratelli animali, la Nostra madre non vorrebbe"
Davis a questo punto sembrava davvero intenzionato a sfoderare un kalashnikov per annichilire all'istante l'utilissimo commesso ma poi gli venne in mente che era l'FBI ad essere incapace, non la polizia locale.
"Okay, non è che avrebbe un fiammifero o roba del genere"
"EH!!" esclamò Willis inquietato
"No…. il negozio ripudia la violenza, per lui siamo tutti fratelli"
"Ah si, allora io mi faccio strada con questo" fece il moro tirando fuori dalla tasca un coltellino "e se al "negozio" non va bene può anche protestare!"
Non appena ebbe finito la frase un blocco di intonaco cadde dal soffitto, provocandogli dolore e ricoprendolo di polvere.
"NON….. DITE….. NIENTE! ANDIAMO!!"
E con Willis si incamminò verso il reparto.
 
Cinque minuti dopo
 
Può sembrare strano visto che si sta parlando di un negozio di dischi, ma la strada che i due digiprescelti percorsero fu impervia e irta di pericoli.
"Spiegami ancora come sono riuscito ad impigliarmi in una liana in un negozio di dischi" fece Davis con rabbia
"Beh, perché là c'era una liana e tu gli sei andato proprio addosso!" rispose l'altro con una nonchalance che fece arrabbiare ancora di più il suo amico.
"GRRR… BEEENE!! ORA SPIEGAMI PERCHE' IN UN NEGOZIO DI DISCHI C'E' UNA LIANA!!!"
"Ah, ma non ce n'è una sola, io ne ho viste almeno quattro"
"Ma perché ne parlo con te, in fondo se vivete nello stesso paese ci sarà un motivo"
"Va, smettiamola di discutere e troviamo qualcosa per la tua bella!"
I due alzarono lo sguardo verso il reparto e…. beh lo spettacolo era decisamente "particolare"
"Cazzo, ma quand'è l'ultima volta che ha pulito? nel 15-18?"
"Non lo sai, la pulizia non è una cosa voluta da Madre Natura, è una costrizione ideata dall'innaturale società umana"
"Non puoi averlo detto davvero…. ora capisco perché non si lava!"
"Piantala, vuoi un regalo per Lizzie oppure no?"
" Certo!"
"E allora diamoci dentro!"
 
Dopo mezz'ora di ricerca infruttuosa, molta polvere, molti insetti e qualche topo la rabbia di Davis ha raggiunto livelli estremi.
"MA CAZZO!!! MA NEMMENO NEL MEDIOEVO LE CONDIZIONI IGIENICHE ERANO DI QUESTO LIVELLO!! POTREI BECCARMI ANCHE LA PESTE!!!"
"Ora non esagerare, trovato niente?"
"Forse!" rispose Davis osservando alcuni vecchi CD "Dici che può andare l'ultimo dei Dream Theater; so che li adora e ne ho vista una copia all'ingresso"
"Non ti conviene, gliel'ho scaricato io poco tempo fa… mi dispiace"
"Fa niente; allora per ora non ho trovato niente, ehi aspetta…"
"Che c'è?"
"Mi pare che Lizzie andasse matta per l'indie rock, o sbaglio?"
A quella frase Willis ebbe una reazione che nemmeno vedere Diaboromon, o una delegazione del partito repubblicano che tanto è lo stesso, che suona il campanello di casa sua gli avrebbe potuto provocare.
"Non nominarlo nemmeno!"
"Ma a lei pia…"
"Si, ma quello è l'inferno" disse con l'aria di chi all'inferno ci era appena stato "devi sapere che certi paesi, coff coff l'Inghilterra coff coff, sfornano un gruppo indie al giorno ed è assai difficile ricordarsi tutti i nomi"
"Ma non si può sceglierne uno e.."
"NO!! Devi sapere che i fan quei nomi li ricordano tutti a memoria, solo che non appena ne arriva uno nuovo il gruppo che fino a poco fa gli piaceva diventa improvvisamente "commerciale" e non ne vogliono più sentir parlare!"
Anche Davis dovette convenire che il ragionamento aveva quasi un senso e provò a pensare a qualcos'altro.
"Ma scusa, avranno anche loro dei "capisaldi"!" osservò "E se provassi a regalargli un "classico"? Che ne dici?"
"Dico che avrebbero quella che io chiamo la "reazione del fan integralista dell'indie di fronte a ciò che non è indie"!"
"Ma non c'era un nome più semplice?.... E quale sarebbe questa reazione?"
"E' divisa in tre fasi: lo stupore disgustato per il regalo, lo sguardo compassionevole come per dirti "ma che scemotto che sei" e per finire la mitica frase fatta dell'indie rocker ovvero il classicissimo "ma davvero pensavi che io ascoltassi questa roba qui, ma guarda che io sono diverso" anche se ovviamente nessuno si degna di specificare in cosa sarebbe diverso"
"Ehi, tranquillo amico… ma scusa Liz non mi sembra un integralista"
"E infatti non lo è ma comunque ti sconsiglio di rischiare!"
"La fai sembrare una questione di vita o di morte"
"Perché lo è…. Senti Davis non scherzare mai con Liz sui dischi; cinque anni fa gli regalai "In Rainbows" dei Radiohead, il suo gruppo preferito, per il suo compleanno; lei mi rispose che era la dimostrazione di quanto poco la ritenessi speciale, che ero voluto andare sul sicuro e che ero stato banale; io allora provo a rispondergli che lei è speciale e che ho scelto qualcosa che piacesse ad entrambi per simboleggiare il profondo legame che ci unisce"
"Hai provato a fare il romantico, insomma; e come è andata?"
"Peggio! Ha detto che allora io l'ho fatto solo perché cosi potevo usufruirne anche io, che ero un approfittatore; spiegami come fa una persona a farsi certi filmini mentali, ci vuole una fantasia che nemmeno Tolkien aveva!"
"E quindi tu cosa hai fatto?"
"Niente, ero troppo innamorato di lei per prendermela, ma come piccola vendetta non le ho comprato "The King Of Limbs" e lei, due anni dopo l'uscita, ancora non ha l'album, AHAHAHAHAH!"
La risata malvagia doveva  essere venuta particolarmente bene al giovane americano, perché Davis ne rimase leggermente spaventato.
"Sai Willis, vorrei sceglierlo da solo il regalo!" fece il giapponese
"COOOSA!!! MA GUARDA CHE IO SONO IL GRAN MAESTRO DEI REGALI!!"
"Ma se hai appena detto che…"
"E' stato l'unico errore in dodici hanno di regali, è vero che poi non mi ha parlato per un mese però come puoi notare sono ancora vivo"
Dallo sguardo di Davis si capiva chiaramente che il fatto che sarebbe sopravvissuto non era una consolazione.
"Non te la prendere ma vorrei fare un po' da solo" concluse il giapponese.
Vedendolo così convinto, Willis annui e lasciò l'amico alla sua ricerca solitaria.
 
In un'altra zona del negozio
 
"Maledetto Davis! So io perché non mi vuoi far vedere il regalo, vuoi fare la sorpresa; pazienza, so che farai una cazzata e toccherà a me recuperare quindi cominciò già a scrivermi una scusa valida!"
Il biondo stava effettivamente per iniziare a prendere appunti quando i suoi occhi si posarono su due chitarre elettriche, o meglio su una chitarra e sul relitto di una chitarra.
-Uao, che forza; mi sa che questa è la mia grande occasione, c'è l'amplificatore-
Immediatamente prese in mano la chitarra, la collegò e diede una schitarrata a tutta forza…. non l'avesse mai fatto.
Dagli amplificatori uscì un suono terrificantemente osceno che riuscì perfino nell'impresa di far quasi tornare la lucidità a Franky.
Davis accorse immediatamente sul "luogo del delitto".
"Tutto bene Will, ti sei fatto qualcosa?"
"Tutto bene certo, perché dovrei stare male?"
"Beh, perché prima si è sentito un suono atroce proveniente da qui, sembrava che stessero scuoiando qualcuno!"
"Un suono at… ehi, ero io che suonavo la chitarra!"
"Non ci posso credere"
"Neanche io! Dai, fammi le scuse!"
"No, non posso credere che quella roba demoniaca l'abbia prodotta tu!"
Davis sghignazzava come un matto, finalmente aveva trovato qualcosa in cui Willis raggiungeva i suoi livelli.
"Ma che dici; sono bravissimo io, un piccolo Nils Lofgren!"
"Non dire stupidaggini! Tu sei un film horror in musica; a confronto con te che suoni Freddy Krueger, la bimba di "The Ring", Hannibal Lecter e Jack lo squartatore sembrano i Teletubbies e ora, per carità, molla l'arma del delitto che questo negozio rifiuta la violenza!"
"E' vero fratello Willis" fece Franky apparendo tra i due ripiani di uno scaffale "ha ragione il fratello… come ti chiami scusa?"
"Davis! E non sono tuo fratello!"
"Oh si… comunque ha ragione fratello Davis"
"E va bene!"
Willis posò la chitarra e gli altri due tirarono un sospirone tale che sembrava avessero appena convinto un terrorista a non farsi saltare in aria.
"Alla fine cosa hai preso?" chiese poi curioso
"Cinque dischi Indie!"
"Allora ti vuoi proprio suicidare!"
"No! Quando glieli darò, quelli che gli piaceranno saranno un mio regalo, quelli che non gli piaceranno saranno casualmente farina del tuo sacco"
"N-n-non p-puoi f-farlo davvero"
"Hai paura?"
"T-tu n-n-non hai m-mai visto Lizzie arrabbiata… q-quella mi ammazza; questo è-è u-un c-colpo b-basso"
"Beh, più o meno come far credere alla ragazza che mi piace che io sia un maniaco sfruttando la propria sorellina" replicò con sarcasmo
"A-andiamo, tu-tutto è l-lecito in g-guerra e in amore, m-ma io mi s-sono arreso o-ora!"
Davis non rispose, guardò l'amico e poi scoppio a ridacchiare; non riusciva più a trattenersi, e per due minuti abbondanti rise senza quasi respirare, ad un certo punto si fermò e osservò di nuovo l'amico.
"Dovresti vederti Will, sei bianco come un cencio!"
"C-che c-c-c'è da-da ri-ridere?"
"C'è che non farei mai una cosa del genere, volevo solo vederti un po' terrorizzato!"
Willis si tranquillizzò ma solo per un secondo.
-Mio Dio! Mi sono appena fatto battere in astuzia! Per di più da Davis Motomiya! I maya ci avevano visto giusto avevano solo sbagliato l'anno-
A quel punto l'americano si riassettò e poi tornò alla carica; Del resto se doveva preparare una contromossa in caso di un regalo sbagliato non poteva restare senza sapere quale fosse il suddetto regalo.
"Allora? Che le hai preso?" chiese di nuovo il biondo
"Un solo disco, una sorpresa!"
"Avrai poco spazio di manovra se il regalo è sbagliato, è una scelta rischiosa ma io so che lei già ti ama quindi…"
Al biondo americano non fu necessario finire la frase perché i due si capirono alla perfezione; si recarono alla cassa per pagare.
"Pago io!" esclamò Davis prima che l'altro potesse replicare
"Non ce n'è bisogno, li ho i soldi" gli ribatté l'amico
"Lo so ma tu hai anche la pessima abitudine di scrivere con l'indelebile nero "Proprietà di Willis Ford" su ogni cosa da te pagata, mi viene il dubbio che tu lo faccia perché pensi che, data la tua tendenza a rubare, anche gli altri si comportino esattamente come te"
"Calunnie!" replicò perentorio il biondo
"Proprio no, giusto ieri ho dovuto compare due mazzi di rose perché metà delle rose del primo, dato che avevamo fatto metà e metà, le stavi incidendo con quell'indelebile del cazzo"
"Ah, ehmm… ok, paga tu"
Una volta pagato i due digiprescelti uscirono dal negozio. Se qualcuno dei loro compagni li avesse visti in quel momento avrebbe anche potuto pensare che tornassero da una battaglia vittoriosa a Digiworld, nonostante fossero infatti sporchi di terra e graffiati e tagliati in più punti ridevano come pazzi.
-Il mio fratellino è diventato un uomo - pensò Willis guardando l'espressione soddisfatta dell'amico mentre i due si incamminavano verso casa -Davis ce la farà, me lo sento-
Sapeva bene che quel regalo, qualunque esso fosse, sarebbe stato assai più gradito dei suoi; la differenza era tutta nel mittente.
 -Cazzo!- si disse mentre camminava - quanto ODIO l'indie rock-
 
 
 
ANGOLO DELL'AUTORE
 
Quarta appendicite, quarto delirio.
Con questa siamo praticamente a ridosso della metà (dovrebbero essere in tutto otto ma potrebbero diminuire) delle storie; come sempre ringrazio chi ha recensito, inserito la storia tra le seguite ecc… o più semplicemente ha solo letto le appendiciti precedenti.
Ora, venendo alla storia spero che tra di voi lettori non ci siano fan dell'indie rock (nel caso ci foste vi prego di non offendervi, sappiate solo che anche a me piace abbastanza l'indie) perché, nel caso avessero uno scarso senso dell'umorismo potrebbero anche tirarmi dietro ogni sorta di insulto viste quante gliene ho dette in sto capitolo mentre per quanto riguarda il resto dei contenuti ci sono un paio di battute che magari non sono proprio accessibili a tutti perché un po' tanto nerd (P.S. spero abbiate visto l'anime "Deltora Quest" perché se così fosse ridereste il doppio) ma mi auguro che possiate divertirvi comunque.
Credo non ci sia più niente da dire se non che vi aspetto alla prossima storia anticipandovi che ci sarà un importante evento.
Ciao da ShawnSpenstar.
  
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