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Autore: Tom Kaulitz    27/06/2014    3 recensioni
"Gwendolyn... Hai sentito?" Mi chiese Gideon con voce stranamente tremolante. Annuii, in attesa. I passi erano frettolosi, le scarpe pesanti. Cessarono. Lanciai un urlo non appena un oggetto venne lanciato sulla strada, unica cosa illuminata nei paraggi. Guardai meglio: era un coltello.
~
Bill scattò e riuscì a malapena a bloccarlo prima che la sua lama gli trafiggesse la mano. Le spalle al muro, probabilmente di lì a poco sarebbe morto.
D'improvviso Beatrice puntò la pistola contro il ragazzo. Era fottuto. Sembrò accorgersene, perché dallo spavento lasciò cadere il coltello che la mora calciò via, sulla strada. Premette il grilletto, un grido coprì lo sparo.
~
Una vita frantumata da un'altra, due cuori spezzati destinati a ricomporsi con le anime più improbabili, in una missione persa in partenza.
~
Fanfiction con elementi della Trilogia Delle Gemme di Kerstin Gier (i romanzi Red, Blue e Green) - Contiene Spoiler per chi non ha letto i romanzi.
Genere: Azione, Fluff, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Sorpresa, Tom Kaulitz
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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2.
Tempo.

"E' molto buio quando fuori piove
il giorno è quasi senza luce ed ora sta per diluviare
il bene,il male, l'odio, il sale della vita
respiro senza più mangiare, mi muovo lento senza respirare
la strada è ricoperta dalla neve, una spessa coltre immobile
nella nebbia."
-Africa Unite-

 

*
 

Il Conte si avvicinò ad Alcott «E' giunta l'ora.» gli disse. Alcott deglutì e annuì: gli avrebbe lasciato le redini della loggia. Ma Alcott non era neanche uno dei dodici e non aveva Paul (quel fottuto ragazzo era scappato con Lucy rubandosi per giunta il cronografo, frutto del lavoro di decenni: Aveva intuito tutto tramite gli scritti segreti del conte che Alcott non osava neanche guardare, gli girava la testa già alla prima parola).

Poteva solo contare sul ritorno del Diamante e di quella delinquente di un Rubino. Il Conte intanto aveva preso una fialetta che conteneva uno strano sale dai riflessi magenta e se l'era messo sulla mano. Lo osservava, pregustando l'evento che avrebbe scatenato di lì a poco. Finalmente lo ingoiò. Tutto si fece improvvismente freddo: Il drago sul soffitto sopra di loro sembrava diventare vivo e fece una fiammata che colpì il Conte in pieno, che barcollò soltanto un pochino prima di cadere sul divano Settecentesco dietro di lui. Alcott strabuzzò gli occhi esterrefatto: era già finito? Si immaginava qualcosa di più... In fondo era una cosa particolare, adesso il Conte era...

«Alcott,» interruppe i suoi pensieri «Prova a pugnalarmi.» Prese un coltello affilato e glielo porse. Un pò spaventato, lui poggiò cauto la punta sull'abito rococò del Conte e aspettò un'occhiata rassicurante che arrivò. Prese la rincorsa e penetrò la lama nel petto del Conte, che rantolò leggermente e cadde in ginocchio. Respirò affannato, si quietò, guardò la mano che aveva poggiato sulla ferita, la trovò sanguinante. «Deve succedere adesso.» disse a bassa voce. Infatti, una nuova forza lo prese e si rialzò come se niente fosse. Sorrise. Un sorriso malvagio, un sorriso perfido, più che solo malizioso, soddisfatto, che quella creatura oramai semiumana sfoggiava, immortale.

Alcott fece un sospiro di sollievo. «Adesso credo che il Diamante e la sua deliziosa accompagnatrice possano venire.» proclamò il Conte di Saint Germain.

 

*


Dall'inizio di quel mese la sua vita era cambiata ed era diventata irriconoscibile. Quando prima viveva senza particolari preoccupazioni, adesso doveva sempre dipendere da quel fottuto cronografo, un oggetto che, con una tua goccia di sangue, permetteva di controllare i propri salti nel tempo impostandone la durata, il giorno e l'ora. Giusto un mese prima poteva ancora pensare che sua cugina in qualche modo facesse parte della sua famiglia, ma ormai Charlotte la odiava. La odiava perchè, lei più di tutti, era rimasta sbalordita dalla scoperta che era stata Gwendolyn ad ereditare il gene dei viaggi nel tempo, e non lei. Era Gwendolyn, la pecora nera dei Montrose, ad avere il privilegio di far parte di quella ristretta cerchia dei dodici prescelti. Era lei a poter condividere i viaggi nel tempo con Gideon De Villiers, l'ultimo ad aver ereditato il gene (Nella linea femminile erano i Montrose, in quella maschile i De Villiers), non Charlotte. Era lei a poter frequentare la borghesia barocca. Lei. Solo lei.

Per Gwendolyn però Gideon era stato solo sofferenza prima che sapesse che lei era immortale dalla nascita. Lo scoprì perchè un certo Alcott, alle dirette dipendenze del famoso Conte di Saint Germain, fondatore della loggia segreta dei Guardiani, l'aveva trafitta durante un salto nel tempo con una spada dritta al cuore. Gideon si era subito occupato di lei cercando di bloccare l'emorragia ma lei sembrava morta, labbra blu, pelle bianca, occhi vitrei, pelle sudata sotto la grande parrucca bianca, sanguinante sotto il bellissimo vestito di velluto blu notte. Le ultime parole che sentì furono «Gwenny ti amo, ti prego non mi lasciare...» pronunciate dal ragazzo che fino a quel momento le aveva nascosto il suo amore per lei che ricambiava soffrendo.

Dopo un pò di tempo però, sentì di essere poggiata ad un letto di un ospedale, e, aprendo gli occhi, vide di trovarsi nella sala del drago accerchiata da tutti i Guardiani, che, preoccupati, sembravano cercare di calmare Gideon in lacrime. Sentì Xemerius, il piccolo demone-doccione che poteva vedere e sentire solo lei, dire «Finalmente ti sei svegliata, pensavamo fossi morta, soprattutto dopo il racconto di Mr. Occhi verdi che non riusciamo a calmare. Intervieni, per piacere.».

La sera stessa, Gideon aveva bussato a casa sua, la lussuosa villa dei Montrose per chiarirsi con lei, per le parole che le aveva detto ma soprattutto per la sua "rinascita".
Leslie, la migliore amica di Gwen, li salvò prima che i parenti li scoprissero a pomiciare in camera, riusciendo a chiamarla prima che Caroline, sorella di Gwendolyn, splalancasse la porta e urlasse : «TORTA PER TUTTI!» per poi girarsi verso i parenti dietro di lei e dirgli: «Vedete? Non stanno mica pomiciando!».

Eccolo Gideon, sempre perfetto coi suoi capelli leggermente lunghi, oggi la barba un pò incolta, il giubbotto di pelle e i jeans neri larghi. 
«Ciao Gwenny» la salutò sorridendo. Lei ricambiò e gli diede un bacio sulla guancia. «Allora? Oggi dove dovremmo andare?» chiese poi. Lui si grattò una guancia e fece per parlare, ma Mr. George, membro della cerchia interna dei Guardiani lo interruppe e disse con aria bonaria: «Oggi starete comodi comodi nella cantina, l'operazione opale è stata spostata a dopodomani. Ordini superiori.» Gwen guardò con aria preoccupata Gideon, che ricambiò lo sguardo e aspettò che Mr. George si allontanasse per parlarle.
«Gliene parleremo. Poi.» Lei annuì.

 

*

Leggimi ♪

Visto che molti non hanno letto il romanzo, che ha una trama piuttosto complicata, faccio un "ripassino delle cose principali. Come avrete capito c'è una loggia segreta (A Londra) che è quella dei "Guardiani". I Guardiani sono coloro che nascondono il segreto dei viaggi del tempo da oltre dieci generazioni, ci possono solo entrare uomini [Solo Mrs. Jenkins, la segretaria, faceva eccezione] e fanno parte di una loggia fondata dal Conte stesso, che per primo scoprì che era un viaggiatore del tempo e architettò i cronografi (I cronografi c'è scritto sopra cosa sono). Ci sono in tutto 12 viaggiatori del tempo: dunque 6 maschi dei De Villiers e 6 ragazze Montrose. Ognuno di loro è legato ad una pietra, ad una pianta, ad una formula chimica, ad un animale, ad una nota musicale. L'elenco completo è questo:
 


Voglio citare anche alcuni scritti del conte di Saint Germain, che riguardano una profezia di cui nessuno sa il significato. (Solo il conte e poi successivamente Gwen e Gideon. Si pensa che anche Paul e Lucy - quelli scappati col cronografo di cui pensava Alcott, ricordate? - se ne fossero accorti, perciò voelvano impedire che il "cerchio" si "chiudesse", cioè che TUTTI i viaggiatori fossero "inseriti - in loro sangue fosse inserito là dentro - nel cronografo, sarebbe successo QUALCOSA. Qualcosa = si sarebbe prodotto l'elisir di lunga vita che il Conte voleva avere tutto per sè, che ha ingoiato all'inizio ;) di tutte queste cose gwen e gideon non ne sanno niente fino alla sera della torta e della pomiciata.)
 

Opale e Ambra la prima coppia s'avanza,
canta Agata che del lupo ha sembianza,
con Acqua Marina in si bemolle, solutio,
seguono Smeraldo e Citrino, coagulatio!
Le due Corniole gemelle in scorpione
e Giada numero otto, digestione.
In mi maggiore, Tormalina Nera,
Zaffiro in fa, rischiara la sera,
e subito a presso ecco Diamante,
undici e sette leone rampante.
Projectio! Scorre il tempo così lento,
Rubino in principio e fine del movimento.

(Dagli scritti segreti del conte di Saint Germain)

*

 

Dodici colonne sostengono del tempo il maniero.
Dodici bestie reggono l’impero.
Il falco è pronto a ergersi fiero. Il cinque è chiave e fondamento vero.
Nel cerchio dei dodici, il dodici è il due invero.
L’aquila spunta per settima, ma è terza davvero

*

Note personali:
Ragazzi spero che siate riusciti a capirci qualcosina. Semmai per recensione chiedete pure. Ps Arriveranno anche altre info sul libro, non è tutto ciò che vi ho detto. ♥
Ciau♥:3

 
Ps2 prima questo era il capitolo uno: le note autrice sullr info del capitolo tre sono, dunque, all'attuale capitolo uno.♥ scusate♥♥

"Il cerchio di sangue giunge a conclusione, la pietra è dell'eterno realizzazione.
La veste della gioventù si accresce di nuova energia, che dà potere immortale a colui che porta la magia.
Ma, attenzione, quando la dodicesima stella sorgerà il destino di quanto è terreno si compirà.
La gioventù si scioglie, la quercia è condannata a decomporsi in quest'epoca buia e odiata.
Soltanto quando impallidisce la dodicesima stella, l'aquila raggiungerà per sempre la sua meta più bella. Sappi dunque,
una stella si consuma per amore, se sceglie liberamente di struggersi il cuore."

 

  
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