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Autore: Lylawantsacracker    27/06/2014    2 recensioni
SPOILER NONA STAGIONE. AMBIENTATA SUBITO DOPO LA 9X23.
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Quale sarà il comportamento di Dean ed i suoi rapporti con Sam e Castiel? Sarà una persona completamente nuova o riuscirà a far prevalere il suo lato umano?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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You were always so far away
I know that pain and I won't run away
Like I used to do

Pictures in a box at home
Yellowing and green with mold
So I can barely see your face
Wonder how that color taste






Quell'estate fu terribile per Sam. La peggiore che avesse vissuto fino a quel momento.
Dopo la morte di Cain, Castiel l'aveva scortato al bunker per poi svanire subito dopo.
Sam sapeva che doveva andare in Paradiso per cercare aiuto ed informare gli altri della situazione, ma non se la sentiva a restare solo. Ovviamente, non l'aveva detto a Castiel.
Quindi aveva passato la serata nel solito stato, senza cenare e scolando una bottiglia di birra scadente dopo l'altra. Voleva evitare di pensare a quello che era successo; e il risultato fu, naturalmente, che ci pensò l'intera serata.
Aveva probabilmente appena perso suo fratello per sempre, ma non riusciva a capacitarsene.
Non poteva finire così. Avevano passato così tante cose insieme, e oltrepassato qualsiasi ostacolo. C'erano stati momenti di forte discordia, era vero, come in quell'ultimo periodo; ma insieme erano sempre stati invincibili. Sam non era mai stato un ottimista, ma credeva che quello fosse semplicemente troppo. Si ripeteva che una via d'uscita doveva pur esserci.
Sapeva che non era così, lo sapeva benissimo. Ma aveva bisogno di raccontare qualche bugia a se stesso pur di sopravvivere.
Gli mancavano i vecchi tempi. Le cose non erano mai state semplici per lui, Dean e Castiel, ma almeno erano uniti. Loro tre contro il mondo, se lo ricordava bene.
L'angelo tornò al bunker il giorno dopo con l'aria piuttosto provata.
Si diresse subito in camera da letto di Sam, dove lo trovò steso sul letto profondamente addormentato. Non si era nemmeno svestito, la sera prima.
Castiel lo scosse. - Sam. - disse stanco. - Sam.
Sam si voltò e si alzò sulla schiena, con lo sguardo ancora offuscato. - Ehi, Cas, dimmi. - disse con voce impastata dal sonno.
Castiel sospirò, mentre si accomodava sul bordo del letto. - Ho delle brutte notizie da darti, Sam. Ho informato i miei fratelli riguardo Dean, come tu sai, ma non l'hanno presa troppo bene.
Sam lo guardò con attenzione. - Cos'hanno intenzione di fare? - chiese preoccupato.
Castiel si scrutò le mani, evitando lo sguardo del cacciatore. - Mi hanno dato un'ultimatum, ecco. Se non riusciamo a... salvarlo entro qualche mese, loro cominceranno a dargli la caccia. E non sono proprio sicuro che Dean sia immune alle spade angeliche.
Sam si passò una mano tra i capelli, nervoso, rimanendo in silenzio.
- Mi dispiace, Sam. Sono stato ingenuo. Avrei dovuto tenere il segreto, almeno per il momento.
- Non ti preoccupare. Troveremo una soluzione, vedrai. - mormorò l'altro poco convinto.
Sam iniziò presto a sfogliare libri su libri in cerca di qualcosa di utile, ma i suoi sforzi restavano inappagati.
I giorni passavano e la situazione rimaneva invariata. Castiel trascorreva la maggior parte del tempo via, cercando di trovare una soluzione insieme all'angelo Hannah. Gli aveva detto di rimanere al bunker, lui si sarebbe fatto sentire.
Ormai l'unica compagnia di Sam era Crowley, che ogni tanto si materializzava senza essere invitato, e beveva superalcolici insieme a lui. Sam non l'apprezzava particolarmente, ma almeno non era solo.

Un piacevole, piccolo cambiamento ci fu quando Charlie e Dorothy tornarono dal mondo magico di Oz.
Sam stava sorseggiando l'ennesimo bicchiere di rum in salone, mentre cercava invano di concentrarsi sul libro che stava leggendo.
- Sam! - urlò Charlie, facendolo sussultare. Il cacciatore alzò lo sguardo e rimase sorpreso alla vista dell'amica e di Dorothy che si tenevano per mano. Fece un gran sorriso dopo tanto tempo e si alzò. Charlie corse verso di lui e lo strinse forte, mentre Dorothy gli sorrideva timidamente.
- Siete tornate. - mormorò il cacciatore continuando a sorridere.
- Cavoli, Sam, mi sei mancato! Dov'è quell'altro deficiente? - chiese la ragazza entusiasta.
Sam sciolse l'abbraccio, mentre il sorriso scompariva dal suo volto. Stava per spiegarle la situazione, quando Castiel apparve all'improvviso. L'angelo osservò le due ragazze con curiosità.
Charlie lo riconobbe subito, sebbene non l'avesse mai incontrato. Corse a stringergli la mano, sentendosi un po' in soggezione.
- Tu devi essere Castiel, vero? Cavoli, non ho mai incontrato un angelo in vita mia. - disse sorridendogli. Castiel sorrise di rimando davanti all'entusiasmo della ragazza, e le strinse la mano con delicatezza.
Charlie fece un cenno alla compagna. - Dorothy, questo è Castiel, il ragazzo di Dean. O il futuro ragazzo di Dean, non ho idea di quale sia la situazione attuale, ma spero che quell'idiota di
Dean si sia sbloccato perché non smetteva mai un secondo di parlare di te.
Castiel e Sam si scambiarono un'occhiata addolorata, e Dorothy lo notò subito. Mise una mano sulla spalla di Charlie, che continuava a parlare allegramente.
Sam tossì. - Ehm, Charlie, ci sono stati alcuni cambiamenti... piuttosto negativi. - mormorò. Indicò le sedie alle due ragazze, facendo cenno di accomodarsi. - Sedetevi, vado a prendervi qualcosa da bere. Vi vanno bene un paio di birre?
- Alla grande. - rispose Charlie mentre Dorothy annuiva, ma senza l'allegria di prima. Stava iniziando a preoccuparsi.
Sam andò in cucina e tornò con un paio di bottiglie in mano, mentre Castiel iniziava a raccontare loro gli eventi degli ultimi mesi, dopo essersi seduto davanti a loro.
Una volta finita la spiegazione, Charlie e Dorothy avevano entrambe delle espressioni piuttosto scioccate. Scolarono le loro bibite in poche, lunghe sorsate.
Charlie si prese la testa tra le mani. - Ah, scusate per prima. Blatero sempre nei momenti meno opportuni, che idiota.
Castiel le mise una mano sulla sua con delicatezza, per confortarla. - Non potevi saperlo, tranquilla. - disse. Poi si alzò. - Sam, visto che sei in compagnia, raggiungo Hannah.
Non stiamo facendo molti passi avanti, ma ci stiamo provando.
- Ma cosa state facendo di preciso, si può sapere? - chiese Sam leggermente esasperato. Aveva già ripetuto mille volte quella domanda.
L'angelo scosse la testa e svanì nel nulla. Sam sospirò e bevve l'ultima sorsata di rum dal suo bicchiere.
- Sapete, è piuttosto difficile stare da solo questi ultimi tempi. È una cosa che non riesco a sopportare, tanto da accettare addirittura la compagnia di Crowley. - disse, ridendo con amarezza. - Per questo Castiel cerca di trovare il tempo per starmi vicino. Vorrei aiutarlo nella ricerca di qualcosa che possa salvare Dean, ma ho capito che non sarei molto utile, a quanto pare. Quindi me ne sto qui, a sfogliare centinaia di libri sperando invano di trovare qualcosa in grado di salvare mio fratello.
Charlie gli strinse una mano. - Sam, noi siamo qui, se vuoi.
- Già, c'è molto spazio qui dentro, potremmo restare qui e aiutarti con le ricerche. Cosa ne pensi? - azzardò Dorothy con un mezzo sorriso.
Sam lo ricambiò pienamente. - Sarebbe fantastico. Sembre che non sia un fastidio, ovviamente. - disse dopo un istante di silenzio.
Charlie gli diede un buffetto sul volto. - Ma dai. Ti faremo divertire. Che ne dici di una bella maratona di Star Wars stasera? Ho già istruito Dorothy a riguardo.
Sam scoppiò a ridere. Quella ragazza era una forza della natura. - Assolutamente sì. Ma ditemi, com'è stato il vostro soggiorno ad Oz? Mi pare di capire che state insieme adesso.
Charlie prese una mano di Dorothy e la baciò con tenerezza. - Già. Abbiamo vissuto delle belle avventure laggiù, e poi ci siamo ritrovate l'una tra le braccia dell'altra chissà come.


Il tempo iniziò a trascorrere più velocemente con loro due in casa. Charlie era la solita burlona e lo faceva sorridere come non faceva da tanto tempo, durante le loro ricerche e i loro momenti di svago. Dorothy era più riservata ma altrettanto gradevole, e metteva tutto il suo impegno per aiutarlo. Sam era loro profondamente grato.
C'era stata una notte memorabile in cui avevano deciso di guardare tutti i film di Harry Potter di fila (malgrado Charlie esprimesse spesso il suo disappunto per le scelte dei registi) quando Crowley si materializzò all'improvviso, per poi unirsi a loro come se nulla fosse. Dimostrò di apprezzare particolarmente Voldemort e i Mangiamorte. Ovviamente.
Tuttavia i tre amici dedicavano sempre meno tempo ai divertimenti per concentrarsi sulle ricerche.
Purtroppo, però, non riuscirono a trovare nulla che potesse servire allo scopo.
Per Castiel fu lo stesso.
Il tempo ormai era quasi terminato, e l'ora della caccia stava per scoccare.

 


***

 

Dean guardò il cadavere di Garth per qualche secondo, poi si allontanò.
Il demone rimase nel parco, passeggiando tranquillamente e osservando la grande luna che lo illuminava. Si ricordò le parole di Crowley, e sorrise.
"Ascoltami, Dean Winchester, quello che stai provando adesso non è morte, è vita. Un nuovo tipo di vita. Apri gli occhi, Dean, vedi quello che io vedo, senti quello che io sento. Andiamo a ululare alla luna."
Alla fine aveva ululato davvero a quella fottuta luna. Crowley però non sembrava averlo apprezzato; forse pensava che avesse ululato troppo.
Dean ridacchiò al pensiero. Ormai era tardi. Ormai nessuno avrebbe più potuto fermarlo.
Ripensò al corpo senza vita del licantropo che una volta era suo amico, incupendosi nuovamente.
Garth lo aveva infastidito. Se l'avesse lasciato in pace l'avrebbe probabilmente risparmiato, era troppo mite e docile da poter costituire un qualche divertimento.
Ecco, in effetti Dean si sentiva annoiato. La caccia di quella sera l'aveva lasciato insoddisfatto; era stata troppo semplice, troppo veloce.
Guardò distrattamente i geyser in lontananza eruttare vapore candido, mentre accarezzava nuovamente la Prima Lama con la punta delle dita. Quell'arma millenaria era diventata ormai parte di lui, la parte che più amava e rispettava.
Chiuse gli occhi, appoggiandosi con la schiena al tronco di un vecchio pino, mentre una fresca brezza gli sfiorava il volto e gli uccelli notturni cantavano la loro melodia.
Sentì qualcosa muoversi tra la vegetazione e aprì immediatamente gli occhi, attento.
- Tu devi essere Dean Winchester. - disse una profonda voce femminile poco lontana da lui, mentre la sua proprietaria si faceva avanti.
Aveva lunghi capelli biondi che le arrivavano alla vita e splendenti occhi scuri. Indossava un vestito perlaceo, lungo fino ai piedi.
Dean strinse la Prima Lama, gli occhi ridotti a fessure. Malgrado l'aspetto da fanciulla innocente, Dean riusciva a percepire la sua vera natura. Era un angelo.
- Cosa vuoi, troia piumata? - disse con voce roca e aggressiva.
Gli occhi dell'angelo lampeggiarono divertiti. - Non è questo il modo di rivolgersi ad un angelo, sai? - disse lei ironicamente, mentre si avvicinava sempre di più.
Ormai era ad un passo da Dean, che le puntava la Prima Lama contro lo stomaco, guardandola fisso negli occhi. Ma lei non sembrò preoccuparsene.
- Ti ho visto mentre Castiel rinunciava a tutti noi, un enorme esercito angelico, per te. - continuò. - Per un umano qualsiasi. Bah, chissà cosa gira per la testa a mio fratello. Però devo dire che questo nuovo status di demone ti rende più affascinante, sai? Più sexy.
- Cosa vuoi? - ripeté Dean spazientito, mentre l'angelo avvicinava pericolosamente il volto. Affondò leggermente la Prima Lama nella sua carne come avvertimento, facendola gemere.
Nonostante ciò, lei sorrise. - Siamo aggressivi eh? Mi piace. Comunque, su in Paradiso ti stanno dando la caccia. L'avrebbero fatto anche prima, ma per rispetto di Castiel hanno deciso di aspettare qualche mese, per dargli il modo di salvarti. - disse con aria di scherno, ridendo all'ultima frase. - Come se fosse possibile. La tua anima è una delle più oscure che abbia mai visto, credimi. In ogni caso, come è ovvio, il tempo è scaduto e i miei fratelli si stanno preparando.
Dean non apprezzò il riferimento a Castiel, ed era pronto a trafiggerla con la Prima Lama. Non prima, però, di aver compreso le sue intenzioni.
- E perché mai me lo staresti dicendo? - disse feroce.
L'angelo alzò le spalle. - Sono curiosa di vedere che succede. Io non mi schiero mai. E poi ho un debole per i demoni cattivoni come te. - disse maliziosa. Poi, all'improvviso, gli afferrò la nuca e lo baciò quasi con violenza. Lui rimase un istante immobile, ma poi ricambiò il bacio con altrettanta aggressività.
- Ci vediamo, bello. - gli sussurrò all'orecchio, poi svanì, lasciando solo una traccia di profumo floreale dietro di sé.
Dean abbassò la Prima Lama inaspettatamente inutilizzata, e rifletté. In effetti in quel periodo aveva provato spesso la sgradevole sensazione di essere costantemente osservato, sebbene non fosse mai riuscito ad individuare la fonte.
Se tutto ciò era vero, doveva armarsi. E lui sapeva bene cosa fare.
Aveva intenzione di procurarsi un esercito.
Col sorriso sulle labbra, svanì anche lui.

Era giunta l'ora di parlare a Crowley di un cambio di regime.














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Capitolo un po' spensierato. Quasi. (?) Boh.
Comunque non illudetevi, muahaha.
Non so che dire, spero di non avervi annoiato e che la storia continui a interessarvi ^^
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.

Un grazie di cuore a tutti quelli che la seguono, mi fa davvero piacere :)


La canzone di questo capitolo è Brother degli Alice in Chains.

  
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