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Autore: marti_penn    27/06/2014    4 recensioni
"Corey e Laney erano sulla ruota panoramica in attesa dei fuochi artificiali post festival che venivano fatti ogni anno in quel periodo a Peaceville in occasione dell’inizio dell’estate. Durante il pomeriggio sia la Grojband che i Newmans si erano esibiti senza troppi battibecchi e ora si stavano godendo la serata senza litigare" scusate non sapevo cosa scrivere :(
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Trina Riffin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“C-Core… avevi detto che non mi avresti mai abbandonata… mai…” disse Laney tra le lacrime chinandosi sul corpo distrutto del ragazzo.
-QUALCHE ORA PRIMA-
Corey e Laney erano sulla ruota panoramica in attesa dei fuochi artificiali post festival che venivano fatti ogni anno in quel periodo a Peaceville in occasione dell’inizio dell’estate.  Durante il pomeriggio sia la Grojband che i Newmans si erano esibiti senza troppi battibecchi e ora si stavano godendo la serata senza litigare. Anzi, Kin e Kon, che ci crediate o meno, erano perfino impegnati in un doppio appuntamento con Kim e Konnie, lasciando così gli altri quattro soli. I ragazzi rimanenti si divisero in due coppie: Corey e Laney, che erano andati a divertirsi sulle giostre, e Carrie e Lenny, che nessuno sapeva bene dove fossero.
Dopo aver assistito allo spettacolo pirotecnico dall’alto della giostra il ragazzo decise che era arrivato il momento giusto per parlare: -Laney, guardami un attimo. Voglio darti un regalo d’addio- disse tristemente –Regalo d’addio?- chiese lei confusa, ma non ebbe il tempo di fare altre domande che le labbra del blu si poggiarono sulle sue. Cercò di dire qualcosa, ma la gioia e la confusione di quella situazione le impedivano di aprire bocca.
Poco dopo il blu si staccò dalla ragazza e riprese a parlare: -Si Lanes, un regalo d’addio. Nick Mallory si traferisce in un’altra città e Trina vuole seguirlo. All’inizio i miei genitori erano contrari, ma dopo un po’ hanno ceduto. Io ho detto che volevo restare qui a Peaceville, ma non vogliono che io viva da solo. Andremo a vivere oltremare, quindi volevo dirti ciò che provo prima di partire domani- disse lui guardando sia dolcemente che tristemente la rossa. –Core, ti prego, non lasciarmi! Ti ho amato fin dal primo momento, non sono pronta a dirti addio!- disse lei abbracciando forte il ragazzo cercando di trattenere le lacrime. –Lanes, a volte dire addio è inevitabile. Tutti prima o poi dobbiamo dirlo. So che è doloroso e che sembra segni una fine, ma in realtà segna un inizio. Comunque stai tranquilla, starò con te fin quando non sarai pronta per accettarlo- disse Corey abbracciando forte a sua volta la ragazza mentre, a differenza di Laney, fece cadere liberamente le lacrime.
Sembrava uno di quei momenti toccanti, dove la felice coppietta è costretta a lasciarsi perché uno dei due è costretto ad andarsene e, dopo essersi giurati amore eterno, si dicono addio per poi rincontrarsi dopo anni e tornare insieme, ma non andò così…
Infatti Laney, dopo aver sentito ciò che le aveva detto il ragazzo, lo spinse via e con gli occhi ormai pieni di lacrime, che correndo sulle guance si trascinavano dietro anche il trucco, disse in preda alla disperazione: -COME POTREI MAI ACCETTARLO, EH? NON SOLO SEI IL MIO MIGLIORE AMICO, MA ANCHE L’UNICA PERSONA A CUI IO ABBIA DAVVERO VOLUTO BENE! SENZA DI TE COSA FAREI?- -Lanes…- cercò di tranquillizzarla lui, ma senza buoni risultati.
Appena scesero dalla giostra lei corse via in lacrime lasciando il ragazzo spiazzato. –Laney!- urlò lui inseguendola.
A furia di correre si trovarono fuori dal festival, ma la rossa non aveva intenzione di fermarsi, così continuò a correre sul marciapiede, nonostante la folla di persone che andavano nella direzione opposta, seguita da Corey.
-Laney! Ti prego, fermati!- continuava a gridare il blu. Lei si voltò ma quello che vide la paralizzò. Notò che qualcuno aveva spinto il ragazzo fuori dal marciapiede, ma fu ciò che accadde dopo che fece fermare il tempo nella mente della rossa. –COREY!- gridò lei avvicinandosi al corpo del ragazzo ormai svenuto. Ciò che accadde qualche secondo prima fu per Laney il momento più brutto della sua  vita e il fatto di averlo visto direttamente con i suoi occhi lo rese ancora più terribile. Subito dopo che Corey venisse spinto in strada per errore una macchina, che viaggiava ad una velocità troppo elevata per poter rendersi conto del pericolo, lo travolse in pieno.
Laney era in lacrime davanti al corpo ammaccato e sanguinante della persona a lei più cara e si sentiva in colpa perché tutto questo era successo solo perché lei si era rifiutata di essere coraggiosa e affrontare la situazione paratasi improvvisamente difronte alla sua strada.
Il corpo del ragazzo era devastato. Era pieno di lividi e tagli profondi, qualche osso rotto e aveva ormai il viso pallido e gli occhi spenti. Fortunatamente dei paramedici, che erano presenti al festival, soccorsero il blu e lo portarono all’ospedale insieme a Laney.
Presto Kin, Kon, Kim e Konnie, avvertiti dell’accaduto, raggiunsero la rossa nella sala d’aspetto dell’ospedale e aspettarono insieme notizie di Corey.
Attesero 3 ore, poi un medico uscì finalmente dalla sala operatoria e si avvicinò al gruppo.
-Voi cinque siete amici di quel ragazzo con i capelli blu, giusto?- chiese il dottore. Tutti annuirono –Come sta?- chiese Kin preoccupato. Il dottore tossì e comincio a spiegare: –Allora, devo essere sincero. Il vostro amico ha perso troppo sangue e le possibilità che sopravviva sono minime. È già incredibile che sia ancora vivo, i suoi organi interni sono gravemente danneggiati. È come se il paraurti della macchina sia entrato letteralmente dentro al suo stomaco. Un rene è letteralmente scoppiato all’impatto e ha tutte le costole rotte. Se non riusciamo a trovare un donatore idoneo in tempo lui non potrà farcela. Per ora gli restano pochi giorni- disse tristemente –Quindi se riusciamo a trovare qualcuno disposto a donare i suoi organi lui vivrà, giusto?- chiese Laney speranzosa –Sì, il tuo amico potrà vivere per lungo tempo se riusciamo a salvarlo, ma serve qualcuno che sia legato a lui per rapporti di sangue e che possa essere qui velocemente. Non ci sono i genitori?- chiese il dottore –No, sono fuori città per lavoro, ma Trina è al festival! Potremmo chiedere a lei- disse Kon –Contattatela immediatamente. Chiamatemi quando arriva- ordinò il medico tornando poi in sala operatoria.
Circa 30 minuti dopo la ragazza arrivò all’ospedale. –COME MAI CI HAI MESSO TANTO?!?!- le gridò contro Laney. –Una bella ragazza come me non corre mai, neanche se c’è un emergenza. Anzi, dovreste ritenervi fortunati ad avermi qui adesso- disse lei altezzosamente senza badare ai quattro ragazzi che stavano trattenendo la rossa dal saltarle addosso.
-Tu devi essere la sorella di Corey Riffin, Trina, giusto?- chiese il dottore che era stato chiamato lì dai ragazzi -L’unica e la sola- rispose lei –Bene, tuo fratello è gravemente ferito e ha bisogno che tu gli ceda alcuni dei tuoi organi per sopravvivere- spiegò il dottore –Vuoi dire che dovrei farmi aprire per dare i miei bellissimi organi a quello sfigato di mio fratello?!- chiese lei scettica –Si. Diciamo di si. Ci servirebbe un rene e alcuni pezzi di intestino, come minimo- disse lui confuso dalla reazione della ragazza. Insomma, quale sorella reagirebbe così?
-Allora, vuoi seguirmi?- chiese infine -Neanche per sogno!- rispose lei –Come?- chiese sbalordito -Ho detto che rifiuto l’offerta. Non mi farò sezionare per il mio disgustoso “fratellino”! Anche se fa parte della famiglia non vuol dire devo cedergli parti di me. In più devo essere al meglio per il mio Nick domani- disse guardandosi le unghie annoiata per poi girare i tacchi e dirigersi verso l’uscita dell’ospedale.
-Scusate ragazzi. Senza il suo aiuto non posso fare niente per il vostro amico. Mi dispiace. Dovrà stare qui finche non arriverà la sua ora, purtroppo- disse seriamente dispiaciuto il medico.
-IO ADESSO VADO A UCCIDERE QUELLA STR***A DI TRINA!- urlò Laney con gli occhi pieni di collera e lacrime mentre gli altri quattro cercavano con tutte le loro forze di trattenerla.
-Che tipo di persona farebbe una cosa del genere? Al proprio fratello per altro…-  disse Kon singhiozzando –Apparentemente Trina- rispose Kin con rabbia.
Rimasero lì ancora qualche minuto finche non venne l’ora di andare. Si alzarono tutti, pronti per tornare a casa, tranne Laney che, seduta sulla poltroncina scomoda della sala d’aspetto, fissava un punto indefinito della stanza a testa bassa, senza intenzione di muoversi di lì fino a che non avesse visto l’amico.
-Laney, è ora di andare. Dai, torneremo domani- cercò di convincerla Kin. Inizialmente la ragazza non aveva intenzione di ascoltarlo, ma alla fine fu costretta da una dottoressa a lasciare l’edificio.
La mattina dopo si precipitò il prima possibile all’ospedale. Non era riuscita a chiudere occhio e lo si poteva vedere dagli occhi gonfi e le borse sotto di essi. Aveva pensato tutta la notte a Corey e continuava a darsi la colpa di tutto l’accaduto.
Arrivata all’ospedale chiese alla segretaria quale fosse la camera del suo amico e, una volta saputo il piano e il numero di camera, si diresse immediatamente verso di essa. Entrò silenziosamente cercando di fare il minimo rumore per evitare di disturbare il ragazzo e, lentamente, si sedette sulla sedia di fianco al letto. Il blu era sdraiato sul letto fissando il soffitto. Aveva fasciature, graffi e ingessature ovunque e un occhio nero, ma, nonostante tutto, sembrava felice di vedere la ragazza.
-Ehi Lanes! Sono così felice di vederti e di sapere che tu stai bene!- disse sorridendo all’amica nonostante la voce bassa e il forte dolore che lo tormentava –Scusa se non ti guardo proprio in faccia, ma non riesco a sedermi- disse tristemente –Tranquillo, Core. Piuttosto, come ti senti?- chiese preoccupata la rossa –Sto molto meglio! Ho ancora dolore allo stomaco, ma con te qui vicino a me tutto va bene- disse sorridendo –Oh! Lo sai che qui all’ospedale fanno dei piatti deliziosi? Ieri quando stavo mangiando non potevo non…- -Core!- lo interruppe lei –Perché non sei arrabbiato con me?- -Perché dovrei esserlo?- disse sforzandosi di sorridere –Perché è tutta colpa mia! Se io non fossi fuggita, se non mi fossi comportata come una bambina adesso tu non saresti qui. Mi dispiace così tanto…- rispose lei con le lacrime agli occhi –Lanes, guardami. Io non potrei mai arrabbiarmi con te. Ti amo più della mia stessa vita, come puoi vedere- disse lui cercando di metterla giù sul comico come faceva sempre, ma questa volta non c’era niente di cui ridere. Lei continuò a piangere silenziosamente, quindi lui, dopo qualche secondo di silenzio, decise di dire qualcosa. –Laney. Io non ti do la colpa di quello che è successo, non te la darei neanche se morissi davvero. Voglio solo che tu sia felice, anche senza di me- poi alzò il braccio con tutte le forze che riuscì a raccogliere e asciugò una lacrima dalla guancia della rossa. Lei alzò lo sguardo verso di lui con gli occhi lucidi mentre lui le sorrise. –Sorridi Laney, vedrai che starai meglio- disse a bassa voce. Lei cercò di sorridere per lui, poi lo abbracciò cercando di non fargli male –Ti amo tanto Core…- sussurrò con la voce tremolante.
La ragazza rimase tutto il giorno con il blu finche non venne l’ora di salutarlo. Nei giorni seguenti andò ogni giorno a trovare l’amico e non facevano altro che parlare e scherzare tra di loro come se nulla fosse successo.
Poi un giorno arrivò un po’ più presto del solito e trovò il ragazzo ancora addormentato. Silenziosamente chiuse la porta in modo tale da non svegliarlo e si sedette sulla sua poltroncina. Rimase lì ad aspettare che si svegliasse fissandolo mentre dormiva e, nonostante la faccia ancora gonfia e i vari segni della caduta, non poteva non pensare che fosse comunque carino. Cautamente si avvicinò a lui e gli diede un piccolo bacio sulla fronte, poi si addormentò.
Corey, aprì gli occhi appena sentì che la ragazza si era completamente addormentata. Si era svegliato nello stesso momento in cui lei aprì la porta, ma voleva semplicemente vedere cosa avrebbe fatto la rossa pensando che lui stesse dormendo. Si girò verso di lei e la guardò con dolcezza, ma anche con molta tristezza. Sentiva, infatti, che la sua ora era arrivata, poiché il dolore quella mattina si era fatto ancora più forte del solito. Con tutta la forza che aveva si allungò verso la ragazza e la baciò sulle labbra con un caldo sorriso –Ti amo tanto, Lanes. Ricordatelo sempre- sussurrò e con queste ultime parole posò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi per sempre, ma comunque felice.
Intanto Laney stava facendo un bel sogno per la prima volta dopo tanto tempo.
Nel suo sogno c’erano lei e Corey che si tenevano le mani. Ad un tratto il ragazzo la baciò e disse: -Ti amo tanto, Lanes. Ricordalo sempre-. Poi l’immagine del ragazzo iniziò a farsi opaca e prima di sparire sussurrò nell’orecchio della ragazza: -Non sentirti in colpa, sii felice. Questo è tutto quello che desidero da te-. Infine svanì completamente e Laney non riuscì a non sorridere. Dopo tutto, una promessa è una promessa.
La ragazza si svegliò tranquillamente e, immediatamente, guardò il ragazzo. Era pallido ed aveva un enorme sorriso dipinto in volto. Sapeva benissimo che se n’era andato, ma, come nel sogno, sorrise. Avrebbe tanto voluto piangere, ma non ci riuscì e decise di dagli un ultimo bacio d’addio. Dopo qualche secondo si staccò e guardandolo in faccia disse: -Avevi ragione. Prima o poi tutti dobbiamo dire addio. Spero che tu trovi comunque la felicità. Ciao, Core-
 
Angolo Marti:
Ciao gente, sono tornata con una nuova storia. Non so cosa dire, mentre la scrivevo avevo le lacrime agli occhi ed ero di fretta, quindi scusate i vari errori commessi.
Mi dispiace di aver “ucciso” Corey, ma era inevitabile… dopo tutto non può esserci sempre il lieto fine, giusto?
Comunque questa storia è fortemente dedicata a Laney Penn, che mi ha chiesto più volte di scrivere (scusa il ritardo, ti prego non mi uccidere!! Ahahah) e che finalmente potrà dormire in pace.
Spero che vi sia piaciuta dopo tutto. Non sono ne un dottore, ne un’amante della biologia, quindi non so se ho esagerato con le ferite o se sia troppo poco per uccidere una persona, ditemi voi (io voglio fare l’avvocato da grande, non l’allegro chirurgo!).
Bene vi saluto. Per una settimana mi avrete fuori dalle scatole che vado in Umbria (yuppi -.-) a fare il giro turistico più palloso dell’anno. Vi prego pensate a me almeno un po’ :’(
Grazie ragazzi, è stato bello!
 
  
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