Il mondo è mio
Troy, Gabriella, Troy&Gabriella
Voi
credete nell’affidare i desideri alle stelle cadenti?
Io sì.
Mi chiamo
Gabriella Montez, ho diciassette anni, e stasera esprimerò un desiderio da consegnare
alle stelle cadenti.
Ma prima
che il mio ‘cosiddetto’ migliore amico mi venga a prendere, lasciate che vi
racconti un po’ di me.
Abito ad
Albuquerque, nel New Messico, e frequento il terzo e penultimo anno all’East
High School, una scuola dove può succedere veramente di tutto.
Sono la
vicepresidentessa del Club Scientifico e sono iscritta al Drama Club. Le mie
due migliori amiche, Taylor McKessie e Sharpay Evans, sono rispettivamente le
presidentesse. Oh, per non parlare di Ryan, fratello gemello di Sharpay. Lui è
il presidente del Drama Club.
Siccome io
e Tay abbiamo degli ottimi voti, siamo considerate tra le secchione della
scuola, anche perché tutti gli anni portiamo la squadra di Decathlon Scolastico
alla vittoria.
Ma questo
non sembra interessare a Troy Bolton, Chad Danforth e Zeke Baylor, giocatori di
basket della squadra della scuola, i Wildcats.
Chad è il
ragazzo di Tay, Zeke quello di Sharpay, e Troy è il mio ‘migliore amico’.
Perché tra
virgolette, dite? Beh, perché io sono cotta di lui dall’inizio del liceo.
Mentre io per lui sono soltanto la sua migliore amica.
Sharpay
dice che mi dovrei buttare e strapparlo dalle grinfie delle cheerleader, ma io
non ho il coraggio di farlo.
Ho troppa
paura di rovinare la nostra amicizia quindi, beh, me lo tengo così.
E adesso,
sono davanti allo specchio per prepararmi ad uscire.
Oggi è la
sera di San Lorenzo, ed io e Troy usciamo sempre insieme per questa ricorrenza,
facciamo a gara a chi vede più stelle cadenti.
Eccolo, è
arrivato, ha suonato con il clacson!
Metto un
po’ lucidalabbra, prendo la borsa e scendo le scale.
“Ciao
mamma, non aspettarmi alzata, buonanotte!” saluto.
Lei non fa
in tempo a ribattere che io sono già fuori dalla porta, a correre verso
quell’auto nera così familiare.
“Ciao
principessa!” mi saluta Troy appena apro la portiera.
Mi chiama
così dalla prima elementare, quando in una recita scolastica io ho fatto
Cenerentola.
“Ciao!” mi
sporgo dal sedile e gli do un bacio sulla guancia “Allora, andiamo?”
Lui
sorride e accende il motore: “Quest’anno c’è una sorpresa!”
Aggrotto
le sopracciglia. Non vado matta per le sorprese. L’ultima volta mi sono trovata
sul palco di un karaoke di un bar pieno di gente. Ed io ho una paura tremenda di cantare in pubblico.
“Che
cos’è?” chiedo.
Troy ride:
“Ti ho detto che è una sorpresa.”
Incrocio
le braccia e faccio il muso: “Non mi piacciono le sorprese.”
Mi prende
una mano, facendo battere il mio cuore a mille, ed esclama: “Gabriella,
tranquilla. Non ti porto a cantare al karaoke. Vedrai, ti piacerà.”
Rimango
zitta. A me piace così tanto andare al parco, sdraiarmi sull’erba e guardare il
cielo nero pieno di tanti puntini bianchi!
“Mettiti
questa.” Troy mi allunga una bandana “Sugli occhi.”
La prendo
e la osservo: “Mi sa che hai guardato troppi film, signor Bolton.”
Lo sento
ridere: “Forza, Montez. Metti la bandana sugli occhi e basta.”
Sospiro,
ed eseguo l’ordine. Profuma di lui.
“Per
quanto ancora devo rimanere così?” chiedo dopo qualche minuto di silenzio.
“Finchè
non arriviamo alla sorpresa.”
Grazie, ne
so veramente più di prima.
Cala di
nuovo il silenzio, interrotto solo dal rumore dell’auto che sfreccia per le
strade.
“Sei
arrabbiata?”
Arrabbiata
con te? Non potrei mai e poi mai! Ma forse è meglio non dirtelo proprio così:
“No…”
Lui
ridacchia: “Bene.”
Mi mordo la
lingua per non dargli una rispostaccia. Sono le cheerleader che lo traviano in
questo modo. Il mondo delle battutine ironiche è proprio dei baskettari senza cervello.
Com’è che
dice Tay? Ah, sì: uomini con una palla da basket al posto del cervello. Povero
Chad.
Finalmente,
la macchina si ferma.
“Aspetta
qui, ti faccio scendere io.” mi avvisa Troy.
“Okay.” Mi
sto torcendo le mani. Perché poi?? Sarà la millesima volta che usciamo io e
lui! Invece no, tutte le sante volte comincio ad agitarmi. Dovrei fare un po’
di yoga, come mi consiglia sempre Ryan.
Ma quanto
cavolo ci sta mettendo? Sento che sta trafficando nel bagagliaio.
Ecco, se
fossi stata Sharpay, a quest’ora avrei già fatto la battutina pungente e
maliziosa. Peccato che io non sia Sharpay
e non sappia fare determinate cose.
Forse
dovrei farmele insegnare, dopotutto.
“Eccomi,
ci sono.” Mi apre lo sportello e mi prende le mani.
“Che cosa
hai fatto tutto questo tempo?” lo sgrido mentre alla cieca cerco di scendere
senza rompermi una gamba. Ma una macchina più bassa no, eh?
Lui ride:
“Ho preparato la sorpresa!”
Mi prende
per i fianchi e mi aiuta, poggiandomi a terra.
“G-grazie.”
sussurro quando mi ritrovo contro il suo petto.
“Di
niente. Coraggio, andiamo.” intreccia le mie dita con le sue e, senza cavarmi
questa maledetta bandana, mi guida su un percorso in salita.
Dopo
qualche secondo, si ferma: “Siamo arrivati!”
Si mette
dietro di me e mi scioglie il nodo della bandana, senza però togliermela: “Sei
pronta?”
Annuisco,
e finalmente i miei occhi sono liberi di vedere questa famosa sorpresa.
Oh Mio
Dio. Non ci posso credere!
Mi porto
le mani alla bocca, incredula. Troy ha allestito una specie di picnic al lume
di candela! Ma la cosa più bella è che mi ha portato al Belvedere!
Ovvero, siamo
su un costone di roccia rossa da dove si può vedere tutta la città.
È
terribilmente magnifico… ed anche strepitosamente romantico!
“Ti
piace?” mi chiede. È imbarazzato, si vede dal tono dalla sua voce e dal fatto
che si sta grattando la nuca.
Mi giro
verso di lui e gli sorrido: “E’ bellissimo, Troy. Grazie.”
Sorride
anche lui e mi prende la mano: “Forza allora. Cominciamo a mangiare prima che
si raffreddi tutto.”
###
La cena è
stata magnifica. C’erano tutti i miei cibi preferiti, ed anche la famosa creme brulée
del nostro amico Zeke. Lui è un bravissimo cuoco, ma la sua specialità sono
proprio i dolci.
Solo
adesso noto che c’è un piccolo stereo a pile vicino a Troy.
Aggrotto
le sopracciglia: “A cosa serve quello?”
Lui segue
la direzione del mio dito e sorride: “Oh, niente. Fa tutto parte della
sorpresa.”
“Non c’è
un microfono attaccato lì e delle telecamere nascoste in modo che Sharpay e
Chad possano farsi due risate come l’ultima volta, vero?” chiedo sospettosa.
Quei due,
quando non litigano, sanno organizzare dei grandi scherzi. Alla sottoscritta
specialmente. Fortunatamente litigano spesso.
Troy
scoppia a ridere: “Gab, tranquilla! Sharpay è fuori con Zeke e Chad a cena con
Taylor! E nessuno ha messo telecamere nascoste!”
“Sarà
meglio…” borbotto.
Lui
ridacchia ancora, poi comincia a togliere i piatti dalla tovaglia e a riporli
nel cestino.
Lo guardo
in silenzio, non capisco cosa stia facendo.
Mi guarda
e sorride: “Ora la sorpresa vera, Gab.”
Piego la
testa di lato: “Che vuoi dire?”
Fa un
ghigno misterioso, si gira ed accende lo stereo, e si alza in piedi.
Quando
sento le prime note, non posso fare a meno di sorridere.
Il mondo è mio di Aladdin. Uno dei miei cartoni preferiti. Quelli che guardiamo
avvolti sotto le coperte quando uno di noi due ha la febbre.
Troy
sorride, mi tende la mano ed incredibilmente inizia a cantare.
Ora
vieni con me
Verso
un mondo d’incanto
Principessa,
è tanto che il tuo cuore aspetta un sì
Prendo la
sua mano, senza poter fare a meno di ridere.
È vero, è tanto
che il mio cuore aspetta un sì, Troy. Il tuo
sì.
Quello
che scoprirai
È
davvero importante
Il
tappeto volante ci accompagna proprio lì
Per
scherzare, prende la tovaglia su cui stavamo mangiando e la fa svolazzare
intorno a noi, senza staccare gli occhi dai miei.
Io rido.
Che cos’è che devo scoprire?
Il
mondo è tuo
Con
quelle stelle puoi giocar
Mi prende
di nuovo per mano, mentre con l’altra mi indica il cielo blu, puntellato da
migliaia di puntini bianchi.
Nessuno
ti dirà che non si fa
È un mondo
tuo per sempre
Si mette
davanti a me, stringendomi entrambe le mani, e sorride.
Io
arrossisco, invece. Come faccio sempre ogni volta che si avvicina troppo.
Chiudo gli occhi e mi preparo a cantare anche io la parte di Jasmine.
Il
mondo è mio
È sorprendente
accanto a te
Sorrido, mentre
quelle parole acquisiscono verità. Perché è vero, quando sono con Troy tutto è
più bello, più buono.
Tutto è
perfetto.
Se
salgo fin lassù
Poi
guardo in giù
Che
dolce sensazione nasce in me (C’è una sensazione dolce in te)
Sciolgo la
nostra presa e corro fino al bordo della roccia, guardando verso le luci di
Albuquerque.
È tanto
alto che mi vengono le vertigini, ma lo sento dietro di me che mi abbraccia e
mi rassicura.
E le mie
guance vanno in fiamme.
Ogni
cosa che ho
Anche
quella più bella
No, non
vale la stella che tra poco toccherò
Una stella
cadente passa in quel momento. È così vicina che allungo la mano, sembra quasi
che riesca a toccarla.
È un
momento magnifico, il più bello che abbia mai vissuto.
Il mondo
è mio
Apri
gli occhi e vedrai
Guardo di
nuovo in giù, e mi chiudo gli occhi perché davvero mi gira tutta la testa e ho
un po’ di paura.
Ma Troy mi
stringe e mi toglie le mani da davanti al viso: “Ci sono io…” sussurra.
Fra
mille diamanti correrò
La tua
notte più bella
Continuiamo
a cantare, lo guardo e sorrido. Comincio a correre, mi sembra davvero di essere
in mezzo al cielo, come Jasmine nel film.
Con un
po’ di follia e di magia
Tra le
comete volerò (Il mondo è tuo)
Un
corpo celeste sarò
Ecco, è
appena passata un’altra stella cadente. A lei affido il mio desiderio, sperando
che riesca a farlo diventare realtà.
Anche se
forse ci sono davvero vicina.
La
nostra favola sarà (Ma se questo è un bel sogno)
Troy mi
sorride, mi accarezza una guancia.
Oh, no, ti
prego, fa’ che non sia solo un bel sogno. Fa’ che questa sia la realtà più
bella di tutta la mia vita.
Proprio
come nelle favole.
Non tornerò
mai più
Mai più
laggiù
È un mondo
che appartiene a noi
Cantiamo
insieme, le nostri voci si fondono in unico suono. Cantare con Troy è qualcosa
di speciale. Lui sa mandare via la mia paura. Mi fa sentire capace di qualunque
cosa.
Vorrei
tanto che questo momento non finisse mai. Vorrei poter restare quassù per
sempre.
Soltanto
a noi
Per me
e per te
Mi dà un
buffetto sul naso, sorridendo. Magari ci fossimo davvero solo io e lui.
Ci
aiuterà
Non
svanirà
Solo
per noi
Solo
per noi
Ci
guardiamo negli occhi, e sorridiamo. Un mondo solo nostro. Come quello delle
favole. Come il mio desiderio.
E adesso
mi sembra davvero che si stia realizzando.
Per te e
per me
La musica
finisce, e noi rimaniamo a fissarci negli occhi, le mani intrecciate.
Il mio
cuore batte fortissimo, non l’ho mai sentito così.
“Troy,”
sussurro “Cos’è che devo scoprire?” domando, riferendomi alle prime parole
della canzone.
Lui
sorride appena, e mormora: “Gabriella…”
“Sì?”
deglutisco rumorosamente. Ti prego, stellina, esaudisci il mio desiderio.
Vedo che
il suo viso si fa sempre più vicino, pericolosamente vicino, molto vicino.
Chiudo gli
occhi, con il cuore che va a mille, e… squilla il mio cellulare.
Apro un
occhio solo e guardo Troy (anche a lui ad occhi chiusi) che sorride disperato e
borbotta: “Maledizione.”
“Scusami!”
mi allontano e pesco il telefono, malamente buttato sull’erba.
“E’
Sharpay,” osservo. E ti pareva “Pronto?”
“Ciao Gabby!” trilla allegramente la mia (da adesso)
ex-migliore amica. Ho una gran voglia di strozzarla “Dove siete tu e Mister Superstar dei Wildcats?”
Sospiro:
“Siamo al Belvedere, Shar. Voi?”
La sento
ridacchiare: “Uuh, i piccioncini hanno
preso il volo! In realtà tutti noi siamo al parco, aspettavamo di vedere anche
voi, visto che siete sempre qui! E dato che non potete fare gli asociali,
venite qui! Non metteteci troppo, vi aspettiamo, ciao!”
“No,
Sharpay, aspetta, noi…!” ma è inutile, ha già riattaccato.
Sospiro e
mi volto verso Troy: “Ci aspettano tutti al parco. Hanno detto di sbrigarci.”
Lui scuote
la testa: “D’accordo, andiamo.”
Raccogliamo
in fretta il cestino, la tovaglia e le candele e saliamo in macchina, tutto in
religioso silenzio.
Accidenti.
Stelline, che mi combinate?
Sempre
senza dire una parola arriviamo al parco, parcheggiamo ed entriamo.
Se devo
essere sincera a quest’ora mi fa anche un po’ paura, perché è tutto buio ed in
giro non c’è quasi nessuno.
Troy lo
sa, infatti mi sorride e mi prende per mano, stringendomi a sé.
E nel
silenzio del parco si sentono le risate dei nostri amici. Camminiamo ancora un
po’ e li vediamo, seduti sotto un grande salice piangente.
Ci sono
tutti: Chad e Taylor, Zeke e Sharpay, Ryan e Martha, Jason e Kelsie. Lei è la
pianista e compositrice più brava del Drama Club, mentre lui è un Wildcat.
“Ciao
ragazzi!” saluto.
“Ciao!”
rispondo loro in coro, mentre i maschi si scambiano un saluto ‘da maschi’.
Taylor
batte due volte la mano per terra: “Venite, c’è una coperta su cui stendervi
anche per voi!”
Io e Troy
ci guardiamo con un sorriso, e ci stendiamo a terra, di fianco a Chad e Taylor.
Lui mi
circonda le spalle con un braccio ed io appoggio la testa sulla sua spalla.
Niente di che, tranquilli. L’abbiamo sempre fatto, sin da quando eravamo
bambini.
Siamo
vicini di casa da quando siamo nati, le nostre mamme sono amiche ed andavano a
scuola insieme, quindi non c’erano dubbi sul fatto che saremmo diventati amici.
Ed è così anche con tutti gli altri. Beh, tranne Sharpay e Ryan.
Loro
abitano in una grande, anzi, immensa villa in un quartiere diverso dal nostro,
ma ci conosciamo dal primo anno di asilo. Quindi la cosa è uguale.
E non è raro
che ci siamo trovati spesso a dormire tutti insieme. Certo, le cose sono un po’
cambiate da quando si sono formate le coppie! Ma comunque, fino a pochi anni
fa, almeno ogni sabato dormivamo insieme, facendo a turno per le case.
Devo dire
che, oltre a Troy, il mio ‘cuscino’ preferito è Chad. Tranne quando mi soffoca
con i suoi ricci ribelli!
Ryan
invece è sempre un po’ il clown delle feste, ma anche il pacificatore. Spesso a
Sharpay vengono crisi di nervi perché ad esempio non trova più la sua crema per
il viso, allora Ryan si mette con le gambe incrociate ed inizia a fare yoga,
ordinando alla sorella di seguirlo. Non ci vuole molto perché iniziamo anche
noi. Ma poi la cosa diventa poco seria, perché ci scappa da ridere e addio
meditazione!
Sorrido, e
chiedo ai ragazzi se si ricordano le nostre lunghe nottate, che ci mancano
davvero tanto.
Affondiamo
nei ricordi, poi pian piano le risate si spengono e cala il silenzio. Non c’è
bisogno che mi giri per vedere il perché, lo so benissimo.
Ed è
terribilmente imbarazzante.
Troy si
muove con inquietudine, anche lui non è a suo agio. E come potremmo? A due
centimetri da noi i nostri migliori amici sono impegnati nella raffinata arte
del bacio alla francese!
All’improvviso
si alza, si spolvera i jeans e, accuratamente evitando di guardare gli altri,
mi tende la mano: “Andiamo a fare una passeggiata?”
Io
annuisco e mi tiro in piedi, aggrappandomi alla sua mano.
Iniziamo a
camminare in silenzio, solo godendo della presenza dell’altro.
Finchè
arriviamo al Laghetto dei Cigni. Non so perché si chiama così, visto che ci
sono solo papere e nemmeno un cigno, ma è comunque un nome romantico.
“Guarda!”
alzo il viso e vedo un’altra stella cadente attraversare il cielo, lasciando
una fulminea striscia bianca dietro di lei.
Ridacchio:
“Hai espresso un desiderio, Wildcat?”
Troy
sorride: “Certo che l’ho fatto, signorina Montez! Vuole sapere che desiderio
è?”
“Ma così
non si avvererà!” lo avviso ridendo.
Lui mi
guarda con quegli occhioni blu che ogni volta mi fanno morire: “Io invece dico
di sì.”
E
all’improvviso, si abbassa e mi bacia.
Oddio mi
sta baciando. Ed io sto per svenire. No, no, Gabriella, riprenditi! Reagisci!
Rispondi! Sono anni che aspetti questo momento, la stella cadente ha esaudito
il tuo desiderio, forza, datti una mossa!
Con questa
esortazione del mio cervello, gli passo le braccia attorno al collo e
contraccambio il bacio, facendolo diventare più profondo ed emozionante, stringendolo
il più forte possibile a me.
Il modo in
cui Troy Bolton bacia dovrebbe essere dichiarato illegale. È semplicemente meraviglioso. Mi sta facendo impazzire.
Quando,
dopo diversi minuti, ci stacchiamo per bisogno d’aria (perché l’uomo ha bisogno
di respirare proprio con il naso o la bocca?!? Non potevano munirci di branchie,
così da non ostacolare i momenti come questo?!?), rimaniamo fronte contro
fronte, a sorriderci.
Io sto
anche arrossendo, ma questo è un particolare trascurabile, visto che lo faccio
sempre.
Troy
ridacchia: “E qual’era il suo
desiderio, signorina Montez?”
“Penso che
lei l’abbia già esaudito, signor Bolton.” replico ironica.
Lui mi dà
un altro bacio morbido, a stampo. Che da solo mi fa sciogliere le gambe.
“Ehi Gab…
avrei dovuto dirtelo tanto tempo fa, ma non ne avevo il coraggio…” di nuovo mi
rifletto nei suoi occhi “Ti amo.”
Sento il
mio cuore fermarsi per un istante, le farfalle volare nello stomaco e una
lacrima pungermi gli occhi: “Ti amo anche io, Troy.”
Sorride,
mi bacia ancora. Vorrei che non la smettesse mai.
“Quello che scoprirai, è davvero
importante.” mi
sussurra all’orecchio, riprendendo la canzone.
Io sorrido
e lo stringo forte: “Il mondo è mio, è
sorprendente accanto a te.”
E ancora,
un altro bacio.
Fine
Ecco
qui un’altra shottina tutta per voi, finita ieri sera alle 2.05 di notte XD Non
avevo molto sonno XD
La
canzone è appunto Il mondo è mio,
della colonna sonora del film Disney Aladdin.
Dedicata
a chi si è sentito così felice che ha pensato che il mondo fosse suo XD e a chi
crede nelle stelle cadenti XD
Spero
di leggere tanti vostri commenti ^^
Grazie
in anticipo, la vostra
Hypnotic Poison