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Autore: Hypnotic Poison    22/08/2008    6 recensioni
Voi credete nell’affidare i desideri alle stelle cadenti?
Io sì.
Mi chiamo Gabriella Montez, ho diciassette anni, e stasera esprimerò un desiderio da consegnare alle stelle cadenti.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo è mio

Il mondo è mio

 

 

 

Troy, Gabriella, Troy&Gabriella

 

 

 

 

Voi credete nell’affidare i desideri alle stelle cadenti?

 

Io sì.

 

Mi chiamo Gabriella Montez, ho diciassette anni, e stasera esprimerò un desiderio da consegnare alle stelle cadenti.

 

Ma prima che il mio ‘cosiddetto’ migliore amico mi venga a prendere, lasciate che vi racconti un po’ di me.

 

Abito ad Albuquerque, nel New Messico, e frequento il terzo e penultimo anno all’East High School, una scuola dove può succedere veramente di tutto.

 

Sono la vicepresidentessa del Club Scientifico e sono iscritta al Drama Club. Le mie due migliori amiche, Taylor McKessie e Sharpay Evans, sono rispettivamente le presidentesse. Oh, per non parlare di Ryan, fratello gemello di Sharpay. Lui è il presidente del Drama Club.

 

Siccome io e Tay abbiamo degli ottimi voti, siamo considerate tra le secchione della scuola, anche perché tutti gli anni portiamo la squadra di Decathlon Scolastico alla vittoria.

 

Ma questo non sembra interessare a Troy Bolton, Chad Danforth e Zeke Baylor, giocatori di basket della squadra della scuola, i Wildcats.

 

Chad è il ragazzo di Tay, Zeke quello di Sharpay, e Troy è il mio ‘migliore amico’.

 

Perché tra virgolette, dite? Beh, perché io sono cotta di lui dall’inizio del liceo. Mentre io per lui sono soltanto la sua migliore amica.

 

Sharpay dice che mi dovrei buttare e strapparlo dalle grinfie delle cheerleader, ma io non ho il coraggio di farlo.

 

Ho troppa paura di rovinare la nostra amicizia quindi, beh, me lo tengo così.

 

E adesso, sono davanti allo specchio per prepararmi ad uscire.

 

Oggi è la sera di San Lorenzo, ed io e Troy usciamo sempre insieme per questa ricorrenza, facciamo a gara a chi vede più stelle cadenti.

 

Eccolo, è arrivato, ha suonato con il clacson!

 

Metto un po’ lucidalabbra, prendo la borsa e scendo le scale.

 

“Ciao mamma, non aspettarmi alzata, buonanotte!” saluto.

 

Lei non fa in tempo a ribattere che io sono già fuori dalla porta, a correre verso quell’auto nera così familiare.

 

“Ciao principessa!” mi saluta Troy appena apro la portiera.

 

Mi chiama così dalla prima elementare, quando in una recita scolastica io ho fatto Cenerentola.

 

“Ciao!” mi sporgo dal sedile e gli do un bacio sulla guancia “Allora, andiamo?”

 

Lui sorride e accende il motore: “Quest’anno c’è una sorpresa!”

 

Aggrotto le sopracciglia. Non vado matta per le sorprese. L’ultima volta mi sono trovata sul palco di un karaoke di un bar pieno di gente. Ed io ho una paura tremenda di cantare in pubblico.

 

“Che cos’è?” chiedo.

 

Troy ride: “Ti ho detto che è una sorpresa.”

 

Incrocio le braccia e faccio il muso: “Non mi piacciono le sorprese.”

 

Mi prende una mano, facendo battere il mio cuore a mille, ed esclama: “Gabriella, tranquilla. Non ti porto a cantare al karaoke. Vedrai, ti piacerà.”

 

Rimango zitta. A me piace così tanto andare al parco, sdraiarmi sull’erba e guardare il cielo nero pieno di tanti puntini bianchi!

 

“Mettiti questa.” Troy mi allunga una bandana “Sugli occhi.”

 

La prendo e la osservo: “Mi sa che hai guardato troppi film, signor Bolton.”

 

Lo sento ridere: “Forza, Montez. Metti la bandana sugli occhi e basta.”

 

Sospiro, ed eseguo l’ordine. Profuma di lui.

 

“Per quanto ancora devo rimanere così?” chiedo dopo qualche minuto di silenzio.

 

“Finchè non arriviamo alla sorpresa.”

 

Grazie, ne so veramente più di prima.

 

Cala di nuovo il silenzio, interrotto solo dal rumore dell’auto che sfreccia per le strade.

 

“Sei arrabbiata?”

 

Arrabbiata con te? Non potrei mai e poi mai! Ma forse è meglio non dirtelo proprio così: “No…”

 

Lui ridacchia: “Bene.”

 

Mi mordo la lingua per non dargli una rispostaccia. Sono le cheerleader che lo traviano in questo modo. Il mondo delle battutine ironiche è proprio dei baskettari senza cervello.

 

Com’è che dice Tay? Ah, sì: uomini con una palla da basket al posto del cervello. Povero Chad.

 

Finalmente, la macchina si ferma.

 

“Aspetta qui, ti faccio scendere io.” mi avvisa Troy.

 

“Okay.” Mi sto torcendo le mani. Perché poi?? Sarà la millesima volta che usciamo io e lui! Invece no, tutte le sante volte comincio ad agitarmi. Dovrei fare un po’ di yoga, come mi consiglia sempre Ryan.

 

Ma quanto cavolo ci sta mettendo? Sento che sta trafficando nel bagagliaio.

 

Ecco, se fossi stata Sharpay, a quest’ora avrei già fatto la battutina pungente e maliziosa. Peccato che io non sia Sharpay e non sappia fare determinate cose.

 

Forse dovrei farmele insegnare, dopotutto.

 

“Eccomi, ci sono.” Mi apre lo sportello e mi prende le mani.

 

“Che cosa hai fatto tutto questo tempo?” lo sgrido mentre alla cieca cerco di scendere senza rompermi una gamba. Ma una macchina più bassa no, eh?

 

Lui ride: “Ho preparato la sorpresa!”

 

Mi prende per i fianchi e mi aiuta, poggiandomi a terra.

 

“G-grazie.” sussurro quando mi ritrovo contro il suo petto.

 

“Di niente. Coraggio, andiamo.” intreccia le mie dita con le sue e, senza cavarmi questa maledetta bandana, mi guida su un percorso in salita.

 

Dopo qualche secondo, si ferma: “Siamo arrivati!”

 

Si mette dietro di me e mi scioglie il nodo della bandana, senza però togliermela: “Sei pronta?”

 

Annuisco, e finalmente i miei occhi sono liberi di vedere questa famosa sorpresa.

 

Oh Mio Dio. Non ci posso credere!

 

Mi porto le mani alla bocca, incredula. Troy ha allestito una specie di picnic al lume di candela! Ma la cosa più bella è che mi ha portato al Belvedere!

 

Ovvero, siamo su un costone di roccia rossa da dove si può vedere tutta la città.

 

È terribilmente magnifico… ed anche strepitosamente romantico!

 

“Ti piace?” mi chiede. È imbarazzato, si vede dal tono dalla sua voce e dal fatto che si sta grattando la nuca.

 

Mi giro verso di lui e gli sorrido: “E’ bellissimo, Troy. Grazie.”

 

Sorride anche lui e mi prende la mano: “Forza allora. Cominciamo a mangiare prima che si raffreddi tutto.”

 

 

###

 

 

La cena è stata magnifica. C’erano tutti i miei cibi preferiti, ed anche la famosa creme brulée del nostro amico Zeke. Lui è un bravissimo cuoco, ma la sua specialità sono proprio i dolci.

 

Solo adesso noto che c’è un piccolo stereo a pile vicino a Troy.

 

Aggrotto le sopracciglia: “A cosa serve quello?”

 

Lui segue la direzione del mio dito e sorride: “Oh, niente. Fa tutto parte della sorpresa.”

 

“Non c’è un microfono attaccato lì e delle telecamere nascoste in modo che Sharpay e Chad possano farsi due risate come l’ultima volta, vero?” chiedo sospettosa.

 

Quei due, quando non litigano, sanno organizzare dei grandi scherzi. Alla sottoscritta specialmente. Fortunatamente litigano spesso.

 

Troy scoppia a ridere: “Gab, tranquilla! Sharpay è fuori con Zeke e Chad a cena con Taylor! E nessuno ha messo telecamere nascoste!”

 

“Sarà meglio…” borbotto.

 

Lui ridacchia ancora, poi comincia a togliere i piatti dalla tovaglia e a riporli nel cestino.

 

Lo guardo in silenzio, non capisco cosa stia facendo.

 

Mi guarda e sorride: “Ora la sorpresa vera, Gab.”

 

Piego la testa di lato: “Che vuoi dire?”

 

Fa un ghigno misterioso, si gira ed accende lo stereo, e si alza in piedi.

 

Quando sento le prime note, non posso fare a meno di sorridere.

 

Il mondo è mio di Aladdin. Uno dei miei cartoni preferiti. Quelli che guardiamo avvolti sotto le coperte quando uno di noi due ha la febbre.

 

Troy sorride, mi tende la mano ed incredibilmente inizia a cantare.

 

Ora vieni con me

Verso un mondo d’incanto

Principessa, è tanto che il tuo cuore aspetta un sì

 

Prendo la sua mano, senza poter fare a meno di ridere.

 

È vero, è tanto che il mio cuore aspetta un sì, Troy. Il tuo sì.

 

Quello che scoprirai

È davvero importante

Il tappeto volante ci accompagna proprio lì

 

Per scherzare, prende la tovaglia su cui stavamo mangiando e la fa svolazzare intorno a noi, senza staccare gli occhi dai miei.

 

Io rido. Che cos’è che devo scoprire?

 

Il mondo è tuo

Con quelle stelle puoi giocar

 

Mi prende di nuovo per mano, mentre con l’altra mi indica il cielo blu, puntellato da migliaia di puntini bianchi.

 

Nessuno ti dirà che non si fa

È un mondo tuo per sempre

 

Si mette davanti a me, stringendomi entrambe le mani, e sorride.

 

Io arrossisco, invece. Come faccio sempre ogni volta che si avvicina troppo. Chiudo gli occhi e mi preparo a cantare anche io la parte di Jasmine.

 

Il mondo è mio

È sorprendente accanto a te

 

Sorrido, mentre quelle parole acquisiscono verità. Perché è vero, quando sono con Troy tutto è più bello, più buono.

 

Tutto è perfetto.

 

Se salgo fin lassù

Poi guardo in giù

Che dolce sensazione nasce in me (C’è una sensazione dolce in te)

 

Sciolgo la nostra presa e corro fino al bordo della roccia, guardando verso le luci di Albuquerque.

 

È tanto alto che mi vengono le vertigini, ma lo sento dietro di me che mi abbraccia e mi rassicura.

 

E le mie guance vanno in fiamme.

 

Ogni cosa che ho

Anche quella più bella

No, non vale la stella che tra poco toccherò

 

Una stella cadente passa in quel momento. È così vicina che allungo la mano, sembra quasi che riesca a toccarla.

 

È un momento magnifico, il più bello che abbia mai vissuto.

 

Il mondo è mio

Apri gli occhi e vedrai

 

Guardo di nuovo in giù, e mi chiudo gli occhi perché davvero mi gira tutta la testa e ho un po’ di paura.

 

Ma Troy mi stringe e mi toglie le mani da davanti al viso: “Ci sono io…” sussurra.

 

Fra mille diamanti correrò

La tua notte più bella

 

Continuiamo a cantare, lo guardo e sorrido. Comincio a correre, mi sembra davvero di essere in mezzo al cielo, come Jasmine nel film.

 

Con un po’ di follia e di magia

Tra le comete volerò (Il mondo è tuo)

Un corpo celeste sarò

 

Ecco, è appena passata un’altra stella cadente. A lei affido il mio desiderio, sperando che riesca a farlo diventare realtà.

 

Anche se forse ci sono davvero vicina.

 

La nostra favola sarà (Ma se questo è un bel sogno)

 

Troy mi sorride, mi accarezza una guancia.

 

Oh, no, ti prego, fa’ che non sia solo un bel sogno. Fa’ che questa sia la realtà più bella di tutta la mia vita.

 

Proprio come nelle favole.

 

Non tornerò mai più

Mai più laggiù

È un mondo che appartiene a noi

 

Cantiamo insieme, le nostri voci si fondono in unico suono. Cantare con Troy è qualcosa di speciale. Lui sa mandare via la mia paura. Mi fa sentire capace di qualunque cosa.

 

Vorrei tanto che questo momento non finisse mai. Vorrei poter restare quassù per sempre.

 

Soltanto a noi

Per me e per te

 

Mi dà un buffetto sul naso, sorridendo. Magari ci fossimo davvero solo io e lui.

 

Ci aiuterà

Non svanirà

Solo per noi

Solo per noi

 

Ci guardiamo negli occhi, e sorridiamo. Un mondo solo nostro. Come quello delle favole. Come il mio desiderio.

 

E adesso mi sembra davvero che si stia realizzando.

 

Per te e per me

 

La musica finisce, e noi rimaniamo a fissarci negli occhi, le mani intrecciate.

 

Il mio cuore batte fortissimo, non l’ho mai sentito così.

 

“Troy,” sussurro “Cos’è che devo scoprire?” domando, riferendomi alle prime parole della canzone.

 

Lui sorride appena, e mormora: “Gabriella…”

 

“Sì?” deglutisco rumorosamente. Ti prego, stellina, esaudisci il mio desiderio.

 

Vedo che il suo viso si fa sempre più vicino, pericolosamente vicino, molto vicino.

 

Chiudo gli occhi, con il cuore che va a mille, e… squilla il mio cellulare.

 

Apro un occhio solo e guardo Troy (anche a lui ad occhi chiusi) che sorride disperato e borbotta: “Maledizione.”

 

“Scusami!” mi allontano e pesco il telefono, malamente buttato sull’erba.

 

“E’ Sharpay,” osservo. E ti pareva “Pronto?”

 

“Ciao Gabby!” trilla allegramente la mia (da adesso) ex-migliore amica. Ho una gran voglia di strozzarla “Dove siete tu e Mister Superstar dei Wildcats?”

 

Sospiro: “Siamo al Belvedere, Shar. Voi?”

 

La sento ridacchiare: “Uuh, i piccioncini hanno preso il volo! In realtà tutti noi siamo al parco, aspettavamo di vedere anche voi, visto che siete sempre qui! E dato che non potete fare gli asociali, venite qui! Non metteteci troppo, vi aspettiamo, ciao!”

 

“No, Sharpay, aspetta, noi…!” ma è inutile, ha già riattaccato.

 

Sospiro e mi volto verso Troy: “Ci aspettano tutti al parco. Hanno detto di sbrigarci.”

 

Lui scuote la testa: “D’accordo, andiamo.”

 

Raccogliamo in fretta il cestino, la tovaglia e le candele e saliamo in macchina, tutto in religioso silenzio.

 

Accidenti. Stelline, che mi combinate?

 

Sempre senza dire una parola arriviamo al parco, parcheggiamo ed entriamo.

 

Se devo essere sincera a quest’ora mi fa anche un po’ paura, perché è tutto buio ed in giro non c’è quasi nessuno.

 

Troy lo sa, infatti mi sorride e mi prende per mano, stringendomi a sé.

 

E nel silenzio del parco si sentono le risate dei nostri amici. Camminiamo ancora un po’ e li vediamo, seduti sotto un grande salice piangente.

 

Ci sono tutti: Chad e Taylor, Zeke e Sharpay, Ryan e Martha, Jason e Kelsie. Lei è la pianista e compositrice più brava del Drama Club, mentre lui è un Wildcat.

 

“Ciao ragazzi!” saluto.

 

“Ciao!” rispondo loro in coro, mentre i maschi si scambiano un saluto ‘da maschi’.

 

Taylor batte due volte la mano per terra: “Venite, c’è una coperta su cui stendervi anche per voi!”

 

Io e Troy ci guardiamo con un sorriso, e ci stendiamo a terra, di fianco a Chad e Taylor.

 

Lui mi circonda le spalle con un braccio ed io appoggio la testa sulla sua spalla. Niente di che, tranquilli. L’abbiamo sempre fatto, sin da quando eravamo bambini.

 

Siamo vicini di casa da quando siamo nati, le nostre mamme sono amiche ed andavano a scuola insieme, quindi non c’erano dubbi sul fatto che saremmo diventati amici. Ed è così anche con tutti gli altri. Beh, tranne Sharpay e Ryan.

 

Loro abitano in una grande, anzi, immensa villa in un quartiere diverso dal nostro, ma ci conosciamo dal primo anno di asilo. Quindi la cosa è uguale.

 

E non è raro che ci siamo trovati spesso a dormire tutti insieme. Certo, le cose sono un po’ cambiate da quando si sono formate le coppie! Ma comunque, fino a pochi anni fa, almeno ogni sabato dormivamo insieme, facendo a turno per le case.

 

Devo dire che, oltre a Troy, il mio ‘cuscino’ preferito è Chad. Tranne quando mi soffoca con i suoi ricci ribelli!

 

Ryan invece è sempre un po’ il clown delle feste, ma anche il pacificatore. Spesso a Sharpay vengono crisi di nervi perché ad esempio non trova più la sua crema per il viso, allora Ryan si mette con le gambe incrociate ed inizia a fare yoga, ordinando alla sorella di seguirlo. Non ci vuole molto perché iniziamo anche noi. Ma poi la cosa diventa poco seria, perché ci scappa da ridere e addio meditazione!

 

Sorrido, e chiedo ai ragazzi se si ricordano le nostre lunghe nottate, che ci mancano davvero tanto.

 

Affondiamo nei ricordi, poi pian piano le risate si spengono e cala il silenzio. Non c’è bisogno che mi giri per vedere il perché, lo so benissimo.

 

Ed è terribilmente imbarazzante.

 

Troy si muove con inquietudine, anche lui non è a suo agio. E come potremmo? A due centimetri da noi i nostri migliori amici sono impegnati nella raffinata arte del bacio alla francese!

 

All’improvviso si alza, si spolvera i jeans e, accuratamente evitando di guardare gli altri, mi tende la mano: “Andiamo a fare una passeggiata?”

 

Io annuisco e mi tiro in piedi, aggrappandomi alla sua mano.

 

Iniziamo a camminare in silenzio, solo godendo della presenza dell’altro.

 

Finchè arriviamo al Laghetto dei Cigni. Non so perché si chiama così, visto che ci sono solo papere e nemmeno un cigno, ma è comunque un nome romantico.

 

“Guarda!” alzo il viso e vedo un’altra stella cadente attraversare il cielo, lasciando una fulminea striscia bianca dietro di lei.

 

Ridacchio: “Hai espresso un desiderio, Wildcat?”

 

Troy sorride: “Certo che l’ho fatto, signorina Montez! Vuole sapere che desiderio è?”

 

“Ma così non si avvererà!” lo avviso ridendo.

 

Lui mi guarda con quegli occhioni blu che ogni volta mi fanno morire: “Io invece dico di sì.”

 

E all’improvviso, si abbassa e mi bacia.

 

Oddio mi sta baciando. Ed io sto per svenire. No, no, Gabriella, riprenditi! Reagisci! Rispondi! Sono anni che aspetti questo momento, la stella cadente ha esaudito il tuo desiderio, forza, datti una mossa!

 

Con questa esortazione del mio cervello, gli passo le braccia attorno al collo e contraccambio il bacio, facendolo diventare più profondo ed emozionante, stringendolo il più forte possibile a me.

 

Il modo in cui Troy Bolton bacia dovrebbe essere dichiarato illegale. È semplicemente meraviglioso. Mi sta facendo impazzire.

 

Quando, dopo diversi minuti, ci stacchiamo per bisogno d’aria (perché l’uomo ha bisogno di respirare proprio con il naso o la bocca?!? Non potevano munirci di branchie, così da non ostacolare i momenti come questo?!?), rimaniamo fronte contro fronte, a sorriderci.

 

Io sto anche arrossendo, ma questo è un particolare trascurabile, visto che lo faccio sempre.

 

Troy ridacchia: “E qual’era il suo desiderio, signorina Montez?”

 

“Penso che lei l’abbia già esaudito, signor Bolton.” replico ironica.

 

Lui mi dà un altro bacio morbido, a stampo. Che da solo mi fa sciogliere le gambe.

 

“Ehi Gab… avrei dovuto dirtelo tanto tempo fa, ma non ne avevo il coraggio…” di nuovo mi rifletto nei suoi occhi “Ti amo.”

 

Sento il mio cuore fermarsi per un istante, le farfalle volare nello stomaco e una lacrima pungermi gli occhi: “Ti amo anche io, Troy.”

 

Sorride, mi bacia ancora. Vorrei che non la smettesse mai.

 

“Quello che scoprirai, è davvero importante.” mi sussurra all’orecchio, riprendendo la canzone.

 

Io sorrido e lo stringo forte: “Il mondo è mio, è sorprendente accanto a te.”

 

E ancora, un altro bacio.  

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

Ecco qui un’altra shottina tutta per voi, finita ieri sera alle 2.05 di notte XD Non avevo molto sonno XD

 

La canzone è appunto Il mondo è mio, della colonna sonora del film Disney Aladdin.

 

Dedicata a chi si è sentito così felice che ha pensato che il mondo fosse suo XD e a chi crede nelle stelle cadenti XD

 

Spero di leggere tanti vostri commenti ^^

 

Grazie in anticipo, la vostra

 

Hypnotic Poison

   
 
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