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Autore: Annaira998    28/06/2014    3 recensioni
La mia mente inizia a vagare: Los Angeles, mio fratello, i suoi amici, sole, mare, divertimento, amicizie, sentimenti. Ritorno alla realtà, chiudo la mia grande valigia e la porto al piano di sotto. Saluto i miei genitori promettendo di chiamarli appena atterro.
Vita nuova, finalmente sto arrivando.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La scena di ieri non mi ha fatto dormire.
Tutte le volte che chiudevo gli occhi si ripetevano nella mia testa, sembrava un incubo ad occhi aperti.
Verso le dieci mi alzo e la prima cosa che faccio e buttarmi dentro la doccia.
Rimango dentro per quasi mezz’ora.
Questa volta l’acqua non riesce a far sciogliere i miei problemi come di solito accade.
Quando esco mi posiziono davanti allo specchio e quasi mi spavento.
Delle grandi occhiaie posano sotto i miei occhi che risultano molto stanchi. Dopo una notte in bianco non potevo di certo trovarmi un viso rilassato.
Metto del correttore e mi pettino i capelli bagnati per poi chiuderli in una coda disordinata. Indosso l’intimo e una tuta corta blu.
Scendo al piano di sotto e non trovo nessuno.
Prendo il mio tazzone di cafè, una brioche ed esco in giardino a fare colazione. Dopo aver finito tutto, rientro e indosso le mie converse, prendo le cuffie, il telefono ed esco di casa.
Le canzoni dei One Direction rimbombano nelle mie orecchie mentre corro nel giardino vicino casa.
Non è una cosa che faccio sempre. Non sono mai andata pazza per la corsa, ma questa mattina avevo quasi la necessità di farlo.
Forse perché quando corri, l’aria ti accarezza il viso e sembra che tutti i tuoi problemi non esistano, che siano svaniti in un istante.
È questa la sensazione che ho quando corro.
 
Prov. Luke
Questa mattina mi sono svegliato presto.
Le parole di Arianna “Finchè non sistemerai la questione, non mi parlare” hanno rimbombato nella mia testa tutta la notte.
Non sono passate neanche 24 ore da quello che è successo che già mi manca.
Non poter toccare le sue labbra morbide e carnose mi manda in palla. Non poter sentire la sua voce stupenda mi fa capire ancora di più quanto sono stato idiota.
Devo risolvere tutto il prima possibile.
Bevo solo un bicchiere di latte, poi corro in camera mia, indosso una tuta grigia, le scarpe da ginnastica, le mie cuffie ed esco di casa.
Non so per quale motivo, ma quando ho qualche problema mi viene voglia di fare sport.
Cammino a piedi fino alla palestra in cui sono registrato.
Lo sport che amo di più è la box, infatti uso quasi tutto il tempo a prendere a botte un semplice sacco. Scaricare i miei problemi in pugni mi fa star meglio e in quel momento tutti i problemi svaniscono.
Verso le 10:30 esco e inizio a correre. Metto le cuffie nelle orecchie e mi faccio cullare dalle varie canzoni.
Arrivo al giardino vicino casa e decido di fare il percorso apposta alla corsa.
Anche se ormai abito da tanto in questa città, rimango sempre incantato dal paesaggio.
 
Prov. Arianna
Mentre corro osservo i bambini giocare. Chi sull’altalena che urla tutte le volte che arriva in altro, chi scende dallo scivolo con le piccole braccia alzate verso l’alto, chi invece gioca a pallone con i propri amici.
Mi piacerebbe tornare piccola. Essere spensierata senza problemi, divertirmi soltanto come fanno questi bimbi.
Sono veramente intenta ricordarmi io da piccola che non mi accorgo di andare a sbattere contro qualcuno.
“Scusi non l’ho fatta apposta” mi alzo da terra e mi pulisco il pantaloncino.
Ci metto pochi secondi a capire che mi sono scontrata con Luke.
“Che ci fai qui?” gli chiedo subito sorpresa.
“Quello che fai tu” mi quadra attentamente dalla testa ai piedi e per un momento mi sento in imbarazzo.
Ricomincio a correre ma lui mi prende per il braccio bloccandomi.
“Lasciami Luke”
“Dobbiamo parlare”
“Ti ho già detto tutto ieri sera” continuo a correre.
Questa volta invece di fermarmi si affianca a me.
Nessuno dei due parla, siamo entrambi immersi nei nostri pensieri.
Facciamo un giro completo del giardino, poi torniamo a casa.
I ragazzi stanno già preparando il pranzo, quindi corro in camera mia per una doccia lampo, poi scendo in cucina a mangiare.
 
Il pomeriggio lo passo a casa con i ragazzi.
Mi fa malissimo stare vicino a Luke e non poterlo abbracciare e baciare.
Mi mancano così tanto le sue braccia intorno alla mia vita e le sue labbra sulle mie.
Conviviamo insieme e questo peggiora la situazione.
Salgo in camera mia e senza rendermene conto, schiaccio la cornetta verde sul numero di Jennifer.
 
Prendo un borsone e lo riempio con le cose indispensabili, piego alcuni vestiti, poi scendo al piano di sotto.
“Arianna perché hai un borsone?” Ashton mi chiede con un sopracciglio alzato.
“Ragazzi.. non so se mi capite ma.. è più difficile per me stare sotto lo stesso tetto con Luke. Non ci riesco” mi scende una lacrima e subito l’asciugo.
“Dove pensi di andare?” Calum mi si avvicina.
“Ho chiamato Jennifer e per loro va bene se sto li qualche giorno”
“Ok. Fai la brava” mi lascia un bacio sulla tempia.
Saluto gli altri ragazzi ed esco di casa.
Non so dove sia Luke ma meglio così, almeno non ho dovuto salutarlo.
 
Arrivo a casa di Jennifer in due minuti.
Suono al campanello e la mia amica bella come sempre apre la porta.
“Benvenuta!” urla e mi salta addosso.
Entro in casa e ad accogliermi in cucina c’è la madre.
“Buon pomeriggio signora. La ringrazio per darmi il permesso di alloggiare qui per qualche giorno”
“Ciao tesoro. Chiamami Caterine per favore, signora mi sa di troppo vecchia” insieme ridiamo “figurati, sei la benvenuta qui. Il tuo letto è nella camera di Jennifer” mi giro per salire le scale e vedo scendere Marcos che come mi vede un sorriso si apre sul suo viso e mi viene incontro.
“Ciao Arianna. Jennifer mi aveva detto che saresti venuta ma non pensavo così presto. Mi potevo vestire meglio” lo guardo. Indossa dei bermuda e una canottiera. Prende il mio borsone e inizia a salire.
La camera è molto grande. Mi metto subito a togliere le cose dal borsone e Jennifer mi aiuta.
“Ma Simon? Non l’ho ancora visto in giro per casa”
“Il pomeriggio è ai giardini così non lo abbiamo in mezzo ai piedi per un po’ di tempo”
“Ma poverino” lo difendo.
“Tu non lo conosci” scoppiamo a ridere.
 
A ora di cena la mamma di Jennifer prepara la pizza.
“è davvero buona” ne prendo un’ altro pezzo, giusto quello che voleva Simon..
“Quel pezzo è mio!” urla arrabbiato. La prima cosa che mi viene da fare è lasciare la fetta che avevo appena afferrato.
“Simon, tesoro, un pezzo vale l’altro. Non trattare così la nostra ospite”
Sono abbastanza in imbarazzo. Per colpa di una misera fetta di pizza tutti mi guardano. Chiedo aiuto con lo sguardo a Jennifer e lei intuisce, infatti cambia argomento.
 
Finita cena aiuto Caterine a sparecchiare, poi esco in giardino.
È molto piccolo rispetto a quello di casa mia. Niente tavolo, niente piscina. Solo un dondolo vicino alla porta.
Mi siedo e inizio a giocare con il cellulare.
“Jennifer è al telefono con un ragazzo, non penso ti raggiunga subito” Marcos esce e si siede vicino a me.
“Oh. Non importa” gli sorrido. È un ragazzo simpatico e carino, andiamo molto d’accordo.
“Per quale motivo sei andata via di casa? Se non lo vuoi dire, non sei costretta”
“Voi mi date un letto dove dormire, il minimo che possa fare è dirvi il motivo” attendo qualche secondo. Mi fa male parlare di questo ma mi sembra giusto che lo sappiano.
“Io e il mio ragazzo abbiamo litigato. Abbiamo preso una specie di pausa e finche non sistemerà l’errore, io non gli parlerò ma essendo coinquilini diventa un po’ difficile” gioco con le mie mani.
“Mi dispiace” alzo lo sguardo per guardarlo.
Sta per dire qualcosa ma viene interrotto da Simon che si lagna.
“Marcos gioca con me” gli salta addosso e per poco non mi arrivava un calcio in faccia.
“Simon non ora. Sto parlando” cerca di spostarlo ma lui si aggrappa come un koala.
“Tranquillo, vai. Parliamo un’altra volta” Marcos annuisce e si alza dal dondolo.
Il mio telefono vibra. Lo prendo e senza guardare chi è, rispondo alla chiamata.
“Dolcezza!” urla dall’altra parte della cornetta quel figo del mio migliore amico.
“Eih figone! Come stai?” gli chiedo e cerco di non urlare come mio solito.
“Io sto alla grande, il tour sta andando benissimo e siamo tutti contenti. Tu invece?”
“Diciamo che potrei stare molto meglio..” il sorriso che poco prima era sul mio viso sparisce in un istante.
“Non avete ancora sistemato?”
“No.. Luke non sta facendo niente per aggiustare l’errore che ha commesso..”
“Eih, non essere così triste, non mi piace sentirti così. Cambiamo argomento.. ho chiesto a Perrie di sposarmi!” quasi mi stona un orecchio.
“Ma è bellissimo!” Marcos e Simon si girano verso di me e capisco di aver urlato un po’ troppo “ma.. non pensi sia troppo presto? Siete ancora tutte e due molto giovani..”
“Si lo so ma io la amo davvero tanto e voglio legarmi a lei per il resto della mia vita.. e comunque non ci sposiamo domani, fra un paio di anni, quando nessuno dei due sarà impegnato con il lavoro” posso immaginare Zayn con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
 
Rimaniamo a parlare per una buona mezz’ora.
Una volta chiuso la chiamata, saluto tutti e vado in camera di Jennifer.
Indosso il pigiama e mi infilo sotto le lenzuola.
 
 
La sveglia suona alle 7 in punto.. Facendo attenzione a non svegliare Jennifer, scendo e mi chiudo in bagno. Una doccia veloce, indosso l’intimo, un paio di jeans stretti e una maglia nera. Un trucco veloce ed esco di casa.
Prima di andare a lavoro mi fermo in un bar a fare colazione. È molto carino, classico con dei quadri appesi alle pareti.
Mi siedo su uno sgabello nero e ordino un cappuccino e un croissant al cioccolato.
Finito tutto pago ed esco per andare a lavoro.
Arrivo con cinque minuti di ritardo ma Isabelle non mi dice nulla. Le passo accanto sorridendo ed entro nella stanza per mettere la borsa nell’ armadietto, cambio la maglia e inizio a lavorare.
Saluto velocemente Denise e vado a servire una cliente anziana mattiniera che viene quasi tutti i giorni.
Come sempre mi fa tirare tutto fuori e alla fine esce dal negozio senza comprare con la solita scusa che ci deve pensare e che non è convinta.
“Non è possibile, guarda quanta roba ha voluto vedere e poi non acquista niente” mi lamento scocciata.
Denise ride e mi viene vicina per aiutarmi.
Mentre pieghiamo i vari indumenti chiacchieriamo.
Sentiamo il campanellino suonare, segno che è entrato qualcuno, quindi Denise mi lascia per andare a vedere.
 
Le ore passano velocemente e finalmente arrivano le 12:30. Cambio la maglia e prendo la borsa.
Saluto la mia collega e Isabelle ed esco dal negozio.
Inizio a camminare quando sento un clacson. Mi giro e trovo Marcos dentro una macchina.
“Vieni? Ti porto a pranzo” mi dice dopo aver abbassato il finestrino.
Senza rispondergli mi avvicino e mi siedo nel sedile del passeggero.
 
Mi porta al Mc donals.
“Originale!” lo prendo in giro.
“Eddai!” scendiamo dalla macchina e ci mettiamo in coda per ordinare.
“Come facevi a sapere dove lavoro?” gli chiedo per passare il tempo, sono sempre così lunghe le code.
“Non lo sapevo. Ho chiesto a Jennifer” mi sorride.
Finalmente arriva il nostro turno e dicendo che le mie banconote sono false, paga lui.
“Grazie, ma non dovevi” gli dico una volta seduti.
“Tranquilla”
 
Finiti i nostri paninazzi usciamo per tornare a casa.
Entra nella via ma non parcheggia, tira dritto.
“Ma che fai? Hai superato casa tua” lo informo.
“Lo so ma voglio portarti in un posto. Non è molto vicino quindi mettiti comoda” si gira verso di me e mi sorride.
La macchina mi mette sonno infatti in pochi minuti finisco nel mondo dei sogni.
 
“Arianna, svegliati. Siamo arrivati” mi sento muovere un braccio.
Apro gli occhi e trovo Marcos che mi guarda sorridente.
“Sei così bella quando dormi” non so cosa rispondergli quindi mi giro per vedere dove mi ha portato.
È un parco stupendo vicino al mare. Ci sono tantissimi fiori colorati e alcuni alberi. Non è pieno di gente, abbastanza tranquillo.
Scendo dalla macchina e un profumo di fiori e spiaggia invade le mie narici.
“Facciamo una passeggiata?” mi chiede Marcos affiancandomi.
Annuisco e iniziamo a camminare.
“Ti piace?”
“è bellissimo” rimango incantata da dei fiori azzurri e ne raccolgo uno per vederlo da vicino. Sono sempre stata appassionata per i fiori, conosco quasi tutti i nomi ma questi non li avevo mai visti prima d’ora.
“Ci vengo quasi sempre. È rilassante”
“Già..”
 
Continuiamo a chiacchierare per tutto il resto della passeggiata fino a quando ritorniamo alla macchina.
“Ho un pallone nel portabagagli, giochiamo?”
“Certo”.
Decidiamo di giocare a schiaccia sette.
Marcos prova un paio di volte a beccarmi ma io riesco sempre a schivarla.
Quando finalmente arriva il mio turno di schiacciare, lo prendo nel braccio.
“Ho vinto!” urlo saltando “sei una schiappa” gli faccio una linguaccia.
“Io lo sarei, adesso vedi cosa ti faccio” lascia il pallone a terra e incomincia ad avvicinarsi per prendermi.
Inizio a correre più veloce che posso per non essere presa ma la stanchezza inizia a farsi sentire e quasi cinque minuti dopo vengo intrappolata dalle sue braccia.
Ci sdraiamo sul prato e Marcos, essendoci il sole, si sporge un po’ verso di me per guardarmi.
“Sei veloce a correre, ho il fiatone” mi sorride e sposta un ricciolo ribelle dalla fronte.
“Tutto merito del mc chicken” scoppiamo a ridere.
Per un paio di minuti nessuno parla, solo sguardi.
Lentamente inizia ad avvicinarsi e senza accorgermene le sue labbra sono appoggiate alle mie.
Un ricordo di me e Luke che ci baciamo invade la mia mente e immaginandomi che Marcos sia il ragazzo che amo, approfondisco il bacio.
Labbra sottili e non carnose mi fanno capire che la persona che sto baciando non è Luke e subito mi stacco.
Marcos mi guarda confuso.
Che cazzo sto facendo?
“Scusami, non so cosa mi è preso”
“Eih, tranquilla” mi accarezza il braccio e si riavvicina per baciarmi ma questa volta mi sposto e le sue labbra finiscono sulla guancia.
“è stato un errore” lo sposto e mi alzo per poi entrare in macchina.
“è meglio se torniamo a casa”.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Come state bellissime?
Colpo di scenaaaa! Arianna immagina di baciare Luke, invece è Marcos.
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Le recensioni iniziano a diminuire.. c’è qualcosa che non vi piace? Per favore fatemelo sapere.. anche voi lettrici silenziose, ci tengo davvero tanto a sapere il vostro parere :)
 
(come sono andati gli esami per chi li aveva?? :)
Aaaaaaaaah sono a San Sirooooo *-* chi di voi andrà al concerto degli 1D?
A presto.
Baci.
  
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