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Autore: alebex99    28/06/2014    3 recensioni
Jack Frost è un guardiano. Divertente, apparentemente senza preoccupazioni. Eppure ogni sera si reca al lago che ha cambiato la sua vita e pensa alla sua vecchia famiglia. Ma, una sera, decide di andare più a fondo, fino alla casa in cui è cresciuto, scoprendo, con sua sorpresa, di trovarla ancora intatta. Entra e, in un cassetto nella camera di sua sorella, trova qualcosa che lo porterà ad affrontare un lungo percorso per le risposte a molte domande nella sua testa...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Manny/L'uomo nella Luna, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le lettere

Il Sole stava iniziando a fare capolino all’orizzonte e il cielo si stava pian piano rischiarendo con l’arrivo della luce. Jack stava seduto ai piedi di un albero vicino alla casa, o meglio, la sua casa, con sguardo assorto nei suoi pensieri. Continuava a rigirare tra le mani quelle buste vecchie e ingiallite. Per tutta la notte non aveva avuto il coraggio di aprirle e di leggerne il contenuto. La verità? Aveva paura. Semplicemente. Aveva paura di ciò  che avrebbe potuto scoprire, aveva paura di sapere ciò che era successo. Perché, come Nord ripeteva sempre, “a volte l’ignoranza è una benedizione, Jack!”.
Insomma, durante tutta la notte, era rimasto lì, seduto, ad osservare quei tesori che tremavano insieme con le sue mani.
“Ma che stai facendo?” disse all’improvviso una vocina nella sua testa “Finalmente hai l’occasione di sapere la verità, si capire cosa è successo, e ti tiri indietro perché hai paura? Questo non è un comportamento degno di Jack Frost!”
Quei pensieri risvegliarono il ragazzo. Dentro di lui iniziò a prendere campo un desiderio di verità: tutt’a un tratto la paura era svanita, lasciando posto alla voglia di scoprire, di sapere assolutamente cosa era successo a sua sorella dopo la sua morte. Finalmente poteva sapere come le cosa erano andate davvero.

Dietro un cespuglio, mentre Jack era intento ad aprire la sua prima lettera, una figura stava ad osservare, cercando di restare invisibile agli occhi del giovane. Quando quest’ultimo iniziò a spiegare il primo foglio, la bocca dell’individuo si piegò in un leggero sorriso malizioso.

“Caro Jack” il ragazzo cominciò a leggere con il cuore che iniziava a battere forte dentro al suo petto. Lo sentiva quasi scontrarsi con la cassa toracica. “Non posso credere che tu sia morto. Appena ti ho visto cadere in acqua, mi sono affacciata al buco in preda al panico, ho gridato il tuo nome. Ma nessuno mi ha risposto. Mi sono trascinata fino alla riva ed ho aspettato, sperando di vederti riemergere dall’acqua. Quell’acqua maledetta che ti aveva portato via da me. Quando oggi sono tornata a casa da sola, la mamma mi ha chiesto dove eri finito. Mi ha guardata, e ha capito tutto. E’ crollata in ginocchio e ha iniziato a piangere. Non l’avevo mai sentita piangere così. Mi ha attirata a sé e mi ha strinta forte, e a quel punto anch’io ho iniziato a piangere. Perché ho capito che non ci sarai più. Non ci sarai più a giocare con me. Non ci sarai più a farmi sorridere quando mi sentirò triste e sola. Non ci sarai più a cantarmi quella canzone che ogni sera mi cantavi per farmi addormentare. Ti ricordi come diceva? “Vieni luce del mattino, io e te saremo sani e salvi”. Quella canzone era tutta una bugia. Tu non sei sano e salvo. Mi hai mentito. Anche questa volta.”
Quando Jack finì di leggere, i suoi occhi erano pieni di lacrime. Sua sorella aveva ragione. Lui le aveva mentito. ”Te lo prometto” le aveva detto quel giorno “Starai bene”.  Probabilmente, anche questa volta, non era riuscito a mantenere la sua promessa.
Decise di aprire un’altra lettera. Questa volta ne scelse una che citava una data che Jack conosceva molto bene.
“Caro Jack, sono passati mesi da quando te ne sei andato, e settimane dall’ultima volta che ti ho scritto. Credo che oggi sia un giorno particolare rispetto agli altri per te, quindi mi sembra d’obbligo scriverti: buon compleanno, Jack.
Eh, già. Oggi tu compiresti ben diciotto anni.” A questo punto il ragazzo non poté fare a meno di notare una piccola sbavatura dell’inchiostro che andava a coprire metà della scritta ‘anni’: una lacrima. “Mamma oggi si comporta come al solito: ha sorriso ai vicini, anche quando le hanno ricordato l’avvenimento di questa data, ma io ho scorto la tristezza e la nostalgia che aleggiavano nei suoi occhi. Ti voleva tanto bene, fratellone. Davvero tanto.
Qui continuiamo a sentire tutti un po’ la tua mancanza: ci mancano i tuoi sorrisi maliziosi che mi rivolgevi quando avevi in mente qualcosa, i tuoi capelli castani, sempre in disordine, i tuoi modi un po’ ribelli e divertenti, la tua strana capacità di far sembrare tutto un gioco. Per questo, in onore della tua memoria, oggi voglio farti un ‘regalo di compleanno’: cercherò di smettere di essere triste. Voglio ricordare tutti i nostri momenti più belli, ma senza malinconia, bensì con felicità; perché quei momenti sono stati veri e bellissimi e, se quei ricordi sono tutto ciò che di te mi è rimasto, allora voglio riviverli sempre con la consapevolezza che tu sei stato l’unico e il miglior fratello che io abbia mai avuto. E ti ringrazio davvero tanto. Buon diciottesimo compleanno, fratellone.
Tua, Emma”
Sulle labbra di Jack si era formato un leggero sorriso: sua sorella era proprio una guerriera, pensò. Era fiero di lei.

Passò delle ore a sfogliare lettere su lettere, ad indagare sulla vita della sua sorellina: in una, la sorella gli raccontava di come aveva passato il suo dodicesimo compleanno. “E’ stato bellissimo” scriveva “è stato come se tu fossi ancora con me.”.
E più le lettere aperte aumentavano, più la sorella diventava grande. Adesso aveva tredici anni e aveva iniziato ad aiutare davvero sua madre: andava a prendere la legna per il fuoco, svolgeva le pulizie, cucinava il pranzo.
Poi, erano arrivati i suoi quattordici anni, e aveva iniziato ad innamorarsi e a crescere: “Mi sento diversa” diceva “come se d’un tratto fossi più matura.”
E mentre leggeva, gli occhi di Jack si facevano sempre più lucidi. Riusciva quasi ad immaginare sua sorella quattordicenne: con i suoi soliti occhi nocciola e i cuoi capelli castani, lisci e morbidi come seta. Ma adesso, mentre se la figurava nella mente, riusciva quasi a vedere uno sguardo determinato e maturo nei suoi occhi. Uno sguardo da giovane donna. Una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta, a causa delle perdite subite.

Mentre sfogliava le lettere, una in particolare saltò agli occhi del giovane: sembrava più curata delle altre. Le parole della busta parevano scritte con più attenzione ed il sigillo che la serrava era di una cera di maggior pregio rispetto alle altre.
Incuriosito da quella minuziosa cura rivolta a quella precisa lettera, Jack decise di aprirla.
Rimase ad osservare sorridente la data: il quindicesimo compleanno di Emma. “Mia sorella ha quindici anni!” pensò eccitato il ragazzo “E’ ufficialmente entrata del pieno dell’adolescenza”. A quel pensiero, il sorriso del guardiano si fece ancora più grande: sua sorella ce l’aveva fatta, dopotutto. Era riuscita ad essere felice.
Iniziò a leggere la lettera, e il suo sorriso crollò. Tutti quei bei pensieri svanirono dalla sua mente alla vista delle prime due righe della lettera.
- Oh Dio – esclamò il ragazzo con voce strozzata dall’incredulità – Oh dio, non può essere vero –
Il ragazzo rilesse le prime parole per essere sicuro di averci visto bene. Ma no, non era possibile. La sua vista gli stava giocando un brutto scherzo.
Invece no. Sua sorella l’aveva davvero scritto.
“Caro Jack” diceva la lettera “Stanotte, la Luna mi ha detto tutto”

Spazio commento
Ta daaa. Eh già, cari lettori. La nostra Emma sa tutto di cosa è successo a Jack. La luna gli ha detto tutto. Proprio per il giorno del suo quindicesimo compleanno, visto che la riteneva pronta per sapere la verità. Ma dei particolari della lettera parleremo nel prossimo capitolo. Riguardo alla canzone che Jack era solito cantare a sua sorella, mi sono ispirata alla canzone “Safe and Sound” di Taylor Swift. Vi metto qua due link: il primo è la canzone originale cantata da Taylor, con la traduzione. Il secondo, invece, è una cover del gruppo Me vs Gravity (gruppo maschile) che ho trovato meravigliosa.
1. https://www.youtube.com/watch?v=SZ_Sa0apDH0
2. https://www.youtube.com/watch?v=zwceLXULffo
Vi prego, se non le conoscete, ascoltatele, perché credo sia la canzone perfetta che Jack avrebbe potuto cantare ad Emma.
Riguardo al capitolo: come vi è sembrato? Scrivete come sempre le vostre recensioni (adoro leggerle). Volevo ringraziare tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i preferiti, le storie da seguire, ecc. Grazie mille, ragazzi. E secondo voi, chi è il personaggio nascosto che spia Jack? Aspetto le vostre risposte. Al prossimo capitolo!
Alebex

   
 
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