In un piccolo quartiere del Nord America, sulla West Coast una ragazza è impegnata a preparare un'enorme valigia ricolma di materiali indispensabili per sopravvivere al lungo viaggio in...
- Mamma! Dove hai messo i miei jeans? -
- Prova a cercarli nell'armadio, li ho appena stirati! Hai finito di preparare la valigia? -
- Mh, quasi, ancora qualche maglietta. -
Jane è una giovane amante dei libri, del clima estivo e soprattutto dei viaggi. I suoi sedici anni hanno trascinato con sè un ventaglio di esperienze ed emozioni mai sperimentate prima che le hanno aperto gli occhi su un mondo ignoto e da sempre guardato con curiosità, ma mai osservato con attenzione.

Il volo verso l'Egitto sarebbe partito tra pochissimi minuti e la sua ansia pre-volo si fece sentire già dal momento in cui salì il primo scalino di quell'enorme aggeggio. I finestrini erano arrotondati, i posti sufficienti per una sessantina di persone e le luci all'interno stavano scomparendo con l'arrivo dei primi raggi di sole mattutini. Si sentiva un continuo mormorio, qualche risata e pianti di bimbi ancora immersi nel tepore del dormiveglia. 
- Libro, cuffiette, macchina fotografica... -
- Buongiorno a tutti voi, auguriamo un buon viaggio e una felice vacanza. Tra pochi minuti daremo indicazioni per la vostra sicurezza a bordo. Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Buona continuazione. -

Con un largo sorriso accolse quella terra tanto arida e deserta, quel mare che puoi vedere solamente negli spot pubblicitari e finalmente mise piede in un continente che non fosse l'America o più precisamente il giardino di casa sua. 
Scesa dall'aereo il calore dell'Africa si intrappolò tra la camicia a quadri rossi e blu e i lunghi jeans comprati in un piccolo negozio sulla spiaggia. Un bus sporco e affollato di turisti arrivò all'aeroporto e dopo aver recuperato le valige iniziò la coda per passare attraverso i controlli e finalmente raggiungere con un altro autobus il villaggio sulla baia. Alcuni visi le erano famigliari poiché già visti nel medesimo tratto di percorso di andata, i nuovi visi invece appartenevano a persone del luogo. La pelle era di un colorito simile al suo dopo aver passato una settimana stesa al sole, qualche egiziano aveva occhi marroni con tonalità differenti da un individuo all'altro, altri invece occhi azzurri come il cielo che moltissime persone invidierebbero. 

A seguire l'ora di controlli, il pullman dell'hotel era fermo nel vicino parcheggio ad aspettare i turisti in cerca di relax. 
Entrati nella città di M. la diversa cultura stupì Jane a tal punto che i suoi occhi erano spalancati come quelli di un gatto appena dopo aver visto la vasca ricolma d'acqua per un bagno. Le donne erano coperte da un velo che lasciava loro scoperti solamente gli occhi, altre invece erano vestite con gonne e camice, senza alcun velo.
Le auto viaggiavano ad alta velocità e gli stop erano rari. I ragazzini con una frusta indirizzavano i muli verso la via desiderata e i caschi in moto erano inesistenti. La gente era solare, i bambini in gruppo salutavano allegramente il bus e Jane non poté fare a meno di chiedersi cosa pensavano dei turisti che ogni anno passavano per le loro strade. Lì si trovava un'altra vita da quella normalmente conosciuta, abitudini differenti dalle sue. Il tragitto non durò molto e in un attimo la bellezza dell'edificio l'accolse con una grande e grata sorpresa.