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Autore: Vulpix    28/06/2014    6 recensioni
TIME LINE:
I fatti “narrati” vanno a collocarsi nella terza stagione, prima della Season Finale, in un’immaginaria serie di eventi che partono dopo la 3x23 e in cui gli avvenimenti della 3x24 non sono mai accaduti.
*****
PREFAZIONE:
Sono trascorsi 3 anni da quando tutto ebbe inizio…
Tre anni dall’inizio della fine.
Tre anni in cui molte cose sono accadute e forse troppe cose erano cambiate…
(dal testo)
"Il 3 è il numero perfetto per eccellenza...
Sant' Agostino diceva che il 6 era il numero perfetto perchè il Signore ha creato il mondo in 6 giorni...
Per Dante il numero perfetto è il 9... numero primo, divisibile solo per se stesso e multiplo del numero perfetto. Il 9 è il 3 al cubo, l’elevazione a potenza del numero perfetto a se stesso...
Tra le tre, io preferisco la terza versione...
Il 9 è la perfezione in assoluto... per questo tu sarai la mia nona vittima!"
Genere: Angst, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle, Roy Montgomery
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Nel futuro
Capitoli:
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«Ma se presso al mattin del ver si sogna,
tu sentirai, di qua da picciol tempo,
di quel che prato, non ch’altri, t’agogna.
E se già fosse, non saria per tempo.
Così foss’ei, da che pur esser dee!»
  ( da Inferno XXVI , 7-11)

 

Entrarono in silenzio e Patrick richiuse la porta alle loro spalle.
- Rilassati Kate - la voce della dottoressa la fece sussultare - sei qui solo per un’ecografia, hai affrontato situazioni peggiori.-
La detective sorrise alla donna mentre si avvicinava alla scrivania.
- Accomodati qua - disse indicando la sedia di fronte a lei – facciamo due chiacchiere e poi ti faccio sdraiare sul lettino.-
- Bene se non c’è altro, io direi che è meglio che aspetto fuori. – intervenne un imbarazzatissimo Patrick.
Kate sgranò gli occhi ma poi annuì con un cenno del capo, ma nel momento in cui l’uomo aprì la porta lo richiamò.
- Si lo so… Stai tranquilla, appena arriva Lanie la faccio entrare!-
- Grazie!- rispose Kate, regalandogli uno dei suoi sorrisi pieni di gratitudine. 
 
- Allora Kate, come ti senti?- chiese la donna, appena restarono sole.
- Sono ancora frastornata… Questa cosa è più grande di me… e da sola non credo di riuscire a farcela.- disse abbassando il viso e guardando le sue mani che lentamente accarezzavano il proprio ventre e quella piccola rotondità che non era nemmeno appena accennata.
La donna si era alzata e ora era accucciata di fianco a lei, le aveva preso la mano e con una dolcezza disarmante le aveva detto:
- Kate… non sei sola! Io e Patrick siamo qui con te! Ti aiuteremo ad affrontare ‘questa cosa’ come la definisci tu! – si guadarono negli occhi ed entrambe sorrisero.
- Lo so Katherine… Tu e tuo marito state facendo tanto per me. Io… io, invece sono capace solo di mettere in pericolo pure voi -  disse abbassando lo sguardo e stringendo forte la mano della dottoressa.
- Kate… non voglio più sentirti dire una sciocchezza del genere. Patrick è un Detective della Special Operations, il pericolo è il suo mestiere! Io sono un medico ma sono pur sempre un militare! Stai tranquilla, noi non corriamo alcun pericolo. Sappiamo badare a noi stessi e abbiamo avuto un compito: proteggere te e ora anche il tuo bambino!-
- Kathie… Nascondermi da ‘lui’, aiutandomi a creare una falsa identità e nuova vita, è una cosa… voi mi state ospitando nella vostra casa, quella in cui avreste dovuto abitare una volta sposati… Oggi non sono io a fare questa visita ma tu, anche se non mi è ben chiaro come…-
La dottoressa sorrise e prima che il fiume Kate travolgesse entrambe, ancora con quella storia, le spiegò:
- Ho fatto cambio turno con una mia collega e le ho chiesto di non dichiararlo… Ufficialmente oggi è lei a fare ambulatorio e sempre ufficialmente quella è la mia cartella clinica! Ma non preoccuparti… non ci saranno tracce della tua ecografia… Noi non siamo mai state qua e non vedrai il tuo bambino, ufficialmente!-
Kate fece la sua solita faccia interrogativa e la donna sorrise dicendole - Non preoccuparti, lascia fare a me. Per le prossime volte avremo un po’ più di tempo e riusciremo a organizzarti una visita con un mio collega… mi deve un favore e ti seguirà lui, così potrai registrare la tua creatura nella tua cartella clinica. -
- Grazie - rispose Kate trattenendo le lacrime dalla commozione.
- Allora mammina, sei pronta per vedere il tuo bambino?- le chiese la dottoressa e, quando Kate rispose con un sicuro annuire del capo, l’aiutò ad alzarsi e si diressero verso il lettino.
Beckett si sdraiò e ispirando profondamente si preparò a sollevare la maglia in modo che la dottoressa potesse muoversi sul suo ventre senza problemi.
Katherine prese la piccola sonda poggiata di fianco al macchinario e accese il monitor. Afferrò il flacone di gel e lo scosse energicamente capovolgendolo, per poi comprimerlo delicatamente, facendo scorrere un po’ del suo contenuto sulla superficie della sonda.
Mentre stava per apporla sulla pancia della detective, sentirono delle voci nel corridoio. Kate si voltò con la testa, appena in tempo per vedere spalancarsi la porta ed entrare una Lanie tutta trafelata.
- Ferma lì! – esclamò l’anatomopatologa – non vorrete iniziare senza di me?-
Si avvicinò al lettino, dove Kate era sdraiata e adesso sul suo viso, più rilassato, c’era uno splendido sorriso.
- Adesso che ci siamo tutte – disse la dottoressa, rivolta verso Kate – possiamo iniziare?-
Vide la detective deglutire e annuire mentre dalla sua bocca usciva un flebile – si –
 
Passarono appena un paio di minuti, in rigoroso silenzio, durante i quali la dottoressa si muoveva sul suo ventre, angolando la sonda in modo da avere un immagine ottimale sullo schermo.
- Di qualcosa, ti prego!- fu la voce della detective a interrompere quell’angoscioso silenzio.
- Stai buona Kate- l’ammonì Lanie – lascia lavorare la dottoressa.-
- É facile per te! Non si tratta di avere notizie di tuo figlio!- rispose piccata.
Lanie si voltò verso l’amica – Hai ragione… sei solo la mia migliore amica e quello non è mio nipote…- disse indicando la piccola macchia opaca che era apparsa sullo schermo.
A quelle parole, Kate sollevò un poco il capo, per riuscire a vedere meglio il monitor e senza distogliere lo sguardo dalle immagini le chiese:
- Riesci a capirci qualcosa?-
- Certo! – rispose impettita – sono pur sempre un medico!- poi indicando il monitor, sfoggiò tutta la sua scienza.
- Vedi, quello è un piedino, quella una mano, questa la testa…-
L’espressione della detective, sempre più dubbiosa man mano che Lanie enumerava le cose che erano visibili e attribuiva loro dubbi significati, fece sorridere la dottoressa che dopo un po’ scoppiò a ridere.
Entrambe le donne si girarono verso di lei e quasi a scusarsi iniziò a precisare.
- Sono contenta che riesci a vedere mani e piedi… ok che l’ecografia è molta interpretazione ma forse stai lavorando un po’ troppo di immaginazione.-
Quella sua frase le fece guadagnare un’espressione imbronciata di Lanie ma in compenso fece si che finalmente Kate sorridesse rilassata.
Avvicinò al lettino il carrello con l’ecografo girando bene il monitor in modo che, continuando a muovere la sonda sulla pancia, potesse anche indicare quelle strane macchie sul monitor. Disse a Kate di poggiare la testa sul cuscino che con l’aiuto di Lanie avevano posizionato sul letto e iniziò a mostrare.
- Allora… iniziamo con il dire che è un feto di sei settimane, in ottima posizione e si sta formando… Vedi  - disse indicando una ‘macchia’ che assomigliava a una sorta di palla un po’ allungata – questo è il tuo bambino. Come ha detto Lanie, questi sono i suoi arti e questa è la testa.-
Voltò lo sguardo verso Kate che ammirava lo schermo con un’espressione incantata. Sorrise alla dolcezza che quella donna, che aveva conosciuto come una delle più ‘toste’, dinanzi alla sua creatura abbandonasse tutte le sue difese mostrandosi timorosa, emozionata e ‘tenera’.
- Invece, vedi questa specie di pallina che si muove su e giù? -
Kate era paralizzata, non riusciva a proferire parola ma i suoi occhi le fecero capire che era un ‘si’
- Questo è  il suo cuoricino.-
 Un ampissimo sorriso si aprì sul suo viso. I suoi occhi puntati sullo schermo e il suo cuore aveva preso a battere alla stessa frequenza del velocissimo cuore del suo bambino.
- Sei pronta?- le chiese.
- Per cosa?- rispose appena si fu ripresa un poco.
- Per sentire il suo battito.- rispose sorridendo la dottoressa.
- Si può?- chiese Kate
- Certo che si può!- intervenne Lanie.
Kate cercò la mano dell’amica che era poggiata vicino a lei sul lettino, fece intrecciare le loro dita e senza distogliere lo sguardo dal monitor
- Pronta!-
Vide la dottoressa armeggiare con dei pulsanti e mentre piano muoveva delle manopole, sul video comparvero delle linee orizzontali che si spostavano verso destra oscillando in verticale, un suono dapprima leggero e poi sempre più forte ma veloce si diffondeva nella stanza.
Al suono di quel battito veloce che sembrava quasi un rimbombo nelle sue orecchie, il viso di Kate s’illuminò mostrando tutta la gioia e l’emozione che provava. Una sensazione talmente forte e indescrivibile che non riuscì a trattenere, e mentre le lacrime copiose sgorgavano dai suoi occhi, lei continuava a dirigere lo sguardo su quel ‘cosino’ che sembrava muoversi all’impazzata e il suo cuoricino che batteva alle alte velocità.  
 Fu in quel momento che riuscì a cogliere a pieno ciò che le stava succedendo.
 Portò la mano sinistra a sfiorare la sua pancia e poi l’avvicinò alla sonda, la chiuse intorno alle dita della dottoressa e stringendo le mani di quelle che ormai erano le sue uniche amiche, - il mio bambino - affermò quasi in un sussurro.
 
Katherine lasciò che Beckett si riprendesse dal turbinio di emozioni prima di continuare nella visita e accertarsi che tutto fosse nella norma.
Quando ebbe finito, le passò della carta per ripulirsi dal gel e avviò la stampa delle immagini.
Intanto Lanie andò ad aprire la porta per permettere al povero Patrick di entrare, finalmente.
Mentre la sua amica e il suo partner lavorativo, battibeccavano sulle sue condizioni, sul bambino e sulle immagini che ora Katherine aveva consegnato a Lanie, lei non riuscì a trattenere una risata amara al ricordo di tutte le volte che aveva visto scene molto simili tra l’anatomopatologa e lo scrittore.
Tornò a concentrarsi sulla sua mano che ripuliva il suo ventre dal gel e che contemporaneamente lo accarezzava. Riportò la sua mente al presente e a quel futuro che si stava accingendo a vivere. Sorrise guardando quell’immagine che, anche se fissa, era ancora sullo schermo, il suo piccolino…
 “Mio figlio” pensò e in quel preciso istante capì che sarebbe stata disposta a tutto pur di proteggere quell’esserino. L’avrebbe difeso e nascosto anche dall’amore delle persone a cui lei teneva di più al mondo, da suo padre, da quello che ora sarebbe diventato suo nonno ma soprattutto da quell’uomo che le aveva rovinato la vita, ma che aveva giurato a se stessa sarebbe rimasto solo un fantasma del passato e non gli avrebbe permesso di condizionarle il suo futuro, più di quanto avesse già fatto. A questo ultimo pensiero, un sospiro triste le apparve in volto ma fu solo un attimo… un secondo dopo fu sostituito dalla determinazione… non quella che aveva sempre avuto come detective, ma quella più tipica di una madre pronta a lottare con tutte le sue forze per  proteggere il suo bambino.
- Kate-  fu la voce di Kathie che la riportò alla realtà.
Scese dal lettino e dopo aver gettato la carta nel cestino, si sistemò la maglia e raggiunse gli altri.
Dopo le raccomandazioni del caso, Katherine l’accompagnò fino alla porta e fece accomodare fuori la ‘famigliola’, congedandoli come se fossero dei normali pazienti.
- Andiamo a casa?- chiese Patrick, risvegliando la detective dai suoi pensieri.
- Si, casa!-




Salve!
come va?
So che manco da EFP da un po'... e sopratutto che ho questa ff da completare, ma questo periodo è stato particolarmente di m...
Oggi però ho fatto "pace ca cervella" e ho deciso di pubblicare almeno la fine del flashback, prima che Kate abbia le doglie mentre voi aspettate la prima visita :p
Prometto che cercherò di continuare e terminarla al più presto (sempre che ancora vi interessi...)
Intanto vi ringrazio per avermi seguito fin qua e se avrete la pazienza di aspettarmi (un po' come il nostro amato Rick con Kate) ve ne sarò grata e spero che non ve ne pentirete!!!

Anche se non lo leggerà mai, ne approfitto per dire un enorme GRAZIE a LEI che con il suo sorriso e quello "scambio" di qualche minuto è riuscita a darmi di nuovo un po' di carica, nonostante il resto...
Un altrettanto enorme Grazie va a voi che eravate con me e che ancora oggi rallegrate le mie giornate! Alle mie Scintille <3
Dedicato a voi...

A presto!
<3

Aggiunta postuma:
Salve lettori... chiedo scusa per il tempo che vi sto facendo aspettare ma vi assicuro che piano piano sta procedendo la ff, solo che ho preferito prendere una "pausa" da EFP e tornare appena questa sarà finita, in modo da essere costante nella pubblicazione (e spero anche più frequente della settimanale) così da farvi tenere il filo della storia!
Scusate per l'attesa!
Vostra Vulpix
<3
   
 
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