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Autore: Nihaskebab    29/06/2014    1 recensioni
DAL RACCONTO :
|Signorina, ma questo cosa c'entra col suo discorso?|
Ah, eccoti! Mi mancavi, dov'eri finito? Beh, in realtà niente, ma credo che presto lo potrò di nuovo tirare fuori, come mai sei tornato?
|Beh, lei stava parlando al suo invisibile pubblico, per cui non la volevo disturbare, ma vede adesso è arrivato il momento di andare avanti con la trama, per cui la potrebbe finire un attimo di descrivere e fare soliloqui? Non solo rallenta il ritmo del racconto, ma sta bloccando la trama facendo annoiare il lettore.|
No, aspetta cicciobellobua vorresti dire che al mio, come hai detto tu, pubblico invisibile
|invisibile pubblico|
va beh, è uguale, non piace ciò che penso?
|No, dico solo che forse il lettore vorrebbe vedere cosa succede, non trova?|
Trovo, trovo, ma qui non succede mai niente, insomma, è solo una mattinata come le altre.
|Pensò Nihanda, quando a turbare il suo discorso con la voce narrante entrò una ragazza al bar completamente sudata. I capelli lisci color mogano erano arruffati e il suo passo, come il suo respiro, veloce e pensante.|
“Una spremuta d'arancia, grazie.”
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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 La mattina il club riserva i postumi della sera prima, il luogo è calmo e nessuno parla; si direbbe, o meglio, io direi troppo calmo. Soprattutto che si entra alle 7:01 puntuale come la sottoscritta aka un orologio svizzero.
Ma quello che mi chiedo entrando è: perché svizzero? Il cioccolato, gli orologi, le montagne sono tutti svizzeri, ma non era tutto “ made in China ”? La lega del male ci ha ingannato, amici; saranno gli svizzeri a impadronirsi del mondo, non il popolo cinese. Altro che neutrali questi qua. Neutrali un par de' ciufuli!

Ma questo non è rilevante, né interessa a qualcuno, proprio come a Benedict Cumberbrach ( quanto diamine è figo?! ) nel ruolo di Sherlock Holmes ( quanto diamine è ancora più figo?! ) non interessa il sistema solare, o meglio del fatto che la terra giri intorno al sole; per lui potrebbe essere anche la luna o potremmo essere noi in giardino a girare come un orsacchiotto; insomma, non farebbe nessuna differenza, per cui lui se la prende con la categoria dei criminali che non sanno più svolgere il loro hobby divenuto lavoro. Piccola parentesi: ognuno nella vita ha un hobby e dopo vi spiegherò meglio la piccola parentesi.
E allora cosa fa Holmes? Spara al muro del salotto, mi pare ovvio; cosa che farei anche io, se solo avessi in primis una pistola e poi delle casse piene di soldi per riparare il muro, sia chiaro.

Tuttavia, con i miei soliloqui mentali, mi sono leggermente, e dico leggermente, distratta dal discorso principale: il club inchiostro e tempera è troppo calmo la mattina e io sono intrappolata nel vizioso circolo nominato comunemente abitudine. Che incubo, che incubo tremendo; ah, che schifo.

Le parole dei miei vecchi professori rimbombano nella mia testa: “ Si dice non mi piace, non che schifo.” Ma va beh, chi se ne frega di loro.

Oops, che maleducata; non mi sono presentata e lo farò non appena ordinerò qualcosa al club guardando dritto Claudio negli occhi annuendo. Capitemi, sto morendo di fame!
La ragazza entrò nel club guardando il barista negli occhi e sorridendogli annuì al suo...

No, aspetta e tu chi diamine sei? Fuori dai miei soliloqui! Chi ti ha dato il permesso di entrare, mh?

Sono il narratore.

Okay, e si può sapere che cacchio stai facendo?

Narro le tue vicende dato che, signorina, lei non può pensare “sto ordinando, guardo Claudio negli occhi e bla bla bla.”

E perché non posso? Io posso fare quello che voglio.

Sarebbe poco elegante, signorina, si dia un tono e lasci che a queste cose ci pensi io, è d'accordo?

Mh, okay, ci sto, ma non ti pago, sappilo.

Certamente e adesso mi lasci al mio lavoro. Cough, cough.

La ragazza entrò nel club guardando il barista negli occhi e sorridendogli annuì al suo “il solito, cara?” e andò a sedersi al solito tavolo per due quasi incastrato in mezzo agli altri che sembravano circondarlo.

Woah, che figo 'sto narratore, è così figo che è una noia mortale...

Oh, emh, ben trovati nella mia testa! Vi ho detto che il club è calmo la mattina, vero? Certo, sarà pure calmo, ma è pieno (e dico) pieno di gente, sempre la solita gente della mattina, la sera è un'altra storia, ma ne parleremo un altro giorno, sempre se il grande capo AUG non decide di pubblicarla come One Shot.

Alla mia sinistra sono seduti quelli che io definisco “La madre apprensiva e il figlio asociale poco interessato alla vita -meglio noto con depresso antipatico- e le due vecchiette amiche-per-sempre-per-la-vita-ti-voglio-bene-blahblahblah ( Ke$ha, sei tu? ) che si siedono davanti a loro -così, per abitudine-”. Sono appassionata di psicologia, la mente umana mi affascina, già, ma dopo vi spiegherò meglio; sto rimandando troppe cose, ma del resto sono i miei pensieri sciolti al vento, quindi è più che normale.
Alla mia destra vi sono quelle che io definisco “Le infinite studentesse” avranno circa 16 anni l'una, sono in 5 in un posto da 4, sono tutte bionde e non fanno che parlare di quel che suppongo sia il figo di turno della loro scuola.

Davanti a me i tavoli sono completamente pieni di persone che “la sera leoni e la mattina...” possiamo dire che metà di loro sono uomini di una certa età che si fermano solamente per un caffè per poi lasciare il posto ad altri loro coetanei per un caffè e magari leggere il giornale, l'altra metà è composta da giovani uomini ( “giovani uomini”, che definizione poetica, non trovate? ) che probabilmente vanno all'Accademia di Belle Arti.

Il club si trova proprio davanti lì, di fianco a una cartoleria ed è completamente dedicato a un film del 1988.

La cosa carina è che me li ritrovo anche in estate e siamo a luglio inoltrato, visto perché vi dico che l'abitudine è un incubo? E non uscite fuori con la storia del cliente affezionato perché secondo me è una stronzata, non è mica una libreria.

Immagino che adesso dovrei parlarvi di me, vi ho fatto aspettare circa una pagina e mezzo, o una pagina e tre quarti? Ma che ne so io, non sono mai andata bene in matematica!

Mi chiamo Nihanda K.; mi definisco un'artista, continuo a leggiucchiare Freud, il mio gatto di chiama Sigmund (poraccio), il mio coinquilino mi odia perché il suo gatto è diventato mio e il suo nome è mutato da Batuffolo a Sigmund, qualche volta aiuto Claudio la sera come specie di lavoro part-time, ma ehi fare la cameriera di sera al Club inchiostro e tempera è qualcosa, quindi il mio coinquilino non deve rompere i coglioni, cioè, non deve rompere le scatole perché a parere sua non ho un lavoro. Beh, il “lavoro part-time” lo definisco hobby.

Un hobby. Come, immagino, alcuni di voi hanno potuto notare questo bar ha nome Club inchiostro e tempera, proprio come il bar in cui lavora Jessica Rabbit, la moglie di Roger Rabbit, mostrato in Chi ha incastrato Roger Rabbit. Alla parete sono affissi i vari menù e al muro sono scritte alcune frasi del film. Quella che leggo ogni mattina dalla mia postazione è quella dell'hobby.

R. K. Maroon: Io sono un produttore di cartoni, non un assassino.

Eddie Valiant: Di questi tempi tutti hanno un hobby.

Adoro questo luogo, è come una seconda casa per me (se mi sentisse il mio adorato coinquilino mi caccerebbe fuori a calci in culo, però l'appartamento è mio. Ah, fregato!) e nonostante io odi l'abitudine, questa è un'eccezione. L'ho detto solo perché, boh la mia colazione non arriva.

Dopo 10 minuti, Claudio mi porta il mio amato cappuccino e la brioche vuota, o liscia che dir si voglia, e tutti gli occupanti del bar dalle 7:01 alle finchènonmenevado sono qui, ottimo direi. I posti sono tutti occupati, eccetto quello davanti al mio, curioso.

Ogni giorno mi chiedo se qualcuno ci metterà mai il culo sopra e che tipo di culo sarà.
Grosso, piccolo, sodo, scheletrico, flaccido, passivo, insomma, serie: io la mattina non mi faccio le pippe mentali e non voglio conquistare il mondo.

Signorina, ma questo cosa c'entra col suo discorso?

Ah, eccoti! Mi mancavi, dov'eri finito? Beh, in realtà niente, ma credo che presto lo potrò di nuovo tirare fuori, come mai sei tornato?

Beh, lei stava parlando al suo invisibile pubblico, per cui non la volevo disturbare, ma vede adesso è arrivato il momento di andare avanti con la trama, per cui la potrebbe finire un attimo di descrivere e fare soliloqui? Non solo rallenta il ritmo del racconto, ma sta bloccando la trama facendo annoiare il lettore.

No, aspetta cicciobellobua vorresti dire che al mio, come hai detto tu, pubblico invisibile

invisibile pubblico

va beh, è uguale, non piace ciò che penso?

No, dico solo che forse il lettore vorrebbe vedere cosa succede, non trova?

Trovo, trovo, ma qui non succede mai niente, insomma, è solo una mattinata come le altre.

Pensò Nihanda, quando a turbare il suo discorso con la voce narrante entrò una ragazza al bar completamente sudata. I capelli lisci, color mogano, erano arruffati e il suo passo, come il respiro, veloce e pensante.

“Una spremuta d'arancia, grazie.”

Si girò e vide che l'unico posto vuoto era quello davanti a Nihanda. Così le si avvicinò chiedendole.

“Se non aspetti nessuno, potrei sedermi qui?”

La nostra protagonista annuì.

Affascinante, questa è una novità bella e buona. Il suo culo è grosso e sodo... ma che diamine sto pensando?! Niha, non è momento di fare certi pensieri, sembra agitata e il fatto che continui a giocare coi suoi capelli è un probabile segno di insicurezza, ma la sua postura potrebbe indicare un severo autocontrollo. Affascinante, questa ragazza sarà perfetta per il mio studio alla mente umana.

“Cough cough, ciao! È la prima volta che ti vedo qui, sei nuova di queste parti?”

Meglio cercare di essere gentili il primo incontro.

“A dire il vero non mi sveglio mai così presto, né frequento questa zona, abito qui da che me ne ricordi. Ad ogni modo, il mio nome è Elle.”

Alzò il mento piena di orgoglio.

No, aspetta, quella tizia aveva il nome della dodicesima lettera dell'alfabeto e ne andava fiera? No, zia, fatti curare o va' all'anagrafe e datti un nome decente, se vuoi ti do una mano. Ma a cosa pensavano i tuoi genitori quando stavano scegliendo il nome, capisco l'indecisione, ma cazzo questo è troppo. Chi sa quanti problemi da piccola, ci credo che mi sembri una complessata, ti chiami Elle!

“Umh, tutto okay? Non mi sembra che ci voglia così tanto per dirmi qual è il tuo nome.”

“Io sono Nihanda, per gli amici Niha, per il mio capo al lavoro sono Cara e per i clienti la sera sono -abbella portami 'nartro drinketto-"

“Perché ridi?”

“Mi fai ridere, e poi hai un nome buffo.”

“Nome buffo? Che? Nihanda per lei è un nome buffo? Almeno non mi chiamo Enne, almeno la gente non mi identifica come la quattordicesima lettera dell'alfabeto!”

Oh cazzo, ho pensato ad alta voce, adesso 12 (è così che ho deciso di soprannominarla) mi tira un supermega punch, me lo sento.

“Nessuno me lo aveva mai detto in faccia, mi piaci.”

Non mi ha picchiata? Wow, sono salva. Beccati questo Dinckleberg! Oltre ad essere una pessima indovina, sono una grandissima paracula. E poi perché le piaccio?! No, 'sta tizia non è normale., meglio far finta di niente.

“Meno male, mi aspettavo di tornare al mio buco chiamato casa con un occhio nero.”

“Ti sembro una persona violenta?”

La guardo.

Lei arrossisce.

Le fisso le tette, saranno una terza abbondante.

“No, ma con quelle tette rischi di soffocare qualcuno.”
Ride, oh cazzo, ma sa fare altro? Finalmente le arriva la spremuta e io mi accorgo di aver lasciato a metà il mio cappuccino e che è il momento di mangiare la brioche come un maiale.

“Conosciamoci meglio. Del resto un nome non è nulla, ma non ti cito Shakespeare, dalla faccia che hai fatto al mio 'un nome non è nulla' preferire non tornare io con un occhio nero...”

“...ma anche due; continua.”

“... io sono Elle D.- Elle D., davvero? Adesso sì che mi sento seriamente presa per il culo.- ho 20 anni, studio medicina, per guadagnarmi da vivere non faccio niente perché faccio da sanguisuga a mia zia.”

“Ahah figo, va' avanti.”

“Okay, ma che altro dovrei dire scusa?!”

“Ci vedremo ancora qui?” perché glielo chiedo? Nasconde qualcosa, me lo sento.

“Se tu mi parli di questo posto, probabile.” mi sta sfidando, no, davvero regge il mio gioco? Neanche il mio piccolo amato coinquilino riesce a sostenere così tante battute con me, uh sono così eccitata, ma ha un push up?

Insomma, sono davvero troppo grosse. Dovrei toccarle per capire. No! Niha, no, basta.

Complotto. Complotti ovunque, Adam aiutaci tu.

No, okay, sto delirando.

“Lo farò. Quella in cui sei ora è la zona artistica della città, numero 12. Siamo dentro il Club inchiostro e tempera, luogo ove viene celebrato il film Chi ha incastrato Roger Rabbit. Qui dietro di me c'è questa:

Eddie [riferendosi alle faine]: Se ne sono andati.

Roger: Mannaggia ai pescetti, Eddie! Mi hai salvato la vita! Come potrò mai ripagarti? [lo bacia]

Eddie: Per cominciare, non ti azzardare mai più a baciarmi!

Una citazione esilarante, non trovi? E il bar è alquanto abitudinario, la mattina ci sono sempre le stesse persone dalle 7:01 alle finchènonmenevado in punto e anche la sera, quando vengo per fare la cameriera, il pomeriggio non saprei, ma la cosa che più ti potrà convincere è che tu mi troverai sempre qui alla stessa ora, un po' come la volpe col Piccolo Principe.”

“Commuovente, anche perché non mi dispiacerebbe avere qualcuno con cui parlare.”

Nihanda controllò l'orario e notò che era in ritardo con la propria tabella di marcia, lasciando i soldi accanto alla tazza e al piattino della brioche si alzò facendo un cenno di saluto a Claudio e alla ragazza cui stranamente l'aveva affascinata tanto.

“Benvenuta al club inchiostro e tempera!” 


Note di Niha:
Spero che la mia prima storia pubblicata vi piaccia! L'ho scritta di getto senza pensare a qualcosa di complicato, volevo solamente far ridere.
Ho scelto AU per ovvi motivi, basta che leggiate la bio; ed ho scelto OOC poiché i due caratteri dei personaggi principali, Nihanda ed Elle, sono stati completamente stravolti, in una prossima Fanfic (molto probabilmente storia a capitoli) saranno loro stesse. Io, la creatrice di Nihanda, Elle e tutto il loro mondo, stravolge il loro essere. Sottolineo che li ho creati io, un applauso gente alla mia deficienza!
Alla prossima, non mancate mi raccomando. Ciao! xx

 

   
 
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