Fanfic su artisti musicali > Paramore
Segui la storia  |       
Autore: LaylaParamour    29/06/2014    1 recensioni
[QUESTA STORIA E' IL SEQUEL DELLA FANFICTION: La sveglia non suona più per me!]
"Ma come?! Non puoi non fare le foto il giorno del compleanno della tua ragazza!" mi rimproverò Chiara.
"No, va bene così" disse Hayley fissandomi.
Quante persone possono dire di vivere in tour con i Paramore? Poche, e tra loro ci sono le ragazze che conosciamo: Ronnie, Chiara e Daniela. Per queste ragazze la vita in tour è un sogno, per Ronnie ancora di più. Vivere con le proprie metà può essere emozionante,divertente, stupendo ma si sa che il troppo storpia.
A volte si ha bisogno di una pausa, quando non ci si sente più se stessi. Nonostante non tutti possono essere d'accordo.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Hayley Williams, Jeremy Davis, Nuovo Personaggio, Taylor York
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
28. Something is knockin' on my mind's door
 
POV HAYLEY
"Ma come ti è venuto in mente?!" chiese Jeremy.
"Non lo so, era lì sul letto. Mi sembrava smarrita ed era triste, non sono riuscita a trattenermi" risposi.
"Peró Hayley, devi capire che è difficile per lei" intervenne Chiara e Daniela annuì.
"Lo so, ma è difficile anche per me"
"Ne siamo consapevoli" disse Daniela "Ma ora non hai fatto altro che peggiorare la situazione. Ora ti evita e cerca di stare lontana da te il piú possibile. É come se tu le avessi rubato il suo 'primo bacio'"
Annuii "Come faccio a farla tornare da me?" chiesi, sull'orlo della disperazione.
"Prima di tutto stai calma, e non mollare" disse Jeremy.
"Seconda cosa non essere troppo oppressiva, soprattutto in queste situazioni ha bisogno dei suoi spazi" continuò Chiara.
"E terzo... " cominciò Daniela.
"Non baciarla di nuovo!" conclusero tutti e tre.
"Okok, ho afferrato il concetto" mi passai una mano tra i capelli. Mi alzai dalla tavola, dove stavo discutendo con loro, sull'argomento 'Ronnie'. Da quando l'avevo baciata mi evitava, cercava di non incontrare mai il mio sguardo. Questo mi turbava molto, non volevo che succedesse una cosa del genere, anzi, speravo di riuscire ad aiutarla a ricordare facendo quel gesto che era consueto prima che Ronnie avesse quell'incidente.
Non ricordava nemmeno la consistenza delle mie labbra molto probabilmente. Anzi non si ricordava di me.
Entrai nella camera insonorizzata, senza bussare e ci trovai Ronnie.
"Ah, ci se ti tu, scusami" stavo per andarmene.
"No, aspetta" posó la chitarra "Te la lascio, ho finito" si diresse verso di me e la lasciai uscire. Richiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti alla tastiera, posando delicatamente le dita sui tasti bianchi.
Mi era sempre piaciuto fare arrangiamenti delle canzoni della mia band, alla tastiera. Anche se tutti gli altri strumenti davano quel qualcosa in più, trovare un modo per suonarle solo con la tastiera mi faceva sentire realizzata. 
 
I don't even know myself at all,
I thought I would be happy,
By now
The more I try to push it, I realize,
Gotta let go of control
 
Gotta let it happen, 
Gotta let it happen, 
Gotta let it happen,
Jut let it happen.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
Every night I try my best to dream,
Tomorrow makes it better.
And wake up to the cold reality,
And not a thing has changed.
But it will happen.
 
Gotta let it happen,
Gotta let it happen,
Gotta let it happen
 
POV RONNIE
Ero rimasta lì ad ascoltare mentre cantava, non sapevo che fosse in grado di farlo.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
But the salt in my wounds,
Isn't burning anymore than it used to.
It's not that I don't feel the pain
It's that it just I'm not afraid of hurting anymore.
And the blood in these veins, 
Isn't pumping any less than it ever has.
And that's the hope I have,
The only thing I know is keeping me alive.
 
Alive.
 
Quel 'Alive' detto con così tanta forza di volontà e amore, passione mi fece venire un brivido lungo la schiena.
 
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
Gotta let it happen
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
It's just a spark,
But it's enough, to keep me going.
And when it's dark ouy, no-ones around,
It keeps glowing.
 
Quella canzone mi ricordava qualcosa, ma non sapevo cosa. L'avevo già sentita da qualche parte.
Avevo questo maledetto ricordo lontano che non aveva la minima intenzione di farsi vivo nella mia mente.
La ragazza, che ancora non aveva un nome per me, cominció a mettere insieme qualche nota, senza cantare. Aveva delle capacitá canore strabiglianti e suonava incredibilmente bene, riusciva a farmi venire i brividi anche solo suonando.
Da che mi ricordo, la tastiera o il piano non mi erano mai piaciuti come strumenti, ma sentendo suonare lei, potevo benissimo ricredermi.
Decisi di allontanarmi da quella porta e di rifugiarmi in camera mia, o meglio, nostra. Sentirla suonare ma non potermi ricordare di lei o di quello che mi legava a lei mi turbava sempre di più. 
Mi stesi sul letto.
C'era quel bacio che mi aveva dato, che ritornava sempre a bussare alla porta della mia testa. Perchè mi aveva baciata? Forse me lo avrebbe detto se glielo avessi chiesto, ma ero così imbarazzata anche solo a guardarla. Mi toccai le labbra, mi capitava spesso di farlo da quell'avvenimento. Le sue labbra erano così candide e delicate e mi chiedevo spesso se anche quelle del mio ragazzo fossero così. Non avevo nemmeno chiesto alla ragazza dove fosse il mio fidanzato e come fosse, visto che non me lo ricordavo.
Non ricordavo nulla.
Non riuscivo a ricordare.
Avrei voluto che qualcuno mi dicesse tutto ció che avevo dimenticato.
"Permesso?" chiese qualcuno.
"Avanti" risposi.
Un riccioluto, in cui riconobbi Taylor, entrò in camera.
"Ehi Tay" mi misi a sedere sul letto.
"Che ci fai qui, tutta sola?" si sedette sul bordo del letto.
"Penso"
"A cosa?" chiese.
"Al fatto che voglio ricordare, e ad altro"
"Per 'altro' intendi il bacio della ragazza con i capelli color arcobaleno?"
Lo fissai "Non trovo nessuna spiegazione al suo gesto"
Lui annuì "Sappi solo che c'è un motivo per cui l'ha fatto, forse non è ancora tempo di ricordarlo, ma l'ha fatto con una cognizione di causa. Ed ora non stare isolata qui, vieni giù che ci facciamo una partita alla play" mi scompigliò i capelli sorridendo.
Annuii sorridendo e lo seguii al piano di sotto.
Continuavo ad avere quei dubbi, ma isolarmi non sarebbe servito a nulla. Stare tra gli altri mi aiutava a non pensarci molto, ad essere un po' più spensierata, nella speranza che prima o poi tutto mi sarebbe tornato a mente.
 
(RETT)ANGOLO DELL'AUTRICE!
Hola! Qui Ronnie non ha la minima intenzione di ricordarsi, anche se qualcosa comincia a farsi strada nella sua testa quando sente Hayley che canta Last Hope. Taylor lo trovo davvero dolce in questo capitolo, non gli do mai lo spazip che si merita in questa storia. Oh almeno non gli do tanto spazio quanto ne do a Jeremy.
Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio NicknameErrato, The son of rage and love e Lonni per le recensioni!
Ringrazio i lettori!
Ringrazio le mie amiche!
Alla prossima! :D
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Paramore / Vai alla pagina dell'autore: LaylaParamour