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Autore: roselibonscarpotley    29/06/2014    3 recensioni
Una lacrima le scese giù per una guancia. Basta. Non poteva continuare così, aveva bisogno di distrarsi. Di fare qualcosa che le impiegasse molto tempo e che le impedisse di pensare…perché pensare la faceva piangere, e lei, almeno per il resto della giornata non voleva piangere.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La Seconda Guerra Magica era finita da un mese e mezzo, l’Estate era appena iniziata ed Hermione era alla Tana nella sua camera… i ragazzi e Ginny, per distrarsi, erano in giardino ad allenarsi a Quidditch... e lei era sola. Un po’ si stava annoiando, e non era neanche in vena di uscire a guardare i suoi amici giocare…era ancora triste per tutte le coraggiose vittime della guerra… Tonks, Lupin, Fred… e molti altri. Una lacrima le scese giù per una guancia. Basta. Non poteva continuare così, aveva bisogno di distrarsi. Di fare qualcosa che le impiegasse molto tempo e che le impedisse di pensare…perché pensare la faceva piangere, e lei, almeno per il resto della giornata non voleva piangere. Cominciò a riflettere su cosa potesse fare, e mentre lo faceva, passò in rassegna la stanza. Era già ordinata. Ogni cosa era al suo posto… i libri nella libreria, i vestiti nell’armadio, le calze nei cassetti… il pavimento lucido e i letti rifatti. Niente. Si sedette nel letto e tirò a sé le ginocchia. Ma… ma qualcosa le pressava sullo stomaco…e non era né il senso di colpa né la fame…era…come dire? Piuttosto reale… qualcosa di piccolo ma duro. Guardò e vide che era la borsetta con le perline che portava sempre con sé. La borsetta che le era stata così utile durante il viaggio alla ricerca degli Horcrux… quella che conteneva tutto. Lì dentro c’era proprio di tutto e di più. -Ma certo!-pensò Hermione. –chissà che confusione ci sarà lì dentro! E se la svuotassi?-                                                                                                                                          Detto (anzi, pensato) questo, aprì la piccola borsetta e cominciò a svuotarla dei suoi oggetti.
Libri, occhiali da vista, occhiali da sole, sapone, shampoo, vestiti, cuscini, tenda, pozioni varie, sacchetti, sedia piegabile, un phon, coperte, sacchi a pelo, tre pettini (probabilmente per ricambio *N.d.A.*), due piume, una boccetta d’inchiostro, un taccuino, un cappello da strega, un foglietto spiegazzato strappato dal taccuino, una valigia, un mini-frigorifero da viaggio… ma… aspetta! Lei non aveva mai strappato fogli dal suo taccuino. Lei non aveva neanche mai scritto in quel foglietto. Né tantomeno l’aveva mai piegato e messo nella sua borsa. Non poteva essere. Lo prese e lo aprì in fretta e furia.
La scrittura era poco chiara, ma comunque leggibile. Niente a che vedere con la sua, chiara e pulita.
Guardò attentamente la grafia, tentando di capire di chi fosse… l’aveva già vista, ai tempi di Hogwarts, quando correggeva i compiti Ron ed Harry… cominciò a leggere:
‘’Cara Hermione… (le venne un tuffo al cuore.)
Come stai? Ma che domanda sciocca! Ovvio che non stai bene… ti osservo, sai?
Vedo che stai soffrendo molto, con tutta questa situazione.
Sento come piangi, la notte. Quando credi che nessuno ti possa sentire.
Ma ti sbagli. Io ti sento. Io ti ascolto, e non sai quanto male mi fa, vederti stare così…
Ti scrivo solo per dirti che Harry ed io… ci siamo per te, e sempre ci saremo.
Ti starai chiedendo perché non vengo a parlarti. Perché spesso ti evito, evito il tuo sguardo.
Beh. Perché sono un codardo, ecco perché.
Perché non riesco a sopportare l’idea che possa accadere qualcosa a qualcuno di noi... in special modo a te, Hermione.
Sei la ragazza più coraggiosa che abbia mai conosciuto…
E, giuro, se ti dovesse accadere qualcosa di brutto, sarei il primo a soffrirne.
Perché…? Beh. Non è importante, per ora, il perché.
Il punto è, mia cara Hermione, proteggiti, salvaguardati. Tu meriti di avere un futuro come si deve…
Certo, sarei onorato se questo futuro comprendesse un posticino per una persona chiamata Ronald Bilius Weasley. Me.
Beh. Va bene, sono uno sciocco a farlo…ma non resisto più. Ecco il motivo che non volevo dirti prima: (anche se forse tu avevi già intuito qualcosa, in fondo tu sei sempre stata precoce e brillante)
Mia Hermione, io TI AMO… e non riuscirei a perdonarmelo, se tu non sopravvivessi in questa stupida battaglia.
L’idea di non vederti più sorridere, arrossire, che sia di rabbia, di gelosia, d’imbarazzo o timidezza… mi gela il cuore.
TI AMO, perché sei l’unica in grado di capirmi…anche adesso. Da sempre.
Anche quando io non ero ancora in grado di capire te, le ragioni dei tuoi comportamenti…
Comportamenti che talvolta mi facevano adirare, talvolta sogghignare…
Ma quanto ti amo… sono anni, ormai, che resisto senza dir niente.
Volevo evitare che tu ne stessi male, che mi rifiutassi, o che, peggio, ti allontanassi da me.
Che vigliacco!- starai pensando tu- Fuggire così dall’amore…
Eh già… sono stato un vero fifone. Me ne pento. Quante volte ero sul punto di dirti tutto…
E alla fine ho taciuto.
Quante volte, da quando abbiamo iniziato la ricerca degli Horcrux, vorrei venire da te, di notte,
 mentre ti sento piangere, per rassicurarti, dirti che va tutto bene…anche se tutto bene non va.
Non so quando troverai questo biglietto… forse domani mattina, forse mai.
Spero solo che quando lo troverai, se lo troverai, non mi odierai troppo.
Ti amo, mia Hermione…
                                                                                                  Ron, il codardo.                                                                           P.S. scusa se ho strappato un foglio del tuo taccuino, so che tu non lo sopporti…beh. Aggiungiamolo alla lista delle cose di cui mi dispiaccio‘’.
 
Hermione non riusciva a credere ai suoi occhi… che peraltro adesso piangevano a dirotto, contro ogni suo buon proposito di non piangere più.
Ron…Ron le aveva scritto una lettera… A LEI! Aveva usato quelle parole così toccanti… aveva scritto di AMARLA. E per tutto questo tempo… non le aveva detto nulla. Si era comportato come se non avesse mai scritto niente. Come se…
<< A tavola! >> Gridò la signora Weasley dalla cucina.
Lei tentò di rispondere, ma quello che le uscì fu un flebile:<< S-si >> che, naturalmente, non era udibile da nessuno… forse neanche da lei stessa, forse neanche l’aveva detto…ma era ancora troppo scossa per scendere subito. Teneva con una presa leggerissima il foglio strappato del taccuino leggendo e rileggendo la lettera. Non era possibile. Lei amava Ron da… tre anni, e lui in tutto questo tempo la ricambiava. Non riusciva a crederci. Lei non aveva mai smesso di sperare in un suo segnale di interesse. Beh, certo…qualcosina a volte l’aveva notata… ma credeva che fossero gesti fatti nell’amicizia o…
<< Hermione, che succede? Dai scendi, siamo già tutti giù che asp… >> Ron era entrato nella stanza di lei senza bussare, e vedendola con quella faccia sconvolta i suoi occhi erano scivolati sul foglio che teneva ancora in mano. Non appena capì di quale foglio si trattasse, divenne almeno cinque toni più rosso dei suoi capelli. Era rimasto bloccato di fronte la porta e i suoi occhi andavano ora ad Hermione ora al foglio. Imbarazzato.
<< Hai…? >> azzardò lui. Hermione annuì.
<<  Pensi davvero, e soprattutto…ancora, tutto ciò che hai scritto su questo foglio?   >> ora fu Hermione a parlare, ma lo fece con una voce strana, una voce allo stesso tempo triste, curiosa, piena di dubbi, affranta, impaurita, ma soprattutto colma di speranza..
<< Certo Hermione! Non ho mai smesso un attimo, un secondo, di amarti. Mai. E di sperare che trovassi quello stupido fog…  >> Ron stava iniziando a parlare a ruota libera con un tono esasperato, come se fosse ovvio tutto quello che stava dicendo, sintomo che era davvero teso, ma non si era accorto che contemporaneamente Hermione si era alzata dal letto e gli stava andando incontro a passi rapidi. Fu lei, infatti, a gettargli le braccia al collo e a zittirlo… con un bacio. Non un bacio normale. No. Era uno di quei baci che, sì, ti tolgono il respiro, ma ti donano la vita.
Lui era piacevolmente sorpreso. Della reazione di Hermione. Lei pure. Di se stessa.
Ma prima di approfondire il bacio lei si staccò un attimo da lui e gli sussurrò: <<  non credo che tu sia un vigliacco.  >> e sorrise. Poi ci ripensò e disse con aria fintamente seria: << ma non so ancora se perdonarti o no per aver rovinato il mio taccuino  >> Lui la guardò e ridendo la baciò…e la baciò…e la baciò…e la baciò…fin quando Mamma Weasley non andò nella camera di Hermione a sgridarli perché il pudding si era raffreddato… ma questa…è tutta un’altra storia… :)
   
 
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