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Autore: Leana    29/06/2014    5 recensioni
Blaine Anderson è un papà single di ventun'anni che per accudire sua figlia Melody ha dovuto lasciare l'università, le serate con gli amici, e ogni divertimento. Sa bene che quella bambina lo ha cambiato in meglio, ma ora è deciso a riprendere in mano la sua vita e a diventare un bravo avvocato.
Blaine si mette quindi alla ricerca di una baby-sitter, e scoprirà che Melody non sarà l'unica a fargli compiere scelte che non si sarebbe mai aspettato di fare.
Dal prologo:
Un ragazzo che avrà avuto la sua stessa età stava salendo i gradini del portico con passo aggraziato. Indossava dei pantaloni aderenti, e un dolcevita abbinato. Quello che spiccava di più nella sua figura era sicuramente lo sguardo. Quegli occhi azzurro intenso parlavano da soli.
Quello che stupì tanto Blaine, però, fu il fatto di trovarsi davanti a un ragazzo. Avrebbe giurato che a telefono avesse parlato con una donna.
“Salve”
Blaine tornò in sé, e allungò la mani libera per stringere quella dell’altro.
“Blaine Anderson” si presentò.
“Kurt Hummel” rispose l’altro.

[Future!Klaine, Babysitter!Kurt]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 21


 

Kurt non sapeva se dovesse spaventarsi per la strana scommessa che aveva fatto Blaine. Se da un lato aveva ceduto alla sua richiesta di permettere a Rachel di vedere Melody, dall'altra temeva che potesse avere ragione.

E se veramente Rachel se ne fosse andata di nuovo non ne appena se ne fosse presentata l'occasione? In fondo, nemmeno lui credeva fino in fondo alle parole che aveva usato per convincere Blaine, ma sperava davvero che Rachel fosse veramente consapevole di quello che aveva fatto come gli aveva confessato.

Blaine si era preso l'incarico di comunicarle la notizia, ma non aveva condiviso con Kurt quali sarebbero stati i suoi piani da quel momento in poi. O meglio, Blaine non gliel'aveva detti e lui non aveva chiesto.

Se davvero era una specie di trappola quella che stava organizzando il suo fidanzato, Kurt preferiva non prenderne parte. Era già bastato interferire a favore di Rachel, non c'era bisogno che si mettesse a pianificare imboscate o cose del genere. Tutto quello che avrebbe fatto da quel momento in poi sarebbe stato guardare. Ma forse non sarebbe bastato.

 

                                                                                                    *****

 

Rachel si presentò a casa Anderson il pomeriggio seguente, e nessuno si stupì di tanta fretta.

"Io e Kurt abbiamo parlato" fu il saluto di Blaine.

"E quindi?"

"Quindi ho pensato che farti vedere Melody due volte a settimana fosse più che ragionevole. Sempre che ti vada ancora di vederla" aggiunse infine solo per provocarla.

"E' ovvio che voglia ancora vederla!" esclamò Rachel con un sorriso a trentadue denti. "Dio, non so come ringraziarti" continuò avvicinandosi a Blaine con il chiaro intento di abbracciarlo.

Lui si fece indietro, fermandola prima che potesse toccarlo.

"Non ringraziare me, ma lui" disse Blaine indicando il suo fidanzato con un cenno della testa.

"Oh, grazie Kurt" ripeté lei abbracciandolo alla sprovvista.

"Di niente" borbottò Kurt con un sorriso di circostanza.


 


 

Durante le prime visite di Rachel, Blaine non le toglieva mai gli occhi di dosso, come se temesse che potesse scappare via con sua figlia, e Kurt non toglieva mai gli occhi di dosso da Blaine. Solo quando quest'ultimo iniziò a chiamare Rachel all'ultimo minuto, si rese conto di quello che stava tentando di fare.

"Non credi che sia un po' infantile?" gli disse quando Blaine riattaccò il telefono.

"Cosa?" domandò Blaine fingendo di non sapere di cosa stessero parlando.

"Chiamare Rachel all'ultimo minuto. E' una cosa infantile" ripeté Kurt appoggiando le mani sui fianchi e guardandolo con espressione contrita.

"No, non lo è. Se per colpa di qualche impegno non riuscirà ad esserci, vorrà dire che per lei sua figlia non vale così tanto" dichiarò Blaine chiudendo il discorso.

Kurt spalancò la bocca, non riuscendo a credere alle sue orecchie. Era così che aveva intenzione di comportarsi Blaine? No, non poteva crederci.

"Ricordi quando mio padre ha avuto l'infarto?" domandò cercando di non far trasparire nel suo tono di voce l'indignazione che stava provando.

"Si..." mormorò Blaine non capendo quale fosse il punto.

"Se tu non mi avessi dato il permesso di tornare a Lima, pensi davvero che non avrei lasciato il lavoro?"

"E' una cosa completamente diversa!" esclamò Blaine, ma venne interrotto prima che potesse continuare.

"No, non lo è. Sia per me che per Rachel c'è di mezzo una persona a cui vogliamo bene, ma a volte bisogna essere razionali e pensare prima al dovere che a tutto il resto. Non sarà così che dimostrerai di aver ragione. Prima o poi avrà un impegno che non potrà rimandare e vorrai davvero incolparla di aver messo il suo lavoro davanti a sua figlia? Questo è troppo anche per te"

Senza aspettare una risposta, Kurt uscì dalla stanza, sperando che quella ramanzina fosse servita a far capire a Blaine quanto inutile fosse continuare ad avere tutto quel risentimento.

A quanto sembrava, il messaggio arrivò a destinazione perché Blaine iniziò a chiamare Rachel con almeno due giorni di preavviso, e Kurt non poteva che ritenersi soddisfatto di quel risultato. Se Blaine non riusciva a essere obbiettivo per colpa di sentimenti negativi che provava nei confronti di Rachel, ci avrebbe pensato lui a esserlo.


 

                                                                                                         ******


 

Vedere così spesso Rachel - che per quanto fosse felice di aver ritrovato sua figlia, era pur sempre Rachel - e avere un Blaine sempre più irritato, non stava facendo bene a Kurt che quel giorno decise di aver bisogno di una pausa.

Probabilmente nessuno si era ancora degnato di informare Finn sulla novità, così Kurt pensò che andare a trovare uso fratello avrebbe giovato a tutti.

Dopo il litigio con Rachel, Finn si era stabilito momentaneamente a casa di Sam Evans, un vecchio amico dei tempi dei liceo. Kurt si ricordava ancora quando tutti lo prendevano in giro per la sua bocca - probabilmente non avevano ancora smesso - e di come fosse sempre disponibile per lui.

Si ricordava di quando gli aveva detto di non fidarsi del suo fidanzato, e di non avergli dato ascolto.

Si ricordava di quando Sam, come tutti quelli che considerava amici, gli aveva voltato le spalle.

L'idea di rivederlo dopo tutto quel tempo lo elettrizzava, ma lo spaventava anche. E se Sam non ne avesse voluto sapere di vederlo? Kurt non credeva di poter sopportare ulteriormente un rifiuto del genere.

Fortunatamente, Kurt non dovette porsi ulteriormente il problema perché quando arrivò, Finn era solo in casa.

"Vuoi un the o qualcosa da bere?" gli offrì facendolo accomodare in cucina.

"Si, un the va benissimo" rispose Kurt permettendosi di rilassarsi un po'.

"Allora, come vanno le cose con Blaine?" chiese Finn mentre riempiva il bollitore d'acqua.

"Bene, anche se non è facile da trattare ultimamente" ammise Kurt con un sospiro.

"In che senso?"

"Sono riuscito a convincerlo a lasciare che Rachel vedesse Melody, ma ora si comporta come un cane da guardia pronto a mordere da un momento all'altro. E' snervante, se devo essere sincero"

"Perché l'hai convinto a farlo? Rachel non se lo meritava" ribatté Finn.

"Non so cosa ti abbia detto, ma io le ho parlato e penso che invece si meriti una seconda possibilità"

Finn rimase in silenzio mentre accendeva il fornello, e rimase a osservare le fiamme che lambivano dolcemente il fondo del bollitore.

"So che ce l'hai con lei per averti tenuto nascosto tutta questa storia, ma non dovresti prendertela tanto. La conosci meglio di me, quindi sai che se ha fatto tutto questo c'è un motivo. L'ha capito anche Blaine, non rovinare la tua relazione solo per questo" mormorò Kurt sperando quasi che non lo sentisse.

Se fosse dipeso da lui, Rachel sarebbe stata l'ultima persona che avrebbe voluto vedere insieme a suo fratello, ma non gli piaceva vedere Finn così giù di morale. Se convincerlo della totale innocenza della sua fidanzata era quello che serviva per renderlo felice, l'avrebbe fatto.

"Non lo so, Kurt... è una cosa troppo grossa" borbottò Finn come se parlasse tra sé e sé.

“L'hai più sentita da quando te ne sei andato?”

“Mi ha chiamato più di una volta la settimana scorsa, ma non le ho risposto. Probabilmente voleva darmi la bella notizia, ma in questo momento non me la sento di ascoltarla”

"Pensaci sopra prima di prendere qualsiasi decisione definitiva, magari ti accorgerai di sbagliare su alcune cose"

"Lo farò, ma non ti prometto niente" concesse infine disponendo due tazze sul tavolo della cucina.

In quel momento, entrambi sentirono la porta di casa aprirsi, e Finn si affacciò sul corridoio.

"Ehi, sei tornato prima" fu il saluto di Finn.

Kurt si irrigidì sulla sedia, temendo il peggio. L'idea che Sam non fosse in casa l'aveva tranquillizzato, ma ora cosa gli avrebbe detto?

“Kurt è venuto a trovarmi” fu l'unico avvertimento che riuscì a dare Finn prima che Sam entrasse in cucina e lo vedesse.

Durante quegli anni i suoi capelli già biondo cenere erano diventati ancora più chiari, e Kurt avrebbe giurato che fosse più muscoloso di quanto lo ricordasse.

Quello che lo colpì più dei capelli o dei muscoli, però, fu lo sguardo. C'era qualcosa negli occhi di Sam che gli faceva venire in mente un uomo adulto che aveva conosciuto ogni sfaccettatura della vita. Si, Sam era cambiato, ma Kurt sperava davvero che dentro di lui ci fosse ancora il suo vecchio amico.

“Ciao” fu l'unica cosa che riuscì a mormorare quando si rese conto di essere rimasto a fissarlo troppo a lungo.

“Kurt, quanto tempo” rispose subito lui abbracciandolo.

Kurt ricambiò la stretta, ancora incerto su cosa dovesse aspettarsi. Osservò Sam scrutarlo come aveva fatto lui prima, e per un momento si chiese com'era ai suoi occhi. Era cambiato tanto rispetto ai tempi della scuola? Sicuramente qualcosa in lui era diverso, ma non era sicuro che quel cambiamento fosse visibile agli occhi di un estraneo. O di un vecchio amico.

“Come stai? Potevi avvisarmi che sarebbe passato!” esclamò rivoltò a Finn.

“E' stata una cosa improvvisa. Kurt doveva parlarmi, e si è offerto di passare a trovarmi”

“Oh, allora sono stato fortunato a incontrarti. Vi ho interrotti, quindi?”

“No, avevo finito” rispose Kurt osservandolo prendersi una tazza.

“Rachel ha ottenuto quello che voleva” spiegò Finn con aria stanca.

“Chissà perché non mi stupisce” borbottò Sam. “Ora cosa intendi fare? Non fraintendermi, mi piace averti intorno, ma voglio anche vederti felice”

Kurt fece scorrere lo sguardo tra suo fratello e Sam, chiedendosi quanto sapesse quest'ultimo. Apparentemente Finn gli aveva raccontato tutto quello che era successo tra lui e Rachel, ma sapeva anche della relazione tra lui e Blaine?

“Quindi...” li interruppe Kurt attirando l'attenzione di entrambi su di sé. “Anche tu conosci Rachel?”

“L'ho incontrata solo un paio di volte. Tutto quello che so di lei me l'ha raccontato Finn” rispose Sam servendo il the ormai pronto. “A proposito, non ti ho fatto le mie congratulazioni per il tuo nuovo fidanzato!” esclamò Sam con un tono completamente diverso.

Quindi sapeva, constatò Kurt.

“Oh, si. E' una cosa di qualche mese” rispose Kurt sollevato.

A quanto sembrava, questa volta Sam aveva preso bene la sua relazione. Parecchi anni prima si era sentito dire di non fidarsi, che sarebbe finita male. Adesso gli faceva addirittura gli auguri.

Kurt non sapeva se quello fosse un altro segno del destino, o semplicemente un caso, ma ormai ogni cosa gli faceva sperare che la sua relazione con Blaine avrebbe avuto un lieto fine. Ci sarebbero stato delle incomprensioni, e dei litigi, senza dubbio, ma alla fine Kurt sarebbe sempre tornato da lui. E Blaine non l'avrebbe mai tradito, ne era sicuro.


 


 


 


 


 


 

Mary's corner:

wow, questa settimana è proprio volata. Cosa dire, sono rimasta davvero contenta dai commenti dello scorso capitolo, e spero che ce ne siano altrettanti positivi per questo. Nella prima parte del capitolo vediamo un Blaine molto infantile, come viene descritto da Kurt, che tenta in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote di Rachel. Vi avverto solo che non è finita qua ;)

Nella seconda parte ho ripreso un po' i vecchi problemi di Kurt, e di come le cose siano piano piano cambiate per lui nel corso della storia.

Ammetto che per colpa di questo capitolo ho fatto gli incubi la notte. Sono parecchio insicura su alcuni passaggi che avrò modificato e riscritto non so più quante volte, quindi lasciatemi le vostre impressioni, commenti, e critiche se fosse il caso. Mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate <3

A domenica prossima!

– Leana
 

PS. Buone notizie! Ho messo completamente a posto il mio nuovo PC, e non dovrebbero esserci altri problemi di pubblicazione e ritardi.

 

   
 
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