Eravamo un gruppo di cinque ragazzi qualunque, in una società corrotta e piena di pregiudizi. Ognuno di noi aveva un sogno, ma le probabilità che questi si realizzassero erano scarse. Forse era il ventunesimo secolo, forse era il posto, forse eravamo noi, ma c’era qualcosa di sbagliato, qualcosa che non ci faceva accorgere di quanto speciali fossimo . Per quanto piccoli,eravamo pieni di paure, paura del mondo e di noi stessi. Eravamo nati un po’ ammaccati , come se vivere fosse un peso e come se i sogni fossero destinati a rimanere tali, senza essere mai realizzati. Come quando allunghiamo la mano per prendere una cosa in cielo, ma quella è troppo distante quanto bella. Una generazione strana, non come quella dei nostri genitori o nonni, no, una generazione ancora più strana e perennemente in bilico a cavallo di due secoli differenti. Era questo che ci rendeva speciali, eravamo nati per stare in bilico, quando invece in bilico non rimanemmo per lungo tempo.