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Autore: Ribes    29/06/2014    3 recensioni
4x01 | MaliaxKira -> Fem!slash | Generale | Introspettivo | Slice of life | OneShot | 867 words
Il tocco deciso di Malia sulla mia coscia mi riporta al presente e al suo sorriso ammaliante, tanto per giocare di parole. Scuoto impercettibilmente la testa, ma lei non appare affatto intenzionata a lasciarmi perdere. Comincia a muoversi con decisione, scorrendo le mani sul suo corpo prima e sul mio subito dopo. Le sorrido impacciata – è così che si balla in una discoteca? Piego leggermente le ginocchia, tento di agitarmi un po’ di più, di sciogliere questo insieme di muscoli rigidi e di timidezza. Come se fosse facile. Perché non balla con Scott? Il secondo seguente mi ritrovo ad ammettere che non sarei felicissima se ballasse in questo modo con lui.
Perché con me sì?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kira Yukimura, Malia Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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«  Dance with me,    dumbass! »


 


 
 







 











 
« Balla con me, idiota! »
La musica che batte i suoi colpi contro i timpani, forte e cadenzata, un invito a muovere il proprio corpo senza riserve e senza pensieri, diventando tutt’uno con la folla. La luce che lampeggia, e il suo sorriso deciso che un attimo prima è lì e un attimo dopo è fuso nel buio più completo. Allora è questa, una discoteca. Un insieme di corpi sudati e ansanti e di luci colorate. Non avrei mai pensato di andarci, non in tempi recenti – io, una giapponese infiltrata nella società americana il cui padre insegna in una scuola superiore? Nemmeno lo desideravo, chiariamo. Ma evidentemente qualcosa più grande di me – la scomparsa dell’amico di Scott, per esempio – mi ha portato in questo locale di dubbia entità in cui, senza Malia al mio fianco, avrei sicuramente già fatto una delle mie figure da tempo.
Ho già cercato la figura muscolosa di Scott tra le tante che si agitano attorno a me, ma non sono ancora riuscita a trovarlo. Spero stia bene. Sono abbastanza nervosa, perché Malia ha tutta l’intenzione di divertirsi e io non so pensare ad altro che al momento in cui Stiles e Lydia ci chiameranno e io mi ritroverò a colpire per uccidere. Di nuovo.
Il tocco deciso di Malia sulla mia coscia mi riporta al presente e al suo sorriso ammaliante, tanto per giocare di parole. Scuoto impercettibilmente la testa, ma lei non appare affatto intenzionata a lasciarmi perdere. Comincia a muoversi con decisione, scorrendo le mani sul suo corpo prima e sul mio subito dopo. Le sorrido impacciata – è così che si balla in una discoteca? Piego leggermente le ginocchia, tento di agitarmi un po’ di più, di sciogliere questo insieme di muscoli rigidi e di timidezza. Come se fosse facile. Perché non balla con Scott? Il secondo seguente mi ritrovo ad ammettere che non sarei felicissima se ballasse in questo modo con lui.
Perché con me sì?
Forse è una delle regole del mondo animale. Forse i coyote hanno particolare affinità con le volpi. Forse lei è davvero uno spirito selvaggio, e questo è il suo modo di sfogarsi senza tranciare vivo qualcuno o mangiarlo per cena. Preferisco ballare con lei che essere la sua preda.
Non ricordo davvero dove ho sentito questa canzone, ma la conosco, quindi probabilmente è passata alla radio che ascolto venendo a scuola con papà. Prima di essere remixata e di diventare assurdamente techno, intendo. Comunque, mi è familiare, quindi spingo il mio corpo in avanti e senza che nemmeno me ne renda conto l’ho fatto combaciare con il suo. Con quello di Malia.
Mi viene da sorridere, perché la musica è incredibilmente sensuale e tutto questo insieme è talmente imbarazzante da comportare anche una certa dose di divertimento.  Malia intreccia le braccia dietro la mia nuca, le dita che si uniscono sotto i capelli, solleticandomi il collo. Decido di lasciarmi andare – in fondo è solo una fottutissima messa in scena, no? – e faccio lo stesso con le mie, chiudendo le mani sopra la sua morbida chioma castana che, sotto le luci del momento, sembra molto più chiara del solito.
Il suo sorriso si fa più deciso mentre si abbassa e, con movimenti morbidi e sensuali, si muove contro il mio corpo. Sento qualcosa battere forte, e non credo si tratti della musica che in questo momento è lenta, quanto basta da favorire le mosse aggraziate che sto facendo nella speranza di non risultare fuori luogo. Lei alza il capo, scoprendo il collo liscio, ed io scosto i capelli. Tutto questo è dannatamente stupido e dannatamente – come posso dire – eccitante. E’ strano. Ma non è una cosa antipatica, da fare.
E finalmente la musica – Cayendo, cayendo, nella mia lingua aki e in quella di Malia, di Scott e degli altri caduta – si placa, sostituita da un convinto tunz tunz che fa in modo che la mia amica di ballo cominci a saltellare leggermente sul posto, spingendo il suo corpo verso l’alto. La situazione febbrile mi piace e mi affretto a seguirla, sempre sorridendo. Okay, okay, mi sto divertendo da matti.
E continuiamo a saltare, a muovere le braccia e a scostarci i capelli dal capo. Ci facciamo prima vicine e poi lontano, e lei ha delle adorabili – adorabili – fossette sulle guance. E’ così vicina a me, in questo frangente della canzone, che mi basterebbe soltanto avvicinarmi ancora di un passo o due per far sfiorare prima le nostri fronti e poi le nostre labbra imperlate di sudore. L’idea non mi sconvolge quanto farebbe fuori da questo club pieno di agitazione e stridore, anzi, per due assurdi secondi prendo seriamente in considerazione di sporgermi e farlo. Prendo in considerazione di baciarla.
Ti ha dato di volta il cervello, mi dico, e mi viene da ridere. Perché è tutto così bello, perché il sudore luccica sulla nostra pelle, gli abiti frusciano e si sfiorano, i suoi occhi brillano entusiasti e non sono chiusa in un’abitazione giapponese a bere tè di nascosto. Per una volta il batticuore non è dato dal combattimento o di ansia e paura, ma da calore e da divertimento frenetico.
E mi piace. Mi piace davvero.
Sì, ballerò con te altre volte, Malia.
 
   
 
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