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Autore: fabiolaolivetti    29/06/2014    0 recensioni
Esistono vari tipi di amore. C'è l'amore per abitudine, l'amore possessivo, l'amore selvaggio, l'amore imperfetto, e poi c'è quall'amore che sconvolge tutto, che potrebbe non sorgere il sole e sarebbe lo stesso fantastico.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: PWP | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.

Si svegliò, erano le cinque del mattino. Perchè era già sveglia? Si sarebbe dovuta svegliare almeno tra due ore e mezza. Sapeva che adesso non si sarebbe più addormentata. Non era da lei. Soffriva d'ansia, soffriva d'insonnia, per lei dormire era una cosa davvero difficile che però adorava.
Le piaceva stare sotto le coperte con gli occhi chiusi, al caldo, con i suoi cuscini, e sognare. Sognare era una cosa che amava, lo faceva spesso, forse più degli altri. Sì certo, tutti sognano, ma non tutti soffrono d'insonnia. Resti le ore intere sveglia con mille pensieri che ti passano per la testa e l'unico modo per cacciarli via e provare a dormire è sognare ad occhi aperti. Anche se poi gli occhi erano chiusi.
E per chi soffriva d'ansia era ancora più difficile. Te ne stai lì, con gli occhi chiusi a sognare, quando a un certo punto senti il cuore che accellera e l'ansia che prende tutto il tuo corpo, tanto che sei costretta a interrompere il sogno e ad alzarti. Ti alzi e provi a prendere un po' d'acqua, a camminare un po' per calmarti. Questo è quello che si ripeteva in casa sua più o meno tutte le sere, fino alle tre del mattino. Dopo le tre riusciva ad addormentarsi. Era come se l'insonnia alle tre abbandonasse la sua mente e andasse da qualcun'altro. Dopo tutto l'insonnia ha un lavoro da compiere no? Quindi non può restare sempre fissa su una stessa persona.
Insomma, passò un po' di tempo e guardo di nuovo il telefono per vedere l'ora, 5.43. Erano già passati quarantatrè minuti.
Alle sei e mezza decise che non ce la faceva più a stare nel letto e si alzò. Faceva davvero freddo.
Era ottobre, il 27 di ottobre. Tra un po' sarebbe stato Halloween. Oh è vero, Halloween. Tra due giorni doveva partire, doveva andare a Dublino. Lì sì che sapevano festeggiare Halloween. Era la prima volta che faceva un viaggio così lungo per lavoro, di solito era sempre andata solo in Italia per intervistare qualcuno, oppure per qualcosa che era successo. Adesso doveva scrivere un pezzo su come si festeggiava Halloween a Dublino per una rivista per giovani.
Certo non solo Halloween a Dublino, il suo collega sarebbe andato a Londra e poi insieme avrebbero unito le notizie per creare un pezzo che i giovani potessero trovare interessante insomma, o che comunque decidessero di pubblicare, era questo quello che le interessava. Vedere pubblicato un suo pezzo su una rivista, su un giornale, o ovunque la gente potesse leggerlo, e alla fine del pezzo il suo nome. Era questo che voleva. Fare la giornalista le piaceva, sì che le piaceva, lo aveva sempre sognato.
Scrivere era sempre stato più interessante che parlare, inoltre conoscere tutto quello che accadeva nel mondo era bellissimo per lei. Fare la giornalista non le permetteva molto di esprimere la sua opinione, ma ascoltava l'opinione degli altri, e questo l'aiutava a crescere e ad aprire la mente. Aveva cominciato a pensare questo da quando aveva tredici anni, e adesso che ne aveva ventiquattro ce l'aveva fatta, era una giornalista finalmente.
Mentre se ne stava seduta e pensava a quello che avrebbe dovuto portarsi a Dublino la porta del bagno si aprì...


Ciao a tutti. Credo che questo sia un po' breve come capitolo ma era più un'introduzione, inoltre vi pregherei di essere gentili perchè è in assoluto la prima volta che scrivo una storia. Ho controllato il capitolo un paio di volte, non credo ci siano errori ma se ne trovate siate altrettanto comprensivi, sono un po' dislessica. Spero vi piaccia.
   
 
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