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Autore: sesshy94    22/08/2008    3 recensioni
Nuove avventure per i nostri Cavalieri! Cosa succederebbe se improvvisamente Lady Isabel dimenticasse tutto quel che è accaduto e loro si trovassero costretti a vivere una vita normale senza Guerre Galattiche? E se a risolvere almeno in parte la situazione arrivasse un ragazza? E se...vabbè basta leggete la storia no? Bacioni vostra sesshy94
Genere: Generale, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Grande Tempio è in fermento

Il Grande Tempio è in fermento. Gente che corre di qua e di la. Cavalieri che sbraitano contro novellini incapaci. No, state tranquilli non sono i preparativi per una nuova guerra. Quello che accadrà oggi è la cosa più distante dalla guerra. Mi trovo nella mia stanza. Irene e Paola mi girano intorno. La prima indaffarata con i miei capelli, la seconda con una quantità abnorme di trucchi in mano. Non chiedetemi come faccia. Non lo so.

“Ahia!” grido. Irene non mi sta pettinando i capelli. Mi sta facendo un lifting facciale.

“Oh su non lamentarti!” mi dice lei continuando imperterrita. Finisce dopo che mi ha praticamente deformato la faccia. Se prima non ridevo ora lo devo fare per forza tanto mi ha tirato i capelli.

Mi guardo nello specchio che ho di fronte. Il risultato non è niente male.

Paola mi costringe a sedermi di nuovo. Minacciando di cercarmi un occhio mi comincia a truccare.

Dopo diversi minuti che a me sembrano ore esulta trionfante.

“Sei bellissima!” mi guardò di nuovo. Anche il trucco è andato. Ora viene la parte difficile. Indossare l’abito senza distruggere un’ora e mezza di fatiche.

Irene e Paola lo vanno a prendere.

Tornano reggendo in mano un abito bianco. Un abito bianco? Magari fosse così facile da descrivere! È una cosa stupenda. È un regalo di Shaka. Che mi ha dato quando mi…ha chiesto di sposarlo. Oltre all’anello che ora porto al dito. E si cari miei non l’avevate capito che oggi mi sposo?

Indossarlo non è affatto facile nonostante lui mi abbia spiegato più volte come si fa.

Alla fine, con l’aiuto delle sorelle ci riesco.

Finalmente posso contemplare la mia immagine riflessa nello specchio. E rimango a bocca aperta. Stento a credere che quella sia io.

Indosso gli orecchini che mi hanno regalato Ire e Paola. E la collana che era appartenuta a mia madre.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di regalato. Meraviglioso ho tutto.

E manca poco all’inizio della cerimonia.

Sento  che il cuore comincia a battermi all’impazzata. Cerco di calmarmi. Non ci riesco.

Irene e Paola mi guardano sorridendo.

“Non cercare di calmarti. Non ci riuscirai. Lo sappiamo bene noi cosa significhi sposarsi!” dice Paola sorridendo a Irene.

Lei annuisce.

La porta viene spalancata. Una furia bianca e rosa entra di corsa tenendo un bambino che sta piangendo.

“Zia, zia Sirius si è fatto male! Guarda sta piangendo!” esclama la piccola preoccupata.

Sospiro prendendo in braccio mio figlio di appena un anno. Ehehe gia gia proprio mi figlio avete capito bene! Mio e di Shaka ovviamente!

Lo osservò attentamente. Non ha niente. Mha misteri dei lattanti! Lo coccolo un po’ poi noto che si è addormentato. Il piccolo ha quasi un anno.

Mentre mia nipote i figli di Irene ne hanno 6 ciascuno.

Invece il più grande di Paola, Khadim, ne ha quasi 6. E ora Paola ne aspetta un altro.

Sorrido. Fra poco mi sposerò.

                                                     ****

Mi guardo intorno freneticamente. È quasi l’ora. Perchè non arriva? Accidenti, mi sto facendo prendere dell’ansia. Mi sento tirare i pantaloni.

Mi abbasso per cercare la fonte della manina. Sorrido prendendo in braccio la piccola.

“Papà dov’è la mamma?”

“Ora arriverà, piccola. Sei bellissima lo sai?” dico passandole una mano sulla testa.

Lei ride.

La metto giù. La mia bimba, che ha cinque anni, mi guarda un po’ offesa. Io rido ancora.

“Ehi Shaka! Sei pronto?”

“Devo essere sincero Mu? No.” Rispondo.

Lui sorride. Poi si accorge di Miriam.

“Ciao piccola peste!” le dice passandole una mano fra i capelli.

Arriva anche Kanon. Sorrido. Almeno i testimoni sono qui!

“Ehi ciao piccoletta!” dice facendo l’ennesima carezza a Miriam. Io sorrido sotto i baffi. So quanto odia essere accarezzata la piccola. Solo il giusto necessario da me o da Raquel.

“Che dite ci avviamo?” propone Kanon.

Annuisco. Ci avviamo. Il matrimonio si svolgerà davanti alla Tredicesima, l’unico posto dove ci sia abbastanza spazio per contenere tutte le persone che abbiamo invitato.

Ci sono tutti. Chi seduto che in piedi. Prendo un profondo respiro. E cammino fino ai piedi dell’altare.

E li aspetto.

Ma non molto. La musica parte. E finalmente, la vedo. Trattengo il fiato. È bellissima. L’abito che le ho regalato le sta benissimo. Sorrido lievemente.

                                                  ****

Ecco. È arrivato il momento. Sento che il cuore mi scoppia nel petto. Vedo Shaka. È bellissimo. All’altere mi sta accompagnando Paco il marito di Paola. Essendo i miei genitori morti! Paola e Irene saranno le mie testimoni. Le vedo già alloro posto.

Persa come sono nei miei pensieri non mi sono accorta che sono praticamente arrivata all’altare.

Paco mi lascia a Shaka con un sorriso. Si va a sedere dietro a Paola. Io guardo Shaka. Lui guarda me. E nei nostri sguardi c’è tutto l’amore che proviamo l’uno per l’altra.

Mi affianco a lui. E la cerimonia inizia.

                                                  ****

Ecco. Magnifico. Il punto che più odio dei matrimoni. Non che io ne abbia visti molti. Ma quando devi pronunciare le fatidiche due parole e ti trema la voce dell’emozione, o ti batte il cuore a mille, non è piacevole. Per niente. Bè di certo non posso limitarmi ad annuire.

Prendo un bel respiro.

“Vuoi tu Shaka prendere la qui presente Raquel Marchesi come tua legittima sposa finché morte  non vi separi?”

Ecco…uno…due…tre.

“Si, lo voglio.”

                                                ****

Ecco. La parte che più odio dei matrimoni è arrivata. Solo due parole. Ma per me significa cercare di descrivere a parole il mondo.

“Raquel Marchesi vuoi tu prendere il qui presente Shaka come tuo legittimo sposo finché morte non vi separi?”

Ecco…uno…due…tre.

“Si lo voglio.”

                                                 ***

“Con il potere conferitomi da Dio io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.”

Non aspettavo altro. Le cingo la vita con un braccio e l’attiro a me. Lei mi passa un braccio sulla spalla. Il nostro è un bacio carico d’amore.

                                                    ****

“Con il potere conferitomi da Dio io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.”

Le parole più attese di tutto il matrimonio. Sento che Shaka mi tira a se con  un braccio e mi bacia. Io gli passo un braccio intorno alla spalla. Il nostro è un bacio carico di passione.

Tutti i presenti si alzano in piedi e cominciano ad applaudire.

“Viva gli sposiiiiiiii!!!” urla quel pazzo scriteriato di Milo. Seguito a ruota da Camus, Kanon, Irene e Paola.

Io mi volto verso la folla. E tiro il mio bouquet di fiori.

Non sono molto sorpresa da chi lo prende contemporaneamente.

Irene e Camus. I due si guardano e si sorridono.

Anche io sorrido. Durante tutto il matrimonio non hanno fatto altro che lanciarsi occhiate. Ehehe che coppia che sarebbero!

Mi volto verso Shaka. Gli sorrido.

“Che dici andiamo a festeggiare come si deve?”

“Per il momento mi accontento di due bambini.”

Lui ride. Di gusto.

“Ahahah. Intendevo…andiamo a mangiare?”

“Oh…giusto il banchetto!!! Ehehe me ne ero del tutto dimenticata! Si andiamo!” dico non curandomi delle risate.

“Maaaaammaaaa!! Papaaaaa!!” una nocetta femminile ci raggiunge.

È Miriam.

“Venite!!” ci tira per le maniche.

Trasalisco. Una luce potente è appena apparsa davanti a noi. La luce scompare. Davanti a noi inginocchiata con una spada tra le mani,  è apparsa Era.

Io guardo stupita Shaka. E poi tutti e due ci avviciniamo ad Era.

Lei alza la testa.

“Che le vostre nozze siano benedette dagli Dei. Ecco il nostro regalo di nozze per te Raquel.” E le porse la spada. La prendo tra le mani. E vengo assalita dai ricordi. Quella stessa spada che, sei anni or sono, mi si conficca nella spalla. La stessa spada che io ho usai per ferire Ares.

La sua spada! Che a quanto so si chiama Ginger. Un bel nome.

Chino il capo come ringraziamento.

Era si alza.  

“Per te Shaka non doni. Se non la mia personale benedizione di una lunga e felice vita insieme a questa donna!” dice.

Shaka sorride e china il capo.

“Non potrei desiderare di più.” Sussurra.

Era sorride di nuovo. E poi così come è arrivata sparisce.

Tutti i presenti sono in silenzio. Poi ancora una volta è Milo a romperlo.

“Che dite andiamo a mangiare?” chiede speranzoso.

Io mi batto una mano sulla fronte.

Poi sorrido a Shaka per l’ennesima volta. Ci avviamo. Ma non abbiamo fatto i conti con le secchiate di riso che arrivano immancabilmente.

In pochi minuti ci ritroviamo quasi sommersi. Ho una qualche difficoltà a correre. Così Shaka mi prende in braccio e comincia a correre per sfuggire alla gente che ci rincorre. Arriviamo alla Sesta.

Lui entra nel Sharasoju ( come si scrive?).

Mi mette giù.

“Dici che qui siamo al sicuro?” mi chiede.

“Non ne ho idea.” Rispondo sinceramente.

Lui mi appoggia ad un albero. Appoggia le mani al tronco. E mi bacia. Con passione.

Quando ci stacchiamo vediamo che Miriam e Sirius ci hanno raggiunto.

Io sorrido ai miei figli. Poi stendo le braccia e Sirius corre verso di me. Lo stesso fa Miriam che corre verso di Shaka. Chissà perché, tra i due Sirius è più attaccato a me mentre Miriam al padre.

“Papà, mamma…vi voglio bene!” esclama la piccola. Noi sorridiamo.

“Anche noi.” Rispondiamo in coro io e Shaka.

La mia famiglia. A cui voglio un mondo immenso. E nessuno provi a toccarmela.

                                                     ****

Miriam mi salta addosso.

“Papà, mamma…vi voglio bene!” esclama felice. Io e Raquel rispondiamo in coro.

“Anche noi!”

la mia famiglia. Non potrei desiderare altro. Che nessuno provi a toccarla. Dovranno vedersela con me.

Guardo Raquel. È il ritratto della felicità. Devo esserlo anche io perché lei mi guarda con un sorriso ironico sul volto.

Mi si avvicina.

“Ti amo.” Mi sussurra dolcemente.

“Ti amo.” Le rispondo di rimando.

 

FINE

 

 

Angolo autrice

Quattro lettere. Così facili da leggere, così difficili da scrivere. Vi giuro ci ho messo i secoli. E non so come mi sto trattenendo dal piangere. Ho pubblicato questi due chap insieme perché sono complementari tra loro. A voi il giudizio finale.

Questo chap è dedicato a chi mi ha seguito fino in fondo.

Snow Fox

Ai91

Whitesary

Questo chap è solo per voi. Perché è solo grazie al vostro entusiasmo che questa storia è andata avanti. Grazie. A tutte. Siete preziose.

Ah comunque quel FINE è da leggere…FINE? Detto questo vi lascio. A mordervi le unghie. Bacioni a tutte voi!

 

 

  
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