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Autore: SSS Stefano Sasori sama    22/08/2008    1 recensioni
Una festa tradizionale, al villaggio, potrebbe essere l'occasione per Naruto di accorgersi di una ragazza che, timida, lo osserva sempre, fuggendo al suo sguardo ogni volta che le passa accanto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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font size=”5”> FUOCHI D’ARTIFICIO

La serata continuò tranquilla. Hinata non riusciva a capacitarsi di come potesse essere successo a lei. Era tutto così perfetto… Attorno a loro c’era gente che si divertiva, rideva, scherzava… Gente di tutti i tipi… Gente felice… Passarono anche davanti a una bambina con un palloncino. Hinata si sentiva come quel palloncino. Finalmente libera,contenta. E tutto questo perché era con Naruto. Anche il ragazzo era allegro. Per aver trovato quella ragazza così dolce… così semplicemente perfetta…

La bambina col palloncino, in quel momento però, piangeva. Correndo, le era sfuggita la cordicella che la legava al giocattolo, che si era andato ad impigliare su un albero e non riusciva a tirarlo giù. A quel punto le si avvicinò un tipo con una strana maschera arancione, che aveva un solo buco per vedere. Aveva i capelli neri. Accanto a lui stava un tipo dai capelli verdi sparati in aria. Aveva la faccia per metà bianca e per metà nera. Alla bambina l’uomo con la faccia di due colori faceva paura, ma quello con la maschera per lei era buffo. Le si avvicinò il tipo con la maschera. “Sembra un lecca-lecca” pensò la bambina.
- Che c’è bimba? Perché piangi? – chiese, chinandosi su di lei. Aveva una vocetta acuta, infantile.
- Il… il palloncino - rispose lei, indicando il giocattolo tra le foglie.
- Aspetta qui! – Le disse il tipo buffo. Si arrampicò sull’albero, insinuandosi tra i rami e le foglie. Ne uscì poco dopo con… meraviglia! Proprio il suo palloncino!
- Ecco a te! Tobi è stato bravo! – cominciò a urlare, saltellando attorno alla bambina e al tipo che era con lui –TOBI è STATO BRAVO! TOBI è UN BRAVO RAGAZZOOO!! - Anche la bambina iniziò a saltellare e insieme iniziarono a fare un girotondo attorno al suo compagno.
- Basta, Tobi. – disse seccato l’altro.
- Zetsu-san, Tobi è stato bravo, Tobi può entrare nell’Akatsuki? – chiese, facendo gli occhioni dolci migliori che gli riuscivano. Ed era difficile, con la maschera che gli ricopriva la faccia.
- No, Tobi. – rispose, secco, Zetsu.
- Ma Tobi è un bravo ragazzo! Tobi è un bravo ragazzo! – si mise a piagnucolare, cominciando di nuovo a corrergli intorno.
- Proprio per questo, Tobi. Noi siamo cattivi – ribadì Zetsu, per poi avviarsi, da solo, al punto di riunione dove avrebbero incontrato il resto dell’Akatsuki, lasciando lì il povero piccolo Tobi.
- Noooo, Zetsu-saaaaaaan!! ASPETTAMI, ZETSU-SAAAAAAAN – e cominciò a inseguirlo. La bambina aveva fissato tutta la scena, leggermente perplessa.[macchietta4! XD Nda]

Naruto nel frattempo stava trascinando Hinata in giro per Konoha.
- Naruto-kun, dove stiamo andando? - chiese, curiosa. Il ragazzo aveva avuto come un lampo, l’aveva presa per mano e aveva esclamato - Vieni, ti devo far vedere un posto! -. Poi aveva iniziato a correre. Hinata gli stava dietro, imbarazzata.
- Ti devo far vedere una cosa! – esclamò, senza fermarsi. Dopo qualche minuto, si bloccò di scatto. – Eccoci. –disse. Hinata vide davanti a sé due alberi, i cui rami pendevano fino ad arrivare al suolo, a formare un sipario silvano che non lasciava intravedere nulla dietro di sé.
- Cos’è questo posto, Naruto-kun?- domandò la ragazza, perplessa e curiosa.
- Vedrai… - rispose il ragazzo, conducendola dall’altro lato degli alberi. Hinata rimase stupita. Era una radura circolare, circondata da alberi. Al centro di esso, però, stava una fontana gigantesca. L’acqua riluceva sotto i raggi lunari, tanto da sembrare cristallo. La ragazza restò a bocca aperta di fronte a quello spettacolo. Il ragazzo la fece avvicinare, mettendole in mano una moneta. – Esprimi un desiderio… – le sorrise, dolcemente. La ragazza annuì.
- Grazie, Naruto-kun… - sussurrò. “ Grazie per questo desiderio, grazie per avermi invitata, grazie per questa serata, grazie per avermi portato in questo posto…” pensava.
Poi si girò, chiuse gli occhi e sussurrò a fior di labbra il suo desiderio – Vorrei che questa serata non finisse mai… - e lanciò la moneta, che cadde, sprofondando dolcemente nell’acqua.

- Fra poco iniziano i fuochi d’artificio… - disse alla ragazza – Andiamo! – e ricominciò a trascinarla, abbandonando quel luogo di pace.

In quel momento emersero dall’ombra due uomini. Uno dei due, il più alto, aveva capelli grigi, schiacciati all’indietro. Aveva un falce con tre lame in mano. L’altro aveva la faccia completamente avvolta da una maschera, fatta eccezione per gli occhi. Il suo corpo era coperto da cicatrici.

- Hai visto, Hidan? – domandò quello, con tono tenebroso.
- Si, Kakuzu… - disse l’altro, con una voce altrettanto paurosa, annuendo – Sembra un luogo perfetto per pregare! – esclamò, gettandosi a terra e lodando il suo dio, Jashin, e chiedendo perdono per non aver ancora trovato un sacrificio degno del suo nome.
- No, idiota! – esclamò Kakuzu – SOLDI! – gridò, tuffandosi nell’acqua mentre il suo compagno era ancora inginocchiato a terra e non gli badava affatto. [macchietta5 XD nda].

Mentre si dirigevano al luogo dove avrebbero sparato i fuochi, Naruto vide altri visi noti. Erano un ragazzo e una ragazza. Lui era moro, i capelli raccolti in uno strano codino a forma di ananas. Il suo kimono era beige, dalla cinturamarrone scuro. Aveva una faccia veramente scocciata. Lei era bionda, lo sguardo ostinato, i capelli raccolti in quattro codini. Il suo kimono era bianco, con delle foglie rosse, dello stesso colore del fiocco, ricamate alla fine del vestito.

- Sono Shikamaru e Temari!- disse Naruto alla ragazza, che annuì. Quando la Hyuuga stava per andare verso di loro, lui la bloccò. Shikamaru era chino su un gioco. Aveva in mano un martello. Lo alzò in alto, per poi colpire un ovale rosso poggiato su un ripiano orizzontale ai piedi di un lungo palo. Un misuratore di forza. La riga rossa che serviva a segnare il punteggio si fermò a tre quarti della sbarra, che equivalevano a 350 punti. Poi Shikamaru mollò il martello in mano alla ragazza, che, fiera, colpì il bersaglio. Il misuratore scattò, andando a colpire la punta del palo. 500 punti. Iniziò a prendersi gioco del ragazzo, mentre un uomo le dava in mano un pupazzo a forma di cerbiatto [shikamaru= ragazzo cervo]. Naruto approfittò di quel momento per corrergli incontro.
- Allora, Shika… ti fai battere da una ragazza? – chiese, cominciando a prenderlo in giro. Non aveva programmato, però, la reazione di Temari.
- Perché? Cos’hai contro le ragazze? – chiese, rivolgendogli uno sguardo di fuoco e tirandogli un pugno in testa.
- N…Niente – iniziò a balbettare, massaggiandosi la testa.
- Seccature… - si limitò a dire lui, davvero scocciato. Hinata si lasciò sfuggire una risata. Entrambi allora si accorsero di lei e la salutarono. Temari con un sorriso, Shikamaru con la solita espressione.
- Che fate? – chiese allora Naruto, registrando mentalmente che avrebbe dovuto prendere Shikamaru in giro dopo che Temari se ne fosse andata.
- Andiamo a vedere i fuochi, ma prima ci incontriamo con Neji e Tenten - rispose Temari. Shkamaru si limitò a sbuffare.
- Che noia… - bofonchiò.
- Anche noi! Dai Shika, un po’ di entusiasmo! – esclamò il ragazzo biondo.
- Beh, ha appena avuto la molteplice conferma che io sono più forte di lui, è ovvio che sia un po’ giù! – rispose sempre sorridendo Temari – vero, Nara? – gli chiese poi, dolce, sempre scherzando.
- Dopo facciamo una partita a Shoji,Sabaku… - rispose lui, con il solito tono seccato, anche se aveva un accenno di trionfo, ricordando il gioco in cui era imbattibile. La ragazza si limitò ad annuire, imitando l’espressione del suo accompagnatore, mormorando un seccato ma divertito “certo, certo…”
- C’era anche Gaara con te? – realizzò Naruto, rivolgendosi a Temari.
- Si, è venuto qui con Matsuri! – rispose la ragazza, lanciando al ragazzo biondo un 'occhiata abbastanza eloquente. Naruto rimase a bocca aperta.
- Beh, noi andiamo, ci vediamo ai fuochi! – esclamò il ragazzo, lasciando la coppia da sola e portando via Hinata al luogo dl raduno, mentre gli altri li salutavano.

“ Sono una bella coppia, Shikamaru e Temari… Temari è l’unica che riesca a smuovere e motivare quello sfaticato di Shika! Come Hinata è l’unica che riesca a raddolcire me…” pensava Naruto, guardando, appunto con dolcezza, la sua piccola Hinata.

Dopo una quindicina di minuti, arrivarono ai piedi di una lunghissima scala. Il problema era, però, che era molto malmessa: i gradini erano scivolosi, corti e alti. Naruto lasciò andare prima Hinata, per paura che cadesse. Presentimento esatto. Più o meno a metà della scala, infatti, Hinata inciampò, cadendo all’indietro. Gridò, con gli occhi chiusi. Ma quando ormai aspettava il contatto doloroso con lo scalino precedente, un braccio bloccò la sua caduta. Lei aprì gli occhi, lentamente. E per poco non svenne. Il viso di Naruto era vicinissimo al suo, tanto vicino che i loro nasi si sfioravano. E continuavano a avvicinarsi, progressivamente.

Hinata si rialzò di scatto, con un leggero giramento di testa e continuò ad arrampicarsi sugli scalini, il suo viso di un rosso che sembrava splendere. Hinata era imbarazzatissima. Se fosse rimasta così vicina a Naruto per qualche altro secondo, di certo sarebbe svenuta. Arrivati in cima alla collina dove molta gente si stava radunando per vedere i fuochi, gli si parò davanti uno spettacolo fantastico. Konoha brillava. Le sue luci si vedevano anche da quell’altezza, formando ghirigori tanto luminosi da sembrare vivi.
- Non mi ricordavo questo posto così meraviglioso… - sussurrò Naruto, senza parole. Hinata si limitò ad annuire. Anche l’anno precedente era salita su quella collina, con il padre e la sorella… ma stavolta era diverso. Stavolta c’era Naruto con lei. Aveva tutto un che di… magico. La notte stellata, l’aria fresca… E lei così vicina a Naruto… Era tutto semplicemente incredibile. Iniziarono a camminare tra la gente, cercando gli amici. I primi che trovarono furono Neji e Tenten, che non avevano ancora incontrato quella serata. Naruto rimase letteralmente a bocca aperta. Neji… innamorato di qualcuno? Era difficile da credere. Stava per andare da loro. Hinata, però, volle lasciarli stare. Erano abbracciati, la testa di Tenten sulla spalla di Neji, a guardare Konoha sotto di loro. Non le era mai capitato di vedere suo cugino… dolce con qualcuno. Lanciò un’occhiata eloquente a Naruto, che capì e si allontanarono alla ricerca degli altri.

Poco dopo si bloccarono di nuovo, sempre a distanza. Stesi sull’erba, il viso rivolto a guardare le stelle, stavano Shikamaru e Temari. Anche loro vicini, molto vicini. A quel punto Temari si appoggiò sui gomiti, girandosi verso il ragazzo. Naruto, guardando fisso la scena, rimase a bocca aperta. E subito la sua espressione si tramutò in trionfo, trionfo da “lo sapevo!”. Anche Hinata era leggermente stupita ma se lo aspettava. Temari aveva appena poggiato le labbra su quelle di Shikamaru, dolcemente. Naruto stava per correre da loro e ottenere la sua rivincita sul ragazzo [insensibile come sempre… è_é nda]ma venne bloccato dalla pronta Hinata che aveva capito la mossa del ragazzo. Sapendo che non sarebbe riuscito a resistere senza prenderlo in giro, lo trascinò a cercare il resto dei loro amici. Ci volle poco che trovarono anche Sai e Sakura. Anche loro erano vicini… Ma non come gli altri. Sakura, infatti, lo stava prendendo a schiaffi.

- Come hai potuto! Come ti viene in mente, pezzo di deficiente, brutto… - ma venne bloccata da Naruto, che la staccò dal ragazzo che, tranquillo, era rimasto impassibile nonostante la ragazza lo stesse picchiando.
- Che c’è? – chiese, tenendola ferma e cercando di calmarla. Ma di certo quello non era il modo. Hinata le si avvicinò. Il tutto aveva un che di incredibile. Pochi istanti e riuscì a calmarla, facendosi anche raccontare perché era così infuriata con il ragazzo.
- Quel pezzo di idiota stava per baciarmi! – urlò, mandandogli lampi con gli occhi, non potendogli saltare al collo.
Sai rispose con il suo solito sorriso – Sul mio libro c’è scritto… - stava dicendo, ma venne interrotto dalla voce feroce di Sakura, che stava andando in escandescenze.
- Tu e il tuo libro potete andare a quel paese! – Si mise a urlare, cercando in tutti i modi di saltargli addosso.

Hinata, mentre teneva ferma Sakura, guardava la scena perplessa. Lei ancora non sapeva del libro di Sai, quindi non poteva neanche sapere per quale motivo lui si comportasse in questo modo. In risposta al suo sguardo interrogativo, Naruto le lanciò un’occhiata che stava a significare “Te lo spiego dopo”.
- C…che ne dite se andiamo a cercare gli altri? – domandò Hinata, di nuovo timida, cercando di placare gli animi. O meglio, l’animo.
- Buona idea! – l’appoggiò Naruto e trascinò via Sai il più possibile lontano dalla ragazza dai capelli rosa.
- Andiamo a cercare Temari, devo dirle una cosa… - propose Sakura, che stava cercando di calmarsi.
- Ehm… - fu l’unica cosa che riuscì a dire Naruto, improvvisamente imbarazzato.
- Non l’abbiamo vista, perché invece non cerchiamo Kiba e Shino? Con loro dovrebbe esserci anche Kankuro, possiamo chiedere a lui dov’è Temari… - mentì la Hyuuga, cercando di depistare Sakura dalla ragazza bionda. Lei annuì, leggermente perplessa.

Si avviarono, Naruto che camminava con Sai a due metri di distanza da Hinata e Sakura. Mentre la ricerca procedeva tranquilla, Hinata venne colpita, o meglio travolta, da qualcosa che le saltò sulla schiena.
- Ehi, Akamaru, sta buono! – esclamò un ragazzo– Ciao Hinata! – disse poi, salutando anche gli altri.
- Ciao Kiba – risposero gli altri. Quest’ultimo era vestito di un kimono marrone con una cintura nera – Hai visto Shino e Kankuro? – domandò Hinata.
- Io sono qui – rispose Shino, emergendo dall’ombra. Era vestito, incredibile ma vero… con un kimono! Era nero su nero, come la pece. Tutti lo guardarono allibiti ma lui li ignorò, rimanendo con la stessa espressione che aveva sempre.
- Kankuro? – domandò allora Naruto.
- Non lo so, era qui fino a poco fa… Era con Ino… - rispose allora Kiba, alzando le spalle.
- Dobbiamo chiedergli dov’è Temari, andiamo a cercarlo. – rispose pronta Sakura – venite con noi? – domandò.
- Certo! – rispose Kiba, non facendosi pregare.
Per strada incontrarono anche Rock Lee, che era con Gai. Alla sua vista Sakura si nascose. Facevano paura. Avevano un kimono. Rigorosamente verde, ovviamente uguale. I ragazzi scapparono velocemente, per non spendere un secondo in più con quei due.

Mentre camminavano, i sei si imbatterono in Gaara e Matsuri. O meglio, si tennero a debita distanza. Nessuno del gruppo, o meglio, nessuno in generale, l’aveva mai visto così. Era vicino a Matsuri, con il braccio intorno alle sue spalle. Tutti avevano la bocca spalancata. Matsuri era riuscita a sciogliere Gaara, di solito così glaciale? Sakura e Hinata, le uniche due sensibili (anche le uniche due ragazze ), dissero ai ragazzi di lasciarli soli, ma c’era poco da fare.
- Ragazzi, andiamo! – esclamò Sakura spazientita.
- Sakura, ci sono Gaara e Matsuri… Abbracciati! – esclamò sconvolto Naruto, come se fosse una cosa improponibile.

- E allora? – domandò la ragazza, scocciata.
- Si stanno per baciare! – esclamò il ragazzo.
- COOOOSA? – chiese, scioccata, saltando addosso a Naruto per farsi spazio.
- Stavo solo scherzando! – rise. La ragazza lo guardò scuotendo la testa. Sakura e Hinata stavano quasi riuscendo a portarli via quando…
- Gaara! Fratellino, che cosa stai facendo? – chiese Kankuro ridendo del fratello, che si alzò di scatto mollando Matsuri. Era vestito di un kimono identico a quello di Shino, fatta eccezione per alcuni disegni rossi.
- Con te me la vedrò dopo, fratello… - rispose lui, lanciandogli uno sguardo omicida, nel quale era piuttosto bravo. E spaventoso.
- Scusa, ho provato a fermarlo… - si scusò Ino uscendo da dietro un albero. Aveva un kimono celeste, con sbuffi bianchi sul colletto e sulle maniche. Poi, prendendolo per un orecchio, lo trascinò via. A quel punto uscì Naruto dal suo nascondiglio, gridando - Ino, Kankuro, venite qui! -
- Ciao ragazzi! – dissero in coro i due, mentre Ino teneva ancora Kankuro.
- Ahi, bella… Così mi fai male… - si lamentò il ragazzo.
- Non osare chiamarmi bella! – gridò, iniziando a prendererlo a pugni. Sakura approfittò del momento e si unì all’amica, gridandogli addosso che non aveva un briciolo di tatto. A quel punto si avvicinarono anche Temari e Shikamaru.
- Ciao ragazzi! – disse lei – perché state picchiando mio fratello? – domandò incuriosita, per nulla preoccupata per le sorti del fratello.
- Ha interrotto Gaara e Matsuri! – urlarono le due assalitrici contemporaneamente.
- COOSA? – esclamò lei, cominciando a prendere a pugni il fratello e unendosi alle altre due.
- Basta… - si lamentava lui, cercando di limitare e parare i colpi. Alla fine gli altri riuscirono a staccarle dal povero [ma figurati! A morte! Nda] Kankuro.

A quel punto vennero raggiunti anche da Neji e Tenten e cominciarono i fuochi. I ragazzi si sedettero sull’erba a osservarli, affascinati. Durarono mezz’ora. Alla fine, si salutarono tutti con un bacio. O meglio la maggior parte di loro: Neji e Tenten, Shikamaru e Temari, Gaara e Matsuri, anche Kiba ci stava provando coon Ino, ma venne bloccato con uno schiaffo. Di Kankuro, cosa che nessuno avrebbe mai detto. Sakura non si avvicinò neanche a Sai, mentre Hinata era troppo timida perfino per stare abbracciata al suo accompagnatore. Tutti si separarono, per avviarsi verso casa. Naruto aspettò di arrivare di fronte a casa Hyuuga, per parlare.
- Ehm… Hinata-chan… - cominciò Naruto.
- Si, Naruto-kun? – domandò, incuriosita dalla strana espressione del ragazzo.

  
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