Eranno le prime luci del mattino, il sole stava per sorgere, e la luce filtrava dalla finestra più accecante che mai, Clary ancora avvolta tra le coperte iniziò a girarsi e rigirarsi, ma niente quella luce non le dava tregua, si alzò per chiudere la tenda e concedersi altri cinque minuti finchè affacciandosi da quella piccola finestra notò Jonathan, sdraiato sul prato e immerso nei suoi pensieri, era impossibile capire cosa o a chi stesse pensando, lui stesso le aveva detto che tentare di capirlo era un impresa da folli visto che nessuno lo avrebbe potuto fare perchè lui era un mostro, si definiva sempre così, nonostante le molteplici volte nelle quali Clary aveva provato a convincerlo del contrario. Immersa nei suoi pensieri non si rese neppure conto che Jonhatan non era più in quel prato, sentì un rumore provenire dalle scale corse verso l'armadio con le armi e prese un coltello puntandolo in direzione della porta, mentre questa si spalancava lentamente , Clary sussultò quando si rese conto che era suo fratello Jonathan,leggermente sorpreso, per quanto le espessioni del suo viso non lo dessero a vedere, Jonathan sembrava un tipo freddo, orgoglioso ma Clary sapeva com'era realmente, avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerla. << Buongiorno sorellina >> disse in tono vagamente divertito << Jonathan mi hai spaventato>> sbuffò Clary e si buttò sul letto ancora assonnata, << Lo notato  ero venuto per farti una sorpresa, ma a quanto pare l'hai fatta tu a me>> ridacchiò Jonathan con passi sicuri e lenti si andò verso Clary e si sedette accanto, anche lei si sedette e gli chiese << Una sorpresa? che genere? su parla!>> si mise a saltellare e scuotere il fratello, al quale vennero in mente i momenti in cui da bambino le regalava le caramelle prese in un negozio all'angolo ciò per quanto piccolo la rendeva più felice che mai.<< Ho preso due biglietti per Parigi, che ne dici?>>disse  Jonathan sorridendo, aveva pianificato di dirle tutto ciò che provava a Parigi pensando di farle cambiare aria e facendola stare lontana da Jace lei stupita gli diede un pacca sulla spalla << dico che sei impazzito >> Jonathan cambiò espressione dal nulla << non era proprio questa la reazione che mi immaginavo di sentire >>, Clary si avvicinò a lui un pò per scusarsi per la reazione avuta e un pò per consolarlo da quello che stava per dire<< Se me lo avessi chiesto qualche anno fa io starei già facendo i bagagli, ma adesso...>> Clary abbassò il volto trasmetteva un pò di tristezza, ma più per il fratello che per se stessa << Ah, ho capito dovevo immaginarlo il tuo Jace vero?>> Clary non lo aveva mai visto arrabbiato nonostante fosse suo fratello e lo conoscesse da anni<< Preferisci indubbiamente lui a me, lui è un angelo io invece sono un mostro che tutti odieranno sempre e non... >> non finì la frase che Clary lo zittì << NO tu non sei un mostro, e Jace non lo preferisco a te. Non posso non volerti bene tu sei mio>>  Jonathan la precedette << FRATELLO lo so, lo so e non sai quanto questa cosa mi faccia impazzire, Clary io ti voglio al mio fianco, voglio che per un attimo mi guardassi con occhi diversi, ti ho chiesto solo una settimana. Non abbiamo passato un giorno intero insieme da quando è arrivato quello, ti prego>> Clary non credette alle parole appena sentite, sapeva che Jonathan le voleva bene ma non avrebbe mai immagginato che lo avrebbe detto così esplicitamente. La stanza cadde in un silenzio durato pochi minuti che però sembrarono durare una vita, in quella stanza c'erano solo Jonathan di fronte a Clary, seduti sul letto, lui le stringeva le mani nel suo sguardo si celavano più emozioni di quanto avesse lasciato trasmettere una vita intera, per lei era così diverso, non avrebbe mai neppure immagginato nulla del genere, eppure lui era lì che aspettava una risposta, Clary annuì non poteva deluderlo ancora, avevo fatto così tanto per lei. Jonathan la prese la strinse più e più volte.

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<< Per l'ultima volta Jace cosa diavolo stiamo facendo >> ripetè Alec con un filo di irritazione nella voce, << credevo di avertelo spiegato >> disse Jace leggermente annoiato e concentrato,<< Certo me lo hai spiegato, se per spiegato intendi  svegliarmi alle 5 di mattina e urlarmi contro di vestirmi perchè dovevi uscire in questo caso si credo che tu sia stato molto chiaro>> continuò Alec, << Sei il mio parabatai ho bisogno di aiuto, mi sembra una spiegazione sufficiente>> Alec avvertì un pò di tensione nelle parole di Jace, lo prese per il polso e disse << Sono il tuo parabatai e il tuo amico ora siediti e dimmi cosa sta succedendo>> Jace fu sorpreso della sua reazione così sospirò e  disse << Tu non prendermi per pazzo>> disse ad Alec in tono più di minaccia che di avvertimento << Tranquillo so già che lo sei>>, << seriamente >> disse Jace con un tono che Alec non avrebbe immaginato di sentire << L'alto giorno ero a caccia di demoni, ne ho avvistato un gruppo mutati in umani, li ho attaccati ma uno di loro e riuscito a fuggire, lo seguito. Si è fermato a della strada di fronte la casa di Clary ed è scomparso, come dissolto nell'aria, ho preso i vestiti rimasti per strada e li ho portati a Magnus...>>Alec lo zittì di scatto << tu cosa? >> << dovevo localizzare quel demone, capire che ci faceva lì, ho il presentimento che Clary sia in pericolo >> La sua voce iniziò ad abbassarsi pronunciando queste ultime parole >> poi contiunuò << Mi ha dato quest'indirizzo >> passò ad Alec un foglietto, Alec si paralizzò di colpo e Jace si voltò di scatto verso di lui << Lo conosci sai qualcosa? >> Alec annuì.