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Autore: Zefiria BlackIce    30/06/2014    1 recensioni
-Prima Fan Fiction che pubblico in assoluto...-INCOMPIUTA-
Angeline e Perla si sono trasferite a Ikebukuro per degli scopi ben precisi. Ma qualcuno le sta cercando, qualcuno che può essere molto pericoloso, qualcuno da cui non possono scappare, perché marchiate... Verranno aiutate da Shizuo, Izaya e dagli altri, o dovranno sbrigarsela da sole? E se nascesse anche qualcosa di più? Tra serietà e (spero) comicità, tra cose ovvie e non, la vita di Ikebukuro potrebbe stare per cambiare.
-Ok, che dire... non sono per niente sicura di questa FF. Mi ritengo alquanto mediocre a scrivere, e la lettura potrebbe essere pesante. Alcuni personaggi saranno sicuramente OOC.
Genere: Generale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izaya Orihara, Nuovo personaggio, Shizuo Heiwajima
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 25

«E questo cos'è?» si chiese Shinra raccogliendo un sacchetto di carta rimasto in quell'anfratto dove l'aveva ritrovato da chissà quanto tempo «Celty, per caso è tuo?» chiese alla Dullahan, che scosse la testa avvicinandosi.
Si rigirarono il sacchetto nelle mani, cercando un qualche indizio, finché non notarono due lettere scritte in piccolo: A.D.
«A. D. vediamo… chi è stato qui di recente con queste iniziali?»
-A quanto mi ricordo, solo l'amica di Shizuo-kun - scrisse Celty.
«Certo! Può essere suo! Ma come facciamo a consegnarglielo? Non abbiamo né il suo numero né sappiamo dove abita…»
-Allora diamolo a Shizuo-kun, lui saprà come contattarla- propose la motociclista.
«Ok, sembra una buona idea, lo chiamo subito! Così passerà anche in maniera piacevole il suo giorno libero!» disse il dottore con un sorrisetto.
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"Ma perché mi sono fatto incastrare da quei due?" pensò Shizuo.
Si era insospettito da quando Shinra lo aveva chiamato, dicendogli, soffocando qualche risata, che aveva trovato un pacchetto appartenente Angeline e visto che sia lui che Celty erano molto occupati, gli avrebbe fatto un enorme favore se glielo avesse consegnato. Neanche cinque minuti ad  dopo si era trovato davanti Celty con il fantomatico pacchetto, che gli aveva consegnato facendogli i pollici in su e scappando subito via. A lui, non era rimasto altro da fare se non chiamare Angeline.
-Pronto? Heiwajima-san?- gli rispose una voce diversa da quella della rossa.
«Sto cercando Angeline… tu sei la ragazzina bionda, giusto?»
-Sì, ma… ehm… sai, ho un nome anche io, Perla- cercava di non fare la sarcastica, ma proprio non ci riusciva -Come mai cercavi Angeline?-
«Ha dimenticato una cosa a casa di Shinra, cioè, del dottore che le ha curato la gamba quella volta... ma ora ha da fare, e così ha incaricato me di darglielo.»
-Oh, è molto gentile da parte tua, in questo momento Angeline non si può muovere da casa purtroppo, e neanche io posso uscire…- spiegò dispiaciuta la ragazza, mentre di sottofondo si sentiva una vocetta infantile chiedere qualcosa, Perla che rispondeva con secco no, e la voce che continuava a protestare -senti… non è che potresti passare qua a casa? Amelie-chan mi ha detto che l'hai accompagnata- la voce in sottofondo si alzò ancora -e ti saluta. Allora, potresti gentilmente passare?-
«Va bene…» sospirò il biondo.
-Grazie davvero! E scusa per il disturbo!- disse grata l'inglese.
Shizuo sentì ancor la voce di Amelie in sottofondo, ma stavolta più chiara.
-Angeline ti ammazzerà quando verrà a sapere di questa cosa, lo sai?-
-Lo so benissimo! Ma preparati a fare qualche risata! E poi, in amore e in guerra tutto è lecito!- Perla stava ridendo mentre chiudeva la chiamata.
"Questa storia non mi piace per niente" pensò il giovane avviandosi mentre si accendeva una sigaretta "ma perché non rischiare un po'?"
Arrivò sotto il palazzo della sera prima, cercando un nome familiare sui vari campanelli, finché non notò il "Moon" scritto all'occidentale.
"Chissà perché c'è solo il cognome della ragazzina" si chiese suonando.
-Sei tu, Heiwajima-san?- chiese prontamente la ragazza.
«Sì» neanche il tempo di rispondere che il portone era già aperto.
-Ultimo piano, porta a destra- lo informò Perla prima di mettere giù il citofono.
Arrivato all'ultimo piano il biondo non ebbe molti dubbi su quale porta fosse quella che cercava lui: acciambellato davanti a una c'era il grosso lupo che aveva visto in compagnia della piccoletta. Alla sua vista il quadrupede scivolò dentro la porta accostata, spalancandola del tutto. Shizuo entrando sentì vari suoni e risate. La vista che si trovò davanti lo lasciò un po' sorpreso: Amelie e Perla erano comodamente sedute, o meglio, la ragazzina stava seduta, mentre l'inglese stava sdraiata con le gambe sullo schienale e la testa ciondoloni. Tutte due avevano in mano un joystick e stavano giocando alla Playstation. Come facesse la bionda a giocare, e a vincere, secondo le proteste della minore, a testa in giù, era un mistero per l'ex-barista. Di Angeline, nessuna traccia. Il giovane stava per fare un qualche rumore per farsi notare, quando Morzan fece un mezzo abbaio che catturò finalmente l'attenzione delle due.
«Heiwajima-san!» lo salutò Perla scendendo dal divano e avvicinandosi sorridendo. Solo in quel momento il biondo si accorse della fasciatura che avvolgeva una spalla della ragazza.
«Che ti è successo?» chiese senza tanti convenevoli.
«Oh, un po' di tempo fa mi hanno sparato, sono uscita dall'ospedale giusto qualche giorno fa» spiegò lei un po' imbarazzata.
«Non sarà mica a causa della pulce??»chiese Shizuo già alterato.
«Magari fosse così semplice...» si rabbuiò lei «comunque non sono affari tuoi perchè mi hanno sparato» chiuse il discorso avviandosi verso la cucina «Vuoi qualcosa da bere? Tè?»
«Sì, grazie» si calmò lui, convinto che non avrebbe cavato un ragno dal buco insistendo.
«Intanto accomodati pure, tanto Amelie-chan la conosci già» gli disse mentre metteva su l'acqua per il tè.
*
«Ciaoo Heiwajima-san!» lo salutò con entusiasmo la piccola mentre continuava a giocare da sola.
L'ospite rimase in piedi, un po' a disagio. Come ci si doveva comportare in una situazione del genere?
Diede un'occhiata veloce al televisore, giusto per vedere che gioco era in funzione.
«Ehi, Tekken 6 non è un po' troppo violento per te?» chiese stupito alla giovane giocatrice
«Naah, io mi ci diverto tanto» rispose quella tranquillamente.
«Il tè è pronto!» avvertì Perla dalla cucina «Potresti venire qua un momento, per favore?» chiese a Shizuo con uno strano tono.
Il biondo la trovò seduta al bancone della cucina, mentre sorseggiava il suo tè. Si sedette davanti a lei, e prese in mano la tazza  che si trovava sul piano.
«Sai, conosco Angeline da due anni» cominciò la ragazza con tono serio.
«E allora?» alzò un sopracciglio l'altro.
«Le ho salvato la vita. Da allora, abbiamo stretto un'alleanza e ci fidiamo ciecamente una dell'altra.» lo guardò con uno sguardo freddo, mentre appoggiava il viso a una mano. Era così diversa dalla ragazza solare di prima da sembrare un'altra persona «Le ho dato un'occasione di ricostruirsi una vita daccapo.»
«Arriva al dunque, ragazzina.»
«Bene. Io ho una regola molto importante» indurì ancora di più lo sguardo «Chi ferisce le persone a cui tengo deve morire» disse chiaro e tondo «Mi crederai solo una ragazzina allegra e un po' strana, ma le cose non sono esattamente così. Potrei ucciderti in qualsiasi momento.»
«Allora mettiti in fila dietro alla pulce.» le rispose beffardamente lui. Il suo istinto gli diceva che quell'inglese era davvero pericolosa.
«Pellicchan sta solo giocando con te» uno strano sorriso gli solcò il viso «Esattamente come fa il gatto con il topo…»
«E tu cosa credi di essere, per giocare così spensieratamente sia con il topo che con il gatto?» il sorriso di Shizuo era di sfida.

«Un Drago. O meglio una Dragonessa. Chiedi alla Motocicletta Nera cosa significa, vedrai che saprà risponderti. Ti pregherei però di non svelargli la mia identità, o che sono legata ad Angeline, sarebbe un bel problema» prese un altro sorso dal tè, e venne imitata dall'altro, che stava affrontando il tutto con una freddezza stupefacente «Tornando alla questione principale, la cosa mi sembra abbastanza ovvia: se tu farai del male ad Angeline, io ti ucciderò.»
«Non credo che riuscirei a farle un granché in ogni caso» ribatté Shizuo, che non aveva battuto ciglio.
«E io non credo che tu abbia compreso appieno come stanno le cose» la ragazza assunse un'aria leggermente malinconica, mentre la sensazione di minaccia abbandonava l'ospite «A quanto mi ha raccontato Angeline, io sono la seconda persona di cui si fida ciecamente. E tu sei la seconda. Cosa credi, che lei vada a dire a tutti il suo vero nome, e la brutta situazione in cui si trova? Ti ha praticamente scelto, sicuramente perché avete la stessa forza. È per questo che mi preoccupo per lei. Sin dall'infanzia è stata molto sfortunata…» si interruppe all'improvviso.
«Perché? Che le è successo da piccola?» chiese il biondo allarmato. Diamine, quella francese era stata perseguitata dalla sfortuna per tutta la vita!
«Non te lo posso dire… Noi abbiamo un patto: nessuna delle due può parlare del passato dell'altra senza la sua autorizzazione, quindi dimenticati quello che ti ho detto» tagliò corto lei, per poi riprendere con l'atteggiamento solare di sempre «Ah, giusto, ancora non te l'ho detto, Angeline si sta facendo la doccia, dovrebbe uscire a momenti.»
«Eh?» riuscì solo a dire il giovane, quando dalla sala si sentì un'esclamazione di Amelie, seguita dalla voce della rossa.
«Perla, per caso hai visto...» si affacciò la nuova arrivata che arrossì violentemente vedendo che la sua coinquilina non era sola.
Anche Shizuo divenne di una interessante sfumatura di rosso. Infatti la francese si era presentata solo con un asciugamano che le copriva piuttosto strettamente dal seno fino alle ginocchia. In effetti sembrava appena uscita dalla doccia, a giudicare dai capelli sciolti e ancora umidi.
Si era creato un silenzio piuttosto imbarazzante. Alla fine il rossore di Angeline si attenuò abbastanza da permetterle di dire qualcosa.
«S-Shizuo... Non sapevo che eri venuto a trovarci» disse tentennando.
«Ehm... si, ero venuto per... riportarti una cosa che avevi dimenticato da Shinra..» spiegò lui imbarazzato porgendole il pacchetto.
Intanto l'inglese ridacchiava sotto i baffi: stava andando tutto come previsto!
«Io... vado a cambiarmi» si dileguò la francese dopo aver preso il pacchetto.
«Allora, come ti sembra?» chiese ridendo la bionda, causando un altro vistoso arrossamento del viso del suo ospite «Uuh, che timidone!» continuò quasi strozzandosi con il tè dal ridere «Ammettilo che un po' ti piace!»
«Beh, si, in effetti non mi dispiace per niente» ammise tranquillamente Shizuo sorseggiando la sua bevanda.
La ragazza lo guardò fisso per un attimo immobile, cercando di capire se la stesse prendendo in giro, ma appena vide che era sincero, si mise a ridere ancora più allegramente.
«Non ti credevo così sfacciato! Non sai quanto questa cosa mi faccia piacere!» esclamò entusiasta prima di sorridere «Davvero, spero il meglio per voi! Ma questa situazione non può restare così per sempre. Conoscendo Angeline, non farà mai la prima mossa. Quindi tocca a te» gli spiegò togliendo le tazze dal tavoli «Io devo uscire, puoi salutarmi Angeline quando esce dalla sua stanza?»
«Dove devi andare?»
«Devo fare una visita ufficiale a Pellicchan, è stato molto maleducato a non venirmi a trovare neanche una volta in ospedale» mise il broncio lei «Quindi ho deciso di fargli una sorpresa, o meglio, una doppia sorpresa» fece un sorrisetto.

«In che senso una visita ufficiale?» chiese il biondo alzando un sopracciglio.
«È un segreto!» rispose l'inglese uscendo dalla cucina «Oh Angeline, finalmente! Ci hai messo presto a cambiarti!» esclamò a voce alta.
L'ospite trasalì, non si sentiva pronto a parlare con la persona che aveva visto seminuda giusto cinque minuti prima. Cercò di pensare a qualcosa di intelligente da dire mentre le due coinquiline confabulavano nell'altra stanza. L'improvviso sbattere della porta e la comparsa di Angeline lo presero di sorpresa.
«Ehm…» riuscì solo a dire la rossa, una volta che fu davanti a lui. Nonostante si fosse cambiata, aveva ancora i capelli sciolti «Che situazione imbarazzante…»
«Puoi dirlo forte!» esclamò una vocetta sottile in quel silenzio colmo di imbarazzo. Amelie entrò quasi di corsa e si aggrappò al bancone cercando di arrivarci almeno con gli occhi «Certo che potevate farlo più basso questo bancone! Sono venuta per i biscotti, Perla ha detto che se non ti avessi avvertita che Heiwajima-san stava arrivando mi avrebbe dato i biscotti!» disse senza la minima esitazione.
«Beh, direi che te li sei meritati» tossicchiò divertito Shizuo, facendo sorridere anche l'altra, che si alzò a prendere il "premio".
«Certo che ti fai comprare con poco…» commentò la francese mentre metteva dei biscotti in un piatto e li porgeva alla piccola.
«Ehi, ai biscotti non si dice mai di no!» replicò la piccola prendendo con un sorrisone il piatto e uscendo.
«Quella ragazzina sa il fatto suo!» commentò il biondo.
«È molto perspicace, non c'è che dire…» disse guardando l'orologio con un sorriso «Uh, è tardi, tra un po' devo andare, quindi è meglio se comincio a prepararmi…» si alzò e andò velocemente nell'altra stanza, tornando con una spazzola e molte forcine.
«Se tu devi uscire, allora tolgo il disturbo…» propose cortesemente l'altro.
«Ehm… che ne diresti di accompagnarmi?» il sorriso di lei divenne imbarazzato.
«Dai, perché no?» sussurrò una vocina a Shizuo «Almeno saprai dove lavora.»
«Amelie, smettila di interferire.» protestò Angeline ancora più rossa, mentre cominciava a farsi la treccia.
«Ma sì, perché no» disse il biondo con un entusiasmo insospettabile «Perché non li lasci sciolti i capelli? Trovo che ti stiano molto bene.»
«D-dici davvero?» balbettò agitata la francese, mentre il suo colorito si avvicinava sempre di più a quello dei suoi capelli «Non attirano troppo l'attenzione?»
«Allora mettiti un cappello!» consigliò la ragazzina uscendo di corsa dalla stanza e tornando con un cappello bianco a tesa larga «Tanto oggi è una bella giornata! E qui a Tokyo c'è tanta gente strana!, ovviamente senza offesa per te!» ridacchiò rivolta a Shizuo.
«Noi andiamo, a te va bene rimanere a casa da sola per un po'?» le chiese la rossa sistemandosi il cappello.
«Certo! Mamma sta per arrivare tanto!»
«Allora ok, a dopo!» salutarono i due giovani salutando la minore.
«Merci beaucoup, petite Cupid.» disse prima di chiudere la porta Angeline.
«Rien!»



*Sinceramente, non so come i giapponesi facciano il té, così gliel'ho fatto fare all'inglese :P

Angolo dell'autrice (che sperava di poter pubblicare di domenica, ma si è accorta che è mezzanotte e quaranta O.o)
Salve a tutti! Lo so che volete uccidermi per questo enorme ritardo non programmato, ma internet mi ha fatto dannare domenica scorsa.
Passiamo a parlare del capitolo. Stavolta ho dato davvero tutta me stessa, energie e passione. Io sono solita immaginarmi delle scene sparpagliate delle mie storie, e solo dopo connetterle tra loro, quindi questo capitolo mi piace particolarmente per il fatto che contiene due delle scene che più mi sono divertitia a immaginare :D
Che altro dire... ho inserito Tekken 6 perché recentemente una mia amica (che non leggerà mai questa storia) mi ci ha fatto giocare, e mi è piaciuto tantissimo :3
Un'altra cosa, sinceramente trovo un pochino strana la familiarità con cui Perla e Angeline trattano Shizuo, quindi vi volevo chiedere cosa ne pensasse voi, i mie giudici più obbiettivi. Sì, lo so che l'ho scritta io la storia e avrei potuto fare la scena diversa, ma ero a corto di idee e poi mi è venuta fuori così.
Grazie a chi ancora sopporta questa autrice così incostante <3
Alla prossima!

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ryohgo Narita e Suzuhito Yasuda  questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
 
  
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