Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Adelhait    23/08/2008    7 recensioni
La pioggia scendeva lenta e inesorabile, sui vetri di una finestra di un bellissimo appartamento. Il suo abitante era seduto su di una poltrona accanto ad un caminetto oramai spento, rendendo il luogo freddo e inospitale, ma a lui questo non importava. Ogni tanto guardava delle foto, mentre portava alle labbra un bicchiere pieno di whisky. In quelle foto vi erano lui in compagnia di una donna, erano felici, infatti, poteva vedere i loro visi contenti d’avanti la macchina fotografica. Posò il bicchiere su di un tavolino lì accanto, e cominciò ad accarezzare la superficie liscia di quell’immagine...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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27: Un dolce regalo.

 

 

 

Doveva soddisfare quel suo atroce dubbio, ma non aveva il coraggio di entrare in farmacia.

Ogni volta che arrivava là, di fronte a quella porta ritornava indietro…aveva paura.

Qualcosa che le mozzava il respiro, strinse le mani nelle tasche del giubbino marrone, era nervosissima.

Rin che diavolo ti succede? Tu non sei così…

Si voltò e ritornò indietro, anche se continuava mentalmente a darsi della stupida.

Erano trascorsi due giorni ed ora era seduta comodamente a terra sul tappeto della casa di Sesshomaru, infatti, passava molto tempo lì ch’era divenuta il suo angolo di studio.

Caspita come sono nervosa…

Mordicchiava la matita, mentre cercava un modo come risolvere quel suo problema.

Ah! Sono proprio una vera scema…ah!

Cominciò frenetica a grattarsi il capo, continuando a darsi della cretina.

-Basta!-.

Si alzò e prese il suo piccolo i-pod, ch’era nella sua borsa comodamente poggiata sulla poltrona, si infilò le cuffie e l’accese.

Si rimise a terra, avvicinò le ginocchia al petto e intrecciò le braccia intorno ad esse, poggiò la guancia destra e socchiuse gli occhi, mentre ascoltava una dolce musica rilassante, una sinfonia al pianoforte.

Si assopì, era davvero esausta, quella situazione le aveva tolto il sonno, ma non si era accorta che qualcuno la stava fissando.

Infatti, Sesshomaru era da poco rincasato e la osservava rapito, sorrise nel vederla così indifesa.

Si avvicinò cauto e vide che dormiva.

Dorme.

Con delicatezza la prese in braccio, facendo in modo di non destarla, infatti, non si svegliò, anzi ci si accoccolò di più a lui.

Sesshomaru trattenne una risata, era davvero buffa.

Sembra una bimba. Ma dopotutto lei lo è.

Lentamente la portò in camera da letto, dove l’adagiò sul letto, le tolse le cuffie dalle orecchie, la coprì per evitare che prendesse freddo, la guardò e le diede un leggero bacio, ma purtroppo si svegliò cosa che non dispiacque al bel ragazzo che sorrise.

-Buongiorno ragazzina-.

Lei spalancò gli occhi vedendosi a pochi centimetri dal suo naso il suo ragazzo.

-Sesshomaru e tu che ci fai qua? Ed io che ci faccio a letto? Pochi secondi fa ero a terra che ascoltavo della musica ed ora…-.

Lui rise, ma poi le rispose.

-Sono appena rincasato e ti ho visto che dormivi a terra…quindi ti ho portato a letto. Sai eri davvero carina-.

Di fronte a quel complimento Rin arrossì, cosa che piacque al suo ragazzo.

Rimasero un po’ in silenzio, quando lui disse.

-Adesso che si fa?-.

Sorrideva malizioso, mentre si accomodava accanto a lei che disse, ridacchiando.

-Sei un maniaco! Tutta colpa del tuo collaboratore Miroku-.

-Forse-.

Rin alzò gli occhi a cielo e scuotè il capo, si accomodò bene sul cuscino, ma prese l’atro che poggiò sul suo viso.

-Ma che fai?-.

Ridacchiò Sesshomaru, mentre si avvicinava di più a lei, ma veloce Rin se lo tolse dal viso e glielo tirò in faccia.

-Lotta di cuscini!-.

Urlò, mentre si era issata e messa a sedere sul letto, intanto il suo ragazzo la guardava tra il finto furioso e il divertito.

-Allora vuoi la guerra-.

Sibilò.

-Certo-.

Disse Rin ridendo, mentre prendeva l’altro cuscino pronta a combattere.

Cominciarono una guerra fatta di risa e soffici botte, cosa che distrasse la ragazza dal pensare di quel suo problema, se si vuol chiamare così.

Dopo un bel po’ caddero esausti sul letto, Sesshomaru prese Rin e la fece poggiare con il capo sul suo petto.

Rimasero in silenzio a guardare il soffitto, quando.

Che cosa meravigliosa, vorrei che il tempo si fermasse in questo preciso istante, e che nessun problema turbasse la nostra felicità…

-A cosa pensi?-.

Gli domandò Sesshomaru, mentre con la mano destra le accarezza il capo bruno.

- Mmmh…a cosa frivole, senza senso. E tu?-.

-A niente-.

Rin ridacchiò e gli disse.

-Non ti credo sai, furbetto-.

Lo sentì ridere, ma poi non lo sentì più sotto di sé, infatti, l’aveva spostata da sé.

Ed ora che fa?

Pensò sbalordita da ciò, quando lo vide di fronte a lei che tendeva la mano.

-Su alzati pelandrona-.

-Ehi, pelandrona a chi?-.

Gli disse gonfiando le gote, proprio come una bimba piccola, ma poi gli diede la mano e lui la tirò a sedere.

-Chiudi gli occhi-.

-E perché?-.

Sesshomaru sbuffo un po’ scocciato, ma poi le disse.

-Non ti fidi di me?-.

Rin assottigliò lo sguardo e disse.

-Mica tanto-.

-Cosa significa mica tanto?-.

Domandò perplesso Sesshomaru, che intanto attendeva che la ragazza ubbidisse.

-Penso che tu voglia fare qualcosa di sconcio-.

-Cosa? Rin che vai a pensare… quelle cose le faremo, ma non adesso voglio solo che tu chiuda gli occhi-.

Rin sospirò ed accettò, chiuse gli occhi, quando d’un tratto sentì intorno al collo qualcosa di fino e freddo.

Aprì di scatto gli occhi ed abbassò lo sguardo.

Rimase senza parole tanto era lo stupore, una meravigliosa collanina d’oro bianco con un piccolo pendente, un diamante a forma di mezza luna, pendeva dal suo collo.

-E’ bellissima-.

Sussurrò, mentre sentiva gli occhi pizzicarle dall’emozione.

-Ti piace?-.

Le domandò il ragazzo, lei non rispose di slancio lo baciò, con esso voleva dirgli di sì.

Si staccarono e lui la guardò negli occhi dicendole.

-E’ il simbolo del nostro amore-.

Rin lo guardò negli occhi era davvero commossa, questo era un regalo meraviglioso.

-Ti amo-.

Gli sussurrò.

-Anch’’io-.

Lentamente si coricarono sul letto dove si amarono dolcemente.

***

-Non è giusto! Io credevo che questa volta fosse quella giusta…e invece-.

Disse tra le lacrime Kagome, mentre era in bagno e teneva in mano quel maledetto test di gravidanza.

-Ma perché? Non chiedo nulla. Solo un bimbo mio d’amare-.

Continuò, mentre si accasciava a terra in preda alle lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi nocciola, quando d’un tratto entrò in bagno Inuyasha.

-Kagome cos’hai?-.

Domandò preoccupato vedendo sua moglie a terra in lacrime.

Lei lo guardò e gli mostrò quel maledetto aggeggio, e in preda ad una crisi isterica gli urlò.

-Lo vedi? Anche lui ti dice che hai sposato una buona a nulla! Sono sterile Inuyasha! Non potrò mai darti un figlio! Mai!-.

Lui la guardò e veloce l’abbracciò.

-Non è vero, non dire così-.

-E’ la verità! Inuyasha io non valgo a nulla…-.

Inuyasha cercò in tutti i modi di farla calmare, intanto lei si dimenava tra le sue braccia.

Pianse, urlò e scalciò, intanto il marito le sussurrava parole dolci per farla calmare…rimasero a terra per un bel po’, fino a quando Kagome non si calmò del tutto.

Lui la prese e se la mise sulle ginocchia, proprio come una bimba piccola e cominciò a cullarla dolcemente.

-Inuyasha perdonami-.

Gli sussurrò, mentre poggiava il viso sul suo petto.

-Certo, che ti perdono-.

La sentì sospirare.

-Grazie-.

Sorrise sentendola dire quella parola, era davvero frustrante per lui vedere il suo angelo in quelle condizioni.

La strinse più a sé, maledicendo quella terribile situazione che faceva soffrire la sua Kagome.

La cullò allungo, quando vide che si era addormentata.

Il mio dolce angelo…perché tanta sofferenza? Perché?

Si issò e la portò in camera da letto dove l’adagiò con cura sul loro talamo, le diede un leggero bacio sul capo ed uscì dalla loro camera.

Si sentiva davvero male, ma doveva mostrarsi forte e non cadere, doveva aiutare la sua donna in questo momento così duro.

Così difficile.

***

Rimasero a letto fino a, quando Rin non corse in bagno.

Di nuovo.

Sesshomaru la vide schizzare come un lampo, rimase senza parole e le corse dietro per vedere cosa avesse.

-Rin non ti senti bene?-.

Le domandò preoccupato, lei alzò il viso dalla tazza e disse sorridendo.

-Non temere, e che avrò mangiato qualcosa che mi ha fatto male-.

Lui si avvicinò e le porse un asciugamano.

-Andiamo in ospedale-.

Disse mentre la vedeva pulirsi i lati della bocca, ma lei disse, quasi urlando.

-No!-.

Si alzò di colpo e lo guardò negli occhi dicendogli, abbozzando un sorriso rassicurante.

-Vedi sto bene…te l’ho già detto è solo un indigestione…vedi ieri ho mangiato un barattolo intero di nutella e quindi…-.-Ingorda-.

Disse, quasi ridendo Sesshomaru, ma non si tranquillizzò del tutto.

-Sei sicura di stare bene?-.

-Sì-.

Disse, mentre era ritornata in camera da letto e cercava la roba che aveva qualche ora prima.

La trovò e si rivestì, mentre si sentiva davvero male, ma doveva tenere duro non doveva insospettire Sesshomaru, anche se lui non aveva bevuto quella che per lui era una menzogna.

Infatti, la osservava con una punta di preoccupazione, ma non voleva insistere, anche se dentro di sé una voce gli urlava di portarla da un medico…ma purtroppo era cosciente che Rin era una testa dura e mai sarebbe andata da un medico.

Scosse la testa rassegnato e si rivestì anche lui.

***

Passò un altro giorno e finalmente Rin si fece coraggio ed entrò in quella dannata farmacia.

Comprò il test e corse veloce nel bagno di casa.

Era nervosa, tremava come non mai, mentre attendeva il risultato.

Sbrigati!sbrigati!

Si ripeteva, mentre con le dita martoriava quel piccolo arnese.

Si mordeva le labbra dal nervoso, sembrava che il tempo scorresse al rallentatore fino a quando.

Sono incinta…

 

Continua…

 

_____________________

Rieccomi ad aggiornare, non sono sicura se questo capitolo vi piaccia ^^’.

Ringrazio di cuore chi recensisce e chi solo legge, un bacio e a presto.

   
 
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