Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Giulia_SerVA CApuleti    30/06/2014    8 recensioni
E' passato un anno da quando Elsa ha posto fine all'inverno perenne che ha causato involontariamente.
Elsa vive felice accanto ad Anna, governando saggiamente Arendelle, che ama la sua Regina.
Anna sta per fidanzarsi ufficialmente con Kristoff, da poco nominato Principe di Arendelle e ormai stabilitosi al Palazzo Reale.
Ma durante un ricevimento in onore della Regina e dei due giovani principi, un misterioso Uomo Nero si presenta ad Arendelle con l'intenzione di servirsi dei poteri di Elsa per creare un mondo buio e gelido. Al rifiuto di Elsa, Uomo Nero rapisce Anna e imprigiona Arendelle nell'oscurità.
Per salvare Anna e il suo popolo, Elsa, accompagnata dal fedele Olaf, dovrà partire alla ricerca delle misteriose Leggende dei Fiordi, gli unici in grado di sconfiggere Uomo Nero, ma soprattutto di colui che ha i suoi stessi poteri...
Mia prima fanfiction su un probabile seguito di Frozen e sulla coppia Jack&Elsa, spero vi piaccia =)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Olaf, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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regno elsa

1- Il Regno di Elsa

Il sole di un nuovo giorno illumina il regno di Arendelle.

Le strade si riempiono di gente indaffarata e le risate dei bambini risuonano nell'aria profumata dai fiori. Alcune navi mercantili attraccano al porto, per poi ripartire dopo aver effettuato tutti gli scambi a terra.

Dal Palazzo Reale però arrivano i servi della Regina che cominciano a decorare e preparare le strade a festa, attirando gli sguardi felici dei bambini.

Sì, perché ad Arendelle ci si sta preparando per un giorno molto speciale: fra tre giorni la Regina Elsa compirà 22 anni, e inoltre verrà annunciato al popolo il fidanzamento della Principessa Anna, sua sorella, con il da poco nominato Principe di Arendelle, Kristoff.

Mentre ancora i servi sistemano tutto il necessario per le strade, lo squillo di una tromba attira l'attenzione di tutti.

CIAMBELLANO: Sua Maestà, Elsa, Regina di Arendelle.

Il ciambellano si scosta e mostra al popolo la sua bellissima Regina.

Elsa cammina in mezzo ai suoi festanti sudditi con l'eleganza e il portamento che l'hanno sempre resa bellissima. Il suo vestito color del ghiaccio, creato da lei stessa con il suo potere, sembra risplendere donando luce alla sua figura. La sua lunga chioma di un biondo chiarissimo, legata in una treccia laterale, viene mossa dalla fresca brezza del giorno. Le sue labbra rosse sono curvate in un sorriso e i suoi occhi di ghiaccio brillano felici.

Al suo fianco c'è la Principessa Anna, sua sorella, che cammina un po' incerta, imbarazzata dagli sguardi di tutti su di loro. Ogni tanto i suoi occhi fissano il pavimento per essere sicura di non inciampare nella lunga gonna verde del suo vestito con i tipici ricami di Arendelle.

POPOLANO: Regina Elsa.

Il popolo si inchina al passaggio di Elsa e Anna.

Elsa sorride e saluta tutti con la sua grazia, Anna cerca di fare lo stesso, ma sembra che tutti abbiano occhi solo per sua sorella. E ad Anna non dispiace, poiché ritiene che Elsa abbia costantemente bisogno di vedere e sentire l'affetto della loro gente.

Ormai il popolo di Arendelle si fida ciecamente della sua Regina, la quale governa con saggezza e attenzione, ascoltando i desideri e le necessità del suo popolo, a cui non ha più paura di andare incontro.

L'inverno perenne scatenato da Elsa soltanto l'anno prima per gli abitanti di Arendelle e per gli alleati del Regno era ormai soltanto un'incidente, un ricordo.

Elsa si avvicina a dei bambini che la guardano estasiati e si piega in avanti per accarezzarli.

BAMBINA: Come siete bella, Maestà!

BAMBINO: Siete bellissima, Maestà!

ELSA: Siete voi ad essere bellissimi, bambini!

Anche Anna si avvicina e accarezza sulla testa un bambino, che poi le fa una riverenza.

PANETTIERE: Vostre Maestà?

Anna, Elsa e i bambini si girano e vedono il panettiere. Elsa si rialza in piedi.

PANETTIERE: Vi prego di accettare questo modesto dono per la vostra tavola.

L'uomo offre ad Elsa e Anna un cesto di pane bianco ben preparato. Elsa lo prende tra le mani.

ELSA: Siete molto gentile. Che buon profumo!

ANNA: Sì!

Esclama Anna annusando l'invitante profumo del pane appena sfornato. A Elsa scappa un sorriso, poi consegna ad una delle guardie della scorta il cesto. Elsa abbassa lo sguardo sui bambini.

ELSA: Bambini, io e la mia sorellina Anna vorremmo vedere tutti i preparativi che avete fatto per la nostra festa. Ci guidate voi?

I bambini ridono entusiasti e felici, si mettono accanto a Elsa e Anna e, stringendo loro le mani, le accompagnano per le strade colorate a festa, seguiti da tutta l'altra gente. Elsa e Anna si guardano negli occhi. Tutto l'affetto che ricevono aumenta anche l'affetto che le lega l'una all'altra.

E' il giorno prima della grande festa.

E' mattina presto, e dalle navi da poco attraccate al porto scendono signori e signore ben vestite.

I nobili del regno e i dignitari dei regni vicini sono arrivati.

Nello stesso momento, nella sua stanza nel Palazzo Reale, Elsa si sta svegliando. La giovane Regina si tira su e si stiracchia sorridendo. Guarda per un momento fuori dalla finestra. Che giornata meravigliosa, pensa. Dopo un po', sente bussare alla sua porta.

GERDA: Regina Elsa, posso entrare?

ELSA: Certo. Avanti.

Elsa siede composta e vede entrare Gerda, una dei suoi domestici, con i suoi vestiti puliti in mano.

ELSA: Dov'è mia sorella Anna?

GERDA: La sta aspettando, Maestà.

ELSA: Molto bene. Il principe Kristoff non è ancora arrivato?

GERDA: No, Maestà.

ELSA: Va bene, io e Anna lo aspetteremo per colazione. Prepara tutto nella sala da pranzo, per favore, Gerda.

GERDA: Sì, Maestà.

Gerda si inchina e chiude la porta dietro di sé. Elsa si alza dal letto e comincia a vestirsi. Indossa il suo abito preferito, l'abito da lei creato. Sposta con una mano il mantello di cristalli di brina e si guarda allo specchio. Si sistema i capelli in una treccia e fa un giro su se stessa.


ELSA: La luce che arriva fin quassù

finalmente non mi spaventa più,

un bel giorno adesso comincerà.


Elsa esce dalla sua stanza e comincia a girare per le sale del palazzo. La sua voce risuona ovunque.


ELSA:E' trascorso un anno ormai,

da quando paura più non ho,

l'amore il mio cuore scioglierà!

Il mio popolo mi chiama,

non li farò aspettare, no!

Mi sento emozionata più che mai!


Elsa apre una finestra e cammina sul balcone, liberando dalle sue mani scie di piccoli fiocchi di neve.


ELSA:Questa è la vita che sognavo,

non più porte da sbarrare,

è la vita che sognavo,

io ho la libertà.

Vivremo un giorno speciale,

per tutte e due sarà così,

perché domani, io lo sento,

lei dirà quel sì!


Elsa si volta per rientrare. Anna la starà sicuramente aspettando con impazienza. Intanto, nella sua stanza, Anna apre le finestre, lasciando entrare la luce del sole.


ANNA: Per questo giorno speciale io

ho fatto più di mille fantasie,

tutto deve essere perfetto.

Lui arriverà e mi dirà:

non sei mai stata più bella di così,

e arrossirò e il mio cuore batterà!

Balleremo fino all'alba,

lui poi mi bacerà

la timidezza non lo fermerà!

Questa è la vita che sognavo,

innamorata come non mai,

e oggi, dopo un anno intero,

il mio sogno si avvererà!

E' un'idea del tutto pazzesca,

non posso più aspettare,

credo di avere per davvero,

voglia di amare!


Anna continua a guardare il cortile del castello, illuminato dal sole, sotto di lei. Elsa esce sul balcone e le mette una mano sulla spalla. Anna le prende le mani.


ELSA: Mia cara Anna,

sorellina mia,

le porte sono aperte,

aspettano solo noi.


Elsa lascia le mani di Anna e le guarda per un po' con gli occhi tristi.


ELSA: Celare,

domare,

così non va,

perché ora accanto a me

ci sei tu.

Ma oggi, tu lo sai...

ANNA: Ma oggi, tu lo sai...

ELSA: Lui tornerà...

ANNA: Lui tornerà...


Anna e Elsa scendono in cortile per accogliere il loro popolo. Elsa alza il braccio verso le guardie, pronta per dare un ordine.


ELSA: Aprite i cancelli e fate entrar...

la vita!

ANNA: La vita!

Questa è la vita che sognavo...

ELSA: Questa è la vita mia!

ANNA: Accanto a lui e accanto a te...

ELSA: Sono libera e paura non avrò.

ANNA: Troppo tempo separate, ma...

ELSA: Nessuno...

ANNA: Più nessuno lo farà!

ELSA: Nessuno ci dividerà mai più!

ANNA E ELSA: Sempre insieme tu e io,

e tutto in meglio cambierà!

Questa è la vita che sogniamo!

La vita che sogniamo,

sorellina mia!


Davanti alle due sorelle c'è un mare di gente che le saluta, le applaude e si inchina a loro.

Anna e Elsa si guardano e si abbracciano forte. Dopo un po', sciolgono l'abbraccio e si inchinano al loro popolo.

Ma alle loro spalle sentono qualcuno fischiettare allegramente. Le due sorelle si voltano e sorridono. E' appena arrivato Olaf, il simpatico pupazzo di neve creato dalla magia di Elsa, loro inseparabile amico.

OLAF: CIAO!

Olaf saluta con il suo immancabile tono acuto e con le braccine di legno aperte, pronto per ricevere quelli che Anna e Elsa hanno sempre chiamato i caldi abbracci.

ELSA: Oh, Olaf!

Le due sorelle abbracciano il piccolo pupazzo di neve.

OLAF: Cavolo, questo sì che è un caldo abbraccio!

Elsa e Anna si sorridono. Una delle guardie si avvicina.

GUARDIA: Altezze, il principe Kristoff è di ritorno.

Anna trasale, entusiasta. Lei e Elsa si voltano verso i cancelli. Kristoff entra al castello in groppa al suo fido amico Sven la renna. Gli abitanti di Arendelle si inchinano al suo passaggio. Lui scende e si avvicina. Si inchina ad Elsa.

KRISTOFF: Maestà.

Elsa china il capo con grazia.

ELSA: Bentornato Kristoff!

Lo sguardo di Kristoff cattura subito quello di Anna, che arrossisce come un peperone.

KRISTOFF: Anna...

ANNA: Bentornato a casa!

Dice Anna gettandosi fra le sue braccia. Kristoff è colto di sorpresa. Credevo di dover fare migliaia di riverenze da etichetta, pensa. Elsa sorride portandosi la mano alla bocca.

ELSA: Immagino che sarai stanco, Kristoff...

KRISTOFF: Non molto, Elsa.

OLAF: Chi è la mia rennetta dolce?

Tutti si girano. Olaf sta abbracciando e accarezzando Sven in modo parecchio appiccicoso. Sven sembra gradire l'abbraccio, soprattutto perché approfitta dei fiocchi di neve che fuoriescono dalla nuvoletta, resa invisibile da Elsa, che impedisce ad Olaf di sciogliersi. Kristoff incrocia le braccia.

KRISTOFF: Olaf, la smetti di parlargli così? Qui, Sven!

Olaf se la ride, e anche Anna, che smette subito quando Kristoff si gira a guardarla. Sven si fa accarezzare da Kristoff, per poi essere condotto nella sua stalla da uno dei servi.

Elsa, Anna, Kristoff e Olaf entrano nel palazzo e si accomodano nella sala da pranzo, dove è già stata servita la colazione.

KRISTOFF: Wow, ho una fame che non ci vedo!

Esclama Kristoff non appena vede la tavola imbandita. Ma prima che possa avvicinarsi alla tavola, il piccolo colpo di tosse di Anna lo ferma, facendolo tornare composto. I domestici finiscono di apparecchiare, si mettono in fila e fanno un profondo inchino alla Regina e ai due giovani Principi. Elsa ringrazia con un sorriso e un cenno del capo, poi i domestici si congedano. I quattro si siedono a tavola, Anna e Kristoff vicini alla sinistra di Elsa, seduta a capotavola, e Olaf alla destra di Elsa. Cominciano a servirsi.

ELSA: Su, avanti Kristoff, la colazione non è difficile come i pranzi e le cene.

KRISTOFF: Se lo dici tu, Elsa...

ELSA: Anche se di solito ci sono sempre i domestici, un principe deve essere anche capace di servirsi da solo. Per prima cosa, tovagliolo in grembo...

Elsa prende il suo tovagliolo e se lo stende in grembo con grazia, il tutto rimanendo seduta dritta. Kristoff la guarda ammirato, poi si schiarisce la gola. E' facile, pensa. Prende il suo tovagliolo e, facendo attenzione a non curvarsi mai in avanti, se lo stende in grembo. Anche Anna e persino Olaf fanno la stessa cosa.

ELSA: Ora fammi vedere come ti servi. Esattamente come ti ho spiegato l'altro giorno, ma in modo naturale, ok?

KRISTOFF: Naturale, non ti preoccupare!

Kristoff allunga il braccio e prende il cesto con le fette di pane, ma teme di sporgersi troppo. Non sta bene che un principe si stenda lungo lungo sul tavolo per prendere qualcosa, pensa. Per fortuna mia è solo davanti a Elsa, che mi incoraggia sorridendo. Kristoff fa tutto uguale a come gli ha insegnato Elsa, tanto da guadagnarsi alla fine l'applauso di quest'ultima e di Anna.

ELSA: Molto bene, stai facendo progressi!

Kristoff arrossisce e si gratta la testa. Ma Elsa si schiarisce la voce e alza un sopracciglio, piegando un po' la testa.

KRISTOFF: Che c'è?

Kristoff solleva lo sguardo e capisce. Giusto, non ci si gratta la testa a tavola, pensa, e si rimette subito composto. La colazione procede, finché Anna non si alza.

ANNA: Elsa, io devo andare. Ho una lezione.

ELSA: Sii brava, e non distrarti come tuo solito!

OLAF: Posso andare anch'io?

ELSA: Sì... ma non distrarre Anna!

OLAF: No no!

Anna sorride, Olaf la raggiunge e prendendole la mano escono dalla sala da pranzo. Kristoff guarda ancora per un po' la porta da dove Anna è uscita.

E' meravigliosa quando sorride, pensa. Kristoff, sveglia, devi chiedere ad Elsa di aiutarti! Il giovane si volta verso la Regina.

KRISTOFF: Elsa...

   
 
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