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Autore: ilrumoredeipensieri    30/06/2014    0 recensioni
Sui maxischermi c’è la sua immagine. Ha un sorriso estasiato e gli occhi luminosi.
“Gli brillano gli occhi mentre a me piange il cuore”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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If we could only turn back time 

2806
 
La folla urla e lo stadio sembra un gigantesco mare di uomini. Lui sente, ascolta, chiude gli occhi e inspira.
Espira.
E’ surreale, ma sta accadendo. Fra i protagonisti c’è  lui, quel ragazzino che nei temi delle elementari scriveva di voler fare il cantante e incideva sui banchi i suoi sogni. Sono tutti lì per loro, per lui.
Ma c’è anche lei. E’ fra il pubblico, sugli spalti, anonima come ogni giorno anche se oggi non è come gli altri.  Ha un bella maglia con una frase della sua canzone preferita impressa sopra, le braccia imbrattate di scritte e gli occhi sgranati perché sta vivendo un sogno.
Loro sono sul palco, carichi come sempre. Lui stringe il microfono con la mano che per un attimo trema. Guarda la platea e non gli sembra vero perchè sembrano passati attimi da quando non era nulla di più che un bimbo davanti alla tv del salotto, con le manine attaccate allo schermo e uno sguardo sognante negli occhi blu. Guardava le folle in delirio nei più grandi stadi senza immaginare che un giorno sarebbe stato dall’altra parte, non più un fan ma un artista.
Ora ascolta i suoi compagni cantare le canzoni che ormai conosce a memoria, osserva il pubblico che canta a squarciagola quei testi che per ognuno hanno un significato diverso, una storia nascosta, e sorride alla telecamera: è possibile sentirsi a casa anche quando si è kilometri lontano da essa? 
Chiude gli occhi e assapora ogni parola del suo assolo, la dedica a chi è presente e a chi non ce l’ha fatta, chi piange per lui con lui o senza di lui.


Lei è distante ma ha il cuore in gola. Lo distingue come se le fosse vicino, canta con lui, si protende verso il palco anche se sa che non è abbastanza per raggiungerlo.
Sui maxischermi c'è la sua immagine. Ha un sorriso estasiato e gli occhi luminosi.
“Gli brillano gli occhi mentre a me piange il cuore”
Termina la musica e lui parla di sé, del gruppo, la loro storia e i loro traguardi. Indica il pubblico e dice che è merito anche e soprattutto del loro supporto. Non ha dimenticato il passato, le sue origini, le fatiche per vedere realizzato il suo obbiettivo e mentre parla traspaiono la gioia e l’orgoglio per ciò che ha guadagnato e ricevuto. E’ fiero.
La folla grida il suo nome e lui stringe i denti per non commuoversi, ma gli occhi lucidi sono inevitabili.


Lei è ancora lì, gli occhi abbagliati dalle luci eppure ostinatamente puntati su quella figura così piccola su un palco così grande.
Ha una mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi e i brividi a scuoterle il corpo. Si sente stupida, forse egoista, ma vorrebbe che lui la sentisse, solo lei, per un istante. Vorrebbe essere notata, vista come lei ha sempre visto lui. C’è sempre stata.
Loro riprendono a cantare, lo stadio li accompagna, le curve sono illuminate e vive come mai prima.
E’ tutto perfetto.
Lui sorride, ride, scherza e racconta. Stare su un palco è ciò che ama fare, ciò per cui sa di essere nato. Vede volti diversi ogni singola volta ma gli stessi sorrisi increduli, gli stessi occhi meravigliati e le stesse voci innamorate.
E’ merito suo. Non lo stancano mai.
Lei si confonde nella massa, non è altro che una su migliaia, ma si sente importante. E’ parte di tutto ciò che accade, un tassello infimo di un puzzle immenso. Quello è il posto giusto per lei. E’ necessaria.
Lui ringrazia, si inchina, corre per il palco e rivolge un saluto ad ogni angolo dell’enorme struttura. Lo stadio esplode in un ultimo boato.
C’è chi grida d’isterismo, chi per la paura che non possa essere che un bellissimo sogno e chi per la gioia d’esserci stato.
Lei tace e lo guarda per l’ultima volta, prima che scompaia di nuovo.
E’ bello, di una bellezza che solo la felicità può conferire e che solo chi ama davvero può riconoscere.
Si sente svuotata, ha dato tutta sé stessa: ha perso la voce, le manca l’equilibrio e forse anche l’aria.
Ripensa alle attese, alle ansie, al terrore di non riuscire ad essere lì e alle aspettative che non sono state deluse. Alle notti insonni, alle volte in cui ha pensato che era tutto inutile o sciocco, ai soldi buttati per concorsi truccati in partenza e alle ore passate pensando a come sarebbe non essere solo una fra le tante.
Nonostante tutto, sa che ne è valsa la pena.
E’ felice.









 
   
 
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