Mi chiamo Charlotte ho 18 anni, sono orfana di padre e madre, sono morti in un incidente stradale, almeno cosi mi hanno detto. Abito in una famiglia da 4 anni. Sono persone ottime, molto affettuose è hanno davvero molta pazienza con me. Non sono così facile da trattare, ma loro ogni volta non si arrendono e provano sempre a farmi sorridere. Posso dire che li voglio bene. Siamo una famiglia molto numerosa, viviamo in un edificio distaccato dalla civiltà, non so il perché ma è molto tranquillo qui, quindi non mi lamento. Oltre a noi ci vivono altre famiglie, esattamente 6. Viviamo tutti insieme, e a me questa condizione non mi scompone per niente, perché oltre alla mia famiglia non tratto nessuno. Perché?  Perché non sento la necessità,  perché amo stare sola, ma questo fa vedere che persona fredda sono. E non lo so, se veramente è quello che voglio. 

     Capitolo 1

"Che c'è Mamma?"

"Puoi smettere di leggere e venire a darci una mano?"

" NON mi va"

"Charlotte!" 

Il tono severo di mio padre, ogni volta che lo usa, mi fa un po' spaventare e senza pensarci sbuffo e vado ad aiutare a tavola per la cena. 
Finalmente dopo aver messo l'ultima posata nel tavolo, scappo a prendere il libro che avevo lasciato nella poltrona e vado fuori a leggere. Mi siedo nella sedia a dondolo e alzo la testa. Prendo l'aria di campagna fresca, respirando, e con un sorriso mi metto a leggere. Mi piace leggere le storie romantiche ma nella vita reale non mi piace esserlo e nemmeno  che altri devono essere così con me. Leggo 10 pagine sognando ad occhi aperti, velocemente. Chiudo un attimo il libro per il rumore improvviso che ho appena sentito provenire dal giardino. Guardo verso il giardino insospettita e un po' impaurita. Vado avanti a controllare, a passo lento e deciso. Mi fermo subito, vedendo davanti ai miei piedi una foto dei miei genitori veri con me. Prendo la foto scioccata e con un po' d'ansia. La guardo attentamente e vedo che sospeso in aria nella mia mano sinistra c'è un cristallo di ghiaccio. Mi cade la foto d'impulso e con occhi sbarrati dico: " Come ho potuto fare quella cosa?". Prendo la foto di scatto e la nascondo nella tasca dei pantaloni neri. E vado dentro a cenare. 


Continuo se votate :) Così almeno so se vi interessa sapere il continuo della storia . ^.^